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Autore: LilyProngs    30/07/2009    6 recensioni
Chiunque molto probabilmente odia le verifiche, gli esami ed è preso da quell'assurda e singolare forma di isteria che assale chiunque ci tenga a prendere un bel voto. Be' Rin, una giovane universitaria alle prese col suo ultimo esame estivo,la pensa esattamente allo stesso modo!Odia esami ed affini con tutta sè stessa e i suoi amici sanno che nel periodo pre-esame la loro solare amica è assolutamente intrattabile!Ma costringendola ad uscire la porteranno involontariamente davanti ad una sorpresa che la porterà ad odiare un po' meno quelle terribili torture chiamate esami universitari!Se vi ho inuriositi almeno un po' questa fic non aspetta altro che essere letta!!DEDICATA A MIKAMEY!!!!!!!!!
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Rin, Sesshoumaru
Note: Alternate Universe (AU), OOC | Avvertimenti: nessuno
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Test,verifiche,esami...Ma perché esistono?! Eccomi con una piccola one shot!
E' interamente dedicata alla mia carissima Mikamey che ha finalmente finito i suoi esami ed ovviamente è stata bravissima!:)
Ho scritto questa fic pensando un po' a te. Non so come reagisci allo stress pre-esame ma io avevo questa Rin isterica che passeggiava nel mio cervellino e non sono riuscita ad ignorarla!XD
L'ho scritta anche per ringraziarti dell'appoggio che mi dai, per le tue parole e per questa  amicizia sul web che si stia creando tra noi!

E anche grazie a tutti voi che leggerete e (se vi va)commenterete questa mia piccola pazzia!;)
Buona lettura!


Test,verifiche,esami...Ma perché esistono?!


Tic-tic-tic.
Questo fastidioso ed irritante suono si diffondeva nella piccola stanza.
Una ragazza stava seduta a pancia in giù sul letto, le lunghe gambe che si muovevano ritmicamente ed una penna in mano che continuava a ticchettare sulla superficie del libro che la ragazza continuava a leggere quasi con aria ansiosa.
Rin chiuse il libro di scatto e si sedette all'improvviso a gambe incrociate sul letto e chiuse gli occhi prendendo a ripetere la lezione che da giorni stava studiando e ripassando in maniera quasi estenuante.
A casa tutti i suoi amici si erano rassegnati all'idea che la solita e solare Rin fosse andata in "vacanza" lasciando posto ad un'altra Rin isterica e nervosa che si presentava ogni volta che aveva un esame.
Sì perché Rin era una ragazza di estremo rigore ed ogni cosa che faceva doveva essere fatta per bene. Era un po' perfezionista, ma solo per ciò che riguardava lo studio. Per il resto era una ragazza distratta, vivace e sconclusionata ma se si trattava di qualche esame o simili allora la piccola Rin cambiava completamente.
Dopo essersi ripetuta la lezione per quella che doveva essere l'ultima volta - anche se sapeva perfettamente che non lo sarebbe stata -, prese a prepararsi e poi scese per andare a fare colazione, portandosi a presso il suo fidato libro di testo.
Al tavolo stavano seduti Inuyasha e Sango, Kagome trafficava ai fornelli e Miroku stava stravaccato sul divano.
"Buon giorno..." disse Rin che aveva ripreso il libro poco prima di sedersi ficcandoci dentro il naso e quasi inciampò nella sedia su cui stava per sedersi.
Sentì le risate trattenute degli amici e riemerse dal libro fulminandoli con lo sguardo: tutti si zittirono.
Si sedette composta e riprese a leggere.
"Rin basta con 'sto libro!Sono sicuro che conosci vita, morte e miracoli di Bramate e tutti i suoi compagni..." borbottò Miroku. Rin non si premurò di girarsi verso di lui e gli fece solo un gesti stizzito intimandogli di tacere.
"Bramante, si chiama Bramante...E gli altri non sono 'i suoi compagni' ma altri artisti eccelsi come lui!" rispose senza staccare gli occhi dal libro e assumendo una velata nota isterica nella voce.
Kagome ridacchiò e le porse la sua razione di riso bianco. Rin le fece un fugace sorriso in segno di ringraziamento e riprese a leggere e mangiare contemporaneamente grugnedo di tanto una frase che suonava tanto come 'Odio gli esami, li odio!'.
