Salve a tutti! Come va?
L'ultima volta ci siamo lasciati con tantissime rivelazioni e colpi di scena! Clarice Red è la creatrice di X-X-I, Simon Kog ha rischiato di essere ucciso non solo da Freezer, ma anche per mano di un tizio sconosciuto. Chi sarà mai?
Ma non solo. Cosa ci racconterà mai quella lettera lasciata dalla madre di Simon?
E voi avete già tradotto il messaggio? No?
Allora vi lascio un indizio molto importante, che vale per entrambe le pagine, ovvero...
... nessuna delle due pagine presenta un punto e a capo. Come è possibile? Qualcosa a che fare con le frecce e con la lumaca?
Secondo indizio, più semplice rispetto al primo, è che le due pagine hanno metodi di lettura differenti, ma molto simili.
Nel prossimo capitolo, vi darò un ultimo indizio, con il quale vi rivelerò letteralmente l'opera dal quale ho tratto spunto per il seguente codice!
Vi lascio alla storia... e vi anticipo subito che i prossimi capitoli saranno tutti molto frenetici e ricchi di colpi di scena del tutto inaspettati!
Buona lettura a tutti!
GOLDEN BULLET - THE HUNTER WARRIOR
Il Gruppo Karasuma parte all'attacco! Inizia la battaglia per il predominio di Tokyo!
Sabato 28
Luglio 2018
SIMON
[Beautiful
Horror Soundtrack – BEST OST IN THE WORLD]
La
polizia arrivò da me mezz’ora dopo averla
chiamata,
suscitando la curiosità di tutti i condomini, inclusa Chi e
la sua famiglia i
quali vennero subito a sincerarsi delle mie condizioni.
Tra
i miei colleghi, con mia grande sorpresa, si
presentarono anche Miwako e Wataru, ai quali spiegai quanto accaduto.
Come
era prevedibile, tuttavia, non fu trovata alcuna
traccia o dimenticanza dello sconosciuto, a parte i segni di effrazione
sull’uscio della vetrata che portava fuori nel balcone. Con
mio grande
rammarico, nemmeno le altre famiglie del mio palazzo affermarono di
aver visto
qualcosa di strano. Chi, d’altro canto, affermò di
essere stata fuori in
giardino per tutto il giorno, proprio davanti alla finestra del mio
balcone, e
non aveva visto niente di sospetto.
Perlomeno,
con tutto il macello causato dalla mia chiamata,
quel bastardo non si sarebbe più fatto vivo così
presto. Ma le dichiarazioni di
Chi mi fecero comprendere di non avere a che fare con degli
incapaci…
… questa poteva essere
opera soltanto di uno dei nostri nemici… e se il mio istinto
non falliva, avevo
già una mezza idea di chi potesse essere il colpevole.
A
causa di quanto avvenuto, fui costretto a raggiungere momentaneamente
mio padre per informarlo di quanto fosse accaduto quella notte. Lui,
come era
prevedibile, si preoccupò molto per la mia salute, ma
riuscii a
tranquillizzarlo sostenendo di aver già individuato il
colpevole e che lo avrei
messo subito sotto tiro grazie alla polizia.
Non
so se mi credette per davvero, ma sembrò lasciar stare,
per il momento, iniziandomi a raccontare quanto fosse successo a casa
sua il
giorno prima, seduti come sempre sopra al suo divano.
[Sad
Piano Music – BEST OST IN THE WORLD]
Fu in quel modo che
venni a sapere il motivo per il quale Conan non si fosse presentato a
casa dei
cyborg l’altra sera… e non era una bella storia da
raccontare.
“Quindi ha assunto il
farmaco senza prima rivelare la verità a Ran…”
“Non esattamente…”
confermò il dottor Agasa “…
dopo aver
dato il suo ultimo saluto a lei e a Kogoro nella forma da Conan, ieri
mattina,
Shinichi aveva lasciato anche una lettera in camera da letto della sua
ragazza.
Ran, però, non l’ha trovata… così,
quando lui si è ripresentato davanti a lei, di nuovo adulto,
è rimasta
completamente spiazzata…”
“… non ha molto
senso…” ammisi io, confuso “… anche se lei non avesse
letto la lettera, come avrebbe fatto a
capire che… oh no… me
ne stavo per
dimenticare…”
“Lei è in grado
di percepire le aure…”
A
parlare era stata Ai, visibilmente assonnata, scendendo le
scale seguita dal suo cane Higo, il quale scattò in mia
direzione per farsi
accarezzare.
“Ehi, come va col viso?”
le domandò preoccupato mio padre,
facendomi notare solo in quel momento del brutto livido sulla guancia
destra
della bambina.
“Io sto bene…
è Kudo che sta in depressione cronica…”
rivelò la
piccola, sedendosi sul divano in mezzo a noi “…
Ran era su tutte le furie quando si è resa conto che
l’aura di Conan
e quella di Shinichi fossero completamente identiche. Abbiamo provato a
spiegarle ciò che stava succedendo… ma lei era
convinta che Shinichi la stesse
tradendo con me… mi ha proprio
dato un
bel calcio… ahi ahi…”
“Io prendo del ghiaccio e
della pomata…”
affermò mio padre alzandosi
dal suo posto per andare in cucina, sicuramente con
l’intenzione di raccogliere
l’occorrente con cui medicare sua figlia adottiva.
“Perciò
è stata Ran a farti quel livido…”
compresi io, cercando
di consolare la piccola “…
mi spiace non
ti abbia creduto…”
“… anche a me, ma non
è questo ciò che importa al momento, giusto?”
mi rispose Ai, voltandosi
verso di me “Io
ho fatto la mia parte dicendole la verità. Se non vuole
credermi, a
perderci è solo lei… ma mi fa male vedere
Shinichi soffrire in questo stato,
perché so che in parte è colpa mia…”
“… si sistemerà
tutto.
D’altronde, lui l’ha fatto per proteggerla, ed
aveva lasciato quella lettera in
camera sua, giusto?” la tranquillizzai io, cercando
di risollevarle il
morale “Ran
ti ha tirato quel calcio perché credeva che tu fossi
l’amante di
Shinichi, non perché le hai nascosto la storia dei MIB”
[Vector To The
Heavens – KINGDOM HEARTS ORCHESTRA]
La
piccola annuì, un po’ più serena,
voltandosi poi in mia
direzione e guardandomi dritto negli occhi.
“Ho sentito ciò
che è accaduto a casa tua… non ti hanno fatto
nulla,
vero?”
“Nah… era venuto
lì soltanto per spiarmi. Non volevano uccidermi”
le risposi io, con sincerità “Per
di più,
sono riuscito ad intravederne la sagoma, perciò non
sarà così stupido da starmi
dietro, non ora che io sono consapevole di avere qualcuno alle
calcagna. L’unica cosa che si
è portata via è stata
la capsula con la moto della C-C, mentre i miei oggetti più
preziosi li porto
sempre appresso… così come adesso!”
Prontamente
le indicai la borsa del mio computer,
all’interno della quale mi ero messo tutto ciò che
avrebbe potuto smascherarmi.
“Credi si tratti di uno di
loro?” mi domandò lei,
preoccupata “E’
uno dei tuoi nemici?”
“Uno dei tanti…”
ammisi io, senza peli sulla lingua “…
per fortuna, dal 1 agosto andrò ad allenarmi da Whis-Sama.
Quando arriverà il
giorno del torneo, non ci sarà nessuno in grado di
sconfiggermi!”
Mio
padre tornò dalla cucina, incominciando a medicare la
ferita di Ai.
“Posso farti
un’altra domanda?” le domandai
io, incuriosito “Perché
tu non hai assunto l’antidoto?”
“Io non voglio tornare
adulta”
La
fermezza di quella risposta mi spiazzò totalmente.
“Se io tornassi
come… come tu sai… io non riuscirei a riprendere
in mano
la mia vita. Tornerei
semplicemente ad essere la donna che tutti temono, la ricercatrice del
veleno
più pericoloso al mondo… io, però,
voglio cancellare quel passato, se mi è
possibile, risparmiando problemi a tutte le persone a cui ho voluto
bene e a
quelle con cui ho legato dopo essermi rimpicciolita. Voglio vivere come
Ai
Haibara, per assaporare l’infanzia e la vita che non ho mai
avuto a causa di
quei… Simon… tu mi
capisci, non è così?”
“Sì,
Ai… ora più che mai…”
ammisi io, rendendomi conto di come
la piccola avesse parlato dei MIB senza alcun filtro, come se avesse
compreso
che quello era il terribile segreto mai raccontatomi da lei.
“COSA SIGNIFICA –
NON STA DA NESSUNA PARTE?! – IO L’HO LASCIATA IN
CAMERA TUA, SOPRA AL TUO CUSCINO! NON PUO’ ESSERSI
VOLATILIZZATA NEL NULLA!”
[Beautiful
Horror Soundtrack – BEST OST IN THE WORLD]
L’improvviso
urlo di Shinichi, dal piano superiore, ci fece
venire un leggero brivido.
“Sta parlando della
lettera…” esclamò mio padre,
con convinzione “…
strano che lei non l’abbia
trovata…”
“…
strano…” ammisi io,
incominciando a nutrire forti sospetti “…
è troppo strano! Aspettatemi
qui! Torno tra qualche istante!”
Senza
dare loro il tempo di chiedermi spiegazioni, io mi
misi due dita sopra la fronte e mi tele-trasportai a casa del detective
Kogoro,
proprio in camera della giovane Ran.
L’adolescente
aveva proprio combinato un vero disastro! Ogni
mobile, all’interno della sua stanza, era stato rigirato
dall’altra parte. Lì,
vicino alla finestra, Sherlock la osservava inerme, incapace di poterla
aiutare
al momento.
“AAAAAHHHHHH! SIMON!”
mi urlò terrorizzata lei, facendo cadere il cellulare a
terra e coprendosi con
le braccia. Era in pigiama, normale la sua reazione.
Ma
non mi trovavo lì per quel motivo.
Attivai
immediatamente il Biological Traces all’interno
della camera… e
sbiancai quando mi resi conto della terribile verità.
“SIMON! COSA DIAVOLO CI FAI
QUI! QUESTA E’ UNA PROPRIETA’ PRIVATA!”
mi urlò contro Kogoro, il quale era entrato dentro la camera
di sua figlia,
allarmato dalle sue urla.
“A quanto pare non sono
l’unico che se ne sbatte di questa legge…”
dovetti constatare, ormai certo della mia deduzione “… Ran! Sei
ancora in contatto telefonico
con Shinichi, vero?”
“S… sì… ma cosa sta
succ… EHI! NON PRENDERMI
IL…”
“Shinichi! Sei ancora
in linea?”
“Simon! Ma cosa…
perché sei lì?! Che sta succedendo!?”
“Molto semplice, mio caro
detective…” affermai io ad
alta voce,
scioccando tutti con la mia rivelazione “… i MIB hanno scoperto il tuo
segreto… sono
stati loro a far sparire la tua lettera!”
***
[Continuazione
- Beautiful Horror Soundtrack – BEST OST IN THE WORLD]
Cinque
minuti dopo, all’interno della casa dei cyborg si era
creata una vera e propria folla. In quel lasso di tempo, io avevo
tele-trasportato quante più persone possibili nel nostro
covo segreto, capendo
che il Gruppo Karasuma avrebbe immediatamente iniziato a dare loro la
caccia.
Le
persone coinvolte furono Shinichi, Ran e la sua famiglia,
mio padre ed Ai, l’ispettore Sato e Wataru, C-22 e Clarice
accompagnati da
tutta la famiglia Akai (inclusa Mary, la quale aveva cambiato il suo
atteggiamento da quando Bulma e Crilin erano andati a parlare con lei)
e la
famiglia di Ayumi, compresa la piccola. I genitori di Shinichi, invece,
ci
avrebbero raggiunto il pomeriggio. Poco dopo, ci raggiunsero anche
Domenico,
Claudia e Crilin (lui con tutta la sua famiglia), Heiji e Kazuha, ed
infine,
con mia grande sorpresa, anche Goku e Piccolo. L’unico a non
presentarsi fu
Shukichi Haneda, il quale si trovava dall’altra parte del
pianeta ad un torneo
di Shoji e non era realmente in pericolo, non avendo mai avuto reali
contatti
con i MIB.
Ovviamente,
oltre a loro, vi stavano anche Higo e Sherlock,
i quali avevano già fatto amicizia e stavano giocando in
giardino.
Solo
quando fummo tutti presenti, iniziai a spiegare loro
quanto stesse avvenendo, affiancato da tutti i membri della squadra
Antimafia
di Tokyo, inclusi i cyborg, questi nelle loro uniformi.
“Da questo momento in
avanti, almeno fino al termine del XXVIII Torneo Mondiale di Arti
Marziali,
tutti voi verrete protetti dalla nostra squadra e dai loro alleati!”
[Universe
– DRAGON BALL SUPER]
“COSA?! E’ UNO
SCHERZO, SIMON?! COSA DIAVOLO STA SUCCEDENDO?!” mi
urlò furibonda Miwako,
prima che io le rivelassi tutta la verità.
“Questa notte
un’associazione criminale conosciuta come Gruppo Karasuma,
o meglio, come MIB, ha attuato una perlustrazione nelle case di Kogoro
Mori e
del qui presente Simon Kog!” le rispose
Claudia, con fermezza “Se
in
quest’ultima non hanno trovato nulla, nella prima hanno
trafugato un documento
molto importante, in grado di mettere in pericolo la vita di tutti i
presenti
dentro questa stanza!”
La
reazione di tutti, ovviamente, fu di autentico stupore e
sbigottimento.
“Credo che non tutti
conoscano la verità, Simon… sarebbe meglio
metterli al corrente di quello che
sta succedendo…” mi consiglio Domenico,
decisamente preoccupato “… rivelando
tutti i dettagli…”
Io
annuii, comprendendo le ragioni del mio collega, e feci
cenno a Shinichi di farsi avanti per raccontare a tutti la
verità.
