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Autore: StregaDAutunno    07/10/2019    0 recensioni
"Ti sei unito alla ciurma della Walrus John Silver, siamo pirati, siamo fratelli, e se ce lo permetterai ti prometto che non ti lasceremo combattere da solo, mai più."
1715, ex colonia britannica di Nassau.
John Silver si unisce alla ciurma della Walrus, nave pirata guidata dal misterioso capitano James Flint.
Le parole pronunciate dal medico di bordo Leni Morgan seppur sincere si scontrano con la realtà dei fatti, in una trama fitta di segreti e tradimenti, e risvolti che neppure lei dopo tanti anni a Nassau poteva prevedere.
La salvezza forse risiede in un consiglio che lei stessa ha dato al nuovo arrivato: "Qui contano solo due cose. Rispetto e lealtà. Concedile alle persone giuste e loro le concederanno a te."
Storia ispirata alla serie Black Sails.
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Billy Bones, James Flint, John Silver, Nuovo personaggio
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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"Quindi stanno arrivando."
"Solo Leni verrà a parlare con Voi." 
"Non credere che James Flint la lascerà venire da sola, non si perderebbe la mia disfatta per niente al mondo."
Billy non rispose.
Erano seduto l'uno di fronte all'altro nel risicato spazio di quel capanno che fungeva da prigione per l'ammiraglio.
"Sei venuto spesso a trovarmi." constatò Allister sistemandosi le manette che aveva ai polsi in modo che non gli dessero fastidio sulla pelle.
"Speravo foste interessato a parlare, a trattare, rivelare qualche informazione." spiegò Billy.
"Non è solo questo, tu vuoi capire che uomo hai davanti."
"Io so benissimo chi siete." rispose freddo Billy.
"Già, immagino che mia nipote abbia dipinto un ritratto sgradevole della mia persona."
"Anche legarmi su una spiaggia a lasciarmi morire mi ha portato a trarre le mie conclusioni." ribattè Billy.
"Ma tu sei sopravvissuto. Solo tu."
Billy si morse un labbro e non rispose.
"E non è l'unico ostacolo che hai superato, vero? Conosco la tua storia, gli informatori di Hornigold sono efficienti. Tu sei un ragazzo intelligente, e in gamba, si vede, guarda cosa hai costruito qui. Un esercito al tuo servizio."
"È al servizio di Nassau, della sua libertà..."
"Certo certo, ripetitelo fin che vuoi, ma sappiamo entrambi che questi uomini seguiranno te e te soltanto. Di certo non Flint, nè quel Long John Silver di cui andate cianciando." disse Allister mellifluo, e Billy non gli diede torto. 
"Un uomo come te, con le tue capacità, farebbe comodo al governatore Rogers."
"Ah!" rise Billy "Quindi è questa la Vostra strategia? Lusingarmi per convincermi a tradire la mia gente?"
"No, non sei il tipo che cede alle lusinghe. Ma a uno scambio forse sì." sorrise Allister "Tu tieni a Elaine, è evidente. E lei tiene molto a te."
"La state minacciando?" Billy strinse i pugni innervosito.
Allister lo ignorò e continuò il suo discorso: "Io lo vedo Billy, vedo tutto ciò vuoi perché so chi eri prima di diventare un pirata, l'unica ragione per cui stai lottando è creare un posto dove tu ed Elaine possiate vivere finalmente una vita degna di questo nome. Una casa, una famiglia. E io posso renderlo possibile. Fammi uscire di qui quando lei arriverà, andremo insieme dal governatore, ti fornirà un'amnistia come ricompensa per la tua collaborazione, lo farà per tutti e due. E io vi darò soldi, e documenti, e potrete lasciare Nassau da persone libere e ricche." 
Billy lo guardò negli occhi, poi fece un profondo respiro, si piegò in avanti e disse: "La mia nonna paterna era cattolica. Era fissata con i santi, gli angeli, con le messe la domenica mattina, e con i peccati. E spesso diceva a me e alle mie sorelle di stare attenti, perché non esistevano solo gli angeli buoni, ma anche angeli che erano precipitati dal Paradiso ed erano diventati diavoli. 
