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Autore: Volerofinoatoccareilcielo    06/10/2019    0 recensioni
[…] Tratto dal capitolo 1
-Conviene che ci presentiamo, io sono Amy Dalila Velasco, figlia di Eris dea della discordia e del caos- disse con aria fiera la ragazza. Percy guardò Annabeth, non capiva perché avesse fatto una domanda del genere. Se non fossero semidei allora perché erano stati inseguiti da dei mostri.
Ma allora per quale motivo il ragazzo non poteva entrare?
La risposta arrivò pochi attimi dopo quando il ragazzo si presentò, scioccando e spaventando tutti i presenti
-Io, invece, sono Andreas Arias Santiago, figlio di Crono, Titano del tempo-
[…]
La speranza è sempre l'ultima a morire, soprattutto la speranza dei mostri quando si deve prendere a calci Percy nel suo bel sederino. Quando tutti pensavano che finalmente potevano avere un minimo di respiro ecco che spunta un nuovo nemico...Questa volta riuscirà a mettere in ginocchio Percy Jackson e i suoi amici? Chi sono questi due nuovi personaggi che arrivano al campo? Passato e futuro si incontreranno e chi vincerà lo scontro? Beh, leggete e saprete. Buona lettura a chiunque voglia aprire la mia storia.
Baciusss
Genere: Avventura, Azione, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Annabeth Chase, Jason Grace, Nuovo personaggio, Piper McLean, Reyna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il 12 luglio per qualunque essere umano era un giorno come un altro. Un giorno d’estate (o di inverno, per quanto riguarda l’altra parte dell’emisfero). C’era chi stava morendo di caldo, chi di fame, chi di sonno e chi stava morendo di ansia.
Il 12 luglio era un giorno normale per tutti, ma non per Percy Jackson e i suoi amici, non era un giorno normale perché era il primo compleanno di Annabeth dopo la guerra contro Gea e il ritorno di Leo con Calipso.
Per una volta Annabeth sperava di passare un compleanno in santa pace, mangiare la sua torta in santa pace e festeggiare con i suoi amici. Ma anche questa volta qualcosa andò storto, qualcosa che nessuno poteva immaginarsi.
Il 12 luglio il Campo Mezzo sangue fu attaccato e per poco non fu raso al suolo.
Ma partiamo dall’inizio di quel compleanno.
Come gli avevano detto i due stranieri, alle prime luci dell’alba un esercito di mostri sarebbe spuntato ai confini del campo e li avrebbero attaccati. E così fu, quando il sole iniziò a sorgere in lontananza tra gli alberi si iniziarono a vedere figure di mostri terrificanti che correvano per distruggere il campo. I più veloci di quelle creature si staccarono dal gruppo e iniziarono a caricare la barriera, che per la fortuna dei poveri semidei, stava funzionando
-Non reggerà a lungo, appena arriverà lei si scatenerà il pandemonio- disse Andreas avvicinandosi ad Annabeth che si trovava nelle file indietro cercando di trovare una soluzione per riuscire a difendere tutti. Cavoli era sopravvissuta a due guerre e infinite battaglie, non poteva certo morire lì e soprattutto non in quel giorno. Accanto a lei c’erano Reyna e Frank, che anche lui aveva un minimo di strategia militare e cercava di aiutarla in ogni modo.
-Hai detto che se colpiamo il loro capo se ne andranno- chiese Annabeth che stava cercando un modo per salvare il campo e cercare di far sopravvivere tutti. Era molto stressata, nessuno poteva capire che razza di responsabilità aveva e, anche se stava cercando di mantenere la calma, stava morendo di paura e ansia. Avrebbe tanto voluto Percy accanto a lei, ma lui aveva il suo lavoro da fare, e di certo non poteva fermarsi adesso. Doveva aiutare Piper a far sgomberare il campo di “battaglia” a chi non poteva combattere e metterli al sicuro, mentre gli altri si mettevano in posizione di difesa e/o preparavano le trappole.
-Si- rispose convinto Andreas. Annbeth osservò quel ragazzo misterioso con molta attenzione, lo guardò bene negli occhi e si chiese come mai sembrava così sicuro? Come era possibile che non avesse paura scendere in battaglia o morire? Annabeth osservò gli occhi lucenti di Andreas che risplendevano sotto l’elmo dorato e per un attimo desiderò avere la sicurezza e l’audacia che trasmettevano il suo sguardo. Ma il pensiero dell’imminente battaglia la fece tornare a concentrarsi sul piano che doveva creare.