“Credo che quasi tutti mi
conosciate perfettamente, ormai. Il mio nome è
Shinichi Kudo, e sono uno studente liceale che, un giorno, desidera
diventare
un grande ed eccellente detective. Circa otto mesi fa, precisamente il
novembre
dello scorso anno, ho intercettato uno scambio illegale tra criminali,
ma sono
stato scoperto e mi hanno obbligato ad ingerire un veleno.
Quest’ultimo, però,
invece di uccidermi, ha fatto regredire le mie cellule fino a farmi
tornare un
bambino di sette anni, che voi avete conosciuto perfettamente. In questi otto mesi, ho vissuto come Conan
Edogawa e ho continuato a dare la caccia a questi criminali senza
scrupoli, con
la speranza di poter riottenere il mio vecchio corpo. Ieri,
grazie ad Ai Haibara, sono riuscito a tornare normale… ma ho
commesso un grande errore…”
ammise lui, voltandosi verso Ran “… non
ho avuto il coraggio di dirti la verità in faccia, e come un
codardo ti ho
scritto una lettera in cui ti spiegavo tutto, per filo e per
segno… ma i MIB
sono entrati dentro casa tua e l’hanno presa senza farsi
scoprire!”
“Perciò adesso, tutte
le persone che hanno avuto contatti con Conan Edogawa o Ai Haibara sono
in
pericolo di vita!” affermai io, con veemenza, prima
di ammettere con
dispiacere “Devo,
inoltre, chiedere scusa anche io. Durante l’intervista a
‘COUNT-DOWN’, ho esagerato nel provocare i nostri
nemici, e loro hanno agito di
conseguenza. Temo che l’azione dei MIB sia nata proprio a
causa di questo mio
errore, e non per colpa dei due ragazzi. Loro puntavano a capire cosa
mi stesse
proteggendo le spalle, e grazie a questa azione da loro compiuta, ora
conoscono
tutti i nostri piani…”
“Ma non possiamo rimanere
rinchiusi qui per un mese intero!”
protestò Ayumi, preoccupata.
“Ne sono
consapevole… semplicemente andrete a vivere lontano da
Tokyo,
in luoghi difficilmente raggiungibili dai nostri nemici senza essere
scoperti!”
confermai io, con tranquillità, rivolgendomi prima alle
cinque allieve di Son
Goku “Voi andrete a vivere a casa di
Crilin, dal Genio delle Tartarughe di Mare, che si trova al centro
dell’Oceano
Pacifico. Lì potrete anche allenarvi in vista del torneo. Le
vostre famiglie o
conoscenti, per comodità, vivranno a Los Angeles
all’interno della vecchia casa
di Bulma, e potranno tenersi in contatto con voi! Lì,
andranno anche Clarice, C-22, Rosalia ed Adolf, così da
permettere
loro di continuare le loro indagini…”
“…
con me viene anche Leonardino!”
affermò la regina di
Palermo, stringendo a se suo figlio.
“Non mi oppongo a tale
decisione, ma dovrà essere tenuto d’occhio!”
la tranquillizzai io, prima di domandare a tutti “Ci sono delle domande che
desiderate farci?”
[Sadness
and Sorrow – TAYLOR DAVIS]
Nessuno,
all’inizio, sembrò voler ribattere, almeno fino a
quando non vidi la mano alzata della madre di Ayumi.
“Mi scusi,
signore… io e mio marito vorremmo sapere se tutto
ciò è
legale o meno. Ci sono dei rischi? Avremo l’appoggio della
polizia?”
“Fino al 1 agosto, no”
ammisi io, con dispiacere “La nostra
sezione, fino a quel giorno, non
potrà muoversi legalmente senza il permesso della
polizia… e potrebbe esserci una
possibile talpa, o più di una, infiltrata nella centrale!”
“Perciò dovremo
trasferirci in un altro stato perdendo tutto ciò che
abbiamo costruito per anni…”
si rese immediatamente conto invece il
padre, sospirando e guardando negli occhi sua moglie.
Poi
mi dette conferma dei miei sospetti.
“Allora io e mia moglie
resteremo qui…”
“NO! MAMMA!
PAPA’! IO NON VOGLIO SEPARARMI DA AI! VOGLIO AIUTARLA COME
HA FATTO LEI QUANDO ERO IN DIFFICOLTA’!”
“Ayumi… amica mia…”
esclamò commossa la piccola Ai, colpita da quelle parole
così sincere.
“Tranquilla, Ayumi… tu
starai da questo Genio e ti allenerai
per il torneo, come ti ha ordinato il poliziotto!”
Sakura tranquillizzò
sua figlia, voltandosi poi verso di me, affermando “Sarebbe troppo rischioso allontanarci tutti. Molti
adulti, qui
presenti, hanno un lavoro stabile e rischierebbero di perdere tutto. Se
dobbiamo proteggere qualcuno con un tale rischio… preferiamo che siano i nostri figli ad avere la
nostra massima
attenzione! E poi non risulterebbe strano? Io e mio marito non abbiamo
mai
saputo di questa storia… e se questi nemici, con la nostra
fuga, pensassero il
contrario?”
“Lo stesso vale per me!”
confermò Kogoro, sorprendendo sia la
sua ex-moglie che Ran “Se perdessi
il mio
lavoro ancora una volta, non potrei più rientrare in polizia
qualunque sia la
causa della mia assenza. Ran, invece, è ancora giovane ed ha
superato il
processo per l’incidente avvenuto in casa di quel boss della
Yakuza. Preferisco
che sia lei a ricevere la protezione necessaria…”
“… a
questo punto, direi che mi tocca rimanere qua per tenere
d’occhio
questo citrullo!” accettò Eri,
con un dolce sorriso verso suo marito.
Ovviamente,
Ran non prese affatto bene questa decisione.
“NO! NON POTETE RIMANERE
QUI! RISCHIATE DI MORIRE SE…”
“Non preoccuparti,
Ran… se desiderano rimanere qui, li affiancheremo ad
uno dei nostri cyborg!” cercò
di tranquillizzarla Shinichi, beccandosi
tuttavia la più assassina delle occhiatacce
dell’adolescente.
“Puoi star pur certo… che
di te io non mi fiderò mai più! Mi hai
capito?!”
“Allora puoi fidarti di
me!”
Con
nostra grande sorpresa, James si portò tra i due e si
indicò con spavalderia.
“Io sono Rosso, e sono
l’androide
del tuo fidanzato senza cervello!”
affermò con simpatia, cercando di
risollevare il morale della giovane “Fra
i due, io sono quello più
responsabile, sincero e premuroso… mi occuperò io
dei tuoi genitori, se per te
va bene!”
Shinichi
stava per ribattere, ma Bulma prontamente gli
sferrò una gomitata sulle costole per fargli intendere di
non intromettersi. Ed
anche io mi trovavo d’accordo con lei.
L’unica
cosa saggia che il giovane potesse fare, al momento,
era quella di non stare troppo addosso alla ragazza e di lasciarla
respirare un
pochino, così che potesse tornare a ragionare lucidamente.
Se c’era qualcuno di
cui potesse fidarsi ciecamente la giovane, quello era
senz’altro James.
“Prometti che ti
prenderai cura della mia famiglia?” gli chiese Ran,
con sincera
preoccupazione.
“Darò la mia
vita per loro, puoi
starne certa!” la rassicurò James,
alzando il pollice all’insù “Tu
pensa a diventare quanto più forte possibile, mentre io
farò la guardia ai tuoi
genitori… e darò un po’ di fastidio al
mio padrone per darti un po’ di
soddisfazione!”
“EHI!” esclamò
offeso il giovane detective, beccandosi l’ennesima gomitata
da parte di Bulma
e, in aggiunta, anche di Claudia, entrambe più esperte nel
campo dell’amore e
più propense a dare una mano, in certi casi.
Le
parole di James, infatti, parvero funzionare, dato che la
giovane gli rivolse un sorriso di sincero apprezzamento. Ciò
di cui aveva
bisogno Ran, in quel momento, era di avere qualcuno dalla sua parte,
dato che
sia lei che Shinichi avevano molte ragioni con le quali ribattere.
Si
sarebbero riappacificati in fretta, ne ero convinto.
“Rimarremo anche noi, a
questo punto” affermò Miwako.
“Non possiamo lasciare la
centrale incustodita!”
confermò
Wataru.
“Io raggiungerò
Los Angeles” dichiarò Mary,
con tranquillità “Se
rimanessi a Tokyo, al momento, sarei soltanto di intralcio. Preferisco
dare una
mano dall’America, nel mio campo”
“Perfetto…”
“Andrò anche io
in America” mi colse alla sprovvista mio
padre,
indicando Clarice e C-22 “In questo modo potrò dare una mano in
più
alla mia amica!”
“CO-COME?! NE SEI SICURO?!”
gli domandò Heiji, incredulo davanti
a quelle parole.
“Per me va bene… ma la
vostra casa?” domandai io sia al dottor Agasa che
ad Ai.
[Pain’s
Theme – NARUTO]
Fu
la piccola a rispondere.
“Simon… quanto
tempo credi che i MIB ci metteranno a trovare casa
nostra? Nemmeno un giorno, conoscendoli. Dal momento in cui ci hanno
scoperti,
Villa Kudo e la casa del dottore sono sotto il loro tiro… ed
io so
perfettamente come agiranno, in quel caso…”
“Appiccheranno fuoco alle
due case come segnale…”
confermò
Shuichi, con dispiacere “…
non prima di aver recuperato tutto ciò
che possa essere utile a ritrovarti. Non è così?”
Lei
annuì, sempre più distrutta.
“Sì… per loro, io
sono la vergogna più grande al loro onore, da cancellare
quanto prima
possibile!” confermò Ai, con rabbia
“Ora
che sanno dell’esistenza delle sfere del drago, io non sono
più utile alla loro
causa… potranno ottenere ciò che vogliono
semplicemente trovando quegli oggetti
magici! Se rimanessimo all’interno di quelle case, sarebbe
soltanto questione
di tempo prima che qualche sicario venga ad ucciderci, cancellando le
prove della
nostra esistenza …”
“Credo che anche io
seguirò la strada di Los Angeles”
dichiarò
Heiji, con determinazione “Se
l’organizzazione
tentasse di cercare informazioni sul mio conto, non troverebbero nulla
sulla
mia famiglia. Non dovrebbero essere in pericolo”
“Io rimarrò a casa del
Genio per dare una mano negli allenamenti…”
ci rivelò invece C-18, facendomi
segno di ok con la mano “… una persona in più a
proteggere queste
ragazze sarà solo salutare!”
“Ma non è
giusto! Non dovremmo essere noi quelle da difendere!”
affermò contrariata Kazuha, portandosi davanti a tutta la
sezione e dichiarando
apertamente “Noi
siamo perfettamente in grado di combattere! Non siamo forti come i
nostri maestri, vero… ma non sarebbe più saggio
mettere i più forti a difendere
le nostre famiglie?! Sono loro a rischiare di più!”
“No, mia cara…
stavolta non sei nel giusto!” la
contraddisse
però Domenico, facendo notare a tutti “Proprio
perché siete così forti che dovete essere
protette. Loro non cercheranno di
ucciderci, non prima dell’inizio del Torneo. Sono convinto
che, al momento, troveranno
quanti più indizi possibili su chi sia il loro avversario
più temibile in vista
della competizione, così da poter giocare sui suoi punti
deboli!”
“Perciò, il loro
pericolo più grande riguarda esattamente voi…”
confermò Piccolo, portandosi
davanti alle sue allieve e dichiarando apertamente “… state pur certi che qualche
membro dei MIB parteciperà al torneo e che farà
di tutto per toglierci di
mezzo. Se tutti noi perdessimo, il Gruppo Karasuma sarà
pronto a banchettare
con i nostri corpi…”
“… ed
è per questo che voi dovete rimanere quanto più
isolate possibile ai
loro occhi, più delle vostre famiglie!”
confermai io, rassicurandole “I
nostri cyborg hanno una potenza molto
elevata e possono prendersi tranquillamente cura di loro. Voi siete il
nostro
asso nella manica… più avversari metterete al
tappeto, più renderete la vita
facile ai guerrieri più esperti come me, Crilin, Goku o
Piccolo! I vostri
sen-sei, da questo momento in avanti, vi alleneranno ogni giorno in
vista del
Torneo Mondiale… il miglior modo, per voi, di darci una mano
sarà quello di
potenziarvi quanto più possibile!”
“Questo varrà
anche per me, Bra e Pan, non è così?”
ci chiese
Marron, con severità.
“Ovviamente
sì… anche io, in questo caso, potrei essere
considerato come
un membro di supporto” le confermai io,
con sincerità “Ieri
pomeriggio ho avuto a che fare con uno dei favoriti alla vittoria
finale. Sono
stato fortunato… aveva soltanto intenzione di parlarmi, ma
abbiamo corso un rischio
enorme”.
“… chi è stato ad
attaccarti, Simon?” mi domandò con
curiosità e preoccupazione Goku.
Fu
Crilin, tuttavia, a dargli la risposta terrificante.
“Goku…
è… è stato Freezer…”
[Soundtrack
7 – DRAGON BALL Z]
La
faccia paonazza del sayan e di Piccolo fu più che
sufficiente per farmi capire quanto Freezer fosse temuto dai miei amici.
“Direi che è
tutto… vi conviene prepararvi per la partenza!”
annunciai a tutti, iniziando ad incamminarmi verso l’uscita
“Fatevi
trovare tutti qui a mezzogiorno, con le valigie in mano! Io devo
occuparmi di
un’altra faccenda molto importante!”
“Simon! Aspetta! Non
ci hai detto cosa farai tu in questi giorni!” mi
chiese Crilin,
preoccupato.
