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Autore: Volerofinoatoccareilcielo    28/09/2019    0 recensioni
[…] Tratto dal capitolo 1
-Conviene che ci presentiamo, io sono Amy Dalila Velasco, figlia di Eris dea della discordia e del caos- disse con aria fiera la ragazza. Percy guardò Annabeth, non capiva perché avesse fatto una domanda del genere. Se non fossero semidei allora perché erano stati inseguiti da dei mostri.
Ma allora per quale motivo il ragazzo non poteva entrare?
La risposta arrivò pochi attimi dopo quando il ragazzo si presentò, scioccando e spaventando tutti i presenti
-Io, invece, sono Andreas Arias Santiago, figlio di Crono, Titano del tempo-
[…]
La speranza è sempre l'ultima a morire, soprattutto la speranza dei mostri quando si deve prendere a calci Percy nel suo bel sederino. Quando tutti pensavano che finalmente potevano avere un minimo di respiro ecco che spunta un nuovo nemico...Questa volta riuscirà a mettere in ginocchio Percy Jackson e i suoi amici? Chi sono questi due nuovi personaggi che arrivano al campo? Passato e futuro si incontreranno e chi vincerà lo scontro? Beh, leggete e saprete. Buona lettura a chiunque voglia aprire la mia storia.
Baciusss
Genere: Avventura, Azione, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Annabeth Chase, Jason Grace, Nuovo personaggio, Piper McLean, Reyna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Erano seduti intorno al tavolo da ping-pong tutti ansiosi per le rivelazioni, tutti i capo-cabina stavano aspettando che uno dei ragazzi iniziasse a parlare. Amy indossava la maglietta del campo mezzosangue, quella arancione con il pegaso sopra, per mostrare ai semidei del campo che era dalla loro parte come alleata e non come nemica.
Andreas aveva, invece optato per la sua maglietta blu anche se ancora sporca di sangue, la preferiva al colore arancione della maglietta del campo mezzosangue che a parer suo stonava con i suoi occhi, una cosa che sorprese tutti era che il figlio di Crono aveva un occhio nero e nessuno sapeva chi glielo avesse fatto, Leo aveva scommesso per Regina, ma la ragazza aveva giurato di non averlo mai toccato
- Vogliamo iniziare, non abbiamo tutta la giornata- disse, o per meglio dire urlò, Clarisse rompendo il silenzio nella sala. Clarisse non aveva ancora deciso se quei ragazzi le piacevano o no, era molto più propensa a odiarli a causa del teorico padre di Andreas la sua adorata Silena era morta e il suo ragazzo era quasi impazzito. Ma una cosa aveva imparato dalla sua amica morta, non giudicare una persona dalle apparenze, e quindi aveva deciso di aspettare prima di giudicare i due estranei. Ma non poteva aspettare in eterno, per questo aveva urlato.
-Si avete ragione, scusate- disse Amy per poi voltarsi verso Andreas che sospirò e iniziò a parlare.
-Bene, voglio precisare una cosa però prima di tutto: io non sono come mio padre, non dico ci essere migliore, ma vorrei essere giudicato per quello che ho fatto io e non mio padre-
-Si certo- disse Chirone a nome di tutto il campo, e anche se Andreas non ci credette molto, date le facce dei ragazzi continuò
-Visto che molti non mi conoscono, mi ripresento, sono Andreas Arias Santiago e sono figlio di Crono…- poi indicò la sua vicina e disse
-… lei è Amy Dalila Velasco ed è una figlia di Eris, dea della discordia e del caos-
-Oye amigo, questo lo sapevamo già, il campo è piccolo e le voci girano veloci- disse Leo, sapevano già i loro nomi e tutti nel campo erano andati in infermeria, facendo impazzire i figli di Apollo, perché erano tutti curiosi di vedere questi stranieri
-Lo so, ma qualcuno mi ha detto che devo essere educato o mi taglia la lingua- ribatté Andreas. Seduta su una poltroncina lontana dal tavolo, Reyna arrossì leggermente ricordandosi che era stata lei a minacciarlo. Hazel affianco a lei bisbigliò
-Ma gli hai fatto tu l’occhio nero? Dopo quello che è successo ne avresti tutto il diritto-
-No, ma mi sarebbe piaciuto- rispose Reyna osservando da lontano il ragazzo e l’occhio gonfio e violaceo che aveva.