E ci mettava in guardia, dietro ad ogni angolo poteva nascondersi un diavolo pronto a offrirci ogni cosa, ciò che desideravamo di più, pur di farci abbandonare la retta via. Mia madre la prendeva in giro, superstizioni papiste, diceva. Ma forse la nonna aveva ragione." si alzò in piedi e senza smettere di guardarlo gli disse "Quello che mi sta proponendo è un patto col diavolo, e io non sono intenzionato a vendere la mia anima ammiraglio, e non lo farò mai." 
Billy fece per lasciare il capanno ma la risata amara di Allister lo fermò.
"Meglio venderla a me che a qualche altro diavolo, non trovi?"
Era evidente a chi si riferiva.
"Stai attento Billy, quell'uomo ha cambiato nome ma la sua indole è sempre la stessa. Vi userà fino a che non sarete inutili ai suoi scopri e poi vi eliminerà, come ha fatto con Dominic."
"Dominic?" Billy aggrottò la fronte, stupito "Vostro figlio è morto in battaglia..."
"Era più conveniente dire così che ammettere la verità sulle circostanze della sua morte." Allister scosse la testa, si stropicciò gli occhi stanchi con le mani "Mio figlio è sempre stato un debole, ma l'amicizia con McGraw e con quell'invertito di Hamilton lo ha rovinato per sempre."
"Non capisco a cosa Vi riferiate." 
L'ammiraglio sollevò la testa e lo guardò negli occhi: "Stai attento Billy Bones, guardati le spalle perché il tuo capitano potrebbe ucciderti alla prima occasione, come ha fatto con Dominic."
Billy era sempre più confuso, stava per chiedere un chiarimento quando Allister si assenstò una sberla sul petto.
"Dannate zanzare!" esclamò.
Scostò la camicia per grattarsi, nel farlo denudò la pelle.
E fu allora che Billy la vide, e strabuzzò gli occhi.
 
Dopotutto Edward Allister aveva ragione.
Billy aveva chiesto che fosse solo Leni a raggiungerlo per trattare con l'ammiraglio, ma evidentemente ad Ocraoke avevano idee diverse in merito, e Allister lo aveva intuito.
Dopotutto l'ammiraglio conosceva Flint da prima che diventasse un pirata.
Con Leni c'erano lui e John, alcuni membri dell'equipaggio della Walrus tra cui Randall e Morley, il giovane medico Blackney, una giovane donna di colore e un pirata che Billy aveva conosciuto ad Ocraoke, Israel Hands. Impossibile dimenticarsi di lui, con il suo carattere brusco e quella cicatrice che aveva sul viso. Si vociferava fosse stato il braccio destro di Barbanera per molti anni, ma poi il capitano lo aveva messo da parte una volta conosciuto il suo pupillo Charles Vane. Da allora aveva vissuto ad Ocraoke come un reietto, ammesso all'accampamento ogni tanto per gentile concessione del capitano Teach.
Leni nelle sue lettere aveva informato Billy che Hands aveva preso in simpatia John non appena aveva saputo della loro idea di farne il nuovo simbolo della rivoluzione, in pratica era diventato una guardia del corpo fidata, e lo si poteva vedere dal modo in cui il pirata ora tallonava John mentre raggiungevano la casa.
Leni accelerò il passo staccandosi dal gruppo, fu la prima a salutarlo, sorridendo lo abbracciò stretto e gli diede un bacio sulle labbra. 
"E questa barba?" gli chiese ridendo accarezzandogli il viso.
"Non ti piace?"
"Mi piace molto in realtà." rispose lei.
Billy era cambiato in quel tempo in cui erano stati separati.
I capelli erano più folti, così come la barba bionda che gli incorniciava il viso. Anche i suoi vestiti erano diversi, i toni chiari che indossava di solito avevano lasciato il posto ad un abbigliamento dai colori scuri, e portava un gilet in cuoio mai visto prima.
Sembrava più maturo, più uomo di quanto non fosse mai stato.
Anche i suoi occhi azzurri, che lo avevano sempre contraddistinto come un ragazzo dolce e giovane, ora erano come più profondi, più sicuri.
"Lei è la famosa Leni?" chiese un ragazzo moro dal sorriso spaccone alle spalle di Billy.
"Sì, Jacob." ridacchiò Billy.
"Finalmente ti conosco. Billy parla tantissimo di te." le disse Jacob facendole l'occhiolino mentre le stringeva la mano.
Leni rise e ricambiò la stretta.
"Billy!" John Silver li raggiunse, e diede un rapido abbraccio all'amico.
