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Autore: SickDian    26/09/2019    0 recensioni
Un viaggio nelle terre più fredde e selvagge di Runeterra, dove una giovane straniera è alla ricerca e chiarezza di se stessa ed il suo ruolo, vivendo personalmente gli eventi di quel luogo, martoriato da una guerra tra tribù che non sembra mai finire e la pace è diventata un miraggio. Questa è la storia di Diana, l'Aspetto della Luna, che forse potrà trovare risposte per le sue domande, è la storia della guerra tra Ashe e Sejuani, con i loro ideali, tanto opposti da trovare impossibile un accordo, è la storia di un popolo che desidera ritornare grande.
Questo è il Frejlord.
Genere: Fantasy, Guerra, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shoujo-ai | Personaggi: Ashe, Diana, Lissandra, Sejuani, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Freljord: territorio dell'Artiglio d'Inverno.
Un giorno dopo lo scontro Lupo-Leone

La donna sopravvissuta al massacro degli assalitori al villaggio è in ginocchio e tremante, dentro un enorme tenda, dove due grossi uomini, impugnanti asce dal lungo manico, sono posizionati in entrambi i suoi lati.

"Parla, ripeti a lei ciò che mi hai detto in precedenza."

Esordisce un uomo, vestito in maniera strana secondo i dogmi freljordiani: indossa solo una cintura di enormi sfere messa in diagonale sulla parte superiore del corpo. Un para braccio rosso nel braccio sinistro, dei pantaloni bianchi e alla fine dei sandali.

La donna, ancora tremante, annuisce alla richiesta.

"E-ecco...stava andato tutto bene, avevamo eliminato le vedette e il villaggio era protetto da pochi soldat-" "Vai dritto al sodo." Interrompe una voce femminile e decisamente profonda, con un leggero tono annoiato. "Comparve lei...era decisamente un mostro, anzi, probabile sia una Dea. Massacrò la maggior parte degli uomini...tutto da sola e con facilità, nessuno riusciva a fermarla, a malapena le facevamo un graffio. Alla fine sono rimasta solo io, mi ha risparmiata, dicendo che ci avrebbe atteso se avremmo ancora attaccato"

Le donna, incuriosita dalla informazione, si alzo dal trono in pelliccia dov'era seduta e si avvicinò alla guerriera, osservandola dall'alto. "Sai il suo nome?" Chiede con tono imperativo. "Certo, è Diana...matriarca." Da le spalle e accenna ai due uomini di portarla via, subirà una punizione per essere scappata in combattimento: non accetta la codardia.

L'uomo rimasto nella tenda sospira e scuote la testa. "Che c'è Udyr, ti preoccupa quella donna?" Domanda, mentre torna a sedersi, accarezzando il pelo di un grosso cinghiale che si sta riposando al suo fianco. "So soltanto che non è da sottovalutare, Sejuani. Ti avrà dato una breve spiegazione, ma io ho sentito tutto quello che ha visto e credimi, sembra proprio che dovremmo scontrarci contro una Dea scesa dal cielo." Sejuani sbuffa infastidita. "Certe volte si esagera." "Ma già le voci si stanno diffondendo." Insiste. "Cosa vuoi fare?" Le domanda. "Niente, faremo come vuole Diana, per ora." Udyr, a sentire ciò, innalza un sopracciglio e si tocca la barba, sorpreso. "Strano da parte tua, di solito rispondi pesantemente a queste azioni."

"Oh, stai tranquillo, mio amico: mostri, demoni, dei, non importa. Li affronterò senza alcun timore."

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Freljord: luogo sconosciuto. 

Tre gioni dopo lo scontro Lupo-Leone

Il troll si affretta a raggiungere il predestinato all'incontro con la Signora, trascinandosi Brividosso con la enorme mano a tre dita e appena arriva, sente del gelo scorrergli dietro la schiena: cosa un po' strana per uno della sua razza, essendo dotati di un corpo decisamente caldo, ma questo caso è particolare.

Lei era già li.

"Trundle!" Chiama il suo nome, con l'eco della sua voce gelida a diffondersi in tutto il luogo isolato. Il troll non fa altro che inginocchiarsi umilmente e dire. "Oh, mia bellissima crudeltà! Cos'è che vi preoccupa tanto da chiamare il vostro più fedele servitore?" Gli arrivano delle schegge di ghiaccio tra piedi, provocandogli un sobbalzo per evitarle e la Signora esclamairritata"Non recitare con me, idiota." Per poi mostrarsi da quella alta roccia dove osserva con superbia il troll. "Ho già dovuto sopportare i rimproveri per la disgraziata di mia sorella per non essere venuta alla riunione, non voglio di certo sentire le tue false adulazioni." Fa un lungo respiro e allunga la mano. "Comunque, hai sentito la novità di questi ultimi giorni?"