“Anche io, come voi,
dovrò seguire un allenamento molto duro, con
Whis-Sama a farmi da insegnante… dal 1 Agosto mi
trasferirò momentaneamente sul
suo pianeta… in quel lasso di tempo, Claudia mi
sostituirà come Questore
dell’Antimafia! In quanto a questi giorni che mi
rimangono… io ritornerò a casa
mia ad occuparmi di Moon!”
[Soundscape
to Ardor - BLEACH]
“Whis?!” esclamò
sbalordita Sera, a bocca aperta “Proprio
lui?! Seguirai un allenamento dell’angelo del
nostro… SIMON! ASPETTA!”
“EHI! CHE SIGNIFICA
TUTTO QUESTO?! QUANDO DOVREI SOSTITUIRTI IO!? RITORNA SUBITO QUI!!!”
Prima
che potessero dire altro, tuttavia, io mi misi due
dita sulla fronte, raggiungendo nuovamente casa mia.
Dopodiché azzerai
nuovamente la mia aura, controllando che nessuno sconosciuto fosse
presente.
Per
fortuna tutto taceva, al momento, e non c’erano altri spioni
in giro. Andai a cercare la mia piccola gattina, e la ritrovai stesa
sul
materasso del mio letto, ancora incasinato. A conferma non ci fosse
nessuno, Moon
era totalmente rilassata.
“Ah, mia cara…
spero tu ne abbia approfittato per recuperare qualche ora
di sonno… perché dovrai darmi una mano in una
caccia al tesoro!” le
dichiarai io, recuperandola e poggiandomela sulla spalla.
Era
una nostra abitudine. Quando volevo che mi seguisse
fuori di casa, io la facevo sedere lì così da
tenerla tranquilla e al sicuro. E
a lei piaceva un sacco.
Mi
misi nuovamente due dita sulla fronte, sbrigandomi anche
a chiudere i suoi piccoli occhietti per non allarmarla. Cinque secondi
dopo,
avevo raggiunto la centrale di polizia e mi trovavo davanti
all’ufficio del
commissario Kuroda.
“E’
l’ora di dare inizio alla caccia, piccola!”
le confermai io,
aprendo con decisione la porta di quella stanza.
***
[Sotto
Copertura – SQUADRA ANTIMAFIA]
Hyoe
rimase leggermente interdetto quando mi vide entrare
con determinazione dentro il suo ufficio senza bussare prima alla
porta.
Temette una mia azione violenta, e si preparò a cacciare la
sua pistola.
Io,
per tutta risposta, lasciai scendere Moon dalla mia
spalla e mi portai al massimo della velocità di fronte a
lui, disarmandolo e
lanciandolo dall’altra parte del tavolo. L’uomo
crollò al suolo, incredulo, e per
sicurezza gli tappai anche la bocca, inpedendogli di urlare o farsi
scoprire.
“Sim…
ch… mmmrghhh!”
protestò il mio commissario, ma non avevo
ancora concluso.
“Moon… a te la
decisione!” affermai alla gattina, usando
il mio
KI per comunicargli la domanda e fargliela comprendere.
L’animale si avvicinò
al mio commissario iniziando ad annusarlo, tutta
concentrata…
… prima di
iniziare a fargli le fusa, assolutamente convinta della sua
non reale minaccia.
Grato
di quella notizia, decisi di liberare dalla morsa il
pover uomo, il quale ovviamente mi sbraitò contro con rabbia.
“AGENTE KOG! CHE RAZZA DI
COMPORTAMENTO E’ MAI…”
“Lei conosce il Gruppo
Karasuma… e ieri notte ho subito un attacco da
parte di uno dei suoi membri!” affermai
con forza davanti al suo viso “L’unico
uomo in grado di avvicinarsi con
tale facilità alla mia casa è Tao-Pai-Pai, nome
in codice Rum, un assassino
specializzato negli omicidi, in grado di trasformarsi e mancante di uno
o di
entrambi gli occhi. Gli unici due sospetti, al momento, erano un cuoco
di nome
Kanenori Wakita e lei, signor commissario… e Moon mi ha
appena confermato che
lei è innocente! Ma questo non mi basta… ci sono
delle persone in pericolo,
signor Kuroda! Ho bisogno di sapere quanto più possibile su
di loro e sul
perché lei li conosce… e sono pronto a strapparle
le informazioni con la forza
se necessario! Parola di Hunter Warrior!”
La
determinazione e, soprattutto, la scoperta della mia vera
identità fece impallidire l’uomo, il quale si
inginocchiò davanti a me senza
parole.
[Colonna
Sonora – SQUADRA ANTIMAFIA]
“Quindi… quindi è
tutto vero… Juzo ha davvero
portato
Hunter Warrior dall’Italia… questa è
una buona notizia… allora esiste davvero
una sezione della polizia contro la Yakuza!”
“Non sono qui per parlare
di me, commissario…” gli feci
notare
io, leggermente di fretta “…
dopo di lei,
io andrò a controllare anche il signor Wakita, per avere una
conferma in più… ma
prima mi darà le risposte che cerco,
prima potrò andare a smascherare quel bastardo!”
“Sì, hai
ragione… scusa…”
confermò lui, con sincerità,
rialzandosi da terra ed andandosi a sedere sulla sua sedia, mentre Moon
si andò
a stendere sul divanetto in pelle.
“Come conosce il Gruppo
Karasuma?” gli domandai io, con
curiosità.
“Per un caso di doppio
omicidio avvenuto diciassette anni fa. Kohji Haneda, campione di Shoji,
venne
ucciso. Il maggiore sospettato all’epoca fu Asaca, la guardia
del corpo di
Kohji, ma quest’ultimo fece letteralmente perdere le sue
tracce a tutti noi”
“Voi chi?”
“I servizi segreti
giapponesi, ragazzo mio… di cui io sono il capo”
mi rivelò Hyoe, afflitto “Iniziammo
a
fare delle ricerche e, grazie ad Amanda, venimmo a sapere la vera
identità di
Asaca, oltre che il suo vero aspetto…”
“…
Amanda?” mi domandai io, con sospetto
“Ma lei non
era…”
Solo
a quel punto mi resi conto del piano che avevano ideato
i servizi segreti del Giappone.
“… non posso crederci…
la professoressa Rumi…”
“La professoressa Rumi”
confermò lui, con sincerità “Lei venne attaccata, quel giorno, assieme
all’uomo che tanto ammirava, ma Tao-Pai-Pai non
riuscì a completare il suo
lavoro. Io intervenni giusto in tempo prima che il suo coltello
affondasse
completamente il colpo dentro il corpo di quella ragazza. Fu allora che
quella
canaglia mi infilò la sua arma dentro il mio occhio,
fuggendo via. Abbiamo
scoperto, da qualche giorno, i resti raggrumati di ciò che
è rimasto dopo
essere stata rapita da quei due vermi schifosi… mi dispiace
tantissimo. Era una
donna di grande talento, ed era pronta ad affrontare nuovamente
Tao-Pai-Pai…”
“Quindi ora sapete chi sia
il vero Rum, adesso…” chiesi
lui, ma
il commissario fece segno di no con la testa.
“Quel farabutto riesce a
modificare il suo aspetto con estrema facilità.
Perfino il nostro nuovo informatore, un giovane ragazzo infiltrato nel
Gruppo
Karasuma, non è riuscito a vederlo in volto”
“Perciò toccherà a me
e a Moon trovare delle conferme…”
esclamai io, soddisfatto, prima di
chiedergli “…
presumo che lei, con la sua carica, sappia cosa stia per succedere
al nostro pianeta”
“Sì, ragazzo mio. Per
sicurezza, ho invitato Whis-Sama a presentarsi nella nostra centrale,
qualche
giorno fa, per sincerarsi della fiducia dei miei uomini. Siamo
fortunati… nessuno dei nostri
colleghi ha dei legami
con la mala-vita!”
Quella
notizia mi risollevò non poco. Sapere di potermi
affidare totalmente alla mia centrale era una notizia meravigliosa.
“Direi che qui ho
finito…” affermai, con
sincerità “…
sarei dovuto venire nel suo ufficio molto tempo prima…”
“… non fartene una
colpa. Hai avuto un buon giudizio… ed
anche la tua cara gattina!” ammise lui,
avvicinandosi a Moon e
grattandola dietro l’orecchio “Prendi
quel figlio di puttana! Non fartelo scappare!”
***
Mi
tele-trasportai in un luogo non molto distante
dall’agenzia investigativa di Kogoro Mori, con
l’intenzione di raggiungere a
piedi il ristorante di sushi dove lavorava Kanenori Wakita. Moon, come
prima,
si era messa sulla mia spalla.
“Ottimo! E’ ora
di raggiungere il nostro nuovo sospettato, piccola mia!”
iniziai a dialogare con la piccola gattina, incurante delle occhiate
stranite
di tutte le persone attorno a me “In
effetti non sono mai andato a parlare personalmente con questo
tizio… avrei
dovuto farlo molto prima, lo sai?”
[Go
Go Naruto - NARUTO]
“AAAAAAAAHHHHHHH!
FRATELLONE! NON LASCIARMI SOLA! NON TE NE ANDARE VIA SENZA DI ME!
BUUUUUUUAAAAAAAAHHHHHHHH!”
Lo giuro. Mai e poi
mai mi sono vergognato così tanto in tutta la mia vita.
Nel
giro di un secondo, mi voltai alle mie spalle, mi gettai
addosso ad una piangente Ai e la tele-trasportai sopra al tetto di un
palazzo,
con Moon che affondò terrorizzata le sue unghie sopra la mia
spalla.
“Tu… piccola peste…”
esclamai io, con disappunto “…
MI HAI
QUASI FATTO VENIRE UN INFARTO! COSA CAZZO CI FAI QUA!?”
“SONO VENUTA A
RIPRENDERTI, TESTONE!” mi rispose di rimando lei,
tirandomi un feroce pugno
sopra la fronte.
“AHIA!”
“TE LO MERITI!
COSA DIAVOLO TI
E’ SALTATO IN MENTE DI
ANDARE A DARE LA CACCIA A RUM!? TI E’ ANDATO DI VOLTA IL
CERVELLO?! SE FAI UN
SOLO ERRORE, METTI IN PERICOLO TUTTI QUANTI!”
“Mi basterebbe anche solo
provare a percepire il KI dei sospettati… ed
ora so già che Hyoe Kuroda non fa parte dei MIB, e nemmeno
la signorina Wakasa
Rumi!” affermai io, massaggiandomi il
bernoccolo che mi era spuntato “Come
diavolo hai fatto a raggiungermi così di fretta!? Non sarai
scappata ancora una
volta in fretta e furia?!”
“Sì, invece!
L’ho fatto di nuovo e ti avrebbero raggiunto anche gli
altri se non li avessi rassicurati tutti!”
mi rimproverò tuttavia Ai,
voltandosi dall’altra parte decisamente offesa “Se vuoi fare qualcosa,
avvisaci
prima di agire così di fretta!”
“Sbaglio, o stai
facendo la maestrina con… AHIA!”
esclamai nuovamente, dopo l’ennesimo pugno sulla mia testa
sferrato dalla mia
sorellina adottiva.
“Quello di prima era
da parte mia… questo
è da parte
della tua vice Claudia e del tuo ispettore!”
affermò con decisione lei,
ordinandomi “Non azzardarti a
raggiungere
quel ristorante! Hai idea di quello che accadrebbe se Rum ti vedesse
entrare
con sopra la tua gatta? Non credi che lo troverebbe strano?! Faresti
saltare
tutta la sua copertura e lui scapperebbe… e
non credere che si trovi da solo! Sarà sicuramente
circondato da tutti i suoi
uomini! Saresti l’esca perfetta per lui!”
“Questo lo credi tu! Posso
affrontarli anche da solo se…”
“GIURO CHE SE CI VAI
IO TI STARO’ ATTACCATA COME UNA COZZA E TI
ROVINERO’ IL PIANO! E SE PROVI A
SCAPPARMI, MI BASTERA’ AUMENTARE LA MIA ENERGIA, ED IL MIO
SEN-SEI TI DARA’ LA
LEZIONE CHE MERITI! BAKA BAKA BAKA!”
[Daily
Life - NARUTO]
Davanti
alla sua insistenza e alle sue minacce, io fui
costretto ad arrendermi, sospirando sconfitto.
“Stai diventando
sempre più antipatica, sorellina…”
le risposi io, in realtà con affetto,
prima però che mi venisse un piano per aggirare il problema.
Così,
prima che lei potesse capire ciò che stesse accadendo,
io separai l’anima dal mio corpo, il quale rovinò
sonoramente per terra.
“Che cos… NO!
CAZZO! ME L’HA FATTA!”
Mi spiace, mia cara,
ma era troppo importante scoprire la verità, in quel
momento. Eravamo rimasti
per troppo tempo con le braccia incrociate al petto, ed i nostri nemici
avevano
deciso di approfittarne…
… era ora di rischiare
e far capire loro di non essere stupidi come credevano.
Prontamente,
sicuro di non farmi scoprire, feci svolazzare
la mia anima per circa un chilometro, fino a farle raggiungere
l’entrata del
ristorante. Ricontrollai per sicurezza l’aura di Ai.
La piccola si era
seduta per terra, aveva preso in braccio la piccola Moon e stava
letteralmente
bestemmiando tutti i santi che conosceva.
Consapevole di dover
ricevere gravi punizioni al mio ritorno, mi accinsi ad entrare dentro a
quel
locale.
Era
un normalissimo ristorante, come tanti altri, con
camerieri e chef dall’aura tranquilla. Di questo Kanenori
Wakita, tuttavia, non
trovai stranamente traccia. Stavo per andarmene, quando mi resi conto
della
presenza di altri due tizi in particolare, a me conosciuti, e sorrisi.
[On
the Precipice of Defeat – BLEACH]
Se quella non era una
prova della sua colpevolezza, io non sapevo come definirla.
