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Autore: ali04    06/10/2019    4 recensioni
Gli dei del Monte Olimpo raggiungono una piccola isola nel Mar Giallo per portare a termine una missione: ritrovare Eros, il dio dell'amore, rapito da Crono e dai Titani e nascosto tra i mortali.
Genere: Avventura, Fantasy, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Baekhyun, Baekhyun, Chanyeol, Chanyeol
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sehun2

 
8. Otto
(οκτώ)
 
 
Luhan e Doyeon avevano ascoltato attentamente ogni parola detta da Baekhyun, senza interromperlo nemmeno una volta. Erano nella biblioteca della scuola e lui aveva appena raccontato nei minimi dettagli ciò che era successo un paio di notti prima: la sua passeggiata notturna, gli scogli, la caduta, Chanyeol che lo salvava e lo portava a casa sua, dove i suoi strani parenti l’avevano medicato. Mentre raccontava si rendeva conto di quanto assurda suonasse quella storia, ma il cerotto che aveva ancora sulla fronte stava a provare che era tutto vero. Non se l’era sognato, né immaginato.
Era successo tutto davvero!
- Sembra un film. - commentò Luhan quando Baekhyun disse che la storia era finita con lui che letteralmente scappava dalla casa sulla scogliera.
- Quei ragazzi hanno qualcosa che non va. - disse invece Doyeon.
Baekhyun aveva tentato di omettere qualche dettaglio, ma aveva davvero bisogno di confidarsi con qualcuno.
- Non ti sembra strano? - chiese la ragazza.
- Sì, è incredibile che io abbia camminato ancora per mezza isola senza che…
- Non quello. Intendo il fatto che Chanyeol fosse lì, di nuovo.
Baekhyun la guardò confuso: - Beh, lui… è stata fortuna che fosse lì. Altrimenti…
- Ma per la seconda volta? Rischi di annegare e due volte su due lui è lì per salvarti?
Il ragazzo passò lo sguardo da Luhan a Doyeon e capì che pensavano esattamente la stessa cosa. Aveva raccontato loro tutta la storia perché lo aiutassero a capire il suo sonnambulismo, non perché se la prendessero con Chanyeol.
- Non abbiamo nulla contro di lui - rispose Luhan, quando glielo fece notare - Ci sembra solo molto strano.
- Potevo morire! - esclamò Baekhyun, ricevendo un’occhiataccia da alcuni ragazzi che studiavano nel tavolo accanto - Sono caduto in acqua due volte e lui mi ha salvato la vita.
- La prima ti sei buttato. - precisò Luhan e Baekhyun sospirò stizzito.
- Probabilmente mi sarei buttato anche la seconda volta, ma Chanyeol mi ha svegliato e ha provato a salvarmi. Si è buttato in acqua.
I suoi amici non dissero nulla e ciò fece arrabbiare ancora di più Baekhyun.
- Ma perché ce l’avete con lui?
- Perché ci sembra tutto una strana coincidenza - spiegò Doyeon, facendo segno a Baekhyun di abbassare la voce, visto che erano in biblioteca - Ti conosco da quando siamo bambini. Non sei mai stato sonnambulo nemmeno una volta, poi arriva questo ragazzo e tu inizi a fare passeggiate notturne e a tentare il suicidio?
- Non è di certo colpa sua!
- Come fai a esserne così sicuro?
- Ragazzi… - li ammonì Luhan, notando che più di una testa si era voltata nella loro direzione - Calmiamoci tutti, d’accordo? Non credo che litigare sia la soluzione migliore.
Baekhyun e Doyeon si guardarono negli occhi: stavano litigando?
Erano amici da una vita e avevano litigato sì e no due volte, alle elementari.
- Scusami - disse Baekhyun - È solo che non capisco perché, invece di ringraziarlo per avermi salvato, ve la prendiate con lui.
Doyeon abbassò lo sguardo: - E tu perché ti confidi e cerchi una soluzione ai tuoi problemi con lui e non con i tuoi amici? Sei qui da noi solo perché da lui sei scappato, l’ultima volta.
- Io… - Baekhyun si prese la testa tra le mani - Anche lui è mio amico.