"Ti trovo in forma John, mi fa molto piacere vederti in piedi." Billy gli sorrise.
"Leni ha fatto un lavoro eccellente, si è presa molta cura di me." esclamò, poi notò che lo sguardo dell'amico si era spostato, curioso, sulla donna che era al suo fianco.
"Billy, lei è Madi Scott." la introdusse Leni.
La donna mosse la testa in un cenno di saluto, gli regalò un sorriso cordiale ma teso.
"Mi hanno parlato di te in alcune lettere. Grazie per l'aiuto che tu e tuo padre ci state dando." disse Billy.
"Sono qui per questo, per trattare con i suoi amici, quelli che trafficano in armi. Ci servirà un arsenale più fornito." rispose lei semplicemente, e Billy si limitò ad annuire. La ragazza era risoluta, si notava dal suo atteggiamento.
"Rackham è rimasto ad Ocraoke?"
John annuì: "Lui e Barbanera ci raggiungeranno quando li chiameremo, saranno la nostra flotta. Credo che Teach userà la sua influenza per trovare ulteriori rinforzi, ma non promette nulla."
L'ultimo a raggiungerli fu Flint: "Hai costruito qualcosa di imponente qui." gli disse, un'affermazione che era anche un complimento. 
Sorrise a Billy in modo gentile nel dirlo, ma si vedeva che era ansioso di discutere di alcune faccende impellenti.
L'ammiraglio Allister, ad esempio.
 
 
Billy fece accomodare il gruppo nella sala da pranzo di casa Barlow.
Flint avvertì una stretta allo stomaco. Quante giornate aveva passato in quella stanza con Miranda, lei che suonava il piano, lui che leggeva sulla sedia davanti al camino, ripensò alle sere in cui sorseggiavano insieme un tè prima di coricarsi. 
Ma la stanza era diversa, il pianoforte non c'era più, così come gli scaffali delle porcellane, o la libreria.
Non era più una sala da pranzo, era il nucleo del quartier generale, dove Billy e i suoi uomini pianificavano le loro strategie, gli attacchi, gli omicidi.
Solo il tavolo infatti era rimasto al centro della stanza, Billy fece loro cenno di accomodarsi.
"Lasciateci soli per favore." disse, e i suoi uomini uscirono.
Flint rimase colpito da quella scena. Billy era il loro leader e gli ubbidivano senza riserve.
Da un lato avere uomini così leali era una cosa positiva, ma d'altra parte era evidente, erano leali a Billy e lui soltanto.
Billy li aggiornò sugli ultimi avvenimenti e su come pensavano di agire.
"Quindi non pensate di conquistare la città." disse Flint contrariato.
"Non ancora. Ci servono uomini in più, e le armi." disse Billy "Il governatore ha a disposizione molto uomini."
"Ma buona parte dei soldati della Royal Marine sono ancora sulla terraferma." obiettò Silver.
"E sono pronti ad intervenire in qualsiasi momento. Rogers ha delle truppe ben equipaggiate, abbiamo bisogno di rinforzi e rifornimenti." rispose Billy spostando lo sguardo su Madi.
"Posso farti avere le armi in due giorni." disse Madi, Billy sorrise soddisfatto a quell'affermazione.
"Saranno molto utili. Ci sarebbe anche un'altra cosa. Il contatto di tuo padre può procurarsi informazioni sulle piantagioni, in particolare quella degli Underhill?" chiese.
Madi rispose che poteva attivare le spie di suo padre.
"Perché?" chiese Flint.
"Gli Underhill possiedono più di 500 schiavi. Se riuscissimo a liberarli potremmo arruolarli, conviene anche a loro combattere con noi. Tu potresti essere un buon tramite." spiegò.
La ragazza annuì: "Mi sembra una buona idea, ma prima sentirò i miei informatori."
"Aggiornaci appena puoi." rispose Billy.
"E se questa operazione dovesse avere successo potremmo pensare di liberare anche le altre piantagioni." disse con sicurezza Madi.
Billy si limitò ad annuire, stupito da quello spirito di iniziativa.
"Scusate." la voce di Flint era irritata "La prima cosa da fare è spodestare Rogers. E per farlo dobbiamo occupare la città."
