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Autore: Ortensia_    06/10/2019    0 recensioni
[ ObiShin ]
Passa l'aspirapolvere
Sbatti i tappeti
Non dare fuoco alla cucina quando prepari il pranzo
Va' a vedere come sta la vicina
Compra la lampadina per il bagno, il latte, il sale e la carne
Non preoccuparti per la cena, tornerò tardi. In frigo c'è l'ultima fetta di torta: finiscila pure.

[ Prompt: promemoria ]
[ Writober 2019 ]
Genere: Drammatico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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― il ricordo di qualcuno


Shinra sta fissando il post it giallo appeso al frigo già da qualche minuto, le labbra sottili leggermente protese in avanti, in una piccola smorfia colma di disappunto.
Obi non ha mai perso l'abitudine di assegnargli dei compiti, neanche dopo sei anni di matrimonio, neanche dopo che questa mattina Shinra ha preteso una doppia dose di coccole accompagnata da qualche lamento di preoccupazione nel sapere che suo marito sarebbe partito per una missione difficile di lì a qualche ora.

Passa l'aspirapolvere
Sbatti i tappeti
Non dare fuoco alla cucina quando prepari il pranzo
Va' a vedere come sta la vicina
Compra la lampadina per il bagno, il latte, il sale e la carne

Non preoccuparti per la cena, tornerò tardi. In frigo c'è l'ultima fetta di torta: finiscila pure.


Shinra sfiata dalle narici, decisamente contrariato all'idea di dover passare l'aspirapolvere per tutta casa e soprattutto al fatto che Obi tornerà quasi sicuramente quando lui starà già dormendo. Vero è, però, che il più grande centro commerciale di Tokyo sta bruciando già da diversi giorni, senza che ne siano state comprese le ragioni e rischiando ora di intaccare gli edifici circostanti. La zona è stata sgomberata, ma le persone vogliono tornare a casa. Il fumo nero invade la città, mettendo a rischio evacuazione altre famiglie che, come qualche intervistato ha detto alla televisione, non vogliono lasciare la propria casa senza sapere quando potranno farvi ritorno.
Qualcuno critica l'incompetenza dei pompieri, ma la maggior parte degli speculatori la giustifica con l'ipotesi del ritorno dell'autocombustione, seminando il panico fra i cittadini.
Shinra si è ripromesso di ignorare la tesi più quotata, in quanto vorrebbe prima vedere con i suoi occhi e sentire con le sue orecchie ciò che resta del centro commerciale, un ammasso di fiamme che Obi ha definito impegnativo, difficile da spegnere ma non impossibile. E lui si fida di Obi, gli crederebbe anche se la sua opinione fosse la sola fuori dal coro.
In ogni caso domani toccherà a lui provare a spegnere le fiamme, e ha tutta l'intenzione di andare più a fondo, capire se, oltre al vento, agli abiti sintetici dei negozi e alla struttura di legno dell'area giochi, c'è un'altra ragione a cui ricondurre la costante combustione.
Oggi, però, vorrebbe concentrarsi sulla sua vendetta, perciò adesso penserà a una lista di cose da fare da lasciare all'altro.

La giornata di Shinra è stata una delle più lunghe di tutta la sua vita, tanto che, fra l'aspirapolvere e le chiacchere della signora Takahashi, si è scordato di mangiare l'ultima fetta di torta.
Con il manico del sacchetto stretto nella mano destra si avvina sempre di più a casa. Attraversa il quartiere a passo svelto, nell'oscurità silenziosa della sera.
Riesce a vedere soltanto la propria ombra proiettata sotto la luce dei lampioni, a sentire il latte che ribolle nella bottiglia di vetro: considerando l'ora tarda spera con tutto il cuore di ritrovare Obi a casa, magari di condividere quell'ultima fetta di torta con lui.
Pensando al proprio marito, Shinra accelera ulteriormente il passo, pregustando il momento in cui potrà accoccolarsi fra le sue braccia e ricevere i suoi baci.
Accenna un sorriso quando scorge la fine del marciapiede: girato l'angolo si ritroverà ad appena una decina di metri da casa.
Ma un bagliore blu illumina la strada di fronte a lui.
Shinra si ferma, le sue labbra si arricciano, il suo sorriso si contrae in una smorfia.
Lascia cadere il sacchetto della spesa: la bottiglia di latte si infrange, la carne pulsa contro l'asfalto e il cartone di sale riecheggia in un lamento sordo.
Shinra corre. Una corsa contro le sue stesse gambe, che tremano e supplicano di restare lì, inchiodate al marciapiede, dietro l'angolo oltre cui si scorge soltanto lo sfarfallio della luce blu.
Due volanti della polizia lo aspettano di fronte a casa. Gli consegnano il loro rapporto e quello di Obi, riguardante l'incendio del centro commerciale. Gli parlano a lungo, ma Shinra ascolta soltanto lo stretto necessario, sfibrato, un dolore sordo alla base del collo e il vomito trattenuto a stento in gola.

