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Autore: TeamFreeWill    19/10/2019    6 recensioni
Prequel della mia long Perfect.
L'inizio dell'amore tra il principe Jared e il cameriere Jensen. Un amore talmente forte che nemmeno le differenze sociali può impedire di sbocciare. :)
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jared Padalecki, Jensen Ackles
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Il principe e il cameriere: il filo rosso del destino'
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Alla fine ,però, vinse lui: il cuore. Non era ancora pronto ad ammetterlo, ma Jensen gli era entrato dentro.

“Ok, Jensen. Mi hai convinto!” disse prendendo anche il suo cellulare e scambiandosi i propri numeri.

Dopo averlo fatto, i due rimasero in silenzio per qualche secondo, ognuno perso nei propri pensieri, gli sguardi fuggevoli e un po’ imbarazzati.

Il primo a riprendersi fu Jensen che notò, sul cellulare del moro, l’arrivo di un messaggio.

“Jared..”

“Sì?” destandosi, il profumo di Jensen intenso che lo inebriava.

“Hai un messaggio…” e indicò il telefono.

“Oddio …E’ Matt che mi chiede dove sono finito!” disse solo, atono e anche infastidito!

“Allora è meglio che ritorni al locale …Dai, o penseranno che sei stato rapito dagli alieni!” disse facendo il giro dell’auto e entrandoci, Jared che stava ridendo e un attimo dopo lo raggiungeva. Serio. Un pensiero improvviso.

Mise di nuovo la testa nell’abitacolo. Dio! Stavolta era ancora più vicino al viso di Jensen, tanto che entrambi potevano sentire uno il respiro dell’altro.

“Jared…” deglutendo…”…cosa…cosa ….?” Decisamente non riusciva a parlare!

“Jensen...” fece il moro allontanandosi giusto un po’, “…ma come farai con il lavoro?”

“Non preoccuparti….Saprò cavarmela come sempre…Ora torna dai tuoi …” sbuffò però…”..amici” e sorrise verso Jared, la mano che accendeva l’auto e la radio.

“Sicuro? Altrimenti io…potrei…”

“Sicuro Jared…sicuro.. vai ora!” lo tranquillizzò il più grande.

“Come vuoi Jensen…ciao!” disse Jared salutandolo anche con la mano e poi attraversando la strada, lo sguardo di Jensen addosso, facendolo rabbrividire fin dentro l’anima.

Non fece neanche in tempo a risedersi al tavolo con i suoi amici, decisamente brilli, che il suo cellulare segnalò di nuovo un messaggio e quando lo lesse, Beh! sentì il cuore battere forte e istintivamente sorrise come un ebete.

“Ciao Jared….” recitava quel primo sms. Il primo di una lunga serie di messaggi.

*******

I due messaggiavano di sera, ognuno nella propria camera da letto lontano da tutto e tutti. Era il loro segreto.

Jared adorava quel momento dove poteva sfogarsi un pò. Jensen era dolce e gli chiedeva sempre come stava e lui, ogni volta, si scioglieva come neve al sole.

Impossibile non farlo!

E allora gli rispondeva con “E’ un pò dura qui a palazzo...” o “ ...me la sono cavata tutto sommato con l’intervista! E tu? Al nuovo ristorante come va?”

“Tutto bene! C’erano dei bambini viziati ma... la serata è filata liscia. Tranquillo!!!” o cose così, leggere e spensierate.

Ma poi si ritrovavano a parlare anche di film, serie tv, football o delle loro famiglie.

Jared scrisse, una volta saputo che Jensen aveva una sorellina più piccola di 7 anni, che anche lui avrebbe desiderato avere una sorella minore ma forse, convenne, era stato meglio non averne perché la madre era una persona alquanto fredda nei suoi confronti e molto severa. “Se ha assillato me con tutta quella roba sul come si sta a corte, temo a quello che avrebbe dovuto passare una principessa. Inchini, salamelecchi, sorrisi di circostanza...Dio, poverina! Meglio essere rimasto figlio unico”

Jensen, colpito da quel sms, gli rispose d’istinto che d’ora in avanti poteva considerare lui come un fratello maggiore!

Nascosti dietro uno schermo erano entrambi rossi in viso a quell'uscita, il respiro più accelerato, un sorriso leggero sulle labbra.

La cosa andò avanti per giorni, su questo livello tranquillo e sereno, anche goliardico quando si mandavano gli sms divertenti, fin quando una sera Jensen non ricevette risposta al suo solito messaggio. “Strano!” disse, alzando un sopracciglio.

Si stava agitando al pensiero di non sentirlo più. Una paura irrazionale e improvvisa. Forse Jared si era fatto beccare, la madre o forse il padre aveva scoperto di quello scambio di messaggi e aveva ordinato che tutto avesse fine. Quasi gli sembrò di sentire il severo rimprovero: “Non è assolutamente consono che un principe porti avanti uno scambio , benché virtuale, con un sguattero da ristorante. Metti fine immediatamente a tutto, Jared!”

Messaggiare con lui era l’unico modo per avere un contatto: certo desiderava rivederlo di persona - doveva accontentarsi! - ma se ora Jared non voleva più messaggere con lui? Oddio! Il cuore iniziò a battergli forte a quella prospettiva nefasta.

“Perché non mi risponde? Oramai la festa di beneficenza dovrebbe essere finita...Oddio...oddio...” disse guardando l’ora, sconsolato. Ma doveva calmarsi. Non era il suo ragazzo e lui non doveva avere questi pensieri irrazionali! Però...

Andò ad aprire la finestra e si appoggiò al davanzale con i gomiti cercando di calmare quei pensieri. Inutile. Sospirò e poi ritornò a sedersi sul letto, a pancia in su, il telefono abbandonato di fianco a lui, le mani dietro la nuca.

