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Autore: Gian94    27/09/2019    0 recensioni
Ucciso due volte e nato tre volte, Mordekaiser è un brutale signore della guerra Darkin di un'epoca dimenticata che usa la sua arma maledetta e il suo potere da negromante per condannare le anime alla servitù eterna. Pochi ricordano le sue antiche conquiste e conoscono la vera portata della sua potenza. Le anime antiche che sanno chi è temono il giorno del suo ritorno, perché potrebbe dichiararsi re dei vivi e dei morti.
Genere: Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Mordekaiser
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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MORDEKAISER
IL REVENANT DI FERRO

Ucciso due volte e nato tre volte, Mordekaiser è un brutale signore della guerra Darkin di un'epoca dimenticata che usa la sua arma maledetta e il suo potere da negromante per condannare le anime alla servitù eterna. Pochi ricordano le sue antiche conquiste e conoscono la vera portata della sua potenza. Le anime antiche che sanno chi è temono il giorno del suo ritorno, perché potrebbe dichiararsi re dei vivi e dei morti.


BIOGRAFIA

In un'epoca antica, ormai dimenticata da tutti, la città di Shurima cadde sotto le sabbie insieme al suo imperatore. Dopo la sua caduta, molti degli Dèi guerrieri, autoproclamati Figli del Sole, senza un imperatore a guidarli, cominciarono a combattere fra loro per il potere. Da nobili Ascesi protettori di Shurima divennero folli e brutali Darkin, nome derivato dall'antico shurimano che significava caduti. Tra questi, vi era Draakar, un Dio guerriero dalla testa di avvoltoio ed uno dei Darkin più potenti e brutali, che soggiogava interi regni con la sua mazza demoniaca. Egli, come i suoi fratelli, aveva rapito e schiavizzato innumerevoli umani durante gli anni di dominio dei Darkin: tra questi vi era Vladimir, un principe mortale del nord-est di Valoran con una profonda conoscenza di magia.

Grazie a Vladimir e a una innumerevole schiera di sacerdoti del sangue schiavizzati, Draakar ottenne il controllo sulla vita stessa, conoscenza che estese anche ai suoi fratelli Darkin: questa oscura pratica magica aveva il nome di emomanzia. Consisteva nel trasmutare sangue e plasmare carni a proprio piacimento, ed era una stregoneria talmente potente da vincere persino la morte.

La caduta di questi Dèi tiranni è un'altra storia, ma Draakar, saputa la notizia della caduta di Aatrox e dei suoi fratelli per mano dell'aspetto del crepuscolo e dei mortali, ordinò ai suoi schiavi di usare l'emomanzia per renderlo ancora più potente, così da poter affrontare i targoniani. Ma l'incarnazione del crepuscolo aveva già donato il fuoco della conoscenza ai mortali, tra cui anche agli schiavi di Draakar; così, ingannando il loro padrone, Vladimir e gli altri maghi usarono la loro magia derivata dal crepuscolo per imprigionare Draakar nella sua arma. Si racconta poi che dopo l'accaduto, Vladimir e i suoi compagni maghi fuggirono via dalla regione portando con loro gli scritti e i tomi proibiti della magia del sangue, e lasciando l'arma del Darkin nascosta all'interno del castello.

Anni dopo, quando il nome dei Darkin venne dimenticato, il feroce signore della guerra Sahn-Uzal assaltò le distese del nord-est. Guidato da una fede oscura, schiacciò ogni tribù e insediamento, forgiando un impero nel sangue e nella morte, che aveva come centro di potere il Bastione Immortale, la stessa rocca dove il Darkin Draakar regnava coi maghi del sangue. Lì, Sahn-Uzal trovò incustodita l'arma maledetta dove risiedeva l'anima del Darkin; assetato di potere e all'idea di diventare ancora più forte, Sahn-Uzal afferrò la mazza chiodata e subito Draakar prese il possesso del suo corpo. Ma il neo-rinato Darkin si rese contro che nonostante fosse tornato alla vita, il suo nuovo corpo mortale era pieno di limiti, solo lontanamente paragonabile al Dio guerriero a pieni poteri che era in passato. Volendo superare i limiti della sua forma e volendo dominare non solo la vita ma anche la morte, il Darkin spronò gli stregoni a renderlo più forte di qualunque mortale e di qualsiasi Dio, legando il corpo dell'umano a delle placche di metallo nero grondanti di magia oscura aventi la forma della sua vecchia armatura. Così sorse nuovamente, come un colossale demone di odio e ferro.

Così ebbe inizio la sua seconda conquista del reame dei mortali. In quegli anni, Draakar prese il controllo di gran parte del nord di Valoran, sconfiggendo interi eserciti di nemici e radendo al suolo i villaggi e le città che si opponevano alla sua egemonia.