Rientra in casa dopo moltissimo tempo, attraversa l'ingresso nel buio e raggiunge la cucina. Preme l'interrutore della luce, restando immobile sulla soglia.
È tutto come lo ha lasciato: il tavolo vuoto, i piatti e i bicchieri nella lavastoviglie. Il post-it di Obi ancora attaccato al frigo.
Shinra non ha neppure la forza di piangere.
Si avvicina lentamente al frigo, una marcia lunga, dolorosa, forse ancora più faticosa della corsa che lo ha condotto alla notizia della tragedia. Forse proprio perché adesso quella tragedia è reale è anche più difficile avvicinarsi alle cose che Obi ha lasciato.
Resta a fissare il post-it giallo per qualche minuto, questa volta senza alcuna emozione particolare in volto, le labbra strette e dritte, che a fatica trattengono l'urlo di dolore che ora riecheggia prepotente nel suo petto.
Shinra stacca il post-it dal frigo, ne stringe un angolo fra le dita e lo osserva con gli occhi lucidi, senza tuttavia riuscire a leggerne le parole. Se lo rigira fra le mani senza sapere cosa fare, finché questo non gli scivola dalle dita, cadendo rovinosamente ai suoi piedi.
Il post-it giace a faccia in giù, ma Shinra nota immediatamente che anche il dorso presenta delle scritte. Chiude gli occhi in uno stanco battito delle palpebre, per poi inginocchiarsi e afferare nuovamente il pezzo di carta.
Legge con enorme fatica, la vista che a tratti si annebbia e un dolore lancinante alla bocca dello stomaco.

Sono stato egoista a volerti con me. Sei ancora giovane, mio caro Shinra, e non è giusto che io ti abbia dato tutto questo dolore. Mi dispiace di averti dato tutto questo dolore.
Non negarti un nuovo amore e sii felice. Ti chiedo soltanto di non dimenticarmi.
Ti amo.

Le gambe di Shinra cedono, le ginocchia colpiscono il pavimento: scoppia in lacrime, un pianto rumoroso, violento come il fiume che rompe gli argini durante il temporale.
Stringe il post-it giallo al petto, lo accartoccia nella mano e si ripiega su se stesso. Una bestia miserabile che si aggrappa consapevolmente a un filo reciso.
Riesce a pronunciare soltanto una parola in mezzo ai singhiozzi che scuotono tutto il suo essere. Riesce, raccogliendo le briciole, tutto il dolore e il terrore del vuoto, a promettere con risolutezza e una gratitudine infinita.

«Sempre.»


Angolo autrice:
Sono perfettamente consapevole di aver lanciato una specie di bomba scrivendo di questa coppia (ovviamente in questa shot sono molto più grandi, Shinra 28 e Obi 42, però sì, l'age gap è tanto TvT).
Mi ero affezionata a loro ancora prima di vedere l'anime, durante la lettura dei primi capitoli del manga, e avevo voglia di provare a scriverci qualcosa...
I miei esordi nei vari fandom non portano mai a nulla di allegro, meh.
Spero che chiunque abbia letto fino a qui abbia gradito, probabilmente fra gli scritti del Writober 2019 è per ora il mio preferito.
Alla prossima!
   
 
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