Rimase in quella posizione diversi minuti fin quando, senza rendersene conto, non si addormentò.

Verso le 7, non fu svegliato dal suono della sveglia, ma dal cellulare che segnalava l’arrivo di un sms.

Era ancora assonnato quando prese il telefono, ma non appena lesse il nome del mittente beh! si svegliò di colpo, tirandosi su, un sorriso beato sul viso, sorriso che svanì di colpo non appena lesse il messaggio di Jared.

“Scusami Jensen se non ti ho più risposto ieri sera...ma ecco... alla festa di beneficenza.... è successo una cosa....”

“Tranquillo!” gli scrisse solo, “Dimmi cosa è successo? Dimmi se posso aiutarti?” digitò agitato, ovviamente.

“Ho avuto un calo di pressione perché nel locale c’era troppo caldo... Stavo camminando e mi è girata la testa... Ho visto nero per un secondo e ho dovuto appoggiami al primo tavolo che ho trovato... Dio! Hanno chiamato l’ambulanza e ora...sono su tutti i giornali e tg!” scrisse tremando dalla rabbia, Jim che lo guardava accigliato dallo specchietto retrovisore. “Sono appena uscito dal pronto soccorso Jensen e quei sciacalli volevano un’intervista. Jim, mi ha protetto dai flash”

“Che gran figli di puttana” replicò. Era furioso. Nemmeno con una persona che sta male si fanno scrupoli?!

“Tra un po’ vorranno sapere anche quante volte vado in bagno!” scrisse ancora il moro sconfitto da quella realtà, guardando poco dopo fuori dai finestrini della limousine, triste.

Si leccò le labbra sospirando e riprese a scrivere “Non ce la faccio più Jensen...io non ce la faccio più!”

Al più grande gli si spezzò il cuore a leggere quel messaggio. Poteva immaginare la sua espressione...la sua sofferenza...ma che in razza di mondo viveva?

Sentì montargli una rabbia dentro, tale che dovette uscire dalla camera da letto e fare qualche passo, prima in salotto e poi in cucina. Era nervoso.

“Jensen ci sei? Perché non mi rispondi?”

Il moro, fermo ad un ingorgo nel traffico, si era sentito perso senza la risposta tempestiva del maggiore. Perché si sentiva così? Era come se gli mancasse l’aria? No, gli mancava proprio l’aria così chiese a Jim di alzare l’aria condizionata.

“Scusami Jared ... Sono solo furioso per quello che mi hai detto! In che mondo vivi?” rispose sinceramente. “Altro che mondo dorato!!”

E’ un mondo schifoso come hai constatato. Palle!!!! Sono arrivato a palazzo e c'è pure una troupe televisiva….Mi spiace...dobbiamo messaggiare stasera. Ciao” scrisse, dispiaciuto, mentre scendeva dall'auto e guardava il palazzo e poi Jim, la mano sulla spalla del suo protetto, il padre che arrivava di corsa e lo abbracciava. La madre ferma nella sua stoica posizione, davanti a dei microfoni e a alcune telecamere.

Jensen rimase immobile davanti a quel sms per diversi secondi, le mani che stringevano il cellulare e nell'altra il telecomando, la tv accesa sull'edizione del mattino del tg: vedere Mary, la regina, che stava facendo una conferenza stampa in cui avvisava il popolo delle condizioni di salute del figlio - “Ora sta meglio e si è ripreso perfettamente!” e “Si, oggi vi concederà un’ intervista!” - gli fece prendere una decisione, perché Jared non stava affatto bene!

Scrisse e inviò un messaggio folle e d’impeto, messaggio che quando il moro lesse, alla sera, perse diversi battiti, tanto che dovette sedersi sul letto, gli occhi incollati allo schermo.

Ma era pazzo? Sì, lo era! Un adorabile pazzo.

Gesù!!!... Certo si sarebbe distratto e rilassato molto più che stare chiuso a palazzo, ma se lo beccavano a uscire per raggiungerlo al parco fuori città?

Però.. Cavoli!!! non aveva mai fatto una cosa del genere, nemmeno quando usciva con i suoi amici... Dio! Solo al pensiero ebbe un brivido eccitante lungo tutto la schiena!!!

“Jensen è una follia, ma... voglio farlo! Tra un’ora c’è il cambio della guardia e arrivo…Dove ci troviamo?” e inviò l’sms, il cuore impazzito nel petto, nella mente vividi, i suoi stupendi occhi verdi. Oddio! Li avrebbe rivisti!

Jensen, in attesa dal mattino della sua risposta, saltò dalla gioia quando vide la risposta affermativa del più piccolo. Dio! L’avrebbe rivisto!

“Perfetto Jared! Perfetto! Alle altalene, cioè all’entrata ovest del parco” mandando al ragazzo una foto del posto.

“Ok... non è un parco grande per fortuna.... ci vediamo dopo...ciao!”  un sorriso radioso sul viso.

“Ciao!” rispose il maggiore, il cuore impazzito, buttando il cellulare sul letto. Era una sogno. Decisamente era un sogno! Il più bel sogno della sua vita.

Quando uscì dalla sua stanza come il migliore dei ladri, Jared aveva il cuore impazzito e tremava, il passo felpato, i sensi in allerta per evitare che lo beccassero i suoi genitori o Jim o che venisse ripreso da una delle molte telecamere di sicurezza accese 24 su 24.

Tutto, però, procedette liscio – “Ma che fortuna!”– tanto che quando uscì con la sua auto, i finestrini abbassati, si ritrovò letteralmente a ridere di cuore per sciogliere comunque la tensione che aveva accumulato.





Note autrice
Grazie Lilyy per avermi segnalato gli errori di battitura che non avevo notato ^^
  
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