Il troll alza prima un braccio, con la bocca aperta, ma confuso chiede. "Di cosa state parlando?" la Signora fa un lungo respiro, volendo sopportare la sua ignoranza. "Sto parlando di una donna, che, non so come e perché, si è alleata con la feccia avarosana." Il troll scrolla le spalle e sbuffa divertito. "E allora? Che sarà mai una semplice donna."

Gli arrivano tre schegge di ghiaccio e anche queste per un pelo riesce a schivarle. "Non è una semplice, imbecille...è molto potente, non dobbiamo sottovalutarla." Trundle si gratta la testa. ancora con le idee poco chiare. "E quindi?" Domanda, anche se sa già che questo potrebbe far imbestialire di più la Signora. Lei però fa solo un respiro rinunciatario. "Quindi, dovrai occuparti di lei." Gli dice. "E come?" Lui continua a chiedere. "Questo non è un mio problema, ora va." "Ma non so co-" "VA HO DETTO"

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Demacia: Cittadella dell'Alba

Due settimane dopo lo scontro Lupo-Leone

Il Principe è nel suo ufficio a contemplare dei fogli di carta macchiati d'inchiostro, dove ci sono le varie informazioni ricevute sul Freljord, mentre in una mano ha una lettera col timbro reale. Sente la porta venir bussata e lascia il permesso di entrare e la persona entra: una donna di bassa statura, vestita da ranger demaciano e appoggiato alla sua spalla c'è il suo fidato compagno; un aquila di Demacia. "Mio Principe, mi avete chiamato?" Esordisce la ranger e Jarvan si alza per andare ad affacciarsi la finestra. "Sì, Quinn. Tu sei stata nel Freljord, non molto tempo fa e mi piacerebbe che ci tornassi." La donna a questa richiesta ne è confusa. "Mi sembra di avervi scritto tutto riguardo quelle terre." Il Principe si gira e le sorride. "Oh, questo non lo nego, è stato un lavoro eccellente e il vostro compito è uno semplice, niente di particolare." Indica con un dito la lettera che c'è sul tavolo e Quinn rimane ancora confusa. "Devo portare un messaggio?" Domanda, anche se è ovvia la cosa. Il Lighshield si avvicina alla donna e poggia le mani sulle sue spalle, sospirando. "So che è poco esaltante, ma so anche che mandare voi dalla Regina sia meglio di un messaggero qualunque, visto il rapporto creatosi." Si allontana e va poi a prendere la lettera per consegnargliela.

"E vorrei anche che approfondiate sulla Valchiria del Nord."

"Su quel demonio scatenato?"

"Già."

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Runeterra: Taverna del Crocevia - Vicino l'Impero di Noxus

Un mese dopo lo scontro Lupo-Leone

"Era una donna magnifica! Dalla grazia divina in combattimento! Sembrava stesse danzando e aveva un bel se-" "E piantala, nonnetto!" Gli viene urlato contro, da parte di uno dei clienti della taverna, che si era stufato di sentire quella storia ogni notte che veniva a berne qualche sorso di birra. "E poi...lo sappiamo tutti quanti che è in realtà una figlia dei demoni e non una santa cavaliera." Il vecchietto, ricoperto di pelliccia d'orso, sospira e scuote la testa a quella affermazione. "Oh, ma tu non c'eri, mentre io sì! E posso confermarti, che quella giovane fanciulla, era una paladina che lottava con tanto sacrificio contro i malvagi servi di una pazza matriarca..."

Si mette la mano sul petto e fa un respiro profondo. "Che nobile cuore e che bellezza, con quei lunghi capelli argentei." Un giovane, poi si avvicina a lui ad appoggiargli la mano sulla spalla. "Capelli argentei, davvero?" Chiede: è un ragazzo alto, col corpo ben formato e la veste elegante di colore blu, dove delle gemme fluttuavano sulle spalliere, assieme ai suoi lunghi capelli marroni; nel suo fianco, aveva una strana ascia.

"Certo che sì! Puro argento, come questa moneta!" Gliela mostra con la mano libera, visto che quell'altra era occupata a tenere il boccale. "E non solo quelli, anche la sua armatura era di quel colore e portava con se una strana spada...molto ricurva." Il ragazzo lascia tre monete d'oro demaciane e dopo due pacche con la spalla al anziano signore come per ringraziarlo, se ne va, uscendo dal locale. "Farò una visita a mia sorella."

Da li, anche una persona dalle fattezze femminili e dagli occhi dorati, (unica cosa visibile sotto quel pesante mantello che la copre) se ne va via e dopo aver fatto un po' di strada, un uomo si avvicina a lei, bisbigliandole qualcosa.

Ride. "E' tempo di divertirsi."

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Freljord: Palazzo reale

Tre giorni dopo lo scontro Lupo-Leone.

Ashe era da poco ritornata dal viaggio per la Cittadella e venne subito raggiunta da Gaek al palazzo, dove iniziò a informarle sui fatti più importanti, sopratutto della sua missione.