-Come è possibile che sei figlio di Crono- chiese Annabeth curiosa di sapere tutta la verità
-Sei una figlia di Atena e non sai come nascono i bambini, tua madre non ti ha spiegato che non escono dalla testa, ma nascono dopo un atto chiamato…-
-So come nascono- lo interruppe Annabeth, la stava prendendo in giro e lei odiava che qualcuno la prendesse in giro, chiunque gli avesse fatto l’occhio nero era appena diventato il suo eroe preferito
-Se lo sai allora non credo sia logico porsi la domanda su come io sono venuto al mondo-
-Crono è stato rinchiuso per secoli fino a che…-
-Luke Castellan non lo ha liberato, si lo so- disse Andreas con aria svogliata interrompendo Chirone che cercava di essere il più razionale e gentile di tutti. Ma il figlio di Crono aveva detto il nome che per il campo era un po' tabù. Luke Castellan, colui che aveva scatenato una guerra, ma che poi alla fine si era sacrificato per salvare tutti. Un eroe agli occhi della maggior parte dei semidei al campo, e per altri qualcosa in più di un eroe. Come per Annabeth, Luke era la sua famiglia e il suo nome pronunciato con così tanta svogliatezza la fece angosciare ed innervosire, ma non pronunciò una parola.
-E allora come…? -
-È successo più o meno 20 anni fa, quando un ragazzo di nome Luke Santiago, essendo troppo curioso è entrato in contatto con un’antica bara d’orata che emanava un potere troppo potente per un semplice umano come lui-
-Santiago…. Dove ho gia sentito questo cognome!?- Chirone cercando di ricordarsi quel cognome che aveva un non so che di conosciuto
-A parte che è il mio cognome, è anche quello di mio zio Read Santiago un figlio di Ares- disse Andreas voltandosi verso Clarisse che con gli occhi sgranati si alzò in piedi, sbattendo le mani sul tavolo e urlando
-Tu sei il nipote di Reed…quel Reed, uno dei più grandi eroi che ci sono stati in questo campo, uno dei figli di Ares più rispettati di tutti i tempi-
-Chi è?!?- chiese Percy che non aveva capito niente di quello che aveva detto Clarisse che troppo fomentata non si era riuscita a spiegare bene
-Era un figlio di Ares che 25 anni fa era il capo della sua cabina. Era un ragazzo molto coraggioso e forte, era tecnicamente perfetto in combattimento con qualunque arma a corpo a corpo, nessuno era mai riuscito a batterlo. Era rispettato e amato…-
-Un figlio di Ares amato e rispettato, stento a crederci- bisbigliò Percy a Piper facendola sghignazzare, Chirone lo sentì e prima di continuare gli scoccò un’occhiata di rimprovero
-Un anno prima della sua morte era partito per un’impresa segreta e non aveva più fatto ritorno, quando ho mandato qualcuno ad avvertire la sua famiglia mortale ho scoperto che era morto insieme al fratellastro mortale, Luke, più piccolo di lui di 1 anno- finì Chirone con aria cupa, era stato molto affezionato a Reed, che era stato uno dei suoi migliori allievi
-E che missione era? - chiese Annabeth mentre si ripeteva in testa le parole chiavi di quello che aveva detto Chirone, così da riuscire a capire in fretta e a ricordarsi tutto. Le parole erano: Santiago, Missione e aveva anche la sensazione che una parola chiave potesse essere Luke. Ma non ne era molto sicura
-A questo posso rispondere io- disse Amy che fino a quel momento non aveva detto una parola e stava osservando bene Andreas per vedere come si comportava
-20 anni fa, Reed, era riuscito a sapere dell’esistenza di alcuni figli dei 3 pezzi grossi, figli di Ade per l’esattezza- guardò negli occhi tutti i semidei cercando di leggere le loro emozioni e continuò a parlare
-Subito Reed pensò che la prima grande profezia si stesse realizzando, quella che riguardava un figlio dei 3 pezzi grossi e quindi partì per cercarlo e proteggerlo, doveva farlo arrivare al campo per allenarlo e fargli compiere la sua profezia-