-Perché...? - iniziò a chiedere Frank che ancora non capiva come quel ragazzo sapesse tutte quelle cose, ma venne interrotto dalla voce di Annabeth che continuò a chiedere
-Ne sei sicuro al cento per cento? -
-Certamente! Quei mostri li giù sono come delle abejas*e se ammazzi la loro regina allora muore tutto l’alveare. Il loro obbiettivo oggi è solo distruggere e spaventare, non conquistare, il vero attacco non sarà qui e non sarà oggi- disse Andreas, Annabeth non aveva capito cosa significasse la parola “abejas” però riuscì ad arrivare al significato: quei mostri erano come delle api, e quando ad un alveare togli la sua regina, quell’alveare crolla.
-Va bene, ho trovato...- affermò Annabeth distendendo una cartina del campo e dei confini. Quell’esercito aveva sbagliato ad attaccare il campo perché Annabeth lo conosceva come le sue tasche e nessuno la batte sul suo territorio.
-... Percy e Piper sono andati con i bambini e chi non poteva combattere nei bunker dei ragazzi di Efesto. Li avrebbero condotti lì e poi sarebbero tornati a combattere. Ho detto a Leo e ai suoi fratelli di seminare delle trappole il giro con l’aiuto dei figli di Hermes. Tutti gli altri si stanno già disponendo per la battaglia. Ci divideremo in due gruppi, il primo sarà il grosso del nostro esercito che cercherà in tutti i modi di difendere il campo, voglio sicuro a capo dell’“esercito” Clarisse affiancata da Percy e Jason...- iniziò a spiegare Annabeth mentre mostrava sulla cartina dove si sarebbero posizionati i ragazzi per combattere. Il punto era proprio vicino al lago delle canoe a metà tra il pino di Thalia e le cabine. Vicino anche all’armeria dove i figli di Efesto avevano creato dei “giocattolini”. Il piano era che non nessuno si sarebbe mosso fino a che i mostri non avrebbero rotto la barriera e sarebbero caduti nella prima linea di trappole che avevano installato i figli di Efesto
-...il secondo gruppo, invece, sarà composto da pochissime persone che mireranno alla “regina”. In questo gruppo ci sarai, ovviamente, tu, Andreas...- continuò a dire Annabeth mentre alzava gli occhi per vedere come avrebbe reagito il ragazzo
-Non combatterò questa battaglia se non con Amy al mio fianco, non mi importa se voi morite o no, ma lei oggi non morirà- disse Andreas mentre si toglieva l’elmo e se lo metteva sotto il braccio
-Tranquillo, anche lei ci sarà nel gruppo, e oggi nessuno morirà- rispose Annabeth
-Bene, ma non essere così speranzosa...- riabbatté Andreas prima di girarsi e andarsene per andare a parlare con Amy di chissà che cosa.
Reyna lo fissò fino a che non scomparve dalla sua visuale, come faceva ad essere così calmo prima di una battaglia? Perché non aveva paura? Perché nei suoi occhi così enigmatici e ipnotizzanti non aveva visto neanche un live cenno di panico o paura? Forse proprio perché erano enigmatici che non era riuscita a vedere niente, era riuscita solo a rimanere incatenata a quelle iridi così... A distrarla dai suoi pensieri sugli occhi del ragazzo di Annabeth che continuò mentre elencava i nomi degli altri del gruppo
-Nella squadra ci sarete anche tu, Reyna, ed Hazel, e per ultima ci sarò io. Voglio vedere in prima persona quel ragazzo e quello che fa. Ci muoveremo su dei pegasi, almeno saremo più veloci e potremmo riuscire ad individuare prima chi comanda e attaccarla senza interferire troppo con i nostri compagni. Tu Frank lotterai insieme agli altri, sul campo sarai tu lo stratega, perché io sarò da un’altra parte, quindi in caso succed...-
-So cosa devo fare- disse Frank arrossendo per l’enorme responsabilità che gli stava affidando Annabeth
-Bene, prepariamoci, non credo che reggerà ancora per molto la barriera- affermò Annabeth e come per confermare quelle parole si sentirono i ruggiti di più mostri che sbattevano sulla barriera al confine del campo.
 