"Allora? E' ancora viva?" Chiede la regina. "Sì, ci siamo occupati della ferita che le avete inferto e l'abbiamo abbandonata in un luogo isolato, dove difficilmente troverà la strada per il Freljord." Risponde il capitano, per poi informarle sull'altra questione. "Per quanto riguarda i soldati demaciani, posso confermarvi che sono tornati alla loro patria sani e salvi." La donna fa un sospiro di sollievo. "Menomale, c'è dell'altro?" "Oh, sì, quasi ne dimenticavo: ci hanno informato che tra non molto verrà un messaggero di Demacia, di cui desidera parlare con voi, riguardo ai soldati ed anche un'altra faccenda che mi è ignota." Si ferma ed alza un sopracciglio. "Strano, forse vorranno darci qualche omaggio." Gaek sospira ed alza le spalle. "Forse, si vedrà e comunque, com'è andata alla Cittadella?" Anche la regina emana un sospiro, decisamente lungo. "Non tanto piacevole." Rispose, sforzandosi a sorridere, per poi accelerare il fatto vedendo la porta della stanza di Diana.

L'aprì. "Comunque, avvisami quando..." Si interruppe appena vide davanti a se l'Aspetto completamente senza vestiti, con una gamba messa dentro una vasca di bronzo. "Ne parliamo più tardi." E sbatte in faccia la porta a Gaek, chiudendola a chiave, e lui non può far altro di ritirarsi, con un piccolo sorriso di compiacimento. "Bei addominali."

"Diana...potevi...ecco..." E' un po' imbarazzata a parlarle vedendola nuda. "Chiudere a chiave la porta." Completa, la Lunari, per poi mettere anche l'altra gamba dentro la vasca. "Non ci ho fatto caso." Con il braccio sinistro, quello sano, prende i capelli da dietro e se li porta in avanti. "Visto che ci sei, potresti lavarmi la schiena?" L'arciera distoglie per un attimo lo sguardo, per poi rispondere. "Certo...anche se è un po' imbarazzante." Diana aggrotta la fronte. "Che problemi ti fai? Siamo donne." Ashe ride forzatamente e si gratta la testa. "Hai ragione, è solo il non essere abituata a queste cose."

Dopo che si è avvicinata alla targoniana il suo volto diventa triste nel vedere i segni di ustione che ha la donna sul petto e il braccio destro ingessato. Diana appoggia la mano sinistra sulla sua testa, per darle una carezza. "Non ti preoccupare, l'unico lato negativo è che non potrò allattare." Le dice per tirarle il morale e l'arciera fa una lieve risata malinconica. "Hai ragione."

In seguito Diana si distende nella vasca, con il braccio sinistro messo fuori per il gesso e si tiene i capelli in avanti mentre mostra la schiena all'avarosana che va a prendere la spugna e inizia a strofinargliela sopra. "Comunque, Diana, tu hai detto che odi mentire e non lo faresti mai." Crea un discorso, Ashe. "Sì, è così." Le viene replicato. "Allora...Leona è davvero tua amante?"

C'è un attimo di silenzio soffocante in quella stanza, provocato dalla pesante domanda fatta dalla Regina. In seguito l'Aspetto riesce a romperlo. "Non proprio." Esclama soltanto. "Lei lo sa?" Chiede ancora, Ashe. "No." Risponde in maniera secca, Diana, che fa un lungo respiro e le dice. "Ascoltami, io provavo qualcosa per lei: non so chiaramente dirti cosa, probabile solo un infatuazione." Si gira verso l'arciera, con espressione seria. "Ma adesso quei sentimenti sono scomparsi, benché la rispetti ancora." Ashe sentite queste parole abbassa lo sguardo e si ferma a sfregare la donna. Lei sorride e le alza il volto verso di se. "Lo trovi strano, vero?" "Mi viene difficile comprenderlo e allo stesso tempo, ho paura." Confessa.

 Diana le tira un leggero e amichevole pugno in testa. "Beh, di sicuro non sei il mio tipo e poi sarebbe schifoso con un'amica." La Regina si alza subito, incrocia le braccia e sbuffa infastidita. "Stai insinuando che non sono attraente?" Diana fa una faccia annoiata e le da le spalle. "Diciamo che la parola bellezza non va d'accordo con te." Afferma, poi Ashe decide di portarsi di fronte a lei e guardarla, un po' furiosa, dritta negli occhi. "Vuoi la guerra, eh?" DIana, con un sorriso di sfida, la provoca. "Anche se sono in queste condizioni, non puoi battermi nel corpo a corpo.." Si alza e fa un cenno con la mano sana a farsi avanti. "Andiamo reginetta, non avrai paura, vero?" Provoca ancora. "L'hai voluta tu!" Detto questo Ashe si lancia verso Diana ed iniziano ad azzuffarsi, schizzandosi persino acqua e sapone e ridono allegramente come se fossero due ragazzine e giocassero tra di loro.

 

Onestamente, anch'io ho paura.

Non comprendo cosa provo per LEI.

Ma non rovinerò questi attimi...

No...nessuno lo farà...

 

   
 
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