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Autore: Misterius Fan    16/10/2019    1 recensioni
Una paladina strappata dal suo mondo e catapultata nel nostro pianeta in un contesto futuristico. E che le vada o no, ne e da tempo diventata la sua guardiana.
Genere: Azione, Science-fiction, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
Capitoli:
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7.
 

Una parola di troppo


Mentre le ragazze, scese dal veicolo, si avvicinarono al portello di uscita, Lyna stava cominciando a fare ordine sulla sua testa su quanto detto da Nana. Aveva quel presentimento da un po’ ma solo ora stava cominciando a capire che Nana era più di una semplice amica; Era si una persona speciale, e per speciale lo era moltissimo, più di come vedrebbe un’amica. Che si stava pian piano innamorando di lei? O lo era già da molto prima e non se ne era accorta? Tutti queste discussioni vennero immediatamente accantonate quando Lyna si stava chiedendo se era entrata in un agglomerato di uffici o in una navicella spaziale.
 
Era appena entrata nell’Area 16, nota anche come Area Legge; la sede del quartier generale delle forze militari e politiche della Culla. L’interno era completamente diverso delle altre Aree dove era stata, in quanto era un unico edificio che dall’esterno era un enorme satellite/colonia. Niente paesaggi creati ad Hoc, solo corridoi e uffici con architetture degne di un film di fantascienza, con continui via vai di impiegati, guardie di sicurezza armate di tutto punto, e contenenti un  miscuglio di uffici, laboratori, ospedali, servizi e alcuni piani con cabine in caso di turni di notte o temporanei, o addirittura permanenti, soggiorni. Per farla breve, un’unione di ogni genere di edificio pubblico. Mentre Lyna guardava qua e la vide un oblò che mostrava un paesaggio del pianeta Terra. Era fortunata ad averla vista prima di ora, altrimenti non osò immaginarsi l’indecoroso spettacolo davanti a tutti i presenti del vederla la prima volta. Nana si avvicinò a lei mentre si era posizionata davanti l’oblò.
 
<< Una curiosità Lyna: Tu quanto sai della terra? >>
 
 E lei rispose come se fosse interrogata a lezione
 
<< So solo che un tempo era abitata prima che, con la colonizzazione nello spazio, tornasse a ciò che era in origine, ovvero una  landa incontaminata per tutti gli esseri viventi che l’abitavano un tempo. Ho studiato la sua storia, gli usi, i costumi, insomma…. Tutto quanto. Compreso il fatto che imploderebbe nel caso una certa massa di presenze umane ci mettesse piede >>
 
Ma poco prima che potesse esprimere altre perle di saggezza sulla terra dovute a ore e ore passate sui libri, una guardia si avvicinò alle ragazze:
 
<< Scusate, voi siete le ragazze che il sig. Ikuhara sta aspettando? >>
 
<< Si >> rispose Nana << Sono la figlia >>
 
<< Bene seguitemi. >>
 
La guardia scortò le ragazze per svariati corridoi e li Lyna riuscì a intravedere altre stanze degne di svariati edifici pubblici come aule scolastiche, biblioteche e affini prima che prendessero un ascensore che li portò nei piani più bassi del satellite. Una volta scesi attraversarono una porta che mostrava un’ampia stanza bianca. Durante il tragitto Lyna domandò a Nana per curiosità:
 
<< Scusami ma…. Il tuo cognome non è Morinaga? >>
 
<< E il cognome della mia defunta madre >> e poco dopo prese la mano di Lyna istintivamente << Lyna, Stai in guardia >>
 
<< Eh? >>
 
D’improvviso Nana lasciò la mano di Lyna e quest’ultima venne spinta leggermente dalla guardia dentro la stanza. La porta si chiuse di colpo.
 
Superata la sorpresa iniziale , Lyna cominciò a ragionare a mente fredda.
 
<< Se fosse stata una trappola, Nana non mi avrebbe detto d’istinto di stare in guardia. Dal momento che suo padre potrebbe sapere di me, non mi stupirebbe se….. >> e in quel preciso momento si spostò di lato per evitare un fioretto che calava dall’alto.
 
Nonostante la lama sottile, il contatto della punta sul pavimento provocò un cratere che sollevò polvere per aria.
 
<< ….. fosse una trovata per mettermi alla prova >> finì di pensare Lyna mentre poté vedere il responsabile di questo falso attentato.
 
Dalla polvere diradata si palesò  un uomo di con i capelli argentei e gli occhi azzurri che indossava che mutò in una giacca bianca con distintivi militari, dando i segni di un ruolo di alto prestigio all’interno della struttura. A occhio era alto 1,79 Cm.
 