-Quindi che intenzione hai? - chiese Amy quando vide avvicinarsi il suo partner
-Riguardo a cosa? - domandò di rimando Andreas mentre l’affiancava. Dovevano andare a scegliere il pegaso con cui la loro squadra avrebbe attacco lei. Si incamminarono fianco a fianco mentre parlavano della battaglia imminente e di come si sentivano. Le circondò le spalle con un braccio e lei fece lo stesso con i fianchi di lui, si amavano, come si amano due fratelli.
-Sai di chi sto parlando. Di...-
-Non pronunciare il suo nome per favore-
-Okis okis*, comunque che intenzioni hai? -
-Ho intenzione di ucciderla ecco che cosa farò- ruggì Andreas
-Non ci sei riuscito l’ultima volta, ti ricordo- gli ricordò dura Amy che l’ultima volta per colpa di quello stupido non ci rimanevano secchi tutti
-Lo so, ma questa volta sarà diverso. Ci riuscirò. Ce la devo fare- rispose Andreas cercando di convincere più sé stesso che la ragazza che aveva vicino
-Bueno, allora cerca di non fallire- disse Amy entrando nella scuderia e separandosi da lui per andare a scegliere il suo pegaso di battaglia. Camminò un po’ tra i cavalli alati e puntò lo sguardo su un bellissimo pegaso con il manto grigio pomellato e la criniera si un grigio scuro tendente al nero. Quel cavallo emanava un’aria di liberata e potenza che fecero decidere la ragazza. Sarebbe stato quello il suo pegaso, aveva deciso. Senza più osservare nient’altro a parte il cavallo si avvicinò e nell’attimo stesso in cui posò una mano sul muso dell’animale, un’altra la posò al tempo stesso. Amy si girò di scatto e vide chi gli volesse fregare il pegaso
-Non ci provare Andreas l’ho visto prima io- disse la ragazza girandosi in direzione del suo migliore amico e guardandolo in cagnesco. Quel ragazzo faceva sempre così, sin da quando erano piccoli, qualcun altro desiderava qualcosa e lui la prendeva prima togliendola a quella povera persona. Lo faceva con tutti, aveva la mania di volersi impossessare di cose che non erano sue. Come stava facendo adesso con quel cavallo
-Non dire stupidaggini, l’ho visto prima io, quando hai visto che mi stavo spostando verso di lui allora ti sei mossa pure tu- ribatté il ragazzo girandosi in direzione dell’amica e iniziando a battibeccare come una coppia di anziani che si conoscono da molto tempo. Era una lite amichevole, ma nessuno dei due voleva demordere, si stavano per mettere le mani addosso (se non si fosse risoluto a parole, le botte avrebbero decretato il vincitore), quando una voce all’ingresso della scuderia li fece fermare entrambi
-Vi pare il momento di scherzare, dobbiamo andare in battaglia e potremmo morire- disse Reyna sull’uscio della porta dell’armeria. Indossava l’armatura da battaglia, un bellissimo mantello rosso che si muoveva al vento e portava i capelli legati che le ricadevano su una spalla, aveva le braccia incrociate al petto in segno di rimprovero. Non le poteva il caso che quei due si mettessero a litigare, non prima di una battaglia e sicuramente non dopo aver amoreggiato l’attimo prima. Il ricordo di loro due così vicini le procurò un lieve bruciore allo stomaco ma non ci fece molto caso, era sicuramente l’ansia da battaglia.
Amy guardò la figura che li aveva sgridati. Era quella Romana che aveva baciato Andreas. Come si permetteva a parlargli in questo modo, doveva portar loro rispetto e poi non si doveva immischiare. In realtà lei e Andreas non stavano litigando, quello era il loro modo per distrarsi dalla battaglia, se avessero avuto la mente libera avrebbero potuto concentrarsi meglio e combattere senza farsi prendere dal panico. Quindi che cosa cavolo voleva quella ragazza? Stava per risponderle male quando Andreas la precedette
-Si hai ragione, ci dispiace, vado a scegliere un altro pegaso- Amy non poteva credere alle proprie orecchie. Non riusciva a credere che proprio Andreas, il suo Andreas, avesse risposto così a una romana e aveva rinunciato ad una cosa che voleva tutti i costi. Ma che cosa cavolo gli stava succedendo? si chiese Amy mentre fissava il suo amico scegliere un pegaso nero come la pece. Si voltò anche a fissare la romana che stava vicino ad un pegaso bianco, che dall’espressione che notò Amy, anche lei era sorpresa della risposta del ragazzo e… era un pochino arrossita??!?!? Ma che cosa cavolo era successo tra que Andreas e la romana in due giorni?!
 