Luhan scoppiò a ridere così rumorosamente che la bibliotecaria lo richiamò e minacciò di cacciarlo dalla biblioteca, se non avesse smesso di disturbare. Quando si calmò fissò Baekhyun, ammiccando.
- Sei così innocente e ingenuo… ti sei preso una cotta per Chanyeol.
- Non è vero! - esclamò Baekhyun, ma nulla gli impedì di arrossire.
Doyeon posò la testa sul tavolo, coprendola con le braccia: - Mi sa che ha ragione.
- Non ha affatto ragione.
- Sì, invece! - ribatté Luhan, poi si piegò sul tavolo perché i suoi bisbigli raggiungessero le orecchie del suo amico - Da quella prima notte in cui ti ha salvato hai un tabellone luminoso sopra la testa con scritto “Mi piace Park Chanyeol”.
Baekhyun assottigliò lo sguardo, ma non poté resistere e guardò sopra la sua testa, temendo che il tabellone ci fosse davvero.
- Spero per te che lui non l’abbia capito.
- Perché, altrimenti? - chiese Baekhyun - Sentite, tutto ciò, oltre che falso, non c’entra nulla con quello che vi ho raccontato. Volevo da voi dei consigli su come smettere di vagare per l’isola di notte e invece stiamo parlando di tutt’altro.
- Sei andato nella sua camera - gli ricordò Doyeon, risollevando la testa dal tavolo.
- Beh, quello l’avrei fatto anch’io - commentò Luhan, sorridendo malizioso - È un peccato che si sia svegliato prima che tu riuscissi a infilarti nel letto con lui.
Ecco l’unica parte che Baekhyun aveva omesso nel suo racconto: non aveva parlato della cosa misteriosa che Chanyeol teneva nel suo armadio. Era chiaro che fosse molto privata, perciò su quel punto Baekhyun aveva tenuto la bocca chiusa.
Il ragazzo si alzò di scatto dalla sedia e afferrò il suo zaino.
- Credevo di potermi fidare di voi - sibilò - Credevo mi avreste dato dei consigli.
- Vuoi un consiglio? - Doyeon lo fissò negli occhi - Stai lontano da Chanyeol. Lui e tutta la sua famiglia non sono normali e tu al momento sei vulnerabile, a causa di questo tuo problema di sonnambulismo.
- Doyeon ha ragione - confermò Luhan, ma poi sussultò - Questo non vuol dire che anch’io devo smettere di provarci con Sehun, vero?
Baekhyun alzò gli occhi al cielo e, senza salutare i suoi amici, si affrettò a uscire dalla biblioteca.
Era davvero troppo ed era stanco che la gente gli dicesse di stare lontano da Chanyeol. Il ragazzo alto l’aveva salvato ben due volte e solo Baekhyun aveva visto la sua reazione in entrambe quelle situazioni: era sinceramente spaventato e preoccupato per lui.
Aveva addirittura letto un libro in greco antico per cercare di aiutarlo!
I suoi amici non potevano capire, nessuno poteva capire come si sentiva. Inoltre, a lui non piaceva affatto Chanyeol, voleva solo essergli amico.
Tutto qui.
Senza rendersene conto, stava camminando per i corridoi alla ricerca proprio del ragazzo alto. Ciò che gli serviva in quel momento era solo vedere il suo sorriso.
Nonostante avesse controllato mezza scuola, di Chanyeol non c’era traccia.
Stava per arrendersi e tornare a casa, quando il suo sguardo si posò su Sehun. Se ne stava tutto solo alla finestra e guardava in alto, verso il sole.
Baekhyun si avvicinò piano e gli toccò una spalla con il dito.
- Ciao Baekhyun - lo salutò Sehun, senza nemmeno voltarsi - Cosa posso fare per te?
- Io… cercavo Chanyeol. L’hai visto?
In quel momento Sehun si voltò verso di lui e Baekhyun pregò mentalmente che almeno lui non gli dicesse di stare lontano da Chanyeol. Non ne avrebbe sopportato un altro quel giorno.
- Piscina. - disse semplicemente Sehun e Baekhyun ci mise qualche secondo per capire ciò che significava quella parola.
- È in piscina?
- Sì.
Accidenti, quel ragazzo era davvero di poche parole.
- Come va la testa? - gli chiese Sehun, quando lui stava già per ringraziarlo e andarsene.