Seduti
su un tavolino in lontananza, infatti, vi stavano
niente di meno che Gin e Vodka i quali stavano discutendo a bassa voce!
“Aniki… mi
è appena arrivato un messaggio da parte di Kir!”
affermò il secondo al suo superiore “A quanto pare, il detective Kogoro e sua
figlia non sono ancora tornati a casa!”
“Era
prevedibile… ora che sappiamo tutta la verità,
cercheranno
inutilmente di scappare… ma non ci riusciranno!”
“La tua deduzione si è
rivelata corretta, alla fine… Simon
Kog
era un membro effettivo di questa sezione, non è
così?”
“Ci ho azzeccato solo
in parte, Vodka…” ammise tuttavia Gin,
decisamente nervoso ed infastidito “Noi
avevamo ipotizzato che fosse Kogoro a
proteggere Sherry… quando in
realtà si
trattava di un moccioso di soli sette anni, che noi avremmo dovuto
uccidere
quel giorno al Luna Park quando era ancora Shinichi Kudo. Avevamo
ipotizzato
che Sherry fosse morta… quando in
realtà
ci ha fatto fessi diventando anche lei una piccola puttanella delle
elementari!
E non è tutto… anche
quel figlio di
puttana di Shuichi è vivo!”
“CO-COSA?! MA KIR NON
L’AVEVA…”
“ABBASSA LA VOCE,
IDIOTA!”
Vodka
si mise una mano davanti alla bocca, impaurito, ma il
rumore e la frenesia dei tanti clienti aveva coperto il suo urlo.
“Ma Kir non l’aveva
ucciso davanti ai tuoi occhi?”
“Ancora ti ostini a
credere a quella troia… quando torneremo alla base, si
pentirà di essersi
divertita con noi! Le farò provare
un
dolore pari a quello degli inferi, se non peggiore! E lo stesso vale per Vermouth e Bourbon!
Per quale motivo credi che
Shinichi e Shiho siano sopravvissuti così tanto senza farsi
scoprire?”
“Perché loro li hanno
coperti… dannazione! Abbiamo
troppe
talpe nella nostra organizzazione!”
ammise Vodka, decisamente
preoccupato, mangiando con foga il suo sushi “Cosa ne pensa il boss?”
“Quel vecchio rimbambito
continua a volere tutti vicini a se, e crede in
loro come se nessuno avesse il coraggio di opporsi a lui!”
affermò Gin,
con insoddisfazione “Perfino Rum si
è
reso conto di quanto il capo stia andando fuori di testa! La vecchiaia
gli sta
distruggendo quel poco di lucidità che gli rimaneva!”
“E cosa pensi di fare?
Dubito che Rum voglia spodestare il suo…”
Il
ghigno di Gin tuttavia, fece intendere a me e Vodka
l’esatto contrario.
“… un momento… non
dirai sul serio…”
“… per quale motivo
credi che noi ci troviamo qui? Ricordi
quell’agendina recuperata da Whisky e Chablis? Al suo interno
vi stavano tutti
i nomi ed i numeri di telefono di tutti i membri più
importanti della nuova
Yakuza! Lui ha fatto una scoperta pericolosa, questa notte, e
mi ha dato
ordine perentorio di raggiungere il suo ristorante per fare un
accordo… con una certa persona che
io conosco alla
perfezione! Lui, invece… si occuperà
personalmente del nostro caro boss una
volta per tutte!”
Quella
rivelazione mi fece venire i brividi. Quella
notizia era terribile… Rum e Gin
avevano pianificato di uccidere Karasuma?!
“Ma allora… ma
allora chi sarà il nuovo boss?!”
“Ma che domande…
chi altri, se non Rum? Io
diventerò il suo vice, mentre a te verrà
affiancato un sottoposto. La
nostra prima azione, perché tu lo sappia, sarà
quella di uccidere tutti i pesci
marci della nostra organizzazione. Kir… Bourbon…
ed anche quella stronza lecca-cazzi
di Vermouth. In poche parole…
quest’oggi, mio caro Vodka, riceverai una promozione
inaspettata!”
Senza
parole, Vodka fece cadere le sue posate per terra.
“Cosa
c’è, mio caro amico? Sembri spaventato…”
“No…
ecco… a dire la verità sono
sbigottito… non avevo la minima idea di
quello che stava accadendo! Tutto qua!”
Il
suo corpo, tuttavia, trasudava altro. Battito irregolare,
sudore freddo, ticchettio frequente del piede sotto al
tavolo…
… eh no… quel Vodka
stava nascondendo qualcosa…
Gin,
stranamente, sembrò non notarlo, dato che si
limitò a
bere un sorso del suo vino. Conoscevo perfettamente quel
comportamento…
… apparteneva a chi si
sentiva troppo sicuro di sé, accecato dal potere ottenuto.
Per
curiosità, decisi di controllare i messaggi
all’interno
del cellulare di Vodka. Niente di anomalo fino a quando, tuttavia,
trovai una
e-mail parecchio sospetta, scritta in un italiano troppo familiare per
i miei
gusti…
A chi devi il tuo
rispetto,
Gustavo Regalia?
Per
quale motivo una come Rosalia avrebbe dovuto contattare
un uomo come Gustavo? Cosa potevano avere da condividere la regina di
Palermo e
quell’ex-mafioso calabrese?
Avrei
dovuto parlarne con Domenico e Claudia, per capire
meglio…
… no… aspetta…
c’era
qualcosa che accomunava Gustavo e Rosalia, e me ne resi conto nel
momento in
cui notai la somiglianza tra il genoma di Vodka e quello di un bambino
particolare.
Se
avessi avuto il mio corpo, avrei sogghignato senza alcuna
ombra di dubbio. E bravo il nostro
Gustavo… ti sei scelto una donna molto problematica!
[The
Devil – BEST OST IN THE WORLD]
“Finalmente ci
rivediamo… Jin…”
Fu
a quel punto che mi resi conto della situazione
gravissima in cui eravamo finiti.
“Ma quale onore…
sorellina…” affermò
Gin vedendosi di fronte
Urahara, l’amica di Samantha Edwards.
“Risparmiati
quell’appellativo… tu non sei più parte
della famiglia!”
lo liquidò fermamente la donna dai cortissimi capelli,
sedendosi all’ultimo
posto disponibile su quel tavolo “Non da quando cercasti di ammazzare nostro
padre!”
“Lo sai… mi
piace avere più potere possibile!”
esclamò l’uomo
dai capelli quasi argentei, prima di rivelare “Presumo tu abbia ricevuto
l’e-mail di Rum…”
“Non sarei qui,
altrimenti” confermò la donna,
sogghignando “Ci avete proprio fatto
un bel favore, devo ammetterlo. Hunter Warrior ci sta dando la caccia e
noi ce lo avevamo proprio sotto al naso… questo, però, potrebbe non cambiar
nulla…”
“… se
Karasuma non si facesse da parte, giusto?”
dichiarò Gin,
ricevendo un messaggio dal suo cellulare e mostrando loro un sorriso
più
diabolico di quello del diavolo “Oh…
ma
guarda… a quanto pare il vecchio è
schiattato… ictus celebrale! Da
questo momento abbiamo un nuovo boss… ed ora siamo
liberi di contrattare con tutta la Yakuza!”
La
donna, per tutta risposta, recuperò la bottiglia di vino
e si riempì il calice da sola. Non sembrava affatto sorpresa
dalla notizia.
“Sentiamo un po’,
Jin… o Gin? Come dovrei chiamarti?”
“Vedi di darti una
mossa… ho altro da
fare… intendo fare
delle indagini su una vecchia missione che Hunter Warrior ha compiuto
con la
nostra organizzazione!”
Quella
notizia fu perfino peggiore delle altre…
… se intendeva
controllare, probabilmente, era perché aveva capito che
qualcosa di strano
fosse successo…
… e se non ci
muovevamo per sviare i suoi sospetti, lui avrebbe scoperto di sua
figlia!
Dovevamo impedirlo!
“Ok ok, non ti scaldare.
Cosa volete da noi?”
“Un’alleanza.
Semplicemente vogliamo continuare a svolgere le nostre ricerche senza
essere
attaccati dai vostri Clan, almeno fino alla fine del torneo. Ora come
ora,
abbiamo tutti un nemico comune da affrontare, ovvero Hunter Warrior.
Disponiamo
di ottime frecce nel nostro arco, ma anche lui ha degli alleati molto
forti.
Perciò la nostra proposta è questa…
chiunque di noi vincerà al torneo, non
esprimerà un desiderio in grado di distruggerci tra di noi!
In cambio… noi vi daremo possesso
della nuova versione
del KI Power!”
“Una nuova versione?”
“Esattamente, molto
più efficace di quella che contenete dentro il
vostro corpo! D’altro canto, io ne possiedo una proprio qui!”
le rivelò
Gin, cacciandosi dalla tasca una delle tante boccette che avevo visto
nelle
foto del detective Nanaomi, il giorno del nostro incontro “Non serve più iniettarselo nelle
vene… basta ingerirlo come se fosse dello
sciroppo per la tosse. L’effetto è
istantaneo… il tuoi sensi
aumentano cento volte meglio del KI Power precedente, ed
il potere che sblocchi cresce esponenzialmente in base
all’esperienza
combattiva che possiedi!”
“E tu me la
regaleresti… così… di
tua spontanea
volontà! Sei davvero così deviato?”
gli fece notare Urahara, con
crescente curiosità “Provo ad indovinare… noi vi permettiamo
di
continuare le ricerche sul vostro super farmaco della vita eterna e
sulla
resurrezione di cadaveri viventi. Per di più, ci concederete
l’utilizzo di
questo nuovo KI Power, ma se e soltanto se tu ed i tuoi malati di mente
non
verrete uccisi o danneggiati dalle sorti di questo torneo, e
viceversa…”
“… è
una buona offerta, non ti pare?”
constatò Gin, dopo aver
improvvisamente lanciato la boccetta alla sua sorella minore “Soprattutto
se ti permettiamo di bere per prima il KI Power! Puoi anche mischiarlo
con il
vino, se vuoi che scenda meglio…”
“Divertente… sai
che ti dico? Provare non costa nulla…”
dichiarò
la donna, con tranquillità “Tanto, se non dovessi tornare a casa… il
tuo
caro gruppetto di amici farebbe una brutta fine!”
Vodka,
per tutta risposta, deglutì con forza.
Con
quella semplice, chiara minaccia, la Yakuza aveva dichiarato
di poter affrontare e sfaldare senza alcun problema il Gruppo Karasuma,
a
differenza di quanto avessimo creduto durante le indagini. Quella a cui
stavo
assistendo, iniziai a comprendere, era la prima constatazione tre le
due
fazioni.
Forse
era proprio questo il motivo che aveva spinto i MIB ad
affiancarsi alla Unione dei Villain. Con degli alleati così
pericolosi,
compresi, la Yakuza ci avrebbe pensato più volte prima di
sfiorare i loro
avversari.
Urahara
stappò la boccetta e bevette quella droga tutta di
un sorso.
Il
cambiamento, come aveva pronosticato Gin, fu a dir poco
istantaneo. Me ne resi conto immediatamente dal modo in cui
l’aura della
criminale si stabilizzò raggiungendo un controllo a dir poco
inquietante…
… non potevo crederci…
quelli stavano riuscendo a fare, con una sola droga, ciò che
io avevo imparato
in lunghissimi anni di allenamento!
[Judas
- FOZZY]
“Allora, come ti sembra?”
le domandò Gin, assolutamente convinto
delle sue parole “Non ti senti
completamente diversa da prima?”
Urahara,
per tutta risposta, non aprii i suoi occhi. Un
movimento sospetto, tuttavia, mi allarmò e non
poco…
… e quel
sospetto si rivelò esatto, quando la donna
afferrò il suo
coltello e quello di Vodka, impalando suo fratello maggiore sul tavolo
e
staccandogli le mani come se i polsi fossero fatti di plastilina!
Il
chiasso del ristorante sparì nel giro di pochi istanti,
sostituito dalle urla tremende dell’assassino, mentre Urahara
iniziò a
ridacchiare deviatamente, leccando il sangue sulle sue armi e
recuperando le
mani di suo fratello.
“Sai… credo
proprio che accetterò la tua proposta, fratellone…”
iniziò ad affermare la donna, davanti allo sguardo
orripilato di tutti i
presenti “… voi ci darete
tutto il KI
Power che desiderate, mentre noi vi lasceremo giocare a fare i finti
Dei… ma
sappi già da adesso… che se sarò io a
vincere le Super Sfere del Drago, mi
proclamerò come Dea Suprema di questo pianeta… e
come prima cosa… mi
prenderò anche la tua testa! Stammi
bene… smack! Bye Bye!”
E
detto ciò la donna si alzò dal suo posto e si
diresse
tranquillamente fuori dal ristorante, lasciando Gin e Vodka alle loro
sofferenze.
Solo
dopo essere uscita, accadde una cosa che mai e poi mai
mi sarei immaginato potesse accadere.
“Puoi
anche smettere di starmi dietro al culo, Hunter Warrior… so
che sei qui!”
Fu
un vero incubo quando la vidi voltarsi esattamente nello
stesso punto in cui si trovava la mia anima, ed osservarmi negli occhi
con
tutta la rabbia che aveva in corpo.
Come
diavolo era possibile? Cosa significava tutto questo?
“Puoi star certo che
mio fratello non sarà l’unico a morire, quel
giorno… tu lo seguirai molto
presto! Oh… ma forse potresti morire anche prima…
perché non vai a controllare
il tuo corpo?”
Improvvisamente
mi resi conto di aver fatto uno dei più
gravi errori possibili…
… merda! Avrei
dovuto controllare l’aura di Ai!
Immediatamente
cercai di tornare indietro, ma sentii una
fitta talmente dolorosa da annullare la mia tecnica. L’ultima
volta che avevo
provato una sofferenza del genere era alla fine della prova delle
ragazze, sul
monte Paoz…
… quando qualcuno era
riuscito ad arrecare danno al mio corpo.