Aveva le stesse grandi ambizioni di un tempo, ma questa volta la negromanzia gli aveva dato una potenza che da vivo avrebbe potuto soltanto immaginare. Agli occhi dei suoi nemici, sembrava desiderare solo violenza e distruzione. Intere generazioni morirono per colpa delle sue spietate campagne. Ma il piano di Draakar non finiva qui. Egli bramava tutto il sapere proibito degli spiriti e della morte. Voleva comprendere fino in fondo il regno... o i regni... dell'Aldilà, per risvegliare anche i suoi fratelli Darkin caduti, radunare un esercito e invadere l'intera Runeterra: così si circondò di sacerdoti che studiavano l'essenza della morte.

Una simile tirannia non poteva che attirare nemici. Il Darkin fu sconfitto con l'inganno da un'alleanza di tribù Noxii e da un tradimento dei suoi fedelissimi. Una congrega segreta di stregoni era riuscita a sciogliere il potere che legava Sahn-Uzal all'armatura magica del Darkin: usurando il corpo del tutto, così, Draakar ritornò intrappolato nella sua arma. Gli stregoni, per evitare di risvegliare quell'oscuro potere una terza volta, spedirono l'arma con dentro il Darkin e l'armatura con dentro l'anima di Sahn-Uzal in un luogo lontano e remoto: le Isole Benedette. Lì, l'arma e l'armatura vennero sepolte nel cuore profondo dell'isola, nella città di Helia, in un tempio incantato tra le montagne, oltre il velo del mondo, attraverso il portale dove riposano le anime dei morti.

In ogni caso, all'insaputa di tutti, Draakar aveva un piano anche per questa evenienza, che era in realtà una fase chiave del suo progetto. Dominazione e inganno gli avevano dato grandi risultati, ma sapeva che un destino ancor più glorioso lo attendeva. Nella sua seconda vita, aveva schiavizzato stregoni affinché ottenesse poteri negromantici, di dominio sulla morte. Infatti, imprigionato nell'arma, l'animo di Draakar, questa volta, sentiva che poteva parlare agli spiriti caduti. La sua volontà, temprata dalla rabbia e dal tormento, lo ancorava a sé stesso. Col passare del tempo, l'imperscrutabile sussurro che aleggiava in quel luogo si cristallizzò in parole che riusciva quasi a comprendere. Scoprì che era l'Ochnun, una lingua profana sconosciuta ai vivi. Lentamente, un piano ingannevole iniziò a formarsi nella mente del Darkin caduto. Iniziò a sussurrare tentazioni oltre il velo che separa i reami, promettendo la sua forza devastante a chiunque osasse ascoltarlo.

Siccome le Isole Benedette erano custodi del regno dei morti, Draakar, attraverso sussurri e lusinghe alle anime dannate, radunò un esercito di morti al suo servizio. I loro spiriti, vittime della magia nera, non sarebbero mai svaniti. I più forti divennero il suo devoto esercito eterno, schiavo della sua volontà... ma anche i deboli vennero usati. Dall'essenza immateriale delle loro anime, Draakar avrebbe forgiato un nuovo impero, scatenando nel mondo il suo esercito di non-morti. Occorreva solo che qualche mortale afferrasse la sua mazza maledetta e indossasse la sua armatura.

Un giorno, sulle sponde delle Isole Benedette, approdò un re disperato per la morte di sua moglie. Era un uomo distrutto dal dolore, che teneva in braccio il corpo senza vita e in putrefazione della sua regina. Era talmente folle che chiese ad alcuni sacerdoti dell'isola di condurlo alla famosa città di Helia, oltre il portale del regno dei morti, per poter riportare in vita la sua amata. I sacerdoti vennero colpiti dal sentimento d'amore profondo che legava il re a sua moglie, tuttavia, essi gli risposero che purtroppo la morte era definitiva. Ingannarla avrebbe significato violare l'ordine naturale delle cose. Folle e furioso, il re ordinò a Kalista, sua nipote, di uccidere chiunque osasse impedirgli di raggiungere il suo obiettivo. La guerriera rifiutò, quindi chiese a Hecarim, il generale dell'Ordine di Ferro del re, di sostenerla... ma questi, in combutta col re, invece la trafisse alla schiena con la sua lancia. L'Ordine di Ferro si unì al re nel tradimento, trafiggendo ancora il corpo di Kalista. Scoppiò uno scontro brutale. I fedeli a Kalista affrontarono disperatamente i cavalieri di Hecarim, ma erano troppo pochi. Mentre la vita abbandonava Kalista, lei vide morire i suoi guerrieri e giurò vendetta con l'ultimo respiro...