-Indovino un po’, non riuscì a trovarlo- disse Leo già stanco di quella storia, voleva tornare da Calypso il prima possibile e raccontarle la barzelletta che gli era venuta in mente
-Al contrario, riuscì a trovarlo, ma qualcosa gli impedì di prenderlo, e quel qualcosa era...-
-Mio padre- la interruppe Andreas
-O per meglio dire il corpo di mio padre - continuò il figlio di Crono cercando di spiegarsi meglio:
-Molti non sanno che Crono sapeva che, dopo essere stato sconfitto dagli dei, qualcuno lo avrebbe liberato dalla sua prigionia nel Tartaro e sarebbe risorto, e quel qualcuno si sarebbe chiamato Luke- un sospiro e dei mormorii seguirono le sue parole e non gli permisero di continuare, ma quando Annabeth zittì tutti Andreas continuò 
-Luke Santiago era una persona curiosa e gelosa, gelosa di suo fratello maggiore e del fatto che era un figlio degli dei, e curiosa perché guardando attraverso la foschia riuscì ad arrivare fino a Crono. Il Titano pensò che lo avrebbe liberato era lui e quindi dopo averlo manipolato (promettendogli poteri più grandi di quelli di suo fratello) riuscì ad impossessarsi del suo corpo. Ma il corpo di Luke Santiago era mortale e non riuscì a reggere la potenza del Titano, per questo Crono venne di nuovo rinchiuso nella sua prigione fino a Luke Castellan-
-E tu come sei nato scusa?!- chiese Piper confusa di come fosse possibile la nascita del ragazzo.
-Nel periodo in cui Crono stava nel corpo di mio padre mortale, si è innamorato di mia madre e sono nato io, avevo meno di un anno quando quel corpo mortale è morto e zio Reed ha sacrificato la sua vita per rinchiudere di nuovo Crono-
-Ma quindi tu sei un mortale, non un semititano come vuoi farci credere-
-E qui ti sbagli id… AHIO- la parola non lasciò mai le sue labbra perché Amy gli pestò il piede facendogli rendere conto che stava per dire qualcosa di inopportuno
-Volevo dire, qui ti sbagli figlio di Poseidone. Mio padre è Crono, sono nato dall’unione di Crono e mia madre, non da Luke Santiago. Anche se ho preso il suo cognome-
-Perché hai preso il suo cognome? - chiese Leo
-Ma perché vogliono una spiegazione per tutto- borbottò Andreas ed Amy, sentendolo, decise di sviare il discorso
-Davvero vi interessa perché abbiano lo stesso cognome. Forse è più interessante chiedere il motivo per cui noi siamo qui o perché fino all’altro ieri non sapevate nemmeno dell’esistenza di noi due- disse acida Amy facendo pensare ai semidei del campo che forse aveva davvero ragione, che non era importante il cognome di Andreas, ma il perché della sua presenza. Ad Annabeth scappò un sorrisino, quella ragazza ci sapeva fare davvero con le parole, con due semplici frasi era riuscita a distogliere l’attenzione dal passato del ragazzo e l’aveva rivolta al futuro che li attendeva.
Amy ed Andreas non avevano molto tempo, per cui non lasciarono neanche un secondo, ai semidei, di assimilare quello che avevano detto, e subito la figlia di Eris caricò il cannone e sganciò la seconda bomba della giornata, dopo a quella naturalmente della storia di Andreas
-Siete in pericolo- disse attirando l’attenzione di tutti i presenti
-Siete in pericolo voi ed il campo romano-
-Spiegati meglio per favore-
-Certamente, un matto psicopatico ha intenzione di uccidere tutti i semidei, in particolar modo vuole distruggere i campi, e…- non finì la sua spiegazione che venne interrotta da Clarisse che non si fidava per niente di quello che stava dicendo la ragazza
-Come sapete tutto questo? -
-Lo sappiamo perché…- iniziò Amy ma vanne di nuovo interrotta, però questa volta non per porgere una domanda
-Hanno sterminato metà di noi- la interruppe Andreas sbattendo arrabbiato una mano sul tavolo. Perché ancora non si volevano fidare i loro? Perché ancora non capivano la gravità della situazione?!
