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Rose
da un milione di dollari
Chloe
si svegliò di soprassalto nel letto. Era mattina e lei era
nuda. Si tirò il
lenzuolo sul petto e si guardò intorno. Era la casa di Liam.
La sua stanza. Il
suo letto. Sorrise mentre si girava verso di lui, steso al suo fianco.
Liam,
dagli occhi chiari e i capelli mossi. Liam, che amava correre a Central
Park il
sabato mattina, a cui non piaceva la frittata e che era cresciuto in
California
odiando il caldo. Liam, con cui chattava da dieci mesi ma che aveva
incontrato
solo la sera prima. Liam, con cui aveva fatto l'amore tutta la notte.
Chloe
cercò con gli occhi la maglietta che indossava la sera prima
e si allungò a
prenderla per infilarla. Si alzò dal letto e si diresse
direttamente verso il
bagno: una doccia avrebbe reso quella mattina perfetta. Sotto il getto
dell'acqua bollente si scoprì a canticchiare. Sorrise e
ancora sorrideva mentre
usciva dalla doccia.
"Potevi
aspettarmi. L'avremmo fatta insieme" Liam, dall'alto del suo metro e
novanta, la guardava con uno sguardo malizioso mentre l'avvolgeva in un
asciugamano. Lei rise e si divincolò giocosamente dal suo
abbraccio.
"Nah,
preparerò la colazione mentre aspetto che fai la doccia.
Posso rubarti una
maglietta?" Lui le disse in quale cassetto cercare dei vestiti e la
lasciò
andare soltanto dopo aver preteso un bacio.
Chloe
canticchiava ancora mentre spadellava quattro uova con il bacon. Si
muoveva in
cucina come se avesse sempre abitato lì. Il suo telefono
vibrò e si allungò per
prenderlo. C'era un messaggio di Melissa, la sua migliore amica che le
chiedeva
notizie della serata e del suo appuntamento. Ma Chloe non voleva ancora
condividere Liam con qualcun altro, così ignorò i
messaggi e prese invece a
leggere la chat in cui si scriveva con il ragazzo.
Messaggi
intimi, teneri, divertenti, di ogni tipo. Aveva raccontato a Liam tutta
la sua
vita e lui aveva fatto lo stesso. Lo sguardo le cadde sul mazzo di rose
che le
aveva regalato la sera prima e che era rimasto posato sul divano. Si
avvicinò a
prenderlo e cercò un vaso per sistemarlo.
La
sera prima lui le aveva mandato un messaggio chiedendo se Chloe lo
avrebbe
considerato troppo sfacciato se si fosse presentato con delle rose.
Chloe non
aveva capito subito che il messaggio fosse da parte sua
perché aveva un
identificativo diverso, così lui le aveva mandato un selfie
con il mazzo.
Era
stato così carino. Chloe sentiva di avere un legame con lui,
come se qualcosa
li unisse, come se si fossero persi e ritrovati solo la sera prima.
Appoggiò il
telefono sul bracciolo del divano e cercò il necessario per
apparecchiare la
tavola.
Quando
aprì il cassetto delle posate, il suo telefono
suonò ancora. Un suono diverso,
un allarme. Era un allarme AMBER. I suoi occhi scattarono subito,
spense il
fuoco sotto la padella e prese in mano il cellulare per capire quale
fosse
l'emergenza. Ormai i messaggi AMBER si usavano per situazioni diverse,
non solo
per i rapimenti dei bambini, anche per allarmi di terrorismo e gravi
emergenze
meteo.
Ma
quello che lesse nel messaggio sul cellulare le fece gelare il sangue
nelle
vene. Il testo diceva: "Ricercato Nazionale per Tradimento. Liam
Anderson,
29 anni, caucasico, circa 1,90. Capelli castani, occhi chiari. Alias
'Sh4rk06'.
Taglia sul ricercato: $ 1.000.000" seguiva la foto di Liam, il suo
Liam.
Con le sue rose.
Non
si accorse di gridare. L'uomo arrivò sulla soglia della
porta con addosso solo
un asciugamano tenuto in vita dalla sua mano.
"Che
succede?" chiese preoccupato, reggendo a fatica l'asciugamano. Liam,
il non sono più così sicura di
conoscerti Liam, aveva lo
sguardo preoccupato.
Chloe
appoggiò rumorosamente il telefono sul tavolo e prese un
coltello dal ceppo sul
ripiano "Sei un criminale! Sei un criminale!" gridò,
avvicinandosi a
lui con il coltello spianato. Lui spalancò gli occhi,
sorpreso. Fece un salto
indietro e disse: "Calma".
"Calma
un..." Chloe ora era isterica. Agitava il coltello con inquietudine e
urlava frasi sconnesse. "Sei un criminale! Mi hai mentito! Ho fatto
l'amore con te! Ho fatto l'amore con un criminale!"
"Ascolta..."
iniziò lui "Non sono un criminale. Non..."
continuò.
Lei
prese il telefono nella mano libera "Tradimento! C'è scritto
tradimento!
Magari sei pure un assassino!"
"Non
sono un traditore. Né un assassino. Non ho mai ucciso o
tradito nessuno.
Mai!" Il suo tono era risoluto. Questa volta non
indietreggiò e Chloe gli
arrivò vicinissimo. "Puoi mettere giù il
coltello, ora? Qualcuno potrebbe
farsi male... E di solito capita a quello senza il coltello..." Chloe
soffiò forte attraverso i denti, ma posò il
coltello.
