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Autore: marsm    28/09/2019    0 recensioni
Charlotte è una ragazza irlandese che vive in un piccolo paesino e lavora nel vivaio di famiglia;durante l'inverno incontra Zac, un ragazzo australiano che si è appena trasferito con i suoi genitori. Dopo essere diventati amici, i due scopriranno tra le cose della vecchia proprietaria, un diario che li guiderà attraverso un viaggio sulle tracce dei ricordi della signora Mildred. Tra storie d'amore, segreti e ricerche, cosa succederà ai due giovani ragazzi?
Genere: Avventura, Sentimentale, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Era una fredda mattina invernale, durante la nottata la neve aveva coperto le strade con un manto bianco perla e il gelo aveva raggiunto anche il piccolo paesino di Gouchester. Regnava ancora il silenzio quando Charlotte aprì gli occhi, come ogni mattina osservò la sveglia e la spense, si stiracchiò la schiena e scese dal letto indossando le sue pantofole bianche preferite. Prima di scendere a fare colazione si fece una lunga doccia calda, si pettinò i bellissimi capelli rossi e scelse uno dei tanti maglioni caldi che aveva nell’armadio. Osservò attentamente ogni singolo indumento, e infine optò per un look semplice: maglione grigio con dei leggins neri da abbinare con i suoi scarponcini bianco perla preferiti.
La ragazza amava l’inverno e per lei la prima nevicata era un momento meraviglioso; sin da piccola era stata abituata a festeggiare questo evento con una buona cioccolata calda e così, anche quella mattina, decise di seguire la tradizione e preparare quella bevanda che tanto le ricordava la sua infanzia.
Una volta aver riempito la tazza azzurra fino all’orlo, Charlotte afferrò una sedia e la avvicinò alla finestra, sorseggiò ciò che era la sua colazione e osservò ancora una volta come la neve cadeva indisturbata sulle strade illuminate dai lampioni. Quella mattina Glouchester sembrava una normale e tranquilla cittadina del sud d’Irlanda, cosa che non succedeva molto spesso.
Dopo approssimativamente mezz’ora, la giovane prese il suo cappotto e uscì di casa incamminandosi verso il negozio di fiori dei suoi genitori; come ogni mattina doveva preparare i mazzi che erano stati ordinati i giorni precedenti, doveva assicurarsi che tutto fosse in ordine e pronto per l’apertura mattutina; erano semplici compiti che, però, la gratificavano da quando i genitori avevano deciso di assumerla. Lei aveva sempre amato quel negozio e ora avere la possibilità di lavorarci era per lei incredibile. Da piccola, quando tornava a casa da scuola, passava sempre a salutare la signora e il signor Linkson e adorava quel profumo di vaniglia che si intrecciava incredibilmente bene con il tipico aroma del polline e delle foglie dei fiori freschi. I suoi genitori notarono presto la propensione della figlia per l’attività di famiglia e, a volte, durante i weekend la lasciavano creare piccoli mazzetti di fiori da consegnare alle anziane signore del paese per rallegrargli la domenica e, quando avanzavano dei fiori, lasciavano che Charlotte li mettesse tra le pagine dei suoi libri per seccarli. 

Quando quella mattina Charlotte arrivò al negozio notò diversi fogli con ordini per una festa, si trattava di una nuova famiglia che si era appena trasferita dall’Australia e che aveva comprato la bellissima casa della signora Mildred. La donna era una graziosa signora deceduta l’anno prima, era nota a Glouchester per aver lavorato come infermiera volontaria durante la guerra; speso quando si organizzavano delle  feste in paese o delle commemorazioni, la signora Mildred si prestava a intrattenere tutti raccontando storie meravigliose sui suoi pretendenti del tempo e su come riuscì a comprare quella bellissima tenuta che tutti adoravano. Per quanto fosse anziana, cercava sempre di aiutare con qualsiasi mezzo chiunque e Charlotte l’adorava. 
Con una stretta al cuore provocata dal ricordo della dolce anziana, la ragazza iniziò a pulire i gambi dei fiori scelti dagli invitati alla festa per l’arrivo della nuova famiglia, li unì in un unico insieme e li legò insieme con un bellissimo nastro verde. Una volta completati tutti gli ordini tornò a casa e si preparò il pranzo, telefonò ai suoi genitori per salutarli e si fece raccontare delle loro avventure durante la visita alla zia Sophie. 

Poco dopo essere tornata al negozio accolse i primi clienti della giornata. Era una coppia che non aveva mai visto e si aggiravano nel negozio sbirciando e osservando i suoi movimenti. Charlotte si sentiva fortemente a disagio e così decise di affrontare la situazione di petto; lasciò lo spray per pulire il bancone e lo straccio e si diresse con il suo miglior sorriso in direzione della coppia. Notò subito che dovevano essere persone molto ricche: l’uomo aveva una cinquantina di anni, era brizzolato e indossava un completo pesante blu scuro con una camicia bianca pulitissima, le scarpe che si abbinavano al completo e al cappotto scuro che teneva nella mano mostravano una certa cura per i dettagli; la donna invece portava degli stivali neri fino alle ginocchia con un vestito corto marrone chiaro che era incantevole e le calzava a pennello, i capelli marrone chiaro erano raccolti in un’elegantissima coda di cavallo bassa che lasciava intravedere due orecchini scintillanti e bellissimi. 
“Posso aiutarvi Signori? Cercate qualcosa in particolare?” chiese timidamente la ragazza senza mai perdere il sorriso. La coppia si voltò e la osservarono perplessi per qualche istante; una volta ripresi, sorrisero e con un accento velatamente straniero chiesero delle rose blu, le migliori che avesse in negozio. Charlotte capì subito che probabilmente si trattava dei nuovi proprietari della tenuta e cercò con cura i migliori fiori richiesti. 
Quando si riavvicinò al bancone, i due clienti si stringevano la mano e iniziarono ad instaurare una conversazione:
“Quanti anni hai cara?” domandò la donna senza perdere il sorriso. Dopo un momento di incertezza, Charlotte rispose di averne ventidue e ciò illuminò ancora di più il viso della signora.
“Oh Tom! Hai sentito? È meraviglioso!” esclamò battendo aggraziatamente le mani verso il marito che annuiva.
“vedi, ci siamo appena trasferiti e nostro figlio Zac… be lui non l’ha presa benissimo e pensavamo che magari avresti potuto mostrargli la città.” Chiese l’uomo fissando Charlotte negli occhi. Quando quelli castani dell’uomo e quelli verdi di lei si incrociarono, capì di non avere scampo e così annuì. I due australiani tornarono a sorridere e le scrissero su un foglietto l’indirizzo e l’orario a cui doveva presentarsi a casa loro l’indomani. 
In quel momento, quando Charlotte lesse l’orario, capì che si trattava proprio della festa per cui stava preparando i fiori e notò anche che i signori non avevano preso con loro le rose.
Sospirando capì che probabilmente sarebbe stato il caso di presentarsi, salutare, conoscere il figlio e in un certo momento e in mezzo alla folla dileguarsi.
Era un piano perfetto, ora le mancava solo un vestito adeguato.
   
 
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