Finding out what it means love.

 
La batteria di Danny risuona forte e potente nelle orecchie di Jake insieme alla voce di Josh e al basso di Sam. Anche lui, con quell’ultima plettrata, permette al pubblico di poter godere delle ultime note di Highway Tune. Forte, aspra, rumorosa come sempre, la prima canzone che avevano scritto durante quei lunghi anni ha aperto il concerto in quella luminosa Los Angeles che aveva aspettato solo loro e che finalmente li sente suonare con tutto il loro amore e la loro passione.
Come ogni volta, nonostante esternamente Jake la faccia passare come la cosa più naturale e semplice che possa fare, il cuore non smette di battere forte nella sua gola e nel suo petto, a ritmo della batteria di Danny e inviandogli una scarica di adrenalina attraverso tutto il corpo che risuona quasi come le corde accarezzate della sua chitarra.
E il cuore inizia a battere ancora più forte quando, premendo le dita della mano sinistra su quelle corde e tirandole giù con la destra, quel Fa diesis minore lo riporta a mesi prima. E poi il La maggiore e subito dopo il Re. Gli è mancata.
Impercettibilmente, abbassa la testa e sorride. Varia la pressione che applica sulle corde, sente Danny e Sam cominciare a suonare.

Everyday is a new day,
everyday way is a new way.
On the edge of darkness,
finding out what it means love.

Quelle parole lo fanno ritornare all’esatto momento in cui, chiusi in una stanza, lui e Josh avevano iniziato a comporre quella che sarebbe stata per Jake la canzone più importante, quella insostituibile. Una canzone che parlava di fratellanza e d’amore, di guerra e di pace.

All my brothers, we stand for the peace of the land,
is there meaning?
I’ve got love in my heart, for an army apart,
I’m bleeding.

Il pubblico canta insieme a Josh e sembra emozionato quasi quanto Jake. Il ragazzo che stringe a sé la chitarra li vede sorridere, nota qualcuno piangere. E mentre il suo cuore batte ancora più forte, Jake riesce a sentirle tutte, quelle voci. Voci di ragazzi, di bambini, di uomini e di donne.
E poi tutto si ferma. Anche se non lo sta guardando, Jake riesce a percepire lo sguardo del gemello puntato su di lui e sulla sua chitarra.
“Forza, Jakey. E’ il tuo momento”, lo sente quasi sussurrare. Ed è vero, è il suo momento.
L’assolo che aspetta non da pochi minuti, ma da mesi. Insieme al pubblico Josh smette di cantare, e in quel momento Jake non pensa più a niente. I suoi unici pensieri sono rivolti alle sue dita che, leggere, sembrano volare su quella chitarra come ciò di più semplice e naturale che possa fare, alla sua amata Gibson, alle urla della marea di persone che lo spingono a fare sempre di più, a imprimere tutta la sua passione su quella chitarra e su quella canzone per lui importante quanto respirare.
Non si ferma, drizza la schiena e solleva la chitarra, la porta sulla spalla destra e si volta in direzione della batteria. Danny gli sorride, affascinato come qualsiasi altra persona presente in quel luogo in quel momento. Un sorriso pieno di ammirazione che riempie il cuore di Jake di orgoglio e fierezza. Respira profondamente, muove le dita velocemente su e giù, prima su una corda e poi su un’altra e su un’altra ancora. Il dolore alla schiena e al collo lo sente forte, aggressivo. Però non gli interessa.
Perché il dolore che prova non è assolutamente niente in confronto alla forza che quella canzone gli infonde, in confronto all’emozione che sente quando, riportando la chitarra all’altezza dell’addome, vede tutta quella gente guardarlo rapita, impressionata.
Jake sorride.

All my brothers, we stand for the peace of the land,
is there meaning?
I’ve got love in my heart, for an army apart,
I’m bleeding.