Non
riuscii più a riprendere il controllo di me stesso, e
persi definitivamente i sensi, accecato dal dolore e dalla sofferenza.
***
AI
[Force
of Will – BEST OST IN THE WORLD]
Non
mi ero minimamente resa conto del suo arrivo. Il calcio
che mi sferrò fu talmente potente da farmi finire
all’interno di un altro
palazzo, sfracellando mura e vetri come una palla da cannone.
Il
mio corpo, per fortuna, aveva subito pochi danni grazie
agli allenamenti di Son Goku e Piccolo, pertanto mi accinsi a
controllare le
condizioni del palazzo dove ero finita. Si era incrinata una sola
colonna
portante, ma per sicurezza…
“TUTTI VOI! FUGGITE
DAL PALAZZO! STA PER CROLLARE!” urlai ai presenti,
raggiungendo nuovamente
la finestra rotta e partendo in volo verso il punto in cui si trovava
il corpo
di Simon.
Lì,
tuttavia, non ci trovai nient’altro che uno sconosciuto.
Era
un uomo di media statura e con un corpo abbastanza
muscoloso. Aveva i baffi e i capelli lunghi, raccolti in un treccia
legata
all'estremità da un fiocco rosso. Indossava anche una tunica
rosa, sopra un
vestito viola, sulla quale vi era il kanji con significato
‘Gru’.
Qualcosa
di orrendo, però, mi strozzò il fiato. Sotto al
suo
piede, infatti, vi stava la piccola Moon, la quale stava miagolando
disperata
cercando di liberarsi da quella presa…
… oh no…
“LASCIALA ANDARE!”
gli urlai contro, cercando di colpirlo con un
calcio. Lui lo evitò con troppa facilità,
allontanandosi e raggiungendo il
cornicione del palazzo, mentre io mi accinsi a recuperare la piccola
Moon, la
quale stava tremando come una matta.
Ero
arrivata in tempo, per fortuna.
“Chi diavolo sei?! E cosa
hai fatto al corpo di mio fratello?!”
urlai al mio nemico, puntandogli il dito contro.
Lui,
per tutta risposta, iniziò a sghignazzare divertito,
puntando il dito verso se stesso.
“Quanta grinta, mia
giovane ricercatrice da quattro soldi… non
credevo che la libertà potesse offuscarti così
tanto la mente… Sherry!”
Quelle
parole mi bastarono per farmi capire di essere finita
in un grosso guaio…
… oh no… allora lui
era…
Il
sangue dentro le mie vene si raggelò, facendomi tremare
come una foglia. Non riuscivo nemmeno ad aprire bocca per urlare, tanto
era lo
shock che stavo provando…
… il mio peggior
incubo era appena iniziato… ma questa era la
realtà!
“Rum… tu sei
Rum…”
“Ci sei arrivata, alla
fine… è un vero onore conoscere colei che
è stata in grado di sfuggire non una…
ma per ben due volte al Gruppo Karasuma!
Congratulazioni! Prima di darti delle risposte,
però…” dopo aver
detto
ciò, puntò il dito verso il mio petto “…
ti consiglio di lasciare per terra il cadavere di quel sacco di pulci. Non potrai difenderti dai miei attacchi se
stringi tra le tue braccia un micio stecchito!”
L’orrore
si impossessò di me quando mi resi conto che Moon
non respirava più, aveva gli occhi vitrei e la sua bocca
sporca di sangue.
Disgustata la lasciai cadere per terra, incapace di comprendere come
avesse
fatto quel verme ad ucciderla davanti ai miei occhi.
“… e per quanto
riguarda il tuo ‘fratellino’… il suo
corpo ha fatto un bel volo di dieci metri
e si è sfracellato al suolo! Il
tuo caro
Simon Kog, con la sua fissa, ci ha lasciato definitivamente le penne!
Non ci
credi? Prova a controllare tu stessa!”
Detto
ciò, lui si fece da parte e mi permise di osservare
oltre il cornicione. Sul marciapiede, attorno allo sguardo orripilato
di tutti,
vi stava il cadavere dell’ennesima persona morta a causa
dell’organizzazione
degli Uomini in Nero.
No… non anche lui… era
impossibile…
… non volevo
crederci! La sua anima era ancora a girovagare! Lui si
sarebbe ripreso all’istante e si sarebbe rialzato! Non potevo
lasciarmi sopraffare
dalla paura!
Aumentai
la mia aura al massimo, consapevole di aver di
fronte un avversario troppo ostico per me. Tuttavia, non mi sarei
arresa più
come un tempo. Anche se mi fossi sacrificata, loro avrebbero puntato ai
miei
amici.
Ormai,
l’unica cosa che mi restava da fare era lottare e
sopravvivere!
Dovevo distrarlo…
fargli perdere tempo!
“Come hai fatto a trovarci?
Io avevo l’aura azzerata e quella di Simon
non può essere percepita in quello stato!”
provai a domandargli,
cercando di guadagnare quanti più secondi possibili.
“E’ stato un
gioco da ragazzi… la gattina che ho ammazzato! Sono stato io a spiare Simon questa notte,
imparando la sua aura… ed anche
quella
dell’animale. Lui è stato semplicemente stupido da
portarsela appresso e si è
condannato da solo!”
“Ma…
perché? Perché fare una cosa del genere?”
“Vedi, piccola… dal
giorno in cui pensammo che Shuichi e te foste morti, mi sono sorti
tantissimi
dubbi sulla celebrità di Kogoro Mori ed ho incominciato ad
avere dei sospetti…
e se la tua fuga fosse collegata ad una tua alleanza con quel
detective? Per
questo ho scelto di travestirmi e di studiare i suoi
movimenti…”
“Tu… tu quindi
eri quel cuoco… tu eri quel Kanenori Wakita!”
compresi io, ricevendo l’ennesimo assenso di Rum.
“Indovinato! Chi
avrebbe mai sospettato di un aspirante cuoco di un ristorante? Il vero Kanenori, se ti può interessare,
l’ho anestetizzato e l’ho gettato nell'oceano,
legando il suo piede ad un masso…
ormai sarà diventato cibo per i pesci! La
sorpresa, tuttavia, è arrivata il
quattordici luglio, quando il tuo caro Gin ha assistito
all’intervista di
Simon… e grazie a delle voci che ci erano giunte in
precedenza, abbiamo
ipotizzato l’esistenza di una nuova minaccia”
“… e
perciò siete andati a spiare nelle case di Simon e del
detective…”
“Esattamente… ed
abbiamo fatto centro!”
dichiarò senza peli
sulla lingua, scendendo dal cornicione e cominciando ad avvicinarsi
pericolosamente
a me.
Io
arretrai lentamente, cercando di non distogliere lo
sguardo dal mio avversario.
“E’ inutile che
cerchi di sfuggirmi… ormai ti ho in pugno!”
Per
tutta risposta, cercai ancora di prendere tempo.
“Tu… tu non sei
più umano, non è così? Ora sei un
cyborg, per questo ti
non ho sentito arrivare…”
“Sì e no”
mi rispose, continuando ad avvicinarsi a me “E’
vero, io sono un cyborg e non ho più un’aura
percepibile… tuttavia, se mi fossi mosso con più
irruenza, tu mi avresti
contrastato efficacemente. Ciò che ho fatto è
semplice frutto di esperienza nel
mio mestiere… io non sono un
assassino
qualunque, mia giovane Shiho… tu hai davanti a te il grande
Tao-Pai-Pai,
fratello dell’Eremita della Gru, la Scuola di Arti Marziali
più all’avanguardia
del mondo intero... oltre che il più famoso assassino del
pianeta Terra!”
Davanti
a quella rivelazione sgranai gli occhi,
terrorizzata.
Tao-Pai-Pai?! Quel
Tao-Pai-Pai?!
“Vedo che la mia fama
mi precede… ora ti sarai resa conto di avere di fronte un
avversario non alla
tua portata! Questa è la tua
ora…”
[Crimson
Flames - NARUTO]
Improvvisamente
mi resi conto di aver raggiunto l’altro
cornicione e che non potessi muovermi nuovamente da lì, se
non in volo. Non mi
restava altra scelta che combattere.
“Sei proprio senza
speranza…” affermò
l’assassino mentre mi mettevo in posa da combattimento
“Gin non la prenderà
così bene… ma se ne farà
una ragione! Credimi… ti sto dando
una
morte più dignitosa di quella che ti donerebbe
lui…”
“… MA NON MI
DIRE!” gli urlai io, gettandomi verso di
lui con
tutta la mia foga.
Non
riuscivo a colpirlo nemmeno di striscio, nonostante ci
stessi mettendo ogni goccia del mio impegno. D’altro canto,
lui non si stava
minimamente impegnando.
Ad
un certo punto, lui sparì dalla mia vista. Si era
spostato di lato, mostrandomi la lingua e provando a sfiorarmi la
fronte con
essa.
Una sensazione
orribile mi percorse tutta la spina dorsale e mi allontanai
frettolosamente,
tenendomi a debita distanza.
“I miei
complimenti… hai evitato un colpo mortale con una freddezza
ed
una rapidità degni di un grande lottatore… ma ho
vinto io!”
Le
mie spalle e le mie ginocchia, improvvisamente,
scoppiarono come bombe carta, costringendomi ad urlare per il dolore e
crollare
per terra a pancia in giù. Il sangue cominciò a
bagnarmi sia i vestiti che i
miei capelli…
… il mio sangue… era
tantissimo… facevo fatica a rimanere sveglia.
“Sei stata coraggiosa, lo
ammetto… ma hai allungato soltanto
l’inevitabile!”
affermò Tao-Pai-Pai, ormai innanzi a me, poggiando il
suo piede sopra alla mia testa e preparandosi a schiacciarla.
Era la fine… sta volta
sul serio…
… ma almeno ci avevo
provato… non avevo alcun rimpianto.
“ADDIO
PER
SEMPRE, SHER…”
PUNCH!
Il
piede che avevo addosso alla mia testa si levò
improvvisamente. Percepii altre aure affianco alla mia, ed una mi
infilò
qualcosa dentro la bocca.
“Ehi, mocciosa…
mangia! E’ una capsula rigenerativa… ti
guarirà dalle ferite…”
[A
God is Born – DRAGON BALL SUPER]
Io,
capendo di non aver altra scelta se non quella di
morire, masticai quella pastiglia, ingoiandola.
L’effetto
fu istantaneo. Il mio corpo si rigenerò
completamente, così come le mie energie che tornarono al
cento per cento.
Mi
alzai di scatto, voltandomi in direzione del mio
salvatore. Era un alieno e non l’avevo mai visto prima, ma
dall’aura che
percepivo, capii di trovarmi di fronte ad un altro guerriero
più potente di me.
Il problema era… chi?
“Non so chi tu
sia… ma non avresti dovuto intrometterti! Allontanati da quella ragazza o giuro
che…”
“Te lo sconsiglio
enormemente, Tao-Pai-Pai… noi
sappiamo
benissimo chi tu sia e chi comandi!”
affermò uno degli accompagnatori
dell’alieno, uno strano essere dalla testa viola ed allungata
“Quello
che hai davanti a te è l’imperatore Freezer, il
sovrano del tuo universo!”
Sentendo
quelle parole, sbiancai letteralmente ed iniziai ad
arretrare, ma venni prontamente fermata dal secondo soldato, il quale
si
abbassò e mi sussurrò all’orecchio.
“Non provare a
scappare… lui ti prenderebbe
comunque!
E’ qui solo per parlare con quel tizio, dopodiché
se ne andrà! Fidati…
se tutto va bene, tornerai a casa sana e
salva!”
Le
parole di quel soldato mi donarono nuova fiducia, e
decisi di assistere a quella diatriba. Sembrava sincero e preoccupato
per le
mie sorti.
I
miei sen-sei mi avevano parlato molto di quell’alieno
terrificante…
ma perché era venuto qui a salvarmi?
“Davvero niente male…
hai attaccato il tuo avversario e hai sfruttato il suo punto debole per
ucciderlo. Ti inviterei a far parte del mio esercito, come
generale… ma sembra che al Torneo
Mondiale noi saremo
nemici!”
“Quindi anche tu stai
dalla sua parte… è
tutta fatica
sprecata! Saremo noi a vincere le Super Sfere del
Drago… e se fossi in te, farei
meglio a starle
lontano se vuoi vivere!”
Quello
che accadde mi fece letteralmente venire i brividi di
terrore.
[A
God’s Power – DRAGON BALL SUPER]
Freezer
iniziò ad urlare, e la sua aura si espanse così
improvvisamente e così rapidamente da far collassare tutti i
vetri dei palazzi
attorno a noi, compreso il nostro…
…
no… aveva distrutto tutti i vetri della città di
Tokyo! Solo
urlando!?
Freezer era davvero così
potente?!
Per
tutta risposta, Tao-Pai-Pai usò la sua energia
spirituale per sbalzare via il suo avversario, per niente intimorito da
ciò che
avesse fatto l’imperatore. E ci riuscì, anche se
solo per pochi metri.
“NON TE LO
RIPETERO’ UN’ALTRA VOLTA! SPARISCI DA QUI E FAMMI
FINIRE IL
MIO LAVORO, ALTRIMENTI…”
Tao-Pai-Pai
fu costretto a zittirsi, dato che Freezer gli
scagliò contro un raggio così rapido e potente da
costringerlo a scansarsi per
evitare di farsi bucare il cervello.
“Dai l’aria di essere
un duro… ma alla fine rimani pur sempre uno sciocco
terrestre come tutti gli
altri! Mi sono sbagliato! Non hai più il mio
interesse… sei solo un vecchio
ammasso di rottame! Non l’hai ancora capito… QUI
SONO IO CHE DECIDO IL VOSTRO DESTINO!”