Andreas aveva risposto alle domande sul suo passato, si era aperto e si era fidato di loro, perché allora questi idioti non lo volevano ascoltare.
La sua casa era stata distrutta, i suoi amici erano morti, la sua ragazza lo aveva tradito e dopo tutto questo, dopo che si era attraversato tutto il paese rischiando la vita, quegli stupidi semidei avevano dubitato della sua parola. Lui era Andreas Arias Santiago, figlio di Crono, lui aveva distrutto i giganti Anteo e Tizio e aveva aiutato a uccidere gli altri giganti che avevano tentato di distruggere il suo campo, lui aveva fondato da solo a 14 anni un campo e lo aveva difeso da solo contro un esercito (per 2 volte). Quindi come si permettevano quei semidei a dubitare di lui, se avessero dubitato di lui sarebbe stato come dubitare di un dio
-E questo sarà il vostro stesso destino o peggio- continuò il ragazzo furioso
-Sterminati?!!-
-E poi chi sono questi noi? -
Andreas non sopportava queste domande, a lui se gli avessero detto “vi stanno per sterminare tutti” non ci avrebbe pensato 2 volte e avrebbe preparato una difesa. Perché allora questi scemi non lo facevano e continuavano a fare domande, mancavano solo un paio di giorni e anche per questo campo sarebbe stato la fine. Prima di infuriarsi davvero e prima che potesse dire qualcosa, però, qualcuno gli prese la mano per farlo calmare. Andreas voltò di scatto la testa e incontrò gli occhi calmi di Amy che lo fissavano tranquilli che riuscirono a placarlo. Quando Andreas si sedette con ancora le mani unite a quelle di Amy, quest’ultima iniziò a parlare
-Molti di voi, forse non sanno dell’esistenza di un secondo campo per semidei greci-
-Impossibile, i satiri avrebbero percepito la sua presenza- disse Chirone sicuro di quello che diceva, e se anche i satiri non potevano percepire la presenza di quel campo gli dei lo avrebbero di sicuro avvertito se c’erano dei loro figli in un campo senza protezione. Perché di sicuro non avevano la barriera di Thalia che li proteggeva.
Andreas ghignò
-Davvero? E per caso voi sapevate forse dell’esistenza mia o di quella di Amy? Se aveste lasciato finire la mia compagna vi stava per dire che i semidei nel mio campo sono figli di dei minori a cui nessuno importa- disse Andreas che sorrise internamente. Finalmente quel campo si rendeva conto che non era l’unico luogo dove i semidei potevano sopravvivere e soprattutto si potevano rendere conto che se non fosse stato per lui quei poveri ragazzi sarebbero morti.