- Oh, molto meglio grazie. Non fa male, ma devo tenere il cerotto ancora per un po’ - rispose, indicandosi la fronte - Sehun, non credo di averti davvero ringraziato per avermi aiutato l’altra sera. Sei stato gentile.
- È stato un piacere - rispose Sehun, senza che la sua espressione cambiasse minimamente - Siete così fragili. Se non ci fossimo noi…
Baekhyun lo fissò confuso: - Eh?
- Lascia stare - Sehun chiuse il discorso e tornò a voltarsi verso la finestra - Non ti sembra che il sole sia meraviglioso oggi?
Baekhyun sbirciò per riuscire a vederlo: - Beh, sì.
- Perdinci, ho fatto davvero un buon lavoro.
Baekhyun aprì la bocca per rispondere, ma non aveva idea di cosa dire.
Una domanda improvvisa gli attraversò la mente, ma non sapeva se farla davvero o no.
Beh, visto che era lì…
- Sehun posso chiederti qual è il tuo tatuaggio?
Senza voltarsi, l’altro si schiaffeggiò il sedere con così tanta forza che Baekhyun sussultò.
- Ce l’hai lì?
- Hai visto quanto è perfetto il mio sedere? Ed è molto più bello di quello di Jongin.
- Ah… - Baekhyun ridacchiò nervosamente - E cosa rappresenta?
- Un sole.
Aspettò che Sehun aggiungesse altro, ma non sembrava intenzionato a farlo.
Era ovvio che stavolta non poteva chiedere che glielo facesse vedere.
- Grazie. Ehm, ciao Sehun.
Il ragazzo biondo si limitò ad alzare una mano in segno di saluto e Baekhyun ne approfittò per dileguarsi.
 
***
 
La piscina era deserta e silenziosa. Baekhyun fece qualche passo all’interno e lasciò che il suo sguardo scivolasse per tutto l’ambiente, ma di Chanyeol non c’era traccia. Doveva arrendersi: era andato a casa.
Stava per uscire, quando notò un movimento dell’acqua della piscina. Si avvicinò lentamente, un passo dopo l’altro, e guardò all’interno.
Dentro, seduto sul fondo, c’era Chanyeol. Teneva gli occhi chiusi e l’assenza di bollicine indicava che non stava respirando.
- Chanyeol! - urlò Baekhyun, lasciando cadere a terra lo zaino e accucciandosi - Chanyeol!
Il ragazzo alto non si muoveva e Baekhyun iniziò a battere le mani sul bordo della vasca, continuando ad urlare il suo nome. Doveva buttarsi? Non ce l’avrebbe mai fatta a tirarlo fuori.
- CHANYEOL!
Il suo grido disperato sembrò raggiungere improvvisamente le orecchie del più alto, che spalancò gli occhi e guardò in su, verso Baekhyun. Gli sorrise come se nulla fosse e, finalmente, riemerse.
- Ehi, piccolo sonnambulo.
Baekhyun era troppo sconvolto per dire o fare qualunque cosa. Si posò una mano sul petto e sentì che il cuore batteva impazzito.
- Mi hai fatto spaventare! - gridò improvvisamente - Cosa diavolo stavi facendo lì sotto?
Chanyeol si appoggiò con le braccia al bordo della vasca e sorrise: indossava il costume della squadra, ma non la cuffia, quindi i suoi capelli bagnati gli ricadevano sugli occhi.
- Stavo pensando. - rispose, spostandoli indietro con le dita.
- Pensando? Sott’acqua? Potevi annegare!
Chanyeol scoppiò a ridere: - Annegare io?
- Sì, tu! Potevi morire! Oddio, non sarei mai riuscito a portarti fuori dalla vasca.
- Certo che ci saresti riuscito - lo contraddisse Chanyeol, con fare divertito - Stai forse insinuando che sono grasso?
- No, ma hai troppa massa muscolare.
Il ragazzo alto rise ancora più forte e Baekhyun piano piano si riprese dallo spavento.
- Davvero, che ci facevi sott’acqua?
- Davvero, stavo pensando - rispose Chanyeol - Mi riesce meglio così. Qui fuori c’è troppa confusione, troppe distrazioni.
- E da quanto tempo stavi pensando lì sotto?