"Be' Rin questa è la prova che sei super preparata!" esclamò Sango con un sorriso rassicurante.
"No, non è vero!Non sono preparata, non so niente!Domani ho l'esame e non so niente!" prese a strillare mentre portava freneticamente il riso alla bocca.
"Dovresti uscire con noi sta sera Rin, stacchi un po'...E' utile quando si studia troppo" le consigliò Inuyasha. Rin alzò il viso improvvisamente e lo guardò allucinata.
"No!" esclamò gesticolando esageratamente e facendo schizzare un po' di riso dalle sue bacchette: "Non posso certo andare a svagarmi proprio questa sera!Devo rimanere a casa e ripassare tutto d'accapo!" strillò puntandogli le bacchette contro e facendole ticchettare a ritmo della sua voce.
Inuyasha indietreggiò un po' e la guardò accigliato.
"Ti prego Rin smettila di muoverti con quelle pericolosissime armi in mano!Non voglio essere abbacchettato ad una così giovane età!" rispose divertito e tutti i suoi amici scoppiarono a ridere.
Rin alzò gli occhi al cielo invocando pazienza per poi immergersi nuovamente nei meandri della Storia dell'Arte.
"Effettivamente Rin staccare ti farebbe bene..." riprese cautamente Kagome sedendosi al suo fianco.
"Non sta sera Kaggy!Domani se l'esame va bene...Se andrà bene!Sennò mi rinchiuderò in casa per il prossimo mese a piangere e a ripassare ciò che la mia stupida testa non è stata in grado di memorizzare!" rispose Rin alzando sempre più la voce.
"Sarai bravissima, e penso anche io che uscire ti farà bene!Dicono che fa male ripetere troppo senza una pausa" riprese Sango. Tutti sapevano che Rin era intrattabile per la sua fobia per gli esami, ma tutti si impegnavano sempre ad aiutarla. Solo che lei se ne rendeva sempre conto dopo.
"Oh Sango, non ti ci mettere anche tu!" mugugnò girando una pagina.
"Verrai..." le disse Inuyasha.
"No ti ho detto!"
"Sì, invece".
Rin sbuffò.
"Devo ripassare. Non verrò. E' la mia ultima parola!".





"Oh ragazzi, per l'amor del cielo riportatemi a casa!" si lagnò Rin.
Erano tutti e cinque in coda per entrare in un bel pub dove si teneva un concerto rock.
C'era musica, alcool e tanta nuova gente le avevano continuato a ripetere i suoi amici ad ogni ora del giorno. Lei aveva resistito alle loro tentazioni con coraggio sbattendo la porta in faccia a tutti e strillando per tutta la casa dicendo che doveva ripassare: era irremovibile.
Peccato che poi verso sera Kagome e Sango erano entrate di sorpresa nella sua camera, l'avevano ficcata sotto la doccia ed infine l'avevano preparata e truccata costringendola ad uscire.
Alla fine aveva ceduto ma aveva infilato di nascosto il suo libro di Storia dell'Arte ed il suo quaderno degli appunti nella borsa. Continuava ad essere convinta che fosse controproducente uscire proprio la sera prima del suo esame!
"Smettila Rin!Ora taci e pensa a divertirti!" sbottò Inuyasha. Rin alla fine si arrese al loro volere e finalmente riuscirono ad entrare nel locale e presero posto in un bel tavolo né troppo lontano né troppo vicino alla band.
Lentamente mentre la musica piacevolmente ritmata scorreva nella sua testa Rin iniziò a rilassarsi e assaggiando un sorso di caipiroska alla fragola sentì che l'alcool alleggeriva leggermente le sue preoccupazioni. Ovviamente aveva intenzione di concedersi un solo coktail - in realtà Kagome gliene aveva ordinato uno di nascosto- , per il resto della serata sarebbe sicuramente andata avanti a succhi di frutta.
"Vedi,Rin?E' una bellissima serata!" trillò Kagome con allegria. Rin fece una smorfia, per quanto fosse d'accordo con lei, voleva vendicarsi un po' sul rapimento che le avevano inflitto i suoi amici.
"Sì, non male..." disse con leggerezza, vide i suoi amici lanciarsi un occhiata. Avevano capito il suo scopo, la conoscevano troppo bene, e sorrisero ed annuirono in risposta dandogliela vinta. Rin lo capì ed in cuor suo perdonò i suoi adorabili amici per averla costretta ad uscire contro la sua volontà, per quanto continuasse ad essere preoccupata per il suo esame.
