Nel notturno, silenzioso chiarore
Nel notturno, silenzioso chiaroreassaporo quel misto di bacche,
dolci, sanguigni frutti boschivi,
che schiusi e lascivi giacciono
vanesi, senza remora alcuna
su quella bianca e monda tela
qual è il tuo candido viso.
Delle nature più pure e soavi,
quel ch'è indubbio la maggiore
è il munifico tuo sorriso,
riecheggiante senza posa
nei più cari miei ricordi.
Abbagliato a letto giaccio,
schiavo della grazia tua.
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