Chanyeol diede un’occhiata al grande orologio appeso al muro: - Più o meno quaranta minuti.
Baekhyun ridacchiò, certo che stesse scherzando.
- Tu invece che ci fai qui?
Quella domanda colse impreparato Baekhyun: già, che ci faceva lì?
La sua idea era di fingere di aver incontrato Chanyeol per caso, ma il fatto che fosse lì in piscina faceva saltare il suo piano. Le strane parole di Sehun l’avevano distratto e non aveva pensato a una buona scusa.
- I-Io volevo…
- Mi cercavi? - chiese ancora Chanyeol, con un grande sorriso sul viso.
- Può darsi. Innanzitutto volevo scusarmi per essere scappato…
Chanyeol improvvisamente lo schizzò sul viso con l’acqua della piscina.
- Ehi, ma che fai?
- Smettila, non voglio sentire nessuna scusa. Io dovrei scusarmi per così tante cose che non basterebbe tutto l’anno per elencarle, ma non lo faccio e non voglio che lo faccia nemmeno tu.
- Ma bisogna sempre scusarsi se si ha fatto qualcosa di sbagliato! - ribatté Baekhyun e Chanyeol lo schizzò ancora.
- Basta!
- Basta a te! - esclamò il più alto, ridacchiando - Dai, piccolo sonnambulo, siamo a posto.
Baekhyun alzò le mani, in segno di resa: - D’accordo, fingiamo che io mi sia scusato e tu mi abbia perdonato.
- Come vuoi - disse Chanyeol - Bene, ora entra in acqua.
Baekhyun aggrottò le sopracciglia: - Come?
- Ho detto: entra in acqua.
- Ma sei serio? Non posso farlo!
- Perché no? - chiese Chanyeol, sinceramente confuso - Questa è una piscina e in piscina si nuota, no?
Baekhyun avrebbe voluto contraddirlo, ma effettivamente il suo ragionamento non faceva una piega. A ogni modo, non poteva assolutamente entrare nella piscina.
Insieme a Chanyeol.
Mezzo nudo.
- Non posso - disse, arrossendo suo malgrado - Se ci beccano ci puniranno. E una punizione nella mia carriera scolastica mi basta e avanza.
- Ci inventeremo una scusa, diremo che vuoi provare a entrare nella squadra di nuoto.
- Le selezioni sono finite.
- Allora per l’anno prossimo.
Baekhyun si passò una mano tra i capelli: quel ragazzo non voleva proprio arrendersi e resistere stava diventando sempre più difficile.
- Non ho il costume. - fece un ultimo tentativo.
- E allora? Siamo solo io e te qui.
Già, c’erano solo loro due. Ultimo tentativo fallito.
Baekhyun si rialzò in piedi e iniziò a spogliarsi: - Se ci scoprono, lascerò che sia tu a spiegare cosa ci facciamo qui.
Chanyeol rise e i suoi occhi non lasciarono mai la figura di Baekhyun. Rimasto in boxer, il ragazzo rimase in equilibrio sul bordo.
- Era da un po’ che non mi buttavo in acqua volontariamente.
- Magari questo può aiutare. Dai, vieni.
Baekhyun non se lo fece ripetere ancora e si tuffò nella piscina. Riemerse ridendo, con Chanyeol che sorrideva accanto a lui.
- In miei amici pensano che tu abbia una cattiva influenza su di me.
- Mi sa che hanno ragione. - rispose il più alto, senza dare a intendere se si fosse offeso.
L’acqua era fantastica e Baekhyun sentì subito il suo corpo che si rilassava. C’era una strana calma intorno a loro e, nonostante la presenza del più alto, non si sentiva in imbarazzo.
- Quindi - iniziò, per rompere il silenzio - Se io volessi pensare, cosa dovrei fare?
Chanyeol ridacchiò e si avvicinò pericolosamente a lui.
- Devi andare sott’acqua e restarci per tutto il tempo che ti è possibile.
Baekhyun annuì: - Proviamo?
- Ma certo.
Presero entrambi un bel respiro e si immersero.
Come se fossero entrati in un altro mondo, i suoni diventarono ovattati e tutto intorno poteva vedere solo l’azzurro della piscina. Davanti a lui, Chanyeol gli stava sorridendo e non sembrava avere davvero nessuna difficoltà a stare in apnea. Cosa che non valeva per Baekhyun che, solo pochi secondi dopo, dovette riemergere.