L’aura
di Freezer aumentò nuovamente, ed anche Tao-Pai-Pai
iniziò a preoccuparsi seriamente notando quanto
l’energia di quel mostro si
stesse facendo potente…
… qualcosa, però,
sembrò accadere…
… l’assassino
sembrò
ingoiare qualcosa, ed i suoi occhi si infiammarono nuovamente.
“L’aura di
Tao-Pai-Pai sta aumentando a sua volta?! Come è possibile?!”
esclamò uno dei suoi soldati, notando come me
l’improvviso cambiamento del
cyborg “Come
può crescere così rapidamente!?”
Tutto
quel disastro, tuttavia, cessò ancor prima di
cominciare. Freezer, improvvisamente, incominciò ad
abbassare la sua potenza,
ed i suoi muscoli si rilassarono completamente, come se non ci fosse
più
bisogno di fare altro.
“Cosa
c’è, imperatore? Non vuoi sporcarti le mani, per
caso?”
“Non affronterò in
battaglia un essere che utilizza dei mezzucci come quelli per
pareggiare il mio
potere… a meno che non sia costretto!”
gli rispose l’alieno, quasi schifato
dalla presenza di Rum “Mi
hai davvero deluso… il ragazzo che hai
cercato di uccidere, quantomeno, non si è azzardato ad
ingannarmi come hai
fatto tu!”
“Ma davvero? Ed io dovrei
crederti?” lo sbeffeggiò
Tao-Pai-Pai,
prendendo in giro l’imperatore “La verità è che non hai il
coraggio di
affrontarmi perché potrei ucciderti!”
“Libero di crederlo,
per quanto mi riguarda… le
convinzioni
di un robot non mi scalfiscono!”
dichiarò Freezer, voltando le spalle
al suo avversario “Ero venuto qui
solo a
controllare il tuo potere… ma a
quanto
sembra, posso stare tranquillo!”
“COME COME?! MA CHI TI
CREDI DI ESSERE!?”
“Uno che sa perfettamente come vanno davvero
le cose, nullità…”
[A
Tyrant Revived – DRAGON BALL SUPER]
Tao-Pai-Pai,
furibondo, allungò il suo braccio, pronto a
sferrare un colpo di KI con esso, ma il movimento di Freezer fu
così repentino
da essere invisibile perfino ai nostri occhi.
Semplicemente
si avvicinò a lui, afferrando entrambe le
braccia con una sua mano ed arrotolando la sua coda attorno al collo
dell’assassino, il quale ormai sembrava un inetto rispetto a
quanto avessi
pensato affrontandolo.
Nonostante
l’aumento di potenza, Tao-Pai-Pai era lo
sconfitto.
“Su Namecc mi hanno
dato molti più problemi… e tu vorresti vincere un
torneo in cui sono presenti
anche gli Dei della Distruzione, oltre che i più grandi
combattenti degli
universi? Oltre che patetico, hai un
cervello bacato come una mela marcia! Sono
venuto qui sulla Terra per mettere le cose in chiaro con i miei
avversari… se
c’è qualcuno che vincerà quel
Torneo… QUELLO SONO IO!”
Dopo
aver detto ciò, l’alieno sferrò un
pugno allo stomaco
di Tao-Pai-Pai, talmente potente da fargli sputare sangue dalla bocca.
Solo a
quel punto il cyborg venne liberato. Quest’ultimo
crollò al suolo, in
ginocchio, con le mani strette sul suo ventre.
In
poche mosse, si era capito subito chi fosse il più
pericoloso essere esistente nell’universo.
I soldati di Freezer
si avvicinarono al loro imperatore… tutti e tre…
… no! Un momento! Non
erano due?!
“A
proposito… tu
non hai ucciso quel Simon Kog… lui sta venendo a
prenderti!”
Freezer
sparì assieme ai suoi compagni, e rimasi nuovamente
da sola con Tao-Pai-Pai.
Le
parole dell’imperatore, tuttavia, mi fecero capire quanto
stesse accadendo, e sorrisi determinata.
Non
sapevo il motivo per il quale l’avesse fatto, ma lui
aveva salvato la vita sia a me che a Simon. Potevo fare soltanto una
cosa per
dare una mano a Simon…
… dovevo fuggire via
da lì!
“Lurido figlio
di… questa me la pagherà!”
affermò stizzito Rum,
asciugandosi la bocca coperta di sangue, prima di voltarsi nuovamente
verso di
me “Stavolta non ci sarà
nessuno a
salvarti, mia cara Sherry… arrenditi
all’inevitab… CHE COSA?!”
Tuttavia,
l’uomo fu costretto a distrarsi ancora una volta.
Due aure minacciose si erano improvvisamente avvicinate a noi. Una si
trovava
leggermente lontana dal palazzo…
… mentre l’altra, a me
familiare, si trovava proprio sotto di esso!
Era il momento!
“TAIOKEN!” urlai
con forza, posizionando le mie mani davanti al viso, col palmo rivolto
verso il
mio avversario, cercando di utilizzare quella tecnica vista una sola
volta
durante il combattimento contro Simon.
La
luce che produssi, ovviamente, fu meno intensa di quella
di Crilin, ma fu più che sufficiente per distrarre
Tao-Pai-Pai e non
permettergli di assistere alle mie azioni. Prontamente, recuperai il
corpo di
Moon e attesi il salvataggio del mio maestro, Son Goku, il quale si
tele-trasportò davanti a me e mi afferrò la mano,
usando la stessa tecnica per
farmi andare via…
… l’ultimo ricordo che
ho di quel momento fu l’urlo di disappunto di Rum, al quale
mi venne da mostrargli,
di getto, il dito medio ed una linguaccia infantile…
… e quella che provai
fu una delle sensazioni più elettrizzanti e soddisfacenti di
tutta la mia vita!
Stavolta avevo vinto
io, bastardi!
***
SIMON
[A
Dire Situation – DRAGON BALL SUPER]
Mi
ero reso immediatamente conto della gravità della
situazione, nel momento in cui la mia anima era tornata dentro al
corpo.
Quest’ultimo era stato gettato dalla sommità del
palazzo, ecco perché avevo
provato quel dolore atroce. Per fortuna, avendo un buon allenamento
alle
spalle, non ero morto, ma gran parte delle mie ossa erano fratturate e
non
riuscivo ancora risvegliarmi, perciò decisi di far uscire
nuovamente la mia
anima per controllare cosa stesse avvenendo in cima. Ai, durante la mia
assenza, era stata attaccata da Rum in persona ed aveva ingaggiato un
breve
scontro contro di lui, perdendo con troppa facilità. Quando
pensavo di non
poter riuscire a salvare la bambina, era avvenuto
l’impensabile.
Improvvisamente Freezer era apparso assieme ad un suo manipolo di
soldati, dei
quali una mi aveva salvato la vita.
Quella
donna aliena, chiunque fosse, mi aveva fatto mangiare
una pastiglia e mi aveva fatto tornare in salute. Dopodiché
si era allontanata,
sotto lo sguardo scioccato di tutti i passanti che mi avevano visto
precipitare
al suolo.
Mi
rialzai da terra, incredulo da quanto fosse appena
accaduto.
Freezer mi aveva salvato
la vita?! Per quale motivo aveva agito in quel
modo?
Non
avevo, tuttavia, il tempo di pensarci…
… Ai era in pericolo
di vita, ancora una volta, e Freezer aveva avuto la brillante idea di
andarsene
sul più bello con i suoi sottoposti!
-
Padrone! Son Goku sta venendo a
prendervi! -
“Juzo… prendete
solo lei… io catturerò quel figlio di puttana una
volta
per tutte!”
- NO! SIGNORE! NON LO…
-
Prontamente
chiusi il contatto tra me ed il mio cyborg,
uscendo dall’interfaccia in comune. Riconobbi
l’aura di Goku sulla cima del
palazzo, che salvava Ai e la portava via da qua.
[Black
Appears – DRAGON BALL SUPER]
Perfetto… ora nessuno
avrebbe potuto impedirmi di…
FAMMI
USCIRE DI QUI…
Mi
paralizzai, orripilato, sentendo quella voce così
terrificante…
… non riuscivo più a
muovermi. Ero troppo spaventato dalla voce che avevo sentito dentro la
mia
testa.
Me l’ero immaginata?
FAMMI
USCIRE DA QUI… SIMON KOG… RECLAMO
SANGUE…
… FATTI
DA PARTE!
Il
dolore più grande che avessi mai provato mi costrinse ad
inarcare la mia schiena all’indietro, fino a quasi spezzarla.
Mi venne di
istinto urlare per l’atroce sofferenza…
… ma mi venne un colpo
al cuore quando mi resi conto che la mia voce era cambiata…
…
l’urlo del mio dolore appariva, alle mie orecchie, come
quello di un
mostro assetato di sangue!
SI… SI!
PERMETTIMI DI MOSTRARTI LA GIUSTA DIREZIONE!
I TUOI
NEMICI TI TEMERANNO… CI TEMERANNO!
RIUSCIRAI
A SCONFIGGERE TUTTI!
NIENTE TI
VERRA’ NEGATO… TUTTO TI SARA’ CONCESSO!
HUNTER
WARRIOR RECLAMA IL TUO CORPO!
Il
mondo attorno a me sparì alla mia vista e non riuscii a
far nulla per tornare indietro.
***
CHI
[See
What I’ve Become – BEST OST IN THE WORLD]
Mi
svegliai tra le coperte del mio letto, ancora insonnolita
dopo aver passato l’intera notte in bianco. Io e mia madre
eravamo rimaste a
casa di Simon fino a tardi, dopo tutto quello che era accaduto. Mio
padre,
invece, era rimasto a fare la guardia ai miei fratellini più
piccoli.
Controllai la mia
sveglia… erano le nove di mattina. Avevo dormito soltanto
per quattro ore, e
queste erano state frammentate da troppi incubi.
Sognavo un mostro,
come quello dei film horror, grande come un gigante, che afferrava
Simon con le
sue mani e mi sogghignava, diabolicamente, dicendomi che lui era suo e
non lo
avrei mai avuto tutto per me. Io urlavo, disperata, mentre cercavo di
afferrare
la mano del mio amico, tirandolo con tutte le mie forze lontano da
quell’essere. L’ultima cosa che mi ricordavo, ogni
qualvolta mi svegliassi di
soprassalto, era Simon che si voltava verso di me, in lacrime,
implorandomi di
lasciarlo andare e di scappare per avere salva la mia vita, prima che
quella
creatura demoniaca avesse la meglio sulle mie braccia gracili e fragili
e
divorasse vivo Simon con le sue enormi zanne.
Un altro incubo, tuttavia,
mi fece tremare da capo a piedi per tutta la notte. Simon, la mia
famiglia, i
miei amici e tutti gli abitanti di Tokyo erano minacciati da questo
essere mistico.
Tutti quanti venivano uccisi, con troppa facilità, nei modi
più orripilanti.
Alla fine di tutto ciò, tutti i loro corpi si erano
ammassati, trasformandosi
in una montagna di cadaveri. Quello che mi traumatizzava, tuttavia, era
l’identità
di quell’assassina...
... perchè aveva il
mio stesso aspetto!
Rendendomi
conto che non sarei riuscita più a chiudere
occhio, decisi di alzarmi definitivamente e di preparare la colazione
per tutti.
Raggiunta la cucina, optai per fare i pan-cakes, che piacevano da
morire a
Naruto ed Hinata. Mezz’ora dopo, era già tutto
pronto.
[Celtic
Song – FAIRY TAIL]
“Che buon
profumino…”
A
svegliarsi per primo, fu mio padre, il quale si avvicinò a
me e mi dette un bacio sulla guancia.
“Ciao… puoi
già mangiare, se vuoi…”
“Preferisco aspettare gli
altri, tranquilla…” mi rispose
lui,
notando le mie pesanti occhiaie “… forse avresti fatto meglio a rimanere
a
letto un po’ di più… sai che stasera ti
tocca il turno di notte all’ospedale!”
“Non riuscivo a chiudere
occhio…” ammisi io, con
sincerità “…
non dopo quello che è successo a casa di Simon”
“Ehi! Guarda che non
è successo nulla di grave! Probabilmente si è
trattato di un semplice ladro e non tornerà più!”
mi rassicurò papà,
aiutandomi a lavare le pentole usate per preparare la colazione
“So che ti senti in colpa per non
esserti
accorta di nulla, ma la polizia non ha fatto alcuna storia.
Perciò stai
tranquilla… non sei nei guai!”
“E’ proprio questo il
problema… i colleghi di Simon si
sono
comportati stranamente quando gli ho detto la
verità…” gli
raccontai,
intimorita da quanto fosse accaduto “…
come se, in un certo senso, si aspettassero che io non potessi
notarlo… come se
quel ladro fosse più pericoloso di quanto sembrasse. Anche
Simon mi ha detto
che non potevo accorgermi di quanto stesse avvenendo… ma non
riesco a capire
come sia possibile non notare un ladro salire sulla facciata di un
edificio di
fronte ai miei occhi. Papà…
io ho paura
che…”
“Tuo padre ha ragione,
Chi…”
Anche
mia madre era entrata in cucina, con le mie stesse
occhiaie, e si sedette su una delle sedie attorno al tavolo
già apparecchiato
per il pranzo. Assieme a lei, anche Naruto ed Hinata si erano svegliati
e si
erano fiondati ai loro posti per mangiare.
“Simon non è uno
sprovveduto… è un
poliziotto e sa come
agire quando è in pericolo! Abbi fiducia in lui e
nella polizia, e tutto
andrà bene…
yahwn…” concluse lei
portandosi una mano davanti alla bocca per coprire lo sbadiglio.
“Quale scusa hai tu
per esserti svegliata così presto, oggi? Fareste
meglio a riposarvi entrambe, dato che siete tornate a casa alle cinque
di
mattina…” riaffermò
mio padre, andando a salutare anche sua moglie, la
quale lo guardò con curiosità prima di
domandargli.