Odiava il periodo che precedeva un esame. Sapeva di essere nervosa ed intrattabile e non sapeva come facevano i suoi amici a sopportarla. A volte avrebbe voluto provare a vivere con più leggerezza, lasciandosi andare una volta tanto. Era una ragazza solare ed espansiva ma spesso si conteneva molto più di quanto non volesse.
Assorta nei suoi pensieri non si accorse che stava mordicchiando la sua cannuccia fino allo sfinimento tanto che il liquido non riusciva più a risalire. Kagome osservò la sua faccia tramortita e scoppiò a ridere.
"Rin vai a prendertene un'altra e per tutti i Kami, rilassati!" esclamò. Anche Rin rise ed annuì facendosi strada tra la gente avviandosi al bancone con il suo cocktail in mano.
"Scusi, mi può dare un'altra cannuccia?" chiese cortesemente al cameriere che annuì porgendole una cannuccia di un arancione brillante.
"Grazie" rispose la ragazza girandosi per tornare dai suoi amici riprendendo a sorseggiare la sua caipiroska. Nel mentre si guardò intorno. Era davvero un bel locale, con le pareti color pesca e tavoli in legno con le panche. Aveva qualcosa di famigliare e confortante.
Stranamente rilassata e sorridente prese a guardare avanti verso i suoi amici ma poi si bloccò.
Non molto distante da lei stava un ragazzo appoggiato ad una colonna che ascoltava indifferente il gruppo che suonava.
Teneva la giacca in una mano, posandola indietro sulla spalla e l'altro braccio era lasciato morbidamente sul fianco. Aveva un'espressione severa ma il suo viso era bellissimo e la sua figura imponente.
Le ricordò qualcosa, o qualcuno, e senza rendersene conto rimase a fissarlo mentre la moltitudine di gente che la circondava la sbattacchiava ballando. Ma lei non se ne curava: era incantata.
D'un tratto, come folgorata, capì cosa le ricordava il bel ragazzo: il 'David' di Michelangelo.
Sì, poteva sembrare assurdo ma la sua posa era la stessa per quanto i lunghi capelli argentei erano decisamente lontani dal prototipo di riccioli classici del 'David'. Per il resto, però, era estremamente somigliante. Probabilmente era condizionata dal fatto che lei era sempre rimasta affascinata da quella bellissima scultura ed era una delle sue preferite dopo 'Amore e Psiche' di Canova.
Il misterioso ragazzo alzò lo sguardo, forse sentendosi osservato e Rin incrociò dei grandi, sottili occhi color ambra brillante. A quella vista il suo cuore accellerò i battiti ancor prima che se ne rendesse conto e vide in quel bellissimo specchio color miele una freddezza disarmante ma al contempo un'attraente e magnetica malinconia. Si ritrovò ad abbassare lo sguardo arrossendo furiosamente e si affrettò a raggiungere i suoi amici al tavolo.
"Ohi Rin, ce ne hai messo di tempo prima di trovare quella cavolo di cannuccia!" ridacchiò Miroku. Anche lei sorrise, anche se un po' frastornata. La vista di quel ragazzo l'aveva profondamente sconvolta. Troppo per essere solo uno sconosciuto. Scosse la testa come a voler scacciare quel pensiero e si godette quella nuova sensazione di pace che sentiva nonostante l'ora dell'imminente esame che si avvicinava sempre più. Sorrise all'amico e scosse le spalle: "C'era coda" rispose con leggerezza.
Notando lo strano, ma piacevole, cambiamento d'umore di Rin i cinque amici presero a chiacchierare allegramente del più e del meno. Talvolta però Rin, come calamitata da una forza più grande di lei, non poteva fare a meno di allungare lo sguardo verso il misterioso ragazzo. A guardarlo bene, aveva constatato, era anche molto più bello della famosa opera michelangiolesca. A quel pensiero sorrise trasognata.
"Rin..." esordì Kagome, l'interpellata si tirò su quasi con aria colpevole.
"Sì?" chiese con un tono di voce decisamente più acuto del normale. Kagome fece un sorriso, il classico di chi sembrava sapere molte più cose di quanto non volesse dare a vedere.