"E per occupare la città ho bisogno di uomini in più." gli disse Billy sostenendo il suo sguardo "Una volta infoltito le nostre fila attaccheremo. Ora veniamo ad Allister." concluse.
Flint notò qualcosa nello sguardo diverso. Non era solo molto sicuro di sé, c'era dell'altro. Astio, forse? Non sarebbe stato strano. Ma no, c'era qualcosa di diverso in quel gelo tra di loro, Billy lo stava guardando con un rinnovato disprezzo.
John e Leni si scambiarono un'occhiata eloquente, quel breve scambio di battute era stato colmo di tensione, era palpabile il nervosismo che aleggiava attorno a Flint e Billy.
"Cosa pensi sia il caso di fare con lui?" chiese John.
Billy scosse la testa: "Più lo teniamo qui più rischiamo di essere attaccati. Finora Rogers ha   tentato di trovare un accordo ma non ha fatto offerte, né risposto alle nostre. Anche la Marina ha proposto condizioni, ma per ora abbiamo temporeggiato." 
"Lo avete interrogato?"
"Ci ho parlato, ma usare la forza sarebbe stato inutile. È uno stratega molto abile." rispose Billy "Per ora cerca di barattare la sua libertà con denaro e amnistie, ma sa anche lui che è inutile. Comunque ho incaricato di sorvegliarlo solo uomini davvero fidati."
"Dobbiamo proporre uno scambio, Allister per il tesoro custodito al forte." disse Flint.
"Lo abbiamo proposto, ma Rogers non ha risposto. Sa che si trova su un terreno scivoloso: se ci concede il tesoro perderà l'appoggio dei suoi investitori e creditori, se Allister muore la Marina lo abbandonerà, così come le giubbe rosse."
"Diamogli un ultimatum, o accetta o impicchiamo l'ammiraglio." disse John, poi si rese conto di ciò che aveva proposto e guardò Leni con imbarazzo, che subito lo rassicurò.
"Non preoccuparti John, è una possibilità a cui sono preparata. Sto bene." 
"Dovresti parlargli." le disse Billy "Io credo che lui sappia cosa sia meglio fare, vuole dettare le sue condizioni, ma lo farà solo con te."
Lei annuì: "Potrei andare subito." 
Era impaziente, quella conversazione era come un dente dolorante che vuoi farti togliere per non patire più.
"No, lascialo aspettare, è tardi ormai, andrai domattina." disse Flint "Sa che stai arrivando immagino." guardò Billy che si dimostrò d'accordo "Lui non vede l'ora di potersi confrontare con te, fallo tribolare un po'."
"Non so se servirà, ma va bene." sospirò lei.
"Faremo così allora. Venite, vi mostro dove potete dormire." disse Billy.
Percorrendo il corridoio Billy indicò una stanza a John e Madi: "Potete dormire qui, è piccola ma accogliente, beh, spero lo sia per voi." disse, facendo intuire che sapeva cosa c'era tra i due.
Leni deve averglielo scritto in quei bigliettini che infilava tra le lettere di Flint, pensò John.
Arrivati in fondo al corridoio Billy disse: "Capitano, ti ho fatto preparare la stanza di Miranda." aggiunse altro. Flint ne fu stupito da quella premura, ma apprezzò, lo ringraziò a voce bassa.
Entrato nella stanza chiuse la porta e fu assalito dai ricordi.
Quanti baci Miranda gli aveva rubato in quella camera, e lui li aveva sempre ricambiati, soprattutto in quei giorni in cui l'assenza di Thomas era insopportabile.
Il letto dove tante volte avevano fatto l'amore era ancora lì, Flint vi si sedette e poi vi si abbandonò sdraiandosi, e chiuse gli occhi, ma sapeva che non avrebbe dormito granché.
Una premura, questa stanza, o un modo per tormentarmi? si chiese Flint ripensando alla freddezza che il suo nostromo gli aveva riservato quella sera.
Billy e Leni raggiunsero una stanzetta in fondo al corridoio, era quella dove di solito Miranda preparava per la ragazza quelle volte che si fermava da lei per la notte. Era una camera piccola, con una finestra che dava sul giardino, arredata con un cassettone e un letto di legno.
Sul muro, vicino al soffitto, Miranda aveva dipinto un semplice e delicato intreccio di fiori rosa e gialli. Quella stanza doveva infatti diventare negli anni la cameretta di Thomasin, le aveva rivelato, ma si era velocemente trasformata in una stanza per gli ospiti poco tempo dopo la morte della bambina.
