13/10/2019
2 recensioniAnche alle regine, anche alle leonesse
I wish I could hurt you back
Tell me boy, how in the fuck would you feel?
If you couldn't get me back
That's what I wish that I could do to you
[Fgiures - Jessie Reyez]
Una pedina nelle mani di mio padre, poi nelle tue.
Nessuno si è fermato a chiedermi cosa volessi. Volevo essere Regina, vi avrei detto. Entrambi me lo avete promesso, ma a parte un vuoto titolo non ho avuto altro.
Mio padre voleva un accesso al castello e tu alle mie gambe per avere un erede, non è vero Robert? Ero pronta a fare a meno di Jaime, ad imparare ad amarti, ma tu non me lo hai mai permesso.
Zitta dovevo stare, troppo sciocca secondo te per avere un pensiero.
Ferma dovevo stare, troppo insulsa per te per mostrarmi al tuo fianco.
Correvi dietro le gonne di tutte le donne, dalle serve alle dame, e io sospiravo di sollievo. Un altro giorno in cui non mi avresti picchiata per colpa dell’insolenza della mia famiglia. Un’altra notte in cui non mi avresti trascinata sul letto di malagrazia e mi avresti preso con la forza. Lo facevi sempre, mi facevi male, ti premevi così forte dentro di me che mi mancava il fiato. Volevi farmi male: ecco cosa dicevano i tuoi occhi così cordiali quando nessun altro a parte me li guardava.
E quelle poche volte che eri gentile, mi chiamavi Lyanna. Ma, dimmi Robert, avresti trattato così la tua preziosa lupacchiotta?
Una Regina ridotta ad una statua. Che ne è stato della mia corona?
Una leonessa ridotta a una gatta spaurita. Che ne è stato dei miei artigli?
Non ero nulla per te, solo il gravoso prezzo che avevi dovuto pagare per il trono. Non volevi sentirmi parlare, non mi volevi neanche guardare. Da me volevi solo un erede, e un erede non te lo avrei mai dato, l’ho giurato a me stessa. Ci ha pensato il tè della luna ogni notte. Joffrey, Myrcella e Tommen assomigliano tutti al padre, che per fortuna non sei tu.
Ero solo una donna da sottovalutare e da schermire, da soffocare di insulti, schiaffeggiare se osavo sfidarti. E di cui prendere il corpo, se proprio non trovavi nessuna puttana disponibile.
Ma c’è una cosa che avresti dovuto sapere sui leoni, anzi due, caro Robert. Due cose che li accomunano con i lupi. Hanno un gruppo, non viaggiano soli. E i cervi se li mangiano a colazione.
Non ti saresti dovuto fidare di nessuno dai capelli d’oro, nemmeno del più insulso di noi che hai accettato come coppiere. Lancel ti ha avvelenato al momento opportuno, proprio davanti a quello stupido di tuo fratello, un altro cervo affascinante e sciocco.
“Il re è morto” annuncia Pycelle alle mie spalle.
Io non mi volto, non sarebbe conveniente mostrare il mio sorriso.
“Lunga vita alla regina” replico in un sussurro, talmente leggero da non essere udito neppure dal maestro.
Sollevo il calice e mi scolo con soddisfazione tutto il vino rosso. L’unica cosa buona che mi rimane degli anni con te.
NDA: Questa storia dal tema così delicato nasce dall'isprazione che mi ha dato la canzone che ho citato all'inizio, che affronta appunto il tema delle violenze domestiche. Ho deciso di cimentarmi in questo tema così delicato e importante scegliendo volutamente un personaggio forte. Abbiamo visto più volte nella serie scene di abusi (Daenerys e Sansa per nominare le due principali), eppure volevo puntare a portare il messaggio di come vittime non sono per forza persone giovani, ingenue e fragili... Ma appunto può esserlo anche una delle donne più spietate dei Sette Regni, una leonessa e una regina. Il rapporto con Robert non è stato affatto idialliaco e credo che, dagli indizi dei libri e della serie, la realtà del loro matrimonio non si discosti molto da quello che ho voluto rappresentare io. Spero vi sia piaciuta e, soprattutto, di aver affrontato per lo meno in maniera decente questo tema complesso. Alla prossima!