L’esercito del Campo Mezzosangue capì che quella battaglia non si sarebbe conclusa bene quando, aspettando con le armi pronte, videro ergersi su quella massa informe di creature terrificanti la figura di una ragazza. Era bellissima, forte e terrificante. Ecco cosa pensarono tutti quanti alla vista della ragazza, tutti a parte Andreas ed Amy che sapevano bene che sotto quell’aspetto così perfetto era in realtà un mostro senz’anima. In mezzo a quella massa nera di mostri, lei risplendeva alta, indossava un mantello sontuoso e montava un magnifico destriero bianco dalla criniera argentea. Dritta altera…sembrava una regina! I suoi occhi incutevano terrore e tutto in lei sembrava spaventoso.
Hazel sentì Andreas ringhiare al suo fianco mentre guardava con odio il viso della ragazza, lo sguardo dei due ragazzi si incatenò e la regina sul destriero bianco sorrise alla vista del semi-titano. Chissà se si conoscevano?
-Molto bene, vedo che vi siete preparati al mio arrivo- iniziò a dire la ragazza con un’espressione divertita, molto probabilmente non le importava niente che davanti aveva un esercito di semidei addestrati. Perché tanto sapeva già quale sarebbe stato l’esito della battaglia e che sicuramente avrebbe portato distruzione e terrore in quel campo. Il suo sorriso, o per meglio dire ghigno, si allargò quando vide Percy Jackson vicino ad Annabeth Chase mentre si tenevano per mano, sarebbe stato divertente vederli agognare di dolore mentre distruggevano la loro preziosa casa che avevano protetto per moltissime volte di fila.
-Sapete, oggi mi sento magnanima visto che ho avuto la fortuna di incontrare anche dei bellissimi romani…e che romani. Un figlio di Giove, una di Plutone e due bellissimi pretori. Che onore…- disse la ragazza mentre il suo cavallo camminava sull’aria, perché si quel cavallo non aveva le ali eppure riusciva a camminare sull’aria, un po’ come faceva Arion su ogni tipo di terreno.
-…comunque, arrendetevi a me e bla bla bla. Sicuro sapete anche voi come continua questa predica e a me non va proprio di dirvela- disse la ragazza mentre muoveva la mano come se quel discorso l’avessero obbligata a dirlo e lei avesse preferito invece annientare tutti. Per la gioia della ragazza Percy urlò
-Non ci arrenderemo, non è nel nostro stile-
-Ah Percy Jackson, uno dei più grandi semidei della storia, vedi a me piacciono i ragazzi come te, che non si arrendono, che hanno il coraggio di ridere di fronte alla morte e che anche in situazioni così pericolose rimangono carini e sexy…- Hazel arrossì, non le pareva il caso che in una situazione del genere una ragazza si mettesse a dire certe cose e soprattutto non ad un ragazzo fidanzato. Che razza di persona è quella che lo fa?! Andreas girò la testa in direzione di Annabeth che stava guardando davvero storta quella ragazza
-Mi piacciono davvero tanto può confermartelo Andreas, lui è proprio come te sai…-
-Jo Offerson Marx…- la chiamò Andreas con una punta di dolore nella voce, come se soffrisse mentre pronunciava il nome della ragazza. Hazel si sentì un po' meno spaventata quando sentì il nome di quella ragazza, come se quell’aria di mistero che avvolgeva il suo nome si fosse improvvisamente cancellata lasciando solo la sensazione di puro terrore che incuteva.
-Smettila di dire stronzate e fatti sotto- ruggì Andreas improvvisamente indurendo sempre di più il viso e la voce
-Hai ragione mi sto perdendo in chiacchiere, è arrivato il momento di distruggervi. Addio- finì di dire Jo mentre alzava un dito al cielo e intorno a lei si iniziavano a creare dei fulmini neri
-Arriva- sussurrò Andreas sguainando la spada e salendo sul suo pegaso. Lo sguardo di Hazel corse a Frank e vide che anche lui la fissava augurandole buona fortuna con gli occhi, Hazel si toccò il cuore dove conservava ancora il mozzicone di legno legato alla vita del suo ragazzo. Sorrise per incoraggiarlo e anche lui di rimando allargò la sua bocca nel suo solito sorriso da bambino, ma Hazel vide negli occhi il terrore che stava provando.
Un rombo enorme spezzò quel silenzio e i ruggiti dei mostri invasero il campo.  “Ti amo” mimò Frank prima di girarsi e posizionarsi per combattere. Hazel gli avrebbe voluto rispondere che anche lei lo amava, ma non avevano tempo, le prime trappole stavano già esplodendo e i mostri sopravvissuti attaccavano i semidei.
Hazel salì in groppa al suo pegaso, le sarebbe piaciuto combattere insieme ad Arion, ma non sarebbe stato possibile in quanto doveva aiutare Annabeth in aria e il suo cavallo non sapeva volare, sfoderò la sua spada da cavallerizza e aspettò il segnale di Annabeth che la squadra doveva partire.
-Bene. ANDIAMO- urlò Annabeth dopo aver finito di salutare Percy, indossò il suo elmo e salì sul suo cavallo mentre la squadra partiva e superava l’esercito di mostri ed andava a uccidere Jo Offerson Marx.
-Andiamo ad uccidere la mia ragazza- disse Andreas seguendo Annabeth con il suo cavallo alato.
 