-Non è vero che non ci importa di loro. Solo…-
-Solo COSA!! Se non fosse stato per me e Andreas semidei figli di dei minori sarebbero morti e a voi non sarebbe importato nulla- disse Amy che per la prima volta da quando era arrivata, aveva alzato la voce e si era arrabbiata
-Ci sono dei ragazzi figli dei alcuni dei minori. Noi non sapevamo…-
-Non lo sapevate. Figli di Eris o di Iride sono morti perché voi siete troppo “importanti” per abbassarvi al nostro livello, proprio come i vostri genitori. Alcuni dei minori, ma chi vi credete di essere- Amy sembrava davvero arrabbiata, ma dopo aver guardato con aria truce ogni semidio presente nella stanza e aver zittito tutti, sospirò e si calmò. Se lo era tenuto dentro per molto tempo e non parlava solo a nome suo, ma anche a nome dei suoi fratelli e dei ragazzi al campo, nessuno si meritava di essere escluso solo perché era di una categoria “inferiore”. Perché si, avevano chiamato i loro genitori: “dei di serie B” e loro li avevano definiti semidei inutili che non vanno neanche salvati. Dentro di sé, infatti, Amy aveva pensato che il Campo Mezzo sangue si meritasse di essere attaccato e distrutto. Ma come al solito Andreas l’aveva fatta ragionare e le aveva ricordato che tra i due quello “cattivo” era lui e che lei non poteva permettersi di avere quei pensieri. Amy si voltò proprio in direzione del ragazzo che continuò al posto suo
-Ho costruito il campo con l’aiuto di Amy e pochissimi altri nostri amici quando avevo 14 anni ed ha potuto iniziare ad ospitare semidei figli di dei minori solo durante l’estate dei miei 15 anni. Ho deciso di chiamarlo ελπίδα -
-Perché l’avete chiamato “speranza”? - chiese Samantha, capo cabina della casa di Nike, curiosa di sapere il perché di questo nome così strano per un campo di semidei greci
-Non è importante, se sopravviviamo ve lo raccontiamo un altro giorno, ma adesso dovete pensare all’imminente battaglia-
-Quale battaglia?!-
-Tra due giorni verrete attaccati da forze molto potenti che hanno deciso di distruggerci- rispose Andreas anche se non sopportava quel genere di domande, ma si era reso conto che Amy non era in condizioni di continuare fino a che non si sarebbe calmata, lo aveva capito dallo sguardo e non si tirava in dietro. 
Resistette all’impulso di arrabbiarsi e sospirò, doveva riuscire a parlare da solo con Chirone e quell’ Annabeth, erano gli unici che potevano riuscire a capire che stava succedendo senza fare troppe domande e soprattutto erano gli unici che potevano ideare un piano decente per sopravvivere. 
Annabeth guardò negli occhi del ragazzo e cercò in tutti i modi di decifrarli per capire le vere intenzioni di Andreas, ma era indecifrabile, come se mostrasse solo quello che voleva lui. La figlia di Atena socchiuse gli occhi e lasciò perdere per un momento quello che stava pensando e pochi millisecondi dopo iniziò a ragionare su quello che avevano detto i ragazzi mettendo insieme i pezzi. C’era un secondo campo mezzo sangue che era stato attaccato e distrutto da un pazzo che voleva uccidere tutti i semidei, e che tra 2 giorni quel pazzo sarebbe arrivato lì insieme al suo esercito di mostri e avrebbe distrutto tutto e tutti.  Bene doveva ideare un piano e la cosa più logica era quella di chiedere aiuto alle uniche due persone che lo avevano già affrontato, ma chiedere aiuto così esplicitamente avrebbe messo in ridicolo lei e il campo e quindi disse
-Come avete vinto voi? -
Finalmente una domanda intelligente.  Ma per la solita fortuna dei ragazzi, Andreas ed Amy non sapevano come rispondere a questa domanda, perché in realtà loro non avevano vinto. Non erano riusciti a battere il nemico, e anche se lo avessero battuto, non potevano definirsi vincitori. Perché i vincenti non fanno morire degli innocenti, dei vincenti non permettono che la loro casa venga rasa al suolo, i vincenti non perdono la speranza guardando in faccia il nemico e arrendendosi alla sconfitta. Per questo loro non potevano dire che avevano vinto, perché la realtà era ben diversa