- Ahi, pensavo che arrivassi al minuto, almeno. - disse Chanyeol, ridendo.
Baekhyun lo schizzò con l’acqua: - Non siamo tutti dei pesci come te.
Il più alto sorrise sornione: - Vuoi riprovare?
- Fai prima ad aspettarmi già qui fuori.
Chanyeol gli si avvicinò ancora di più, così tanto che Baekhyun poteva contare ogni singola gocciolina d’acqua sul suo viso. Poi, improvvisamente, gli prese la mano.
- Ora riproviamo, ma devi giurarmi una cosa.
L’altro annuì, così Chanyeol continuò: - Devi tenere gli occhi chiusi.
- Come?
- Qualunque cosa succeda - spiegò - Promettimi che terrai gli occhi chiusi.
Poteva davvero dirgli di no?
- Te lo prometto.
- È importante, Baekhyun.
- Ho capito. Giuro che tengo gli occhi chiusi finché non sentirò che devo respirare.
Dal sorriso del più alto, Baekhyun capì che la sua promessa gli bastava. Senza che le loro mani si separassero mai, presero entrambi un respiro e si immersero di nuovo.
Chanyeol aveva proprio ragione: stare sott’acqua permetteva, come per magia, che tutti i pensieri andassero al loro posto. Sarà stata la calma che si provava, sarà stato il silenzio, sarà stata l’effettiva assenza di distrazioni, ma Baekhyun si sentì totalmente in pace con sé stesso.
La mano di Chanyeol teneva ancora la sua e lui si sorprese nello stringerla più forte, per paura che decidesse di lasciarlo.
Sarebbe stato davvero bello poter avere le branchie e respirare lì sotto. Capiva davvero Chanyeol.
Già, ma… quanto tempo era passato?
Baekhyun era perfettamente rilassato e si sentiva a suo agio, ma non poteva aver perso in quel modo la cognizione del tempo. E poi non stava più trattenendo il respiro da un po’.
La tentazione di aprire gli occhi si fece sempre più forte. Magari poteva dare solo una sbirciatina…
- Non ci provare, piccolo sonnambulo. Hai promesso.
La voce di Chanyeol gli risuonò nelle orecchie, forte e chiara, come se non stesse parlando da sott’acqua. Ma lui era ancora lì, perché gli stava tenendo la mano.
Baekhyun si lasciò scappare un sorriso appena accennato.
- Se apri gli occhi saremo entrambi nei guai. Non fare scherzi.
La sua voce però era leggermente diversa: più profonda, più adulta. Ed era come se fosse direttamente dentro la sua testa.
Davvero, quanto tempo stava passando?!
Diede un paio di strette alla mano di Chanyeol per indicargli che voleva riemergere e, per sua fortuna, il ragazzo capì ed entrambi tornarono in superficie.
Baekhyun aprì subito gli occhi e guardò l’ora: se solo avesse casualmente guardato dov’erano le lancette quando si erano immersi!
- Quanto tempo siamo stati lì sotto? - chiese, con la voce arrochita.
- Non troppo, stai tranquillo. - rispose Chanyeol, tranquillamente, e gli lasciò lentamente la mano.
- Com’è possibile? Io non so tenere così tanto il respiro e poi sono sicuro che stavo respirando. Io…
- Tu devi rilassarti un po’ - lo interruppe l’altro - Non devi sempre chiederti perché? Cosa? Come? A volte le cose succedono e devi godertele e basta. Siamo stati sott’acqua esattamente 9 minuti e 15 secondi, se proprio vuoi saperlo, ma non ha nessuna importanza come sia possibile.
Chanyeol fece uno scatto e si parò di fronte a Baekhyun, con il viso a pochi centimetri dal suo.
- Ti è piaciuto? Ti sei rilassato? Sei riuscito a pensare?
Baekhyun deglutì a vuoto, fissando quelle iridi nere: - Sì, sì e sì.
Il più alto sorrise: - Allora l’esperienza ha avuto il suo scopo. Ma, piccolo, non farlo mai da solo. Non funziona se non ci sono io.