"Io e Sango andiamo...Ad incipriarci il naso, vieni con noi?" chiese sempre con lo stesso sorriso. Rin parve stupita della richiesta, dato che Kagome non era solita all'idea di 'incipriarsi il naso', ma accettò di buon grado.
Seguì le amiche e passando attraversò la sala cercò di guardare verso il ragazzo. Ancora quegli occhi che incrociavano i suoi. L'intensità del suo sguardo era penetrante come un'infinità di pugnali d'ambra conficcati nel petto. La bellezza di quello sguardo le mozzava il respiro.
Si girò frettolosamente arrossendo e vide le sue amiche sorridere sornione.
"Allora, chi è quel tipo?" chiesero subito le due appena entrarono in bagno.
Rin ingoiò a vuoto: "Chi?" chiese con leggerezza.
"Non fare la finta tonta!C'è quel ragazzo che fissi da tutta la sera!"esclamò Kagome.
"Si vede tanto?" chiese la ragazza titubante.
"Be' diciamo che non sei proprio un asso a sbirciare le persone" rispose Sango divertita.
Rin rise, più di sè stessa che della situazione.
"Non lo conosco" le avvisò immaginandosi già la moltitudine di domande che sicuramente le avrebbero fatto ed infatti le due parvero molto deluse.
"Uffa...Sarebbe bello..." iniziò Kagome ma poi si blocco. Rin la guardò accigliata.
"Sarebbe bello che anche io avessi un ragazzo, vero?" .
Kagome si beccò l'occhiata ammonitrice di Sango e sospirò.
Il loro era un gruppo di amici ben consolidato; Kagome, Rin e Sango erano amiche da quando avevano iniziato le elementari e da quel momento erano diventate indivisibili. Questo le aveva portate a scegliere di vivere insieme appena finito il liceo ma poi erano arrivati Miroku e Inuyasha ed il numero di persone a condividere lo stesso tetto era aumentato. La convivenza era piacevole perché sia Moroku che Inuyasha erano delle persone piacevoli e divertenti ma a volte, segretamente, Rin sentiva il peso della solitudine tra quelle mura che costituivano la sua casa. Ma non voleva andarsene e rimanere ancora più sola. Tutta la sua infanzia e adolescenza in un orfanotrofio l'avevano intimata ad odiare la solitudine. I suoi amici erano splendidi...Però era terribile la mancanza di sentire qualcuno che l'amasse.
"Vorrei solo vederti più felice..." sussurrò Kagome guardandola con i suoi grandi occhi color cioccolato. Rin le sorrise e l'abbracciò.
"Sono già fortunata ad avere voi" disse, sentì anche Sango stringerle.
"Scusate, non ho potuto sottrarmi a tutto questo affetto!" si giustificò e le tre scoppiarono a ridere spensierate.
"Sicura che non vuoi che ti introduciamo al bel demone?" chiese Sango quando tutte si furono sciolte dall'abbraccio. Rin scoppiò a ridere.
"No, tranquilla...O altro a cui pensare al momento" disse e le due sbuffarono.
"Non starai ancora pensando all'esame di domani?" chiesero all'unisono, esasperate.
"Ebbene sì, è una cosa importante ed io sono terrorizzata!Ed ora, visto che mi avete trascinata qui ed ormai sono rassegnata, non ho nessuna intenzione di rimanere chiusa in bagno!" esclamò la ragazza.
"Hai ragione, ora ti facciamo ballare!" disse Kagome spingendola fuori.
"Oh io non intendevo..." iniziò a balbettare Rin.
"Eddai Rin-Rin!Dovresti scioglierti un po' ogni tanto!" l'ammonì Sango.
"Io sono scioltissima!"
"Essere un uragano di allegria ed energia non vuol dire aver capacità di sciogliersi" le disse Kagome.
"Sì invece!"
"No, questo fa di te un piccolo terremoto...Ma noi ti vogliamo bene comunque!" sorrise Sango.
Rin sbuffò alzando gli occhi al cielo e prese a muoversi a ritmo di 'Rock'n Roll Radio' dei Kiss per poi rispondere all'amica: "La finite di paragonarmi ad insormontabili cataclismi?" chiese, Sango ridacchiò.
"No, è decisamente divertente!" dopo un po' le raggiunsero anche Inuyasha e Miroku. Rin provò a lasciarsi davvero andare, per quanto talvolta si ripeteva alcune frasi per il giorno dopo. Non l'avrebbe mai detto a Sango e Kagome che sicuramente l'avrebbero presa per pazza.