-Non abbiamo vinto, siamo sopravvissuti- disse Andreas facendo paralizzare Annabeth che non si spiegava il perché di quella risposta. In che senso erano sopravvissuti, come avevano fatto a sopravvivere e non vincere. Quei due ragazzi non sembravano per niente persone che scappavano di fronte ad un nemico e da come ne avevano parlato, chiunque li avesse attaccati sembrava qualcuno che non lasciava sopravvivere nessuno. Quindi perché Andreas aveva utilizzato proprio quelle parole “sopravvivere” e non aveva detto che avevano vinto
-Più o meno un mese fa, qualcuno di davvero importante per noi, ci ha traditi e ci ha attaccati…non sappiamo in che modo sono state distrutte le mura o con quale arma, ma quando siamo arrivati al campo di fronte a noi c’era la distruzione- disse Amy che aveva lo sguardo lontano perso nei ricordi di quella battaglia che aveva portato alla morte delle sue sorelle e del suo primo grande e unico amore. Andreas annuì e con sguardo e voce dura disse
-Amy ed io eravamo in missione quando siamo stati avertiti dell’attacco, ma siamo arrivati tardi, i nostri amici non erano riusciti a difendersi e quando siamo entrati in battaglia noi due, i nostri amici stavano soltanto cercando un modo per non morire. È successo tutto molto velocemente, mentre Amy e pochi altri continuavano a combattere io mi sono fatto strada attraverso i nemici e sono arrivato al traditore e l’ho affrontato, ma ho perso- raccontò stringendo i denti e i pugni, ancora gli bruciava il fatto che avesse perso contro di lei
-Il traditore o per meglio dire la traditrice…-
-Amy! - la interruppe Andreas facendo di no con la testa, non voleva che Amy pronunciasse il suo nome
-Scusa…è una semidea molto potente, il fatto che avesse quel tipo di potere ci sorprese anche a noi, la conoscevamo da anni, era una nostra carissima amica. Forse è per questo che ci ha risparmiato la vita, perché forse ci voleva ancora…- continuò Amy, ma vene interrotta di nuovo da Andreas che voleva andarsene subito, aveva bisogno di sfogarsi un pochino e non poteva farlo se stava fermo in quella stupida stanza circondato da idioti che non si fidavano di lui e di Amy.
-Voleva ancora torturarci, era troppo facile ucciderci quel giorno, per questo ci ha risparmiato la vita. Ma è stato un errore, io la ucciderò. Giuro sullo Stige che la ucciderò…- poi si girò verso Amy e fece una X all’altezza del suo cuore e mimò con le labbra la frase in greco antico “σταυρό στην καρδιά” che voleva dire “croce sul cuore”, e voltandosi di nuovo verso i semidei intorno al tavolo concluse raccomandandoli su quello che stava per succedere
-Il 12 luglio vi attaccherà un esercito di mostri capitanati da questa ragazza, a lei ci penserò io, ma voi dovete difendervi, preparate una difesa e mandate via chi non sa combattere. Se non sarete pronti, morirete tutti- disse per poi alzarsi e uscire dalla Casa Grande. Aveva bisogno di aria e voleva andare a tirare pugni a qualcosa, almeno si sarebbe sfogato un po' e allo stesso tempo si sarebbe allenato.
 Il ricordo della sua ragazza che lo tradiva e vendeva il campo al nemico lo aveva fatto infuriare. L’avrebbe uccisa, anche se questo voleva dire che a morire oltre a lei c’era anche una parte del suo cuore.
 
Angolo autrice
Buongiorno, buonasera e buon pomeriggio a tutti voi lettori. Sono tronata con questo nuovo capitolo che spero abbia soddisfatto tutti, mi dispiace da morire se non sono riuscita ad aggiornare domenica scorsa, ma avevo particolarmente da fare. Vi prometto che non succederà più, e per farmi perdonare aggiungerò due capitoli oggi (anche se è sabato).
Comunque, sarò breve in questo spazio autrice...
Stiamo iniziando a conoscere meglio la storia di Andreas ed Amy e il motivo per cui sono andati al campo mezzosangue e soprattutto abbiamo capito come è nato Andreas e la sua storia familiare.
Secondo voi chi è la traditrice e che rapporto ha con Andreas?
Lo scopriremo nel prossimo capitolo…per farmi perdonare per il ritardo vi anticipo che ci sarà un piccolo flashback sul passato di Andreas ed Amy. Bene non vi dirò altro.
 Vi ringrazio per aver letto fino a qui e ricordate di commentare che mi fa piacere sapere cosa ne pensate.
Buongiorno, Buonasera e Buon pomeriggio a tutti voi lettori.
Baciusss
   
 
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