Baekhyun annuì come un automa e un pensiero gli attraversò la mente: Chanyeol l’aveva chiamato “piccolo”, senza far seguire quella parola da “sonnambulo”. Detta da sola aveva tutto un altro peso.
Arrossì e il ragazzo di fronte a lui se ne accorse immediatamente.
- Sai, Baekhyun, erano secoli che non nasceva un mortale bello come te.
Avrebbe tanto voluto capire ciò che Chanyeol stava dicendo, ma la sua mente non riusciva a ragionare lucidamente.
Chanyeol era così vicino, solo a pochi centimetri da lui.
Così vicino che…
Con uno scatto fulmineo, il più alto gli si allontanò e gli voltò le spalle.
- Andiamo, siamo stati fortunati finora. Non sfidiamo Tiche.
- Chi? - chiese un intontito Baekhyun.
- Tiche, la dea della fortuna. Ma vi insegnano qualcosa in questa scuola?
Chanyeol uscì velocemente dalla piscina e allungò una mano verso Baekhyun.
L’altro, però, non la afferrò.
- Ho detto qualcosa di sbagliato? - chiese confuso - Ho fatto qualcosa che non dovevo?
- No, perché lo pensi?
- Perché stai scappando! - sbottò Baekhyun e si odiò per il tremito della sua voce - Eri qui e adesso sei lì.
- Dobbiamo andare - spiegò Chanyeol - Potrebbero scoprirci.
- Non sembrava importarti quando mi hai chiesto di entrare in acqua!
Baekhyun si avvicinò al bordo e uscì da solo, rifiutando l’aiuto del più alto.
- Baek…
- Lasciamo stare, va bene. Ho capito: ci sono cose che non puoi spiegarmi e spesso ciò che dici non ha senso. Ma tanto io sono uno stupido ragazzino e non posso capire, giusto?
- Non sei affatto stupido.
- Devo esserlo se non riesco a dare un senso a metà delle parole che escono dalla tua bocca.
- Non lo sei. - ripeté Chanyeol, con un tono di voce severo, ma Baekhyun non ci stava più badando.
Raccolse le sue cose e si diede uno schiaffo mentale: come pensava di asciugarsi adesso?
- Sai che ti dico? I miei amici e la tua famiglia hanno ragione: non possiamo essere amici! - esclamò e si voltò a guardarlo.
I vestiti gli caddero nuovamente a terra per la sorpresa: Chanyeol era completamente asciutto.
- Non è possibile! - gli afferrò un braccio e lo toccò, fino alla spalla - Non puoi essere già asciutto. Io non lo sono e siamo usciti quasi nello stesso momento.
- Il calore del mio corpo…
- Ah, non ci provare! - sbottò e, ripresi i vestiti, si diresse bagnato fradicio verso la porta d’uscita.
- Baekhyun, non andartene.
Il tono con cui Chanyeol aveva parlato fu come un freno. Si fermò e lentamente si voltò verso di lui. Il più alto gli si avvicinò e lo avvolse con un grande asciugamano raffigurante il logo della squadra di pallanuoto.
- Ascoltami, tu sei intelligente, sveglio, curioso e ciò ti rende incredibilmente pericoloso per me e la mia famiglia.
- Perché?
- Non posso dirtelo.
- Ma siamo amici - protestò Baekhyun, ma Chanyeol scosse la testa.
- Non riesco a tenere la bocca chiusa, a controllarmi, a fingere che tu non esista. Non riesco a fare a meno di parlarti di ogni cosa che mi passa per la testa o a dare libero sfogo alle mie capacità e non posso farlo. Non con te.
- Non capisco.
- Tu non capisci perché io non ti do abbastanza per farti capire. Mi basterebbe dirti il mio nome per dare una risposta ad ogni tua singola domanda. Ma non posso farlo.
- Non ti chiami Chanyeol?
Il più alto sorrise e con le dita spostò una ciocca di capelli bagnati che era caduta sugli occhi di Baekhyun.
- È tardi, dobbiamo entrambi tornare a casa.
Baekhyun si mordicchiò nervosamente il labbro e fece un passo indietro, poi un altro. Ogni passo lo allontanava da Chanyeol.
Quando sentì che la schiena si era posata sulla porta dietro di lui, si voltò e uscì più velocemente che poteva.