<< Benvenuta nell’area Legge. Ti stai godendo il tuo soggiorno qui nella culla…..ANGEL? >>
 
<< Si. Mi vogliono mettere alla prova >> penso lei mentre capelli, abiti e occhi cambiarono aspetto e  colore e impugnando la sua spada, mostrando la sua identità di Angel come risposta al suo imminente avversario.
 
<< Immagino che quell’attacco a sorpresa dall’alto era un Bluff >>
 
<< Proprio così, mia cara paladina >> E nel frattempo mise la mano sinistra in tasca mentre teneva con la destra ciò che era rimasto del stiletto usato per il falso agguato ma ugualmente pericoloso << Solo che questo non lo è >>
 
Dalla tasca uscì una sfera grigio pallida che emanava un’aura altrettanto pallida. Lyna sembrava stoica e indifferente ma dentro cominciò a sudare freddo.
 
<< Ma com..? >> non concluse la frase che i capelli della persona davanti a lui divennero bianchi e si smuovevano come lenzuola appese ad asciugare in una giornata di Tramontana mentre gli occhi divennero completamente grigi e l’abito lasciò il posto ad una tunica rossa porpora. Il fioretto rotto tornò integrò ma con una forma più elaborata.
 
<< Allora, Angel; Ti va di un cimento? >>
 
<< Dopo mi dovrai dare parecchie risposte insieme al capo di questa baracca >> rispose Lyna mettendosi in posizione di guardia << Fatti sotto >>
 
I due duellanti scattarono ma, anziché incrociare le loro lame, Lyna cambiò direzione e mirò alla mano sinistra del nemico levandogli con un colpo da maestro la sfera che aveva in mano.
 
<< Ora non potrà trasformarsi in qualunque cosa sia >> pensò lei trionfante mentre cominciò a cozzare la sua spada contro quella del suo avversario.
 
Sembrava un duello di altri tempi quello fra i due spadaccini, come se due epoche e terre di spadaccini avessero infranto lo spazio tempo. Lyna prediligeva uno stile versatile e classico mentre l’altro tirava di scherma. Dopo circa un paio di minuti di scontro equilibrato Lyna riuscì a crearsi un apertura sfruttando la sua statura inferiore, peccato che l’avversario era decisamente più scaltro e calcolatore e mostrò che aveva in mano la sfera.
 
<< ACCIDENTI >> si rimproverò Lyna. Era talmente concentrata sul duello che si era dimenticata della sfera e l’avversario era riuscita a riprendersela senza che lei se ne accorse. Lyna si lasciò sfuggire il colpo di spada ottenuto con l’apertura per allungare la mano libera e cercare di riprendere l’artefatto con la forza. Ma era troppo tardi che l’avversario intonò:
 
<< EEEEEEEEEEEEEEEVVVVVOOOOOOOOOOOOOOOOOOKKKEEEEEEEEEEEEEEEEEE!!!!!!!!!!!!!!!!!!! >> e un coro invisibile rispose << AAAAAAAAAAAALLLLLUUUUUUUUUUUUUUUUDDDRRAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!!!!! >>
 
Dalla sfera uscì violentemente un aura color bianco pallida che fece sbalzare violentemente Lyna. L’aura assunse la spaventosa figura di un angelo scheletrico per poi circondare l’avversario e da esso uscì una figura completamente ricoperta di un’armatura d’argento armata di un fioretto ancora più elaborata della precedente e che emetteva un aura bianca pallida…..l’aura di un artefatto.
 
Lyna, sbalzata via da tutta quell’aura, rimase affascinata ma al tempo stesso inorridita dal fatto che vi fosse un'altra figura proveniente dal suo passato ma che era al tempo stesso una completa novità per lei, come lo fu quando scoprì che Fairy era Nana. Sapeva fare come lei ciò che anche Lyna sapeva fare…. ma che ora era non poteva più farlo.
 
<< Pronta per il secondo round? >> disse l’avversario con il tono alterato come se fosse uno spettro
 
<< Non chiedo di me…. >> pure questa volta non finì la frase che si ritrovo l’avversario alle sue spalle e con la manica sinistra della sua tunica lacerata.
 
<< Stavolta ci sono andato di striscio di proposito ma la prossima volta farò sul serio. Quindi sarà meglio che anche tu lo faccia >>
 
I due contendenti ri-cominciarono a duellare. La figura argentea tirava sempre di scherma e quindi Lyna sapeva come contrattaccare, solo che le stoccate, questa volta, erano eseguite ad una velocità talmente fulminea che riusciva a malapena a stargli dietro. Le lame danzavano veloci, quasi invisibili a occhio umano, mentre la figura continuava a stuzzicare la ragazza con continue domande che la fecero innervosire.
 
