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Autore: Teony    14/10/2019    2 recensioni
Writober 2: Bacio - di Fanwriter.it lista 1
Crack!ship JadErik.
Una notte insonne trascorsa in accampamento, prima delle ultime battaglie.
Genere: Angst, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Writober 2: Jaderik

Tempo scaduto 
 

Esce dalla tenda e lo ritrova intento nello squadrare i focolare, ad occhi languidi e stanchi, a gambe incrociate e schiena curva.
È evidente che sia preso da un pensiero insistente.
«Ehi.»
Il ragazzo dai riccioli azzurri le rivolge immediatamente l’attenzione, inizialmente senza commentare, poi la saluta. «Ehi.»
Jade abbozza un leggero sorriso e con noncuranza decide di sederglisi affianco, mentre lui torna a studiare le fiamme.
«Stai bene, Erik?»
Scuote debolmente la testa, con un pallido sogghigno. «Non riesco a dormire.»
«C’è qualcosa che ti tormenta?»
«Incubi, niente di cui preoccuparsi.»
Jade si rende conto di fissarlo intensamente da prima, quasi si rimprovera, senza una valida ragione e mena lo sguardo in avanti.
«Tu perché sei in piedi?» le chiede, col consueto tono contenuto.
«Pensieri…» risponde a fatica e subito dopo si scopre nello sbirciarlo ancora, con la coda dell’occhio. Trasalisce e torna a focalizzarsi sui ciuffi d’erba, pressati dalle sue gambe.
«Non è la prima notte insonne che trascorriamo insieme» tiene a far notare lui.
«Forse perché siamo due tipi pensierosi» ironizza Jade, stringendosi leggermente fra le spalle.
Gradualmente ha cominciato a riflettere su di un qualcosa che in tutti modi si è sforzata di ignorare. Non ha ancora del tutto il coraggio di esprimerlo apertamente a se stessa, ma si rende conto di doverlo fare, prima di perdere tutto, senza che nulla possa impedirlo.
«A cosa pensavi?» indaga Erik e nessuno può dire che sia spinto da curiosità o una misera voglia di scambiare quattro chiacchiere.
La ragazza si rende conto troppo tardi di aver strappato impulsivamente un ciuffo d’erba. Se ne vergogna senza un chiaro motivo; si concede una lunga pausa prima di esprimersi apertamente. Svia costantemente l’attenzione del ragazzo, che adesso avverte chiaramente addosso. «Mi chiedevo…» mormora. «Cosa succederà quando tutto questo sarà finito?»
«Beh, estirperemo il male o qualcosa del genere? È questo che stiamo cercando di realizzare, no?»
«Dico, a noi.» lo dice con leggera foga e subito se ne rimprovera. Prende coraggio e s’impone di guardarlo.
Ignora quanto il cervello le suggerisca in questo momento. Spera solo che i suoi occhi non lascino trasparire qualcosa che non deve per nessun motivo. «Mi riferisco a noi. Cosa ci succederà, quando tutto questo sarà finito?»
«Ah…» adesso è lui a sfuggirle. «Beh, immagino che—»
«Ci separeremo.» Jade si lascia strappare il commento, senza mostrare alcuna amarezza o malinconia. Ma sembra volersi distaccare da quelle parole o mostrare assoluta neutralità nei confronti di esse. «Non è forse così, Erik?»
Il ragazzo esita leggermente nel rispondere, quasi le parole non vogliano illustrare apertamente i suoi pensieri. «Immagino di sì.»
Lei piega leggermente le labbra verso l’alto, ma sente gli occhi farsi pesanti ed il petto fremere leggermente.
Quindi è così: o adesso o mai più, eh?
«Sai, all’inizio diffidavo di te.» questo però lo dice con una nota di malinconia.
Erik sogghigna.
«Voglio dire, sei un ladro che non ha in simpatia i nobili, no?»