***
 
- Mamma, sono a casa! - urlò appena messo piede oltre la porta.
Aveva passato il resto del pomeriggio a camminare su e giù per la spiaggia. Non aveva voglia di tornare a casa perché sapeva che sua madre era lì e avrebbe capito subito che qualcosa non andava. Non poteva nemmeno andare da uno dei suoi due amici a confidarsi, perché non aveva nessuna intenzione di vedere il loro sguardo giudicante e di sentire dei “te l’avevo detto”. Non sapeva davvero cosa fare. Non si era mai sentito così solo in vita sua.
Perciò aveva camminato sulla spiaggia e si era seduto lì a studiare, finché il sole era sparito ed era apparsa la luna.
La testa di sua madre spuntò dalla porta della cucina mentre Baekhyun si toglieva le scarpe.
- Ciao, sei tornato tardi.
- Scusa, mamma. - disse, ma non aggiunse altro. Faceva davvero schifo a mentire e non voleva parlare con sua madre di ciò che era successo con Chanyeol. Anzi, non poteva.
- Se avessi saputo che avresti fatto così tardi gli avrei detto di tornare un altro giorno.
Baekhyun si bloccò improvvisamente, come se fosse diventato di pietra.
- Come?
- Hai un ospite che ti aspetta in camera. - spiegò sua madre.
- Dimmi che è Luhan.
- No.
- Doyeon?
- No. - ripeté la signora Byun, ridacchiando.
Baekhyun sospirò: - Molto alto, orecchie da elfo, grande sorriso e vocione roco?
La donna sorrise e annuì: - Chi è?
Baekhyun non le rispose e si affrettò a raggiungere la sua camera. Dentro, intento a guardare i libri posati su uno scaffale, c’era Chanyeol.
Baekhyun si sentì subito in imbarazzo per l’aspetto che aveva la sua camera: il piccolo letto sfatto, con le lenzuola ancora stropicciate; la scrivania piena di libri, quaderni e penne; la tastiera elettrica che ogni tanto si divertiva a suonare; le foto di lui insieme ai suoi amici appese al muro dietro il letto; i peluche di quando era bambino, che di sicuro erano ciò che lo metteva più in imbarazzo. In confronto alla camera che Chanyeol aveva, con le sue lenzuola blu di seta, il letto enorme e la vista sul mare, la piccola camera di Baekhyun doveva sembrargli lo sgabuzzino di un bambino delle elementari.
Chiuse la porta dietro di sé, per evitare che sua madre li spiasse.
- Cosa ci fai qui?
Chanyeol lo guardò sorridendo, ma l’espressione sul viso di Baekhyun fece sparire ben presto il sorriso dal suo viso.
- Sei arrabbiato con me. - constatò e l’altro si coprì il viso con le mani.
- Te lo richiedo: perché sei qui?
- Perché volevo scusarmi per come ti ho trattato in piscina. - Chanyeol si sedette sul letto sfatto.
- Per esserti allontanato da me come se avessi avuto una malattia contagiosa? O per avermi fatto sentire un idiota con le cose strane che dici e che fai? - chiese Baekhyun, stizzito.
Chanyeol picchiettò con le dita sulle sue ginocchia: - Non mi sono allontanato da te per cattiveria. Io…
- Tu cosa?!
- Stavo per baciarti! - esclamò Chanyeol, cogliendo di sorpresa entrambi. La sua espressione rivelava che voleva evitare di dire la verità.
Baekhyun lo fissò a bocca aperta, incapace di dire o fare qualunque cosa. Ma Chanyeol non aveva ancora finito.
- Volevo baciarti e tu te ne sei accorto! Ecco perché io mi sono allontanato ed ecco perché tu sei così arrabbiato!
- Non è vero, io non… - Baekhyun si scompigliò i capelli, frustrato - Va bene, magari me n’ero accorto. Ma non sono stato io ad avvicinarmi in quel modo a te.
- Perciò non lo volevi? - chiese il più alto - Se io ti avessi baciato, cosa avresti fatto?
Il viso di Baekhyun divenne così rosso che sembrava sarebbe andato a fuoco da un momento all’altro. Cosa avrebbe fatto? Maledizione, era inutile negarlo: avrebbe ricambiato il bacio, pregando che non finisse mai.
