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Autore: Jasmine_dreamer    09/10/2019    2 recensioni
Elisa ha 25 anni e si è trasferita a Londra, per trovare lavoro e mandare i soldi ai suoi genitori che sono in forti difficoltà economiche a causa dei problemi di salute della madre.
Non ha amici, non sopporta neppure la sua coinquilina e, il suo carattere introverso, sicuramente non l'aiuta.
Ma una persona sembra interessata a scavalcare il muro che lei ha costruito nel corso del tempo.
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Il telefono squilla, numero sconosciuto.
Rispondo.
"Pronto?"
"Compagnia assicurativa" dice una voce dall'altra parte della cornetta.
"Non mi interessa" dico io seccata.
La voce ride: "Elisa, non mettere giù, sono io, Jaden".
Rido a mia volta: "Stavo proprio per mandarti a fanculo e bloccare il numero".
"Addirittura?"
"Sì, non voglio seccatori. Comunque ci hai messo un po' a chiamare eh!" scherzo io.
"Sì, scusa ma ho avuto mille impegni".
"Ah sì? Per esempio?" indago io.
"Beh, per esempio... ehm, non saprei proprio cosa inventarmi, la verità è che in parte volevo farmi attendere, e dall'altra ero un po' imbarazzato a chiamarti. Sai com'è, il nostro primo incontro è stato alquanto improbabile".
"Oh, intendi dire che è strano richiamare la conquilina di quella con cui hai fatto sesso a tre una notte da ubriaco?"
"Sì, era proprio quello che cercavo di dire" risponde lui ridendo.
Rido anche io.
"Beh, però sembra io sia bravo a farti ridere, è già la seconda volta da quando ti ho chiamata".
"Oh sì, è un gran vanto!" esclamo io.
"Comunque, hai impegni stasera?"
"No, perché?" chiedo.
"Questa sera c'è una festa nella mia città. Se sei libera, potrei passare a prenderti intorno alle 7.00 p.m, possiamo andarci e, che so, mangiarci un hot dog... ti andrebbe?"
Effettivamente, avrei bisogno di un po' di svago.
"Ok, ci sto!" esclamo.
"Bene, allora passo alle 7.00 p.m, a dopo" dice lui.
"Certo, a dopo".
Bene, sono solo le 16, oggi ho fatto il turno mattutino.
Considerando che ho già fatto la doccia, dovrei avere il tempo per guardare una puntata di Breaking bad prima di prepararmi per uscire.
Sarà proprio quello che farò.

Sono le 17.40, inizio a prepararmi.
Metto un po' di fondotinta, della terra, il mascara e del rossetto color carne.
Poi mi infilo quel paio di jeans neri che ho comprato pochi giorni fa in un negozio qui a Londra, il mio maglione grigio preferito e le superga nere.
Prima che Jaden arrivi, mi siedo sul divano a cazzeggiare, non vedo Emily da un paio di giorni, meglio così.
Sono le 18.50 quando il citofono suona.
Vado a rispondere.
"Sei in anticipo" dico sorridendo.
"Lo so, casa tua la ricordavo più lontana" risponde.
"Oh, ok. Scendo".
Chiudo il citofono e scendo.
Il suv bianco di Jaden mi sta aspettando proprio di fronte al portone.
Salgo e lo saluto con un ciao.
Lui ricambia il saluto e accende la macchina.
Alla radio, suonano i Red Hot Chili Peppers.
Jaden inizia a cantare 'Under The Bridge'.
"Wow, bella voce!" esclamo io.
"Davvero?" mi dice con aria perplessa.
Scoppio a ridere: "No, fai schifo!"
Jaden ride a sua volta: "Ah beh, mi pareva strano!"
Arriviamo alla festa e noto, con mio enorme piacere, che pare un misto la sagra della porchetta che fanno a Roma e la festa della birra a cui partecipavo sempre con i miei amici a Milano.
Jaden mi prende la mano per trascinarmi al chiosco degli hot dog, dove mi chiede: "Uno normale?"
Io, che mi sto ancora guardando intorno, rispondo: "sì".
"Ok, due hot dog per favore" dice Jaden al ragazzo che li serve.
Ci sono persone che ridono, bambini che girano con enormi peluches tra le braccia e persone che ballano la musica country.
