Romeo e Giulietta

Il chiarore della luna piena accarezzava con dolcezza la figura avvolta dal lungo impermeabile rosso, intrecciando i propri raggi argentei alle ciocche scarlatte che incorniciavano il viso androgino illuminato da due occhi verdi dall’elegante taglio allungato schermati dalle lenti rettangolari degli occhiali dalla montatura color rubino.
Lo sguardo era volto a una finestra della magione dinanzi la quale si trovava, all’uomo seduto sul bordo di un letto che poteva scorgere oltre i vetri.
Ne ammirò il viso dai tratti taglienti che si stagliava contro la luce della luna: gli occhi di sangue, la cui crudeltà di demone veniva celata dalla cortesia che doveva dimostrare un buon maggiordomo; la bocca costantemente piegata in un sorriso gentile – persino quando uccideva per conto del suo giovane padrone –; e l’espressione serena, quasi regale, che sarebbe potuta essere associata ad un nobile e non ad un umile servitore.
Ciao, Sebastianuccio.
Un ghigno si disegnò sulle sue labbra, seminascosto dall’ombra della luna cui dava le spalle.
Assaporava quel momento, lo Shinigami, godendo del piacere di poter avere Sebastian – il suo amato Romeo – tutto per sé.
Stasera la luna è splendida, proprio come ventisette notti fa. Ricordi, piccolo Sebas? Quando cercasti di uccidermi, di dare alla nostra storia la stessa fine drammatica di Romeo e Giulietta.
Un brivido caldo si propagò nel suo intero corpo al solo pensare allo sguardo del maggiordomo mentre stava per ucciderlo, accompagnato da una punta di gelosia per quel se stesso – ma avrebbe potuto essere anche un perfetto estraneo, tanto gli appariva lontano nel tempo, ormai – che aveva avuto l’occasione di trovarsi così vicino a lui.
Oggi purtroppo non posso dedicarti tutto il tempo che vorrei, mio caro Romeo.
-Oh, cielo. Oh, cielo.- quasi canticchiò fra sé in seguito ad un’occhiata all’orologio, levandosi di malavoglia in posizione eretta.
Non è il caso che mi attardi ulteriormente. William sarà molto arrabbiato, e immagino che non vorrà restituirmi mai più la Falce.
Lasciando che la luce lunare illuminasse la sua figura il tempo d’un breve istante, posò un bacio sul palmo e lo inviò con un vezzoso gesto della mano all’uomo dall’altra parte della finestra.
Poi si volse e si incamminò in direzione dell’enorme astro d’argento che aveva iniziato la sua discesa verso l’orizzonte, riparando nuovamente nell’oscurità il sorriso che si era dipinto sul suo volto.
Ciao ciao, mio adorato. La tua Giulietta tornerà presto a farti visita.
Sebastian posò le punte delle dita sul vetro della finestra, scrutando il paesaggio notturno con gli occhi rossi ridotti a due attente fessure.
Ma, oltre agli edifici silenziosi, non vedeva nulla.
-Davvero bizzarro.- mormorò, accigliato, sollevando una mano a sfregarsi le labbra.
Infine Romeo volse le spalle alla finestra e tornò a letto – non doveva coricarsi troppo tardi, altrimenti il suo padroncino si sarebbe arrabbiato –, il dolce sapore del bacio scarlatto di Giulietta che ancora aleggiava sulla sua bocca.

Regalo per l'estate a tutti voi: una Sebastian x Grell, ovviamente.
Che dire? Dopo aver visto la comica scenetta di Romeo e Giulietta, non potevo che scrivervi una FanFic.
E' solo una Flash, e me ne dispiaccio, ma vi giuro - l'ho già scritta ** - che la mia prossima FanFic sarà molto più lunga. Ya - ha - ah, per citare una buona Donna che conosco molto bene.
Oh, un piccolo appunto: Grell dice ventisette notti perché, che io sappia, la luna piena c'è ogni ventotto giorni. Se è un'idiozia, chiedo venia.
E, teoricamente, Grell dovrebbe essere fuggito dalla prigione / dovunque lo tengano degli Shinigami. Povero William. xD
Alla prossima.
Yay.

Saeko no Danna, il Giullare