Ma questo di certo non poteva dirlo a Chanyeol.
- Non ha importanza cosa avrei fatto io, il punto è che tu mi hai fatto sentire uno schifo, come se avessi fatto qualcosa di sbagliato!
- Non era mia intenzione - provò a giustificarsi il più alto - Mi dispiace se il mio comportamento ti ha messo in imbarazzo, ma dovevo fermarmi, Baekhyun.
- Perché? - dopo quella domanda, abbassò lo sguardo, in imbarazzo - Sì, beh, immagino che Joy avrebbe avuto da ridire.
Chanyeol aggrottò le sopracciglia: - Joy? Che c’entra adesso lei?
- È la tua amante, no?
La risata fragorosa di Chanyeol esplose nella stanza e Baekhyun fu costretto a pregarlo di smetterla, per evitare che sua madre andasse a curiosare.
- Non ridere!
- Joy? Ma dai, parliamo di secoli fa!
- Ma…
- Niente ma - Chanyeol sospirò e guardò Baekhyun dritto negli occhi - Ti giuro che Joy non c’entra assolutamente nulla. Sono libero e, come dite voi?
- Single?
- Bravo, single. Solo che non volevo metterti in mezzo al casino che è la mia vita.
Baekhyun fece un passo verso di lui: - Magari ti posso aiutare.
- Non credo, piccolo sonnambulo, ma grazie per averlo proposto.
- Allora cosa facciamo ora? - chiese avvicinandosi ancora un po’. Ora Chanyeol doveva alzare la testa per guardarlo in faccia.
- Ora tu mi dici che mi perdoni.
- Ti ho già perdonato.
- E dici anche che non sei affatto stupido, ma sono io ad essere un ragazzo misterioso.
Una risatina scappò dalle labbra di Baekhyun, e alzò gli occhi al cielo: - Va bene, non sono stupido. É tutta colpa tua.
- Bene - concluse Chanyeol, alzandosi in piedi e sovrastando l’altro con la sua altezza. - Però adesso rispondi tu a una mia domanda, curiosone.
Baekhyun si sforzò di non fare istintivamente un passo indietro.
- Va bene.
- Non hai risposto prima e lo farai ora: cosa avresti fatto se ti avessi baciato?
Baekhyun alzò lo sguardo e lo fissò in quello di Chanyeol.
Com’erano finiti a quel punto? Quando era successo?
Dovette finalmente ammettere con sé stesso che quella scarica elettrica tra di loro non era apparsa in quel momento. Non era nata casualmente quel giorno.
C’era stata fin dal primo momento in cui i loro occhi si erano incrociati.
Baekhyun non aveva più intenzione di mentire a sé stesso e non aveva nessuna voglia di dare retta ai suoi amici o ai parenti di Chanyeol.
Nessuno aveva il diritto di dirgli cosa poteva o non poteva fare e chi potesse o non potesse piacergli.
Chanyeol aspettava ancora una risposta, paziente.
- Cosa avrei fatto? - Baekhyun ripeté la domanda - Non lo so. Scoprilo.
I loro occhi non si separarono nemmeno per un istante, finché Chanyeol non si piegò verso Baekhyun, nell’esatto momento in cui lui si alzava sulle punte dei piedi.
Le loro labbra si trovarono e Baekhyun sentì come se nella sua testa e nel suo cuore fosse esplosa una bomba. Le sue dita andarono subito ad infilarsi tra i capelli di Chanyeol, mentre le mani del più alto si posavano prima sui suoi fianchi e poi sulle sue cosce, per sollevarlo da terra.
Baekhyun sentì la sua schiena che si posava sul muro della camera e, per un momento, temette che sua madre entrasse e li sorprendesse.
Ma quei pensieri sparirono appena Chanyeol iniziò a coinvolgere la sua lingua in un gioco così straordinario da lasciarlo senza fiato.
Tutto ciò era giusto? Quel ragazzo era un problema?
Non aveva nessuna importanza, perché gli piaceva.
Gli piaceva da morire.
 
 
 
 
Apollo è il dio del sole. Secondo la leggenda, trasportava il sole su un carro trainato da quattro cavalli.

Tiche, nella mitologia greca, era la personificazione della fortuna.



 
   
 
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