Un vento fresco muoveva i capelli biondi di Adrien e il ragazzo si vide costretto ad indossare la sciarpa con il motivo tartan regalatagli da Marinette. Dall'interno del locale non proveniva più musica, i Kitty Section dovevano aver finito. 

«Si sta facendo tardi, dobbiamo ancora fare la ronda di perlustrazione» la voce di Plagg era chiaramente scocciata «Non capisco perché siamo dovuti venire a tutti i costi» 

«Lo sai bene, Luka voleva che io ci fossi» spiegò il ragazzo, tirando fuori un pezzettino di camembert per il kwami. Ormai aveva vent’anni e le trasformazioni duravano più a lungo, non occorreva ritrasformarsi dopo cinque minuti aver utilizzato i propri poteri al massimo. Tuttavia, per le piccole creature era molto più faticoso dover affrontare le battaglie, specialmente quelle particolarmente lunghe, cedendo le loro abilità ai possessori per periodi troppo prolungati_[1].  

La porta del retro del locale si aprì. Luka non stava portando la chitarra in spalla, probabilmente l’aveva lasciata a sua sorella, e persino i capelli sciolti non erano raccolti nel solito chignon, ma ricadevano morbidi sulle spalle. Salutò il giovane Agreste con la mano, un dolce sorriso sulle labbra ancora laccate di nero, tra le quali c’era una sigaretta accesa, e Sass nascosto sotto il cappuccio della felpa_[2]. 

«Non dovressssti girovagare attorno ad Adrien come se niente fossssse» sussurrò il serpente, rivolgendosi al gatto nero, gli occhi assottigliati e la lingua biforcuta che faceva la sua comparsa ogni qualvolta pronunciava la s. 

«Quando parli così mi sembri proprio Tikki» sbottò Plagg, incrociando le braccia al petto e prendendo posto sulla spalla del biondo. 

Il chitarrista ridacchiò appena, mentre si avvicinava alla moto. Lanciò un casco ad Adrien, il quale lo afferrò prontamente e raggiunse l’altro. Voleva dirgli qualcosa che non fosse banale e che non sembrasse preparato con lo stampino, così iniziò a dondolarsi sui piedi, aspettando che il ventunenne finisse di fumare. 

«Avete spaccato, anche con le cover. Complimenti» 

«Grazie, anche se ho sbagliato alcune note. Spero non si sia notato» 
«No, assolutamente» 

Entrambi si guardarono, complici, poi Luka passò all’amico la sigaretta. Era raro vedere qualcuno come Agreste fumare – o bere –, perché non rientrava esattamente nell’immagine di ragazzo perfetto che il padre si era ostinato a creare per tutti quegli anni. Gli piaceva vederlo trasgredire, per quanto non fosse così frequente. Quando finì, il ragazzo con i capelli azzurri mise in moto, indossò il casco e aspettò che il biondo prendesse posto dietro di lui. Fecero accomodare i due kwami nelle tasche dei giubbotti di pelle e si sistemarono meglio sul sellino. 

«Gli altri ci stanno già aspettando, sbrighiamoci» disse Adrien. 

E, senza farselo ripetere due volte, il musicista sfrecciò in strada, correndo tra le luci di una Parigi ancora luminosa e viva. 

 

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^[1]: ovviamente, come è stato spiegato in "Timetagger", faccio riferimento a ciò che ha detto Bunnix, ovvero che da adulti non è necessario ritrasformarsi dopo cinque minuti, proprio perché i portatori di Miraculous sono grandi.
^[2]: in questo "futuro" in cui è ambientata la fic, mi piace immaginare che, una volta cresciuti, i rispettivi proprietari possano portare sempre con loro i rispettivi Miraculous e conoscano le proprie identità. Ho inserito l'avvertimento What if? soprattutto per questo.
 

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Salve! Mi chiamo Ania e sono nuova nel fandom. Ho scritto questa flash durante una noiosissima lezione in università, dopo che ieri ho fatto un bel rewatch della terza stagione. Era nata come una shonen-ai/slash Lukadrien, ma poi ho preferito lasciare un semplice rapporto di amicizia tra di loro per non stravolegre troppo le cose. Be', che dire, magari ritornerò in un futuro con una Lukadrien più impegnativa e che si possa chiamare davvero tale, who knows. Spero che la storia vi sia piaciuta. Se vi va, fatemi sapere cosa ne pensate!
Ania 💖