“Un momento… tu
come fai a sapere l’orario esatto?”
L’uomo
arrossì vistosamente davanti allo sguardo incuriosito
di entrambe, rendendosi conto di essere stato beccato.
“Provo ad
indovinare…”
ipotizzò mia madre, sorridendo
diabolicamente verso di lui “…
tu sei
rimasto sveglio fino a tardi e sei andato a dormire solo quando ci hai
sentito
tornare… non è così?”
“E…
ecco… e anche se fosse?!”
affermò papà, facendo ridere tutti
quanti di gusto.
“Sei davvero dolce,
papà!” gli disse Hinata, con
gli occhioni
dolci “Sei rimasto dentro la nostra
camera
fino a quando non ci siamo addormentati…”
“… però stava quasi
per crollare quando ci stava raccontando le favole!”
ci rivelò Naruto,
sghignazzando divertito “Ogni volta
che
si appisolava, io ed Hinata non riuscivamo a trattenere le
risate… e lui si
risvegliava bofonchiando come uno sc…”
“EHI! QUESTO DOVEVA
RIMANERE UN SEGRETO!” lo rimproverò mio
padre, facendo ridere nuovamente
tutti “E NON PROVARE MAI
PIU’ A RIPETERE
LA PAROLA ‘SCEMO’!”
“Amore… non sei
credibile!” gli fece notare la mamma, con
le guance
gonfie e le mani davanti alla bocca per trattenere le risate, ed anche
lui alla
fine si lasciò andare ad un imbarazzato sorriso.
Io,
tuttavia, con un sorriso, mi accinsi a prendere la sua
mano e a stringerla con forza, dandogli un bacio sulla guancia.
Scoprire che
fosse rimasto tutta la notte sveglio a prendersi cura dei miei
fratellini,
attendendo il mio ritorno e quello di mia madre, fu molto bello e mi
sciolse
letteralmente il cuore.
Lui,
per tutta risposta, arrossì nuovamente, suscitando
l’ennesimo scoppio di risate tra la mia famiglia. In quel
frangente, tuttavia,
io mi avvicinai all’orecchio di mio padre e gli sussurrai un
semplice ‘grazie’
per il suo affettuoso gesto.
Non
mi importava se la mamma o i miei fratellini avessero
preso in giro anche me. Volevo che mio padre sapesse quanto fossi
orgogliosa di
avere un uomo come lui che ci volesse così tanto bene. Quel
breve momento in
famiglia fu anche ciò che permise di risollevare il mio
morale.
Finimmo
di mangiare, tutti allegri, prima che Naruto ed
Hinata facessero la fatidica domanda.
“Mamma… papà…
perché
non usciamo?” chiese mia sorella, quasi implorante
“Possiamo andare al luna-park, oggi?”
“Yahwn…
d’accordo, ma ci andiamo questo pomeriggio!”
rispose
loro mio padre, con severità “Noi adulti abbiamo dormito poco, stanotte, e
Chi deve lavorare questa notte!”
“Scusate…”
sussurrai loro, dispiaciuta, prima che mia madre
anticipasse la loro risposta.
“Amore… potresti
andare solo tu, questo pomeriggio,
con loro? Io non mi sento molto bene… ho un mal di
testa fortissimo…”
“In effetti nemmeno io
sto così tanto bene… preferisco rimanere qui e
riprendermi prima di andare a
lavorare” la seguì a ruota, cogliendo
l’opportunità “Andateci
solo voi tre… e divertitevi!”
“Così non
è divertente… se non ci siamo tutti, non
c’è gusto!”
ammise Naruto, affranto dalla nostra decisione, prima che nostro padre
lo
rallegrasse con una promessa.
“Ehi, ometto! Facciamo
così… il primo giorno
in cui Chi avrà il
suo permesso, tutti quanti ce ne andremo in spiaggia! Vi va?”
“SIIIIIIIIIIIIIIIII!”
urlarono in coro i due bambini, prima che nostra madre li avvisasse.
“Tuttavia…”
“… tuttavia?”
domandarono sia mio padre che i due bambini,
voltandosi preoccupati verso di lei, la quale li freddò con
una bruciante
dichiarazione.
“… tuttavia… voi
tre
dovrete sistemare le vostre camere da letto prima di andare al
luna-park… tutti e tre! Altrimenti
niente uscita!”
“Allora dobbiamo sbrigarci!”
affermò Hinata alzandosi dal suo
posto.
Anche
stavolta, però, mia madre la anticipò.
“Nah nah nah… bisogna
prima lavare le posate e risistemare il tavolo!”
“Lo farò io,
mamma!” fui io, stavolta, ad anticiparla
con
tranquillità “Tanto sono
stata io a
preparare tutto… così
Naruto ed Hinata
possono sistemare la loro camera senza alcun problema!”
Lei
si voltò verso di me, con grande sorpresa, prima di
accettare la mia proposta. Fu il via libera definitivo per permettere a
Naruto
ed Hinata di raggiungere la loro cameretta, dove avrebbero sistemato i
loro
giocattoli sparsi per terra. Mio padre, invece, si affrettò
a raggiungere la
camera da letto sua e di mia madre, probabilmente a sistemare
l’occorrente per
il luna-park.
[For
River – TO THE MOON]
Mentre
mi accingevo a sparecchiare il tavolo, mia madre mi
domandò preoccupata.
“Chi… come va con
Simon?”
“Bene… almeno
credo…”
“Credi?”
“Io… io non
riesco a smettere di pensare a lui…”
ammisi, leggermente rossa in viso “…
ogni
volta che lo guardo negli occhi, io riesco a leggere tutta la
felicità che lui
prova nel passare anche solo un pomeriggio assieme a me. Dovrei andarci
più
cauta, è vero… ma la
verità è che mi sto
innamorando sempre più di lui e non so più come
comportarmi!”
“E’ una brutta
grana l’amore, eh?” mi prese in
giro lei, facendomi
imbarazzare ancora di più “Perché non facciamo una…”
“MAMMA! TI STO CHIEDENDO UN
AIUTO! ALMENO ADESSO, RISPARMIAMOCELE QUESTE
SFIDE… per favore…”
mi affrettai ad aggiungere io, più rossa che mai.
Questa
volta mia madre spalancò la bocca, decisamente
preoccupata e scioccata.
“Ho sentito bene?
Preferiresti chiedermi un aiuto piuttosto che non raccontarmi nulla
come
l’ultima volta? Allora è
proprio grave…
non è da te! Devi davvero tenere molto a lui…”
“Sì, mamma… ma adesso
fammi finire di parlare…” la supplicai
io, ammettendo tutte le
preoccupazioni che avevo su di lui “… non hai visto come si
è comportato Simon
questa notte? Lui che sembra sempre così forte e sicuro di
se, ieri non la smetteva
di fissare la finestra del balcone… aveva paura che qualcuno
entrasse
nuovamente da lì!”
“Ti stai facendo
prendere dal panico!” provò a calmarmi
mia madre, stavolta con severità “Papà
ha ragione. Simon non è uno stupido e
sa come difendersi… non
è da te
comportarti in questo modo! A me sembra che quella spaventata sia tu!”
Quelle
parole mi ghiacciarono letteralmente il cuore. Come
sempre, la mamma riusciva a leggermi con troppa facilità, ed
in questa
occasione non era stata da meno.
“Amore mio… mi spieghi
cosa ti sta succedendo? Credevo che con Simon stesse andando tutto
bene…”
“Io… io
ho…”
[Exorcist
– BEST OST IN THE WORLD]
CRASH!
BOOM!
Prima
che potessi iniziare a spiegarle tutto,
improvvisamente, accadde qualcosa di così inaspettato da
lasciarmi un ricordo
indelebile per il resto della mia vita.
I
vetri delle finestre, e con essi tutti gli oggetti fragili
che possedevamo in casa, si frantumarono in mille pezzi a causa di un
boato
assordante, mentre io e mia madre volammo letteralmente addosso alla
parete
opposta della cucina. Io fui fortunata, finendo semplicemente
spiattellata sul
muro, ma su mia madre crollarono addosso le credenze dei piatti e delle
posate.
“MAMMA!”
Con
grande fatica a causa del dolore atroce dietro la mia
nuca, mi precipitai a soccorrere mia madre, cercando di alzare quanti
più
detriti possibili. Fortunatamente lei, nonostante il suo sguardo fosse
più
confuso che mai, era ancora cosciente e non ci mise molto a togliersi
di dosso
tutte le schegge di vetro che le erano finite addosso. Aveva un brutto
taglio
sulla fronte, ma la ferita non era profonda. Saremmo dovute andare
anche
all’ospedale per degli accertamenti, ma il fatto che
sembrasse completamente
lucida mi dava non poche rassicurazioni.
“Mamma! Tutto a posto?”
“I ragazzi… Nishikata…”
Sbiancai
di colpo, capendo ciò che stava tormentando la
mamma. Prontamente la feci alzare e la portai vicino
all’ingresso della cucina,
in un posto privo di distruzione dove potessi farla sedere o stendere
per
terra.
“Io vado nelle altre stanze
a recuperare anche loro, va bene? Tu
aspettami qui e…”
“… vengo… vengo anche
io…”
“… no, mamma!
Sei ferita e hai ricevuto sicuramente dei colpi in testa!
La cosa più saggia che tu possa fare, al momento,
è rimanere qui ed aspettarmi!”
Senza
darle il tempo di ribattere, mi precipitai di corsa
verso la camera dei miei fratellini. Entrata dentro la loro camera, mi
misi una
mano davanti alla bocca per trattenere le urla.
Loro
due erano ancora vivi, ma avevano i vestiti in
brandelli e moltissime ferite sui loro corpi. Inoltre erano ricoperti
di
schegge. Hinata era in lacrime, mentre Naruto l’aveva
abbracciata con forza per
proteggerla. Per questo motivo, mi resi conto, le ferite di mio
fratello erano
senz’altro più gravi. Le scatole erano
letteralmente accartocciate sulla
parete, mentre il loro contenuto si era nuovamente sparso per tutta la
camera, coi
giocattoli completamente distrutti e inutilizzabili. Anche la loro
finestra era
collassata, ed intuii fossero stati i pezzi di vetro a ferire
così tanto Naruto
ed Hinata.
“Chi! Cosa è
successo?”
“Non lo so…”
ammisi io, prima di ordinare loro “Ora, però, non abbiamo tempo da perdere!
Andate subito dalla mamma! Si trova nel corridoio della cucina!”
“E papà?”
mi chiese Naruto, alzandosi con sorprendente energia
in piedi, sorreggendo Hinata “Dov’è papà?!”
“Credo si trovasse in
camera sua… vado a controllare io…”
“Allora vengo con te!”
“NON SE NE PARLA!”
lo sgridai io, con fermezza, indicando Hinata “SEI RICOPERTO DI FERITE! Tu devi pensare a tua sorella e a tua madre! Papà vorrebbe questo da te! E ORA VAI!”
Solo
quando fui certa che Naruto ed Hinata avessero
raggiunto mia madre, mi accinsi a raggiungere la camera dei miei
genitori.
Anche
questa, mi resi conto, si trovava in condizioni
disastrate. A differenza delle altre stanze, mi resi conto, il muro
dove si
trovava la finestra era letteralmente collassato ed ora mi ritrovavo di
fronte
alla vista di un altro palazzo, nelle nostre stesse condizioni.
“Chi…”
“Papà! Aspetta!
Ti aiuto io!”
Mio
padre, per fortuna, era vivo anche lui. Gli era caduto
letteralmente l’armadio addosso, ed era impossibile capire in
che condizioni si
trovasse. Dovevo levargli quel peso di dosso, o sarebbe rimasto
schiacciato!
“Non
muoverlo! Ugh…” mi fece
notare lui, da sotto l’enorme oggetto in
legno “… se
il pavimento subisce un altro
contraccolpo… ugh… precipiteremo e verremo
sommersi definitivamente dai
detriti!”
“Cazzo!” esclamai
io, rendendomi conto delle numerose crepe formatesi per terra.
Mio
padre aveva ragione. Se avessi cercato di alzare quel
coso da sopra il suo corpo, aumentava il rischio che la pressione sul
pavimento
crescesse, causando un danno irreparabile
all’edificio…
… ma, soprattutto,
condannando a morte tutti e quattro!
“Papà! Come ti
senti? Sei ferito gravemente?”
“No,
tranquilla… posso rimanere qui anche per…”
“PAPA’! NON
AZZARDARTI A PRENDERMI IN GIRO! SE NON TI SENTI BENE, FARESTI MEGLIO A
DIRMI LA
VERITA’ O GIURO CHE RIMANGO QUI! MI HAI SENTITO?!”
Per
qualche secondo non udì alcuna risposta. Poi mio padre,
con fatica, fu costretto ad ammettere.
“Il
pomello…
credo mi sia penetrato nello stomaco… continua ad uscire
sangue e non riesco a
fermarlo… e poi non riesco più a sentirmi le
gambe…”
“Oh no…
papà… troverò un modo per tirarti
fuori di lì! Non preoccuparti!”
“Non…
fare
cazzate…”
“NON SONO COSI’
STUPIDA DA FARE ALTRI DANNI! FAMMI PENSARE AD UN MODO E
FIDATI DI ME!”
Uscii
fuori dalla stanza ed iniziai a riflettere su quanto
potessi fare per salvare mio padre. Un modo doveva pur esserci. Sarebbe
stato
più che sufficiente alzare l’armadio quel tanto
che bastava per recuperare il
mio genitore. La stanza di mia madre e mio padre era molto piccola e vi
stavano
soltanto un letto ed un armadio. A differenza delle nostre, tuttavia,
la
finestra si trovava proprio sopra al loro nido matrimoniale…
… il letto! Ma certo!