 
 
*Abejas = api
* Okis Okis =Ok ok. In America latina è comune che viene utilizzato questo termine al posto del classico OK.

 

 

Spazio autrice

Buongiorno, buonasera e buon pomeriggio a tutti voi lettori.

Eccomi a voi con questo nuovo e lunghissimo capitolo.

LA battaglia sta per iniziare, il campo mezzosangue sta per essere attaccato e chissà cosa stanno facendo i nostri fantastici eroi.

Prima di lasciarvi andare ho alcuni appunti da fare su questo capitolo.

Il primo è si riferisce al numero 12, il numero 12 è un numero importante nella mia vita e dopo un paio di ricerche ho scoperto che anche in alcune culture lo è, in particolare nella cultura greca, il numero 12 rappresenta gli dei dell’Olimpo. Approfittando anche che il 12 luglio era il compleanno di Annabeth, ho deciso che l’attacco al Campo mezzosangue poteva essere quel giorno e che quindi la nostra povera figlia di Atena non avrebbe passato neanche questa volta un compleanno tranquillo.

Il secondo appunto è quello sul rapporto tra Andreas ed Amy e…niente in realtà non ho un appunto da fare, volevo solo farvi vedere quanto questi due ragazzi si conoscono e che non è tutto rosa e fiori nel loro rapporto.

Il terzo e l’ultimo punto su cui vorrei fermarmi è quello su Jo. Partiamo dal presupposto che ho adorato scrivere il personaggio di Jo e nei prossimi capitoli vedrete quanto bello è questo nuovo nemico che devono affrontare inostri eroi. Se alcuni di voi se lo stanno chiedendo…Jo non è il “bambino” che ho descritto nel secondo capitolo, il bambino è un altro nemico. Detto questo vi lascio le domande di routine e dopo vi saluto…

Perché Jo ha quegli incredibili poteri (cavallo che vola senza ali, fulmine nero, …)? Di chi mai sarà figlia?

Il piano di Annabeth funzionerà ho il Campo Mezzosangue verrà distrutto?

Chi morirà in questa battaglia?

Se lo vorrete scoprire continuate a commentare, votare, consigliare ad amici e parenti e soprattutto continuate a leggere questa storia.

Buongiorno, Buonasera e Buon pomeriggio a tutti voi lettori.

Baciusss

   
 
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