"Tu dormi qui?" gli chiese.
"No, di solito dormo insieme ai miei uomini, un po' dove capita." rispose Billy con un mezzo sorriso mentre si toglieva la cintura con le armi e il gilet e li appoggiava sul mobile "Ma stanotte pensano di concedermi una notte di sonno su un vero e comodo materasso"
"Mmm. Notte di sonno?" gli chiese con tono sarcastico.
Billy le si avvicinò e le cinse i fianchi, Leni gli mise le mani sul petto, si sollevò sulle punte per avvicinare il suo viso a quello di lui.
"Mi sei mancata." sussurò Billy, e poi la baciò.
Un bacio da subito profondo, eccitato, colmo di desiderio urgente. 
Billy senza smettere di baciarla la prese tra le braccia e la adagiò sul materasso, le sue mani subito iniziarono a sollevarle la gonna, a muoversi sulla sua pelle, a stringerla.
Le sue labbra scivolarono lungo le sue cosce per poi risalire fino a dove esse si univano. 
In quell'angolo così segreto del suo corpo Billy iniziò a baciarla.
Leni non se lo aspettava. Non così in fretta, non con quella avidità. Gli accarezzò i capelli con le dita, chiuse gli occhi, godendo di ogni tocco della sua lingua. 
"Mi era mancato il profumo della lavanda...e il tuo sapore..." le mormorò.
Poi le sue labbra risalirono il suo corpo, baciandola attraverso la stoffa della camicia, con una mano ne scostò i lembi scoprendole i seni, e lì Billy chiuse di nuovo la bocca sulla sua carne, succhiandola avidamente. Infilò dentro di lei l'indice e il medio dell'altra mano, Leni inarcò la schiena e gemendo mosse i fianchi seguendo quel ritmo, , gli diceva, sì, lo incalzava.
L'unica cosa che Leni riusciva a fare era gemere sotto a quel tocco, desiderandolo sempre di più.
La fece venire così la prima volta, e non le diede nemmeno il tempo di riprendere fiato.
Fu dentro di lei così velocemente che Leni, stupita ma eccitata, potè solo assecondare con passione i colpi che Billy affondava in lei.
Billy con una mano le prese il viso, "Guardami." mormorò lui tra i baci e i gemiti.
E lei obbedì, estasiata da quel piacere così rude e intenso che la stava inondando.
Gridò quando venne, gli morse le labbra, e Billy a quel punto accelerò il ritmo. Ricambiò quei baci che si trasformavano in morsi, e la strinse forte quando affondò l'ultimo colpo che gli fece raggiungere l'orgasmo.
Billy rotolò sulla schiena, tenendola stretta, e Leni rimase aggrappata a lui, accoccolandosi contro il suo petto. 
"Anche tu..." ansimò lei "...mi sei mancato tanto..."
Risero debolmente entrambi a quelle parole, Billy le accarezzò i capelli e la schiena fino a che entrambi, esausti, si addormentarono.
 
 
"Dannate zanzare!" esclamò.
Allister innervosito da quella puntura scostò la camicia per grattarsi, nel farlo denudò la pelle.
E fu allora che Billy la vide, e strabuzzò gli occhi.
Una macchia rossa era ben visibile sul suo letto.
"Una voglia di fragola..." mormorò Billy.
Allister lo guardò, alzò le spalle: "Sì, e quindi? Nella mia famiglia ce le trasciniamo da generazioni. Elaine non ne ha, e dovrebbe considerarsi fortunata, poteva ereditare quelle del padre, le sue erano abbastanza deturpanti..."
"Perché le aveva sul viso." concluse Billy.
"Vedo che te ne ha parlato." commentò Allister con noncuranza, poi notò l'espressione di Billy "Stai bene giovanotto? Sei pallido, e se riesco a vederlo in questa fioca luce che entra qui dentro..."
Billy era come pietrificato, la gola gli si era seccata in un istante, cercò di deglutire ma la sua bocca era arida.
Sì, Leni gliene aveva parlato. Ecco perché quelle voglie descritte da Morley gli erano sembrate familiari.
Tossendo uscì dal capanno senza degnare l'ammiraglio di una risposta e chiuse rumorosamente la porta alle sue spalle.
 
 
 
 
   
 
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