Dopo il massacro, il re, che era disposto a tutto per riportare in vita la sua regina, entrò col suo esercito nella città di Helia minacciando di mettere l'intera isola a ferro e a fuoco. Alle porte della capitale, il re trovò un umile guardiano di nome Thresh, un uomo che aveva da sempre covato risentimento e vendetta verso i membri più alti dell'ordine dei maghi dell'isola. Vedendo un'occasione di riscatto negli invasori, Thresh condusse il re e il suo esercito volontariamente fino al tempio incantato, nel pozzo delle Acque della vita, l'ultimo luogo del regno dei vivi e il primo luogo del regno dei morti: nessuno, a parte i membri più anziani dell'ordine, aveva mai avuto il permesso di entrare nelle catacombe nascoste che ospitavano le Acque. Accompagnato dai guerrieri più forti del re, Thresh rise mentre i guardiani di quel luogo sacro venivano massacrati davanti ai suoi occhi. Alla fine, credeva, avrebbe ricevuto ciò che meritava da tempo.

Così, ebbe inizio il rituale: il re folle immerse il corpo della moglie nelle acque della vita, speranzoso di vederla rinascere a nuova vita... tuttavia, il corpo della regina venne inghiottito dalle acque e risucchiato nel fondo del pozzo. Il re in lacrime si sporse per vedere cos'era successo a sua moglie, ma gli apparve solo la sua anima immersa nel profondo delle acque: era uno spirito che non parlava. Era restia, silente, fredda. Sembrava che non riconoscesse neppure colui che era stato suo marito... Allora la follia del re raggiunse il culmine. Con un balzo, il re si buttò nel pozzo delle anime, volendo rincontrare sua moglie nell'Aldilà. Ma invece di incontrare la sua amata regina da morto, egli incontrò l'oscura mazza di Draakar da vivo!

Il Darkin aveva scrutato nella sua mente e nel suo cuore: insidioso, il demone gli sussurrò che se avesse impugnato quell'arma, il re sarebbe potuto diventare il signore dei vivi e dei morti, per cui, avrebbe potuto riportare in vita sua moglie. Le lusinghe diedero il risultato sperato: il re folle afferrò la mazza di Draakar e indossò l'armatura di Sahn-Uzal. I tre esseri, così, si fusero in un unico potentissimo demone, dal corpo del re in rovina, dall'armatura di Sahn-Uzal e dall'arma maledetta di Draakar. L'essere che si venne a formare era riconosciuto dalle anime dei dannati come il padrone assoluto della vita e della morte: con un ruggito ultraterreno, gli spiriti non-morti pronunciarono il nome di quell'essere nella lingua Ochnun: Mordekaiser.

Mordekaiser, nato dall'unione di un Darkin, uno spirito non-morto e un umano, poté finalmente compiere il suo piano tanto atteso: forgiare un suo Aldilà.

Accompagnato dal suo esercito di non-morti, Mordekaiser sorse dal pozzo delle anime, in mezzo alle grida di terrore degli umani e ai nitriti di paura dei destrieri dell'Ordine di Ferro. Milioni di anime dannate uscirono dal tempio e pervasero i corpi dei mortali, creando spiriti deformi e crudeli, esseri per metà vivi e per metà morti. Mordekaiser, tramite la sua magia negromantica, scatenò una Nebbia Oscura che avvolse interamente le Isole Benedette, facendole sprofondare nella dannazione eterna. Thresh fu il primo a venire inghiottito dalla nebbia, ma egli era talmente sadico che non si oppose: venne trasformato in una mostruosità spettrale, che provava piacere all'idea di poter tormentare gli altri senza timore di punizioni e libero dai limiti della mortalità. Anche Hecarim e l'Ordine di Ferro vennero inghiottiti dall'uragano oscuro e vennero trasformati in spiriti non-morti a metà fra destrieri e cavalieri. Hecarim e Thresh avrebbero servito il loro nuovo padrone, Mordekaiser, il Darkin rinato per la terza volta. Dopo che le isole furono completamente avvolte dalla Nebbia Oscura, Mordekaiser si autoproclamò il loro signore assoluto e le ribattezzò Isole Ombra.

Ora Mordekaiser attende paziente nel suo regno della morte che i suoi fratelli Darkin si risveglino. Insieme ad essi e ad un intero esercito di non-morti al loro seguito, avrebbero invaso Runeterra, scatenato il caos e conquistato anche il regno dei vivi.

Tutti pregano che non succeda mai, perché non saprebbero fermare quella catastrofe in nessuna maniera.





Salve a tutti,
Grazie per la lettura. Ho deciso di scrivere una lore alternativa per Mordekaiser in quanto quella attuale dopo il rework non mi ha convinto del tutto. Nella mia versione, ho cercato sia di esaltare la nuova lore, aggiungendo il riferimento ai Darkin, sia di riprendere la vecchia, dove Mordekaiser era collegato alle Isole Ombra e ora, purtroppo, non più.

Spero vi sia piaciuta!
   
 
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