<< Davvero niente male. Dove hai imparato a combattere così bene? A giudicare dai movimenti di spada sembra lo stile del Grande Tempio. Cos’è, non trovavano più soldati capaci e si mettono a addestrare ragazzine come Guardiane? Immagino che quel vecchio rudere sarà crollato con questi risultati >>
 
Nel sentire tutte queste domande, Lyna perse la concentrazione finendo col sbagliare una parata e ritrovandosi con la guancia destra sfregiata. Stava toccando dei tasti decisamente dolenti. Lyna deviò ferocemente l’ennesima stoccata e cominciò a tempestarlo ferocemente di fendenti che lo costrinsero sulla difensiva, ma l’avversario rincarò la dose:
 
<< Ma toglimi una curiosità: Perché non utilizzi il tuo di artefatto? >>
 
E per tutta risposta, Lyna aumentò l’aggressività dei suoi attacchi e finì per sbottare contro di lui in preda alla furia:
 
<< PRIMO: SMETTILA DI PROVOCARMI E COMBATTI SUL SERIO!!! SECONDO: COSA DIAVOLO STAI DICENDO??? TEMPIO, GUARDIANI, CIMENTO, ARTEFATTI >> e, nel frattempo, fece un balzo per aggredire l’avversario dall’alto urlando senza pensare alle conseguenze la seguente domanda << COME SAI TUTTE QUESTE COSEEEEEE????? >>
 
La risposta fu tanto semplice quanto più affilata di una stilettata al cuore
 
<< Quindi ci ho visto giusto……..Daitiana >>
 
Una parola. Bastò una semplice parola. Fu sufficiente quella parola per far perdere a Lyna il senso della realtà e farla precipitare nel mondo dei ricordi in modo violento. Fu inghiottita da immagini che comprendevano laghi, villaggi rurali, un immenso dragone e 5 figure che sorridevano in sua direzione. Un sequenza di dolori la riportò alla realtà.  Si ritrovò appiccicata al muro con il fioretto che le toccava appena la gola. Dietro l’armatura dell’avversario svettavano due ali angeliche di color grigio metallo. Lyna aveva abbassato la guardia e si era ritrovata in una situazione che, in combattimento reale, le sarebbe costata la vita. L’avversario abbassò l’arma e fece sparire l’armatura che indossava in favore della giacca bianca. Anche i suoi capelli e occhi erano tornati com’erano quando si presento nella sala.
 
<< Dovresti vergognarti >> la rimproverò l’uomo mentre si allontanava da lei << Un vero guardiano non deve mai lasciarsi dominare dalle emozioni come la rabbia e combattere fino a quando l’avversario non viene punito. E la prima regola che viene insegnata. L’hai dimenticato? >>
Lyna non rispose, e non solo per la vergona, ma anche per il fatto che lui sembrava uscito da quel mondo a cui lei era stata preclusa. Lui sapeva cose che solo lei sapeva.
 
<< Beh… vuoi delle risposte….. Ali di Luce? Seguimi >>
 
Lyna sbatté il pugno nel muro e, incurante di tutti i dolori dovuti allo scontro e di quella specie di soprannome (aveva azzeccato un'altra cosa sul suo conto), lo segui.
 
I due presero di nuovo l’ascensore ma stavolta finirono all’ultimo piano. Superato un breve corridoio con oblò panoramici dell’esterno ai lati, varcarono la porta che ergeva davanti a loro dopo che l’uomo mostrò un Badge identificativo che gli valse l’accesso.
 
Lyna si ritrovò in una stanza dall’architettura a lei familiare che le diede un tuffo al cuore: Muri di pietra azzurro con un terreno di colore rosso, mentre le scrivanie, le sedie e tutti gli scaffali e i monitor erano di tecnologia terrestre. Ai lati c’erano dei monitor e uno di essi mostrava la stanza dopo prima si era consumato il duello e Nana stava osservando il replay dello scontro, e il peggio e che c’era l’audio. Accortasi di Lyna, lei le corse incontro:
 
<< Lyna >> e la strinse a se preoccupata << ho visto e sentito tutto dal monitor >> e poi si rivolse quasi rabbiosa nei confronti dell’uomo << Ehi papà, non ti sembra di aver esagerato? >>
 
<< Un momento… >> la interruppe lei nel sentire come lo chiamò << Quel tizio è tuo padre? >>
 
<< Proprio così >> disse lei in tono serio << Lyna, ti presento Yoshitsugo Ikuhara, capo delle forze di difesa della culla, nonché… mio papà >>
 
Lyna, dopo aver ricevuto l’ultima mazzata di sorprese, perse i sensi.
   
 
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