"Bene,
ora che siamo disarmati..." iniziò, cercando di
scherzare.
"Non è divertente! Mi hai mentito, sei un criminale!"
"No
che non l'ho fatto. E non sono un criminale" Liam aveva ancora quel
tono.
Chloe
alzò di nuovo il telefono "Qui dice di sì!
C'è una taglia su di te da un
milione di dollari!" il fischio di compiacimento che fece lui quando
lesse
il messaggio, la rese ancora più arrabbiata. Il suono della
mano di lei contro
la guancia di Liam fu assordante ma portò silenzio nella
stanza.
Sentiva
che avrebbe presto pianto. Quando Liam si accorse che le sue labbra
tremavano,
la prese fra le braccia e la strinse. "Mi sono innamorata di un
criminale" disse lei, dopo qualche minuto di silenziosi singhiozzi.
Chloe
non vide il suo sguardo quando sentì quelle parole, ma lui
la strinse un po' di
più.
"Ti
giuro che non sono un criminale. E ti giuro che anch'io ti amo."
Chloe
alzò gli occhi su di lui. "Un milione. Non si ha una taglia
così per aver
rubato dolci ai bambini..." poi i suoi occhi si spalancarono "Non hai
mai torturato nessuno, vero?"
Liam
sospirò. "Ascolta, l'unica cosa che ho fatto,
perché non mi viene in mente
altro, è esser riuscito a entrare nel database del governo e
aver detto loro
che c'è una falla nel firewall. Non mi viene in mente
altro..." disse, con
molta calma.
"Cosa
hai fatto? Ma... ti sembra una cosa da fare? Il governo!"
Lui
alzò le spalle. "Volevo aiutare".
Chloe
appoggiò la fronte sul suo petto e poi scoppiò a
ridere quando realizzò che era
una cosa 'da Liam'. Lui era veramente il tipo che voleva 'aiutare'.
Liam
un po' se la prese, la sua bocca si storse in un broncio, ma lei
continuava a
ridere, così sbuffò e tornò in camera
per vestirsi.
"Aspetta!
Voglio sapere come ti sei fatto scoprire. Sei andato da loro?" il suo
tono
era ancora di scherno, mentre lo seguiva in corridoio.
Lui
sbuffò ancora mentre si infilava i jeans. "Veramente mi
hanno beccato
perché ieri ho mandato la foto con l'altro account, quello
con cui li avevo
contattati..." disse mestamente lui.
Chloe
si immobilizzò: era colpa sua. Della foto con le rose. "Mi
spiace..."
Lui
infilò anche la T-shirt "È stato un errore mio,
non preoccuparti. Devo
solo capire come uscire da questa cosa, chiunque può
riconoscermi e tutti quei
soldi..."
Stava
ancora parlando quando un colpo violento scosse la porta. "Oddio, sono
già
qui?" Chloe iniziò ad agitarsi mentre Liam
imprecò. Poi, presa da
un'improvvisa intuizione, lo spinse in bagno.
"Chiuditi
dentro e apri la doccia. Scappa dalla finestra. Io ti
reggerò il gioco per un
po', ma dovrai essere veloce, ci saranno agenti anche fuori..."
Liam
storse di nuovo la bocca "Dubito abbiano mobilitato la SWAT per
me..."
Chloe
si avvicinò a lui e lo baciò velocemente sulle
labbra.
"Sei
l'uomo da un milione di dollari. Io ti cercherei in capo al mondo."
Poco
prima di chiudere la porta del bagno, Liam la guardò ancora
e disse: "Ci
rivedremo".
Chloe
sorrise: non era una domanda. "Ci conto". Sentì la chiave
girare
nella serratura, mentre la polizia entrava nell'appartamento. Si
preparò a una
scenata. Era sempre stata brava al corso di teatro.
***
Chloe
quella sera era stanca e infreddolita. Era stata una brutta giornata.
Più di
quando Liam era scappato dal suo appartamento tre mesi prima. Chloe era
riuscita a dimostrare la sua estraneità alla vicenda e la
polizia, seppur dopo
tempo, alla fine aveva capito che lei non sapeva niente.
Raccolse
la posta e posò la busta della spesa sul bancone della
cucina. Controllò le
buste e le lasciò cadere pesantemente una a una
finché non rimase una busta
scritta a mano senza l'indicazione del mittente.
Il
cuore iniziò a batterle più velocemente, ma poi
si impose un po' di calma e
cercò di non illudersi. Tantissime volte le era sembrato di
vedere Liam fra la
gente e quando riceveva un messaggio senza identificativo, pensava
sempre prima
a lui. Non doveva illudersi ancora ma aprì la busta con
aspettativa. Sorrise:
era la volta buona.
***
La
spiaggia era deserta a quell'ora. Erano le quattro del mattino e
l'isola
dormiva ancora, probabilmente. Liam si alzò dalla sdraio
quando la vide arrivare
e le andò incontro. Chloe, quando lo riconobbe,
iniziò a correre.
L'abbraccio
fra i due era in ritardo di quattro mesi, ma sarebbe durato per sempre.
***Devo
assolutamente scrivere di essermi presa un po' di licenza poetica, in
quanto i
messaggi Allerta AMBER ancora vengono usati solo per i rapimenti e,
anche se ho
letto che stanno cercando di ampliare il loro utilizzo, non vengono
utilizzati
ufficialmente per segnalazioni di questo tipo.