Rise tra sè a quel pensiero e scoccò un'occhiata dalle parte del ragazzo misterioso...Ma ormai non c'era più, se n'era andato all'improvviso, così com'era arrivato.
E Rin sapeva che non avrebbe mai più visto quello splendido capolavoro.






Tic-tic-tic.
Era seduta tra le tante sedie circondata da giovani della sua stessa età che attendevano l'inizio dell'esame.
Batteva la penna sul suo libro aperto creando quel solito ticchettio che provocava quasi involontariamente ogni volta che si metteva a studiare.
Dopo un po' si sentì osservata ed alzò lo sguardo. Dei grandi occhi rosso vermiglio la guardavano quasi con fastidio.
"La vuoi smettere di fare tutto questo rumore?Non sei l'unica che sta ripassando!" disse la Yasha sprezzante. Rin sobbalzò arrossendo.
"Emh sì, scusa" rispose facendo scivolare lentamente la penna nella sua borsa per poi riprendere a ripassare.
Si sentiva così agitata!Tutto ciò che leggeva le sembrava estremamente famigliare ma al contempo non voleva prendere niente con leggerezza. Sentiva la sua mente galleggiare in un confine tra la sapienza e l'ignoranza. Un po' credeva di ricordarsi tutto ed un po' temeva di non sapere niente.
Un rumore di passi le fece nuovamente alzare lo sguardo.
Un uomo sulla cinquantina con un gran panciotto e la faccia da tricheco sapiente avanzava per il lungo corridoio dell'università. Salutò tutti ed entrò nell'aula per poi chiudersi la porta alle spalle.
Dovevano arrivare ancora altri insegnanti probabilmente, così Rin fece per riabbassare lo sguardo ma si bloccò. Il ragazzo che aveva visto la sera prima avanzava sicuro per i corridoi seguito da un'altro ragazzo ed una ragazza.
Rin spalancò gli occhi, anche lui probabilmente sosteneva l'esame!
Il suo cuore prese a battere all'impazzata, così forte che nel silenzio che aleggeva nel corridoio temeva che tutti potessero sentirlo.
Era strano però, non l'aveva mai visto alle lezioni...probabilmente era un autodidatta.
Si fermò davanti a tutti e dal nulla tirò fuori un grosso registro.
Non ci posso credere!pensò Rin guardando i tre sconvolta...Non sarà mica...
"Buon giorno a tutti!Siamo gli assistenti del professor Hidetoshi e qualcuno sosterrà l'esame con noi" disse il suo ragazzo misterioso e lei si ritrovò a pendere dalle sue labbra e, si rese conto, non era l'unica tra le ragazze della stanza a farlo.
Sperò però di non dover sostenere l'esame con lui, non sarebbe sicuramente riuscita a spiccicare parola!
"Ora passiamo all'appello..." disse il ragazzo che molto probabilmente era il primo degli assistenti del professore.
"Komori Rin..." disse ad un certo puntò e lei si alzò quasi sull'attenti e pigolò un "Presente" decisamente acuto. Sentì le risatine dei suoi compagni alle sue spalle e sprofondò di vergogna sopratutto quando incrociò lo sguardo del bel demone che, molto probabilmente, l'aveva riconosciuta.
Continuò a fare l'appello fin quando tutti entrarono nella grossa aula.

Rin si avviò quasi tremante e si sedette in uno dei posti dell'aula. Vide che sulla grossa cattedra erano seduti tutti e quattro gli insegnati mettendo un po' di distanza fra loro.
Ingoiò a vuoto, sperò vivamente di non essere interrogata da lui, lo sperò con tutto il cuore.
L'esame veniva ovviamente sostenuto in ordine alfabetico in gruppi di quattro. Quando si avvicinò il suo turno Rin prese a fare i suoi conti e si rese conto che...
"Komori Rin" disse il ragazzo misterioso con la sua voce ferma e profonda.
Per un attimo le mancò il respiro. Accidentaccio!pensò angosciata mentre con gambe tremanti si avviava alla sua postazione proprio davanti a lui. Sbirciò sul suo registro e vide scritto sulla copertina 'S.Taisho'.
"Signorina Komori..." iniziò il ragazzo e lei si impose di alzare lo sguardo perché sarebbe risultata piuttosto stupida a sostenere il suo esame a sguardo basso osservando attenta le sue mani che si torcevano a vicenda.