Prontamente
raggiunsi la mia camera da letto, recuperando
dai detriti uno dei miei oggetti più importanti della mia
adolescenza. Quando
mi trovavo ancora al liceo, in una delle gite scolastiche che feci,
decisi di
gettarmi da un ponte con il Bungee Jumping, e l’istruttore,
per regalo, mi donò
uno degli elastici che possedeva. Non era sicuramente buono per
riprovare a
buttarmi un’altra volta dalla cima di un burrone, ma per
quello che avevo in
mente era più che sufficiente.
Poi,
sia dalla mia stanza sia da quella dei miei fratelli,
recuperai quanti più cuscini possibili.
Infine,
tornai dentro la camera di mio padre, con
l’intenzione di attuare il mio piano per salvare mio padre.
“Papà…
sei ancora qui?”
“…
più o
meno… faccio fatica a rimanere del tutto
cosciente…”
Con
orrore, mi resi conto del lago di sangue che si stava
formando sotto i nostri piedi. Dovevo sbrigarmi, o mio padre sarebbe
morto
prima del tempo!
Gettai
i cuscini proprio sopra alle crepe del pavimento,
pregando tutti i Kami che potessero attutire l’impatto, e mi
accinsi a legare
le gambe del armadio con la corda elastica. Poi mi affacciai dal muro
collassato e provai a calcolare l’altezza tra il nostro piano
ed il giardino.
Mi andò, tuttavia, ancora meglio di quanto immaginassi!
“CHI! TUTTO BENE?!”
“NO! HO BISOGNO DI
AIUTO!” urlai ad uno dei miei condomini, il quale
si trovava in giardino
assieme a tutti gli altri, e gli lanciai la corda elastica “HO BISOGNO CHE VOI TIRIATE LA CORDA PER
ALZARE L’ARMADIO E TIRARE FUORI MIO PADRE DA LA SOTTO!”
“D’ACCORDO! TUTTI
GLI UOMINI CI DIANO UNA MANO! QUALCUNO RISALGA NEL
PALAZZO E VADA A RECUPERARE ANCHE TUTTI GLI ALTRI!”
“Non possiamo! Le scale dei
piani superiori sono inutilizzabili! Ci
conviene aspettare i Vigili del Fuoco!”
“NO! NON ABBIAMO TEMPO!”
urlai loro, preoccupata, indicando
l’armadio sopra mio padre “Papà è ferito
gravemente… TROVERO’ UN MODO
ANCHE PER FARLO SCENDERE! VOI COMINCIATE A TIRARE! QUANDO VI FACCIO
SEGNO DI
STOP, FERMATEVI!”
A
quel punto, mi misi in ginocchio e pregai con tutto il
cuore che tutto funzionasse al meglio.
L’impegno
che usarono tutti i condomini dell’edificio
funzionò alla perfezione. L’armadio
incominciò ad alzarsi lentamente da terra,
capovolto ma comunque in pendenza, e quando raggiunse una posizione
stabile
feci segno ai soccorritori di fermarsi, terminando io stessa il
procedimento
per impedire all’armadio di cadere sopra ai cuscini.
Immediatamente
mi sbrigai a controllare le condizioni di mio
padre. Mi resi conto che non fosse così grave come
immaginavo. La ferita di cui
parlava mio padre era in un punto all’apparenza non vitale,
ma sicuramente
aveva lacerato qualche vaso sanguigno. Le gambe, purtroppo, sembravano
avere un
problema peggiore di quanto credessi. Molto probabilmente non avrebbe
camminato
più
No… non potevamo
aspettare i soccorsi… non per lui! Dovevamo portarlo subito
a terra ed io mi
ero già fatta venire in mente un modo più che
adatto!
[Roundtable
Rival – BEST OST IN THE WORLD]
“MOLLATE LA CORDA! NE HO
BISOGNO PER FAR SCENDERE MIO PADRE! NEL
FRATTEMPO CHIAMATE UN’AMBULANZA!”
Iniziai
a recuperare la corda, quanto più in fretta
possibile. Ultimato il processo, decisi di slegarla
dall’armadio e di
attaccarla, invece ad una gamba del letto. Feci un rapido calcolo
dell’altezza
tra il nostro piano ed il giardino, e lo sfruttai per scegliere quanta
corda
utilizzare per imbracare mio padre.
“Chi…
che
diavolo hai in mente di fare?”
“Salvarti la vita! Fidati
di me e non preoccuparti! Non ti lascerò
morire qui davanti ai miei occhi! Preparati a restare nel vuoto per
qualche
secondo!”
Trascinai
il suo corpo lentamente verso il bordo del muro
collassato, arrotolando la parte di corda avanzata attorno ad uno dei
pinnacoli
del letto. In questo modo, sarei riuscita a far scendere mio padre il
più
lentamente possibile verso terra.
“STO CALANDO MIO PADRE!”
urlai a tutti gli altri condomini sotto di noi “PREPARATEVI
A PRENDERLO!”
Solo
dopo aver tirato un lungo sospiro, decisi di buttare il
corpo di mio padre nel vuoto.
Funzionò.
Il letto riuscì a mantenere il peso di mio padre
senza muoversi eccessivamente. Prontamente, iniziai a srotolare
lentamente la
corda in eccesso del pinnacolo, riuscendo a far calare mio padre dalla
sua
stanza come se si trovasse su un ascensore. Un minuto dopo, riuscii
nell’impresa e papà raggiunse la terra ferma senza
subire alcun danno.
Intravidi anche l’ambulanza raggiungere la nostra via.
Mio
padre era salvo…
“CHI!
CHI!”
Con
orrore, mi resi conto che tutto il resto della mia famiglia
stava raggiungendo la camera da letto pericolante, perciò mi
affrettai a
raggiungere il corridoio e fermarli prima che commettessero una
stupidaggine.
“Fermatevi qui!
IMMEDIATAMENTE!” ordinai loro quando li
vidi
davanti all’ingresso della stanza “SE
ENTRATE
TUTTI INSIEME, CROLLERA’ L’INTERO PALAZZO!”
“NO! VOGLIAMO SAPERE
COME STA PAPA’!” mi rispose di rimando
Hinata, ancora in lacrime.
Un
rumore orrendo ci costrinse a mantenerci in equilibrio
sui muri. Quando tornai in camera, mi resi conto che le crepe erano
aumentate
ed ora si trovavano anche sopra al soffitto.
Oh no… non ci restava
altro tempo!
“Mamma… ti fidi di me?”
“Chi… cosa vuoi
fare?”
“Salvare prima loro
due!” affermai io, con sicurezza, indicando i miei
fratellini “Li faccio calare come ho
fatto con papà… non
possiamo attendere i vigili del fuoco!
Tra meno di un minuto il palazzo ci cadrà addosso!”
Mia
madre si voltò ad osservare Naruto ed Hinata, entrambi
terrorizzati da ciò che stesse avvenendo. Poi, con grinta,
annuì in mia
direzione, così decisi di far entrare i bambini in stanza.
Più
rapidamente che mai, decisi di ripetere gli stessi gesti
che avevo svolto per salvare mio padre, preparando
l’imbracatura per entrambi.
“Papà
è sotto…” li
avvisai io, cercando di non farli spaventare
“…
adesso, proverete la stessa sensazione… di
un’altalena! Avete presente? I piedi
che rimangono appesi per aria… ecco! Sarà un
po’ più spaventoso, ma vi terrò
io! Vi fidate di me?”
“S…
sì, sorellona…”
confermò Naruto con sicurezza, tenendo
stretto tra le sue braccia sua sorella gemella, la quale mi fece un
debole
cenno di assenso.
Mi
bastò. Sapevo fossero abbastanza coraggiosi da affrontare
una situazione simile.
Cinque
minuti dopo, entrambi si trovavano assieme ai
soccorritori, i quali si affrettarono subito a dar loro le cure
necessarie.
Fu
il turno di mia madre.
“Promettimi che non ci
rimarrai secca, Chi… PROMETTIMELO!”
mi
urlò contro lei, mentre scendeva lentamente con
l’imbracatura.
Solo
quando anche lei fu sana e salva, mi accinsi a
preparare la mia fuga.
[Kishuu
– BEST OST IN THE WORLD]
Preparai
la mia imbracatura, cercando di formare una
carrucola con l’elastico per permettermi di scendere senza
alcun problema.
Quando
fui certa di non rischiare alcunché iniziai a
scendere con la corda…
… fu a quel punto che,
tuttavia, l’ennesimo scossone del palazzo in rovina
causò la caduta dell’armadio
che avevamo rialzato precedentemente il quale, invece di cadere proprio
sopra
ai cuscini da me poggiati in precedenza, precipitò nel punto
esatto dove stava
prima mio padre.
Quel
colpo sordo e terrificante, purtroppo, fu più che
sufficiente a decretare il fallimento della mia fuga.
Improvvisamente
mi sentii mancare l’appoggio della mia
carrucola improvvisata ed iniziai a precipitare senza alcun freno,
urlando a
squarciagola per la paura.
D’istinto
mi venne da chiudere gli occhi, ora in lacrime,
per non osservare il momento in cui avrei cessato di vivere.
Qualcosa,
tuttavia, mi afferrò per l’elastico, impedendomi
di spiaccicarmi al suolo come ad un pomodoro.
Scioccata,
riaprii gli occhi, incredula ed incapace di
comprendere come fossi sopravvissuta…
… fino a quando non
riconobbi i suoi occhi, costringendomi a piangere per la gioia.
“Tu…
sei…
matta da legare!” mi disse lui,
prendendomi tra le sue braccia.
Eravamo
già a terra. Era riuscito a salvarmi per un soffio,
ma a me non importava di ciò. L’unica cosa che
riuscivo a pensare, in quel
momento, era che lui fosse venuto a salvarmi…
… che lui avesse
recuperato quello sguardo fiero e sicuro di sé del quale io
mi ero follemente
innamorata!
“CHI!”
Prontamente,
lui mi fece scendere per terra, permettendo a
mia madre e ai miei fratellini di stritolarmi tra le loro braccia.
Avevano visto un
incubo terrificante davanti ai loro occhi… per fortuna,
tutto si era risolto,
grazie a Simon!
L’ennesimo
suono inquietante costrinse tutti noi a fuggire
fuori dal giardino, raggiungendo la strada per non essere sommersi
dalla
polvere e dalle macerie.
Simon,
non so come, riuscii a far sollevare la polvere e a
diradarla via, mostrandoci ciò che era avvenuto al nostro
palazzo.
Non
era rimasto più nulla. Era tutto collassato e non
c’era
nulla che potessimo fare per riaggiustarlo.
Eravamo
ufficialmente rimasti senza casa.
“Nessun morto, per
fortuna…” ammise Simon, voltandosi verso
tutti noi “…
I SOCCORSI ARRIVERANNO SOLO SE
VI SONO PERSONE IN GRAVE PERICOLO DI VITA! TUTTE LE ALTRE DOVRANNO
ATTENDERE
NOTIZIE DALLA CENTRALE!”
“Simon! Cosa è
successo?” gli chiese la signora Shizuka, con Sweet
tra le sue braccia.
“Un terremoto” si
limitò a dire lui con frettolosità, voltandosi
dall’altra parte “Era
impossibile prevedere una scossa così anomala… ma
non preoccupatevi! Faremo in
modo che assicurino una dimora di emergenza per tutti voi!”
Detto
ciò, senza darmi il tempo di ringraziarlo, lui
raggiunse l’entrata di un altro palazzo, probabilmente per
salvare altre vite
umane.
“Ci sta mentendo…”
A
parlare era stato un uomo del nostro ormai ex-condominio,
un uomo alto quasi due metri.
“Sono stato un soldato in
guerra…” affermò
costui, con sicurezza
“…
quello che è avvenuto è molto più
simile allo scoppio di un missile!”
“Non crede di esagerare,
signore?” gli chiese la signora Shizuka, stranita.
“E’ impossibile
si sia trattato di un terremoto” li
anticipò
tuttavia un’altra persona, proveniente da un altro palazzo in
rovina “Io
sono un sismologo, e ho contattato i miei colleghi al
lavoro… nessuna macchina
ha anticipato il sisma! Io credo che quel signore abbia
ragione… deve essere
accaduto qualcosa di terribile da qualche parte in città!”
Mi
misi una mano davanti alla bocca, incredula.
Quindi Simon ci aveva mentito? Se sì, per quale motivo?
***
Eccoci qui con le note dell'autore. Inanzitutto vi informo che il prossimo capitolo verrà rilasciato il 5 Novembre, perciò spero di rivedervi ancora per quel giorno. La situazione qui, nell'aldilà, è precipitata! Ho scoperto troppo tardi che Ginyu si era impossessato del corpo di Sonoko, ed adesso sta causando un disastro dopo l'altro. Ha continuato a viaggiare di corpo in corpo ed ha scombinato tutto! Nessuno si trova più nel suo corpo d'origine! Nemmeno io...
... per fortuna, a me non è andata così male... eheheheh...
KAIRI (Corpo Megure) - Non azzardarti a sbirciare o toccare... o dovrai preoccuparti di un altro nemico oltre a Ginyu!
JUNION (Corpo Genta) - Accidenti a lui... ce l'ha fatta sotto il naso!
SONOKO (Corpo Ginyu) - UUUUUUAAAAAAAAAAAHHHHHHHH! SIGH! SIGH! RESTERO' UN MOSTRO ALIENO PER IL RESTO DEI MIEI GIORNIIII!
AUTORE (Corpo Kairi) - Non disperate! Ho già chiamato i soccorsi! Ginyu non la passerà liscia! Lo troveremo e gliela faremo pagare!
Tralasciando questa situazione a dir poco imbarazzante, vi lascio un disegno di Marron, figlia di Crilin e C-18, in uno stile molto più indipendente rispetto a quello canonico di Dragon Ball. Come potete vedere, di aspetto ha preso molto dalla madre XD
MARRON ROSHI
Detto
ciò, vi saluto e vi do' appuntamento ad un prossimo capitolo
di GOLDEN BULLET - THE HUNTER WARRIOR!