«In pochi si fidano di me» confessa lui, anche se è innegabile quanto aspro sia stato il suo tono. «Quindi non è poi tanto inaspettato.»
Il petto le freme e si domanda: perché quest’impulso di abbracciarlo e stringerlo le si fa più impellente ad ogni secondo che passa?
Si sfiorano inavvertitamente le spalle e lei sente di poter collassare sotto le sue stesse riflessioni. «Ho detto all’inizio.» tende a sottolineare.
«Perché, ora non è più così?» finalmente sono tornati a guardarsi e lui è sarcastico, come se la voglia sfidare. 
«No, non lo è» ricambia con un sorriso sincero e le sopracciglia inarcate. «Probabilmente sei persino più buono e clemente di me.» trae un sospiro. «Hai un cuore d’oro, Erik.»
«Ehi, con tutte queste lusinghe, potrei montarmi la testa.»
Lei ridacchia e gli spintona la spalla per gioco. «Ma va’.» riprende fiato e torna seria.
Il cuore ha preso a palpitare.
No, non può più nasconderlo a se stessa.
La vita è in grado di riserbare enormi sorprese e questa è per lei una chiara dimostrazione. Incurva la schiena e torna a torturare i poveri fili d’erba. «Tu che farai, quando tutto questo sarà finito?»
«Perché lo chiedi?»
Magari non lo sapesse…
«Curiosità.»
«Voglio viaggiare per il mondo» esclama con leggerezza e lei strappa un altro filo.
«Tu, Jade? Cosa farai dopo?»
«Beh, io…»
Io ho dei doveri, a cui non posso sottrarmi, ho una promessa da mantenere e soprattutto ho da rendere il mondo un posto più vivibile, facile, no?
«Io aiuterò le persone.»
E per far questo, dovremo separarci necessariamente.
«Che cosa meravigliosa. E poi sarei io quello col “cuore d’oro”» ironizza il ragazzo.
Jade sta piangendo, se ne rende conto solo troppo tardi, quando le sfuggono le prime lacrime ed Erik non ha difficoltà a notarle.
«Jade, stai bene…?»
Lei si asciuga gli occhi con celerità, incapace di comprendere cosa con esattezza le abbia istigato una reazione simile. «Sì, io… Grazie.» Ma cosa diamine sta dicendo!?
Lui le poggia distrattamente una mano sulla spalla, sperando che questo basti a rassicurarla.
Sarà la stanchezza a farla agire così o forse l’essersi resa conto che ormai il tempo è scaduto, sta di fatto che istintivamente si trova avvinghiata al suo collo, lasciando il ragazzo stupefatto.
«Jade!?»
Inizialmente lei non aggiunge nulla, si limita a stringerlo maggiormente, notando anche che lui non sta minimamente cercando di allontanarla. Poi scioglie l’abbraccio con un sorriso. «Scusami, davvero. Avevo giusto un attimo bisogno di…»
Non sa neanche di cosa.
«Non… non fa niente» bofonchia il ragazzo, che però non ha smesso di guardarla.
«Io torno a dormire, Erik. Sono stanchissima.»
«Sì, certo...»
«Mi raccomando, vai a dormire presto anche tu. Non pensare a brutti sogni» gli dice d’un fiato.
Erik annuisce, consapevole.
Così Jade si concede un ultimo lusso, prima di fuggire nella propria tenda ed imporsi di dormire: gli stampa un bacio sulla guancia e lo sente irrigidirsi.
«Il bacio della buonanotte» dice, forzando nella voce disinvoltura ed indifferenza.
Ma dentro di se sta scoppiando e se ne accorge davvero, una volta che si ritrova a soffocare i singhiozzi sul giaciglio 

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Come si suol dire: alle volte le ship nascono solo perché dei personaggi condividono l'aria che respirano. Ed in un DQ c'è sempre molto spazio alla fantasia per le ship, dato che le romance sono sempre inesistenti o quasi :3 
 
   
 
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