"Mi piace qui" urlo per farmi sentire da Jaden.
Lui mi sorride e io ricambio.
Il ragazzo ci porge gli hot dog e le birre, io tiro fuori il portafoglio, ma Jaden mi ferma mettendomi una mano sulla mia che si accingeva a prendere i soldi.
Fa cenno di no col capo e mi guarda allibito.
"Sicuro?" chiedo perplessa.
"Sono 6 sterline, dannazione" risponde lui.
"Ok, scusa!" esclamo.
Sorride ancora, ed io ricambio... ancora.
Non so perché mi venga così facile aprirmi ed essere estroversa con lui, è la prima persona con cui mi succede da quando sono qui.
Ci sediamo nei tavolini a mangiare hot dog e a bere birra, una serata così banale, ma così felice.
Così semplice ma di cui avevo davvero bisogno.
Quando terminiamo di mangiare, Jaden si alza di improvviso e mi prende la mano per trascinarmi, stavolta, a ballare con le altre persone.
"No! Non so ballare!" urlo io.
"Neanche io... improvvisa!" esclama lui sorridendo.
Arrivati in mezzo alle persone, mi rendo conto di non poter tornare indietro, ed inizio a improvvisare qualche passo che credo di aver visto in qualche film western.
Jaden ride: "Ma che fai?" 
"Ti ho detto che non so ballare!" urlo ridendo a mia volta.
Continuiamo a ballare entrambi con passi improbabili e a ridere guardandoci di tanto in tanto.
Dopo circa mezz'ora di salti e passi country che non credo esistessero prima che noi arrivassimo qui, siamo entrambi sfiniti e a corto di fiato così decidiamo di farci un giro.
"Il tiro a segno! Voglio provare!" esclamo prendendo, stavolta io, Jaden per mano trascinandolo.
Pago 2 sterline e mi viene consegnato il fucile.
Jaden mi dice che lo sto impugnando male, mostrandomi come si dovrebbe tenere.
"Grazie!" dico io prendendo la mira.
Una dopo l'altra, non so neanche come io ci sia riuscita, faccio cadere tutte le lattine.
Esulto, urlando un italianissimo: "Sì, cazzo!"
Non credo che Jaden sappia cosa io abbia detto, ma sta ridendo e io, felicissima, gli sorrido.
Come premio, opto per quel bellissimo panda gigante che in primis mi ha attirata qui.
Stringendo il mio "Panda Peluches" tra le braccia, mi sento proprio una bambina e il merito è di Jaden che mi ha fatto passare una serata bellissima ed è stato in grado di farmi dimenticare, per una sera, di quanto sia incasinata la mia vita.
"Ti va di berci un'altra birra prima di andare a casa?" chiede poi.
"Va bene, perchè no!" rispondo io.
Dopo aver preso le birre, faccio per dirigermi al tavolino, ma Jaden mi ferma per un braccio.
"Vieni, conosco un posto".
Lo seguo per pochi minuti, poi si ferma.
"Wow" dico io.
C'è un lago splendido e le stelle si vedono molto di più da qui, nonostante sia molto poco distante dalla festa.
Jaden sorride e mi invita a sedersi accanto a lui sulla panchina.
"Questo è uno dei miei posti preferiti al mondo" dice lui guardando il cielo.
"Capisco, è davvero molto bello" mormoro.
Dopo qualche secondo di silenzio mi decido a dire a lui quello che avevo pensato poco prima: "è stata davvero la serata più bella che io abbia passato da quando sono a Londra, Jaden".
Lui si volta a guardarmi e chiede: "Davvero?"
Lo guardo anche io.
"Sì, davvero. In realtà, credo sia stata tra le serate più belle in assoluto della mia vita. Ho davvero una vita incasinata ultimamente, moltissimi problemi in Italia e qui non ho nessuno con cui poter parlare, nessuno di cui fidarmi. Ma questa sera, tu, sei riuscito a farmi dimenticare tutto, tutti i problemi e la solitudine eterna nel quale mi sto infilando. Per questo ti ringrazio" dico con gli occhi lucidi.
Lui mi guarda e mi sorride.
Io sorrido a mia volta, di nuovo.
   
 
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