"S-sì" rispose insicura quando incrociò quello splendido sguardo ambrato. Deviò lo sguardo.
Per tutti i Kami, datti una calmata!si ammonì angosciata.
"Mi parli...Del '500 e degli artisti che influenzarono quest'epoca" disse, quasi con tono annoiato.
Rin annuì. Non ricordo niente!Non ricordo niente!si disse ripetutamente.
"Sì, gli...Gli artisti del '500 vennero chiamati da Vasari artisti eccelsi o i massimi artisti del '500" iniziò con voce tremante. Scosse la testa. Non doveva rovinare il suo esame per uno sconosciuto tutto occhioni!Doveva darsi da fare ed esporre tutto ciò che aveva studiato con tanta dedizione.
"Ed erano..." riprese con una voce più sicura: "Bramate...No!Voglio dire..." balbettò arrossendo furiosamente. Sto facendo un disastro, un disastro!.
Di fronte a lei il signor Taisho la guardava distaccato ed accigliato.
"Signorina Komori si calmi per favore..." le disse con la sua voce fredda ma rassicurante e sentendola Rin si calmò davvero ed annuì.
"Mi scusi, allora gli artisti eccelsi erano principalmente quattro: Bramante, Da Vinci, Raffaello e Michelangelo" rispose più sicura e dopo un po' si sciolse prendendo ad esporre la vita di ogniuno.
Pian piano si rese conto che le cose le sapeva e che aveva davvero memorizzato tutto, il suo era il classico vuoto dettato dall'agitazione.
D'un tratto il signor Taisho la fermò e prese un grosso libro e lo sfogliò con cautela.Rin per un attimo rimase incantata da ogni suo gesto poi il ragazzo le mise davanti una figura e Rin non potè fare a meno di spalancare gli occhi stupefatta.
Sul grande libro si mostrava in tutta la sua imponenza la famosa statua di Michelangelo: il David.
Rin alzò involontariamente lo sguardo sul ragazzo di fronte a sè e penso che fosse uno stranissimo gioco del destino trovarsi proprio lui come insegnate del suo esame e che proprio lui le desse quella figura.
"Mi può parlare di quest'opera?" chiese il ragazzo distogliendola dai suoi pensieri. Rin scosse la testa.
"Certo, certo..." ripetè di nuovo agitata. Si impose nuova calma ed iniziò: "Questo è il David di Michelangelo. Vasari ha sostenuto che chiunque avesse visto quest'opera non avrebbe dovuto dar conto a nessuna delle opere passate, presenti e neanche quelle future...Ovviamente questa è un'esagerazione" aggiunse per poi bloccarsi di fronte all'espressione accigliata del signor Taisho.
"Continui..." l'incitò.
"Nel senso che...l'opera presenta delle imperfezioni sopratutto sulla proporzione della testa e delle braccia per quanto voluta dal Michelangelo come a sottolineare l'età adolescenziale del soggetto ed il fatto che Michelangelo volesse intendere il fatto che furono le mani di David a compiere la vittoria sul gigante Golia..." spiegò e riprese: "Quindi le imperfezioni erano volute ma comunque il parere di Vasari rimane un'esagerazione e quasi un parere soggettivo dato che il critico provava una profonda e quasi maniacale ammirazione per Michelangelo" disse per poi continuare a spiegare l'opera.
"Bene, trovo che possiamo anche mettere fine al suo esame" disse il ragazzo prendendo il blocchetto delle valutazioni.
"Ha esposto in maniera critica e precisa ogni cosa che le ho chiesto anche se trovo che dovrebbe essere più calma, qualcuno può sospettare che non si sia abbastanza preparata" le disse e lei arrossì abassando lo sguardo. Si morse la lingua perché per un attimo fu tentata di dire che solitamente era scioltissima e che era la sua presenza ad agitarla, non certo la  mancanza di preparazione.
"Certo, ha ragione..." convenne timidamente.
"E mette decisamente troppi pareri personali che, certo, sono apprezzabili ma durante una lezione ad un'esame per qualcuno può essere inappropriato visto che siamo ad un'esame e non ad un circolo artistico" le disse. Rin arrossì ancora di più ma alzando lo sguardo non notò fastidio negli occhi del bel demone.
"Nonstante tutto, questa è la mia valutazione..." disse scribacchiando sul foglio per poi staccarlo dal blocchetto.
Rin lo prese con mani tremanti e vide un bel 30 con una scrittura elegante. Fece un gran sorriso e si alzò con tale foga che fece cadere la sedia all'indietro ed il rumore echeggiò per la stanza.
"Sc-scusate..." balbettò tirandola su. "La ringrazio molto!Arrivederci!" disse sorridendo  precipitandosi fuori dall'aula.
"Sììì!" strillò spalancando la porta dell'università e mettendosi a ballare per la strada. Era il suo ultimo esame estivo ora poteva tranquillamente godersi le vacanze.
D'un tratto si fermò mentre un'idea tanto malsana quanto splendida prese posto nella sua mente.
Il signor Taisho per quanto avesse criticato i suoi pareri personali ne era sembrato alquanto interessato. Se magari...
Guardò la porta dell'università spalancata e poi la strada che portava alla sua macchina.
"Potrei..." iniziò entrando nell'atrio. "Ma no, sono impazzita?!" riprese uscendo.
"Però vorrei..." disse entrando. Fece così per più di mezz'ora, andando avanti ed indietro chiedendosi se era il caso di aspettarlo o no.
Quando si decise ad andarsene sentì il rumore di un po' di voci avvicinarsi e per quanto non volesse rimase inchiodata sull'atrio e quando incrociò nuovamente lo sguardo del signor Taisho che usciva solo e distaccato dai suoi colleghi si rese conto che gli stava andando incontro senza neanche ricordarsi di aver ordinato alle sue gambe di muoversi. Vedendola avvicinarsi il ragazzo si accigliò.
"S-Salve..." disse stringendo il suo libro al petto e puntando il suo sguardo alle scarpe.
"Salve...C'è qualche problema?" chiese la voce distaccata del giovane.
Rin dissentì. Silenzio.
"Vuole la lode?" chiese ancora il ragazzo e Rin alzò di scatto il viso.
"No, no ci mancherebbe il voto va benissimo così com'è!" esclamò.
"Allora mi dica, ho fretta..." le disse il ragazzo un po' seccato.
"Vorrei chiederle se...Ma magari non può..." disse indietreggiando "Però mi chiedevo..." disse rifacendosi avanti.
"Signorina Komori..."
"Vorrebbe venire con me all'artistico circolo...cioè al circolo artistico?" chiese tutto d'un fiato, impappinandosi.
Il signor Taisho la guardò a lungo.
"Va bene..." le disse con semplicità.
Rin alzò nuovamente il viso: "Sul serio?" chiese con gli occhi esageratamente spalancati tanto che le sopracciglia sparivano sotto la frangetta.
"Sta già rimangiando il suo invito?" chiese il ragazzo accigliato.
"No!Certo che no!" si affrettò a rispondere, forse un po' troppo precipitosamente, Rin.
Il ragazzo la guardò come se fosse un'esemplare piuttosto bizzarro di arte moderna.
"Bene allora...Devo andare domani alle cinque davanti al circolo. Arrivederci" disse girandole le spalle per poi portarsi la giacca sulla spalla ed avviandosi lontano con il suo incedere elegante, Rin potè giurare di aver visto l'ombra di un sorriso sul suo bel volto.
Rin aveva sempre odiato esami, test e verifiche in tutto il corso della sua carriera scolastica, sicuramente come tanti altro studenti prima di lei.In quel momento si rese conto che la vita era davvero sorprendente dato che aveva trovato un lato estremamente positivo sull'esistenza degli esami!
Sorrise trasognata mentre lo guardava passeggiare leggiadro e si rese conto che lui era molto meglio di qualsiasi altro capolavoro che aveva visto e studiato in tutta la sua vita.
Al suo confronto il 'David' di Michelangelo impallidiva, decisamente!


Eccomi con la mia nuova follia!XD
Non sono completamente convinta del risultato finale, quindi aspetto impaziente il vostro parere!
Vi è piaciuta almeno un pochino??
Ero piuttosto indecisa sulla materia d'esame di Rin ma poi ho pensato alla sua caratterizzazione che ho nella mia testa e l'ho sempre collocata ad una pittrice quindi niente di meglio della storia dell'arte!;)

Spero davvero che vi sia piaciuta e se vi va di lasciarmi un commentino...
Pleeeeeeeeaseeeeeeeeeee!*^*


Un saluto,
by LilyProngs

  
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