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Autore: Evola Who    21/10/2019    1 recensioni
“E in che anno siamo?”
“Vediamo…” Iniziò ad annusare l’aria: “Siamo negli anni ’30. Più di preciso il 22 ottobre 1938.”
“1938?”
“Già! In pieno autunno. Te lo immagini, Denny? Oramai siamo alla fine di un grande decennio: nuove emozioni, la nascita e il successo del jazz e del blues, i primi film con audio, le grande invenzioni...”
“La segregazione razziale, il protezionismo, il voto alle donne concesso solo
dieci anni fa, la violenza, i poliziotti corrotti e l’inizio di un confitto mondiale”
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“Dottore…” iniziò a dire lei, intimorita e preoccupata: “Dove è andato a finire?”
“Rapito!” rispose lui con tono fermo. “Il TARDIS è stato rubato!”
Genere: Avventura, Comico, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Doctor - 11, Nuovo personaggio, Sorpresa
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 9
The Final Comfirmation Part I
 
Denny e il Dottore si incamminarono lungo uno dei corridoi del College dopo essere usciti dallo studio di Jones con un'espressione soddisfatta stampata sul volto.

“Beh, alla fine non è stata così complicata” affermò l’alieno. “È stato abbastanza ragionevole”

Abbastanza ragionevole?”  ripeté Denny, perplessa. “Ma se è stato burbero e scontrose con noi. Soprattutto con te.”

“Sì, ma ciò che conta è che alla fine l’abbiamo convinto. Anzi, tu l’hai convinto.” Le rivolse un sorriso luminoso. “Grazie.”

“Figurati” rispose lei, ricambiando il sorriso. “In fondo, dovevo provarci, almeno per te. E sperando che l’aiuto di quell'archeologo sia veramente utile per noi." Fece una pausa, poi la ragazza domandò: "Ma ora, che cosa facciamo? Dobbiamo trovare un alloggio, dei vestiti e tutto quello che ci serve per la spedizione, no?”

“Oh, giusto” rispose l’alieno, un po' perplesso: “E… non hai niente in tasca?”

Lei le controllò e tirò fuori una banconota: “Ho solo dieci sterline. E non so quanto possano valere in dollari, in questo decennio.”

“Beh, possiamo trovare altri soldi. No?” disse il Dottore convinto, per poi guardare l’amica con aria confusa e aggiungere: “E… tu sai dove potreemmo trovarli?”

Denny alzò gli occhi al cielo, sospirando ormai rassegnata.

In quel momento, un uomo ormai sulla mezza età, leggermente robusto, il volto paffuto, i capelli scuri e ordinati tirati all'indietro e elegantemente vestito con un completo nero passò accanto a loro, ma sentendo il loro ultimo dialogo girò la testa verso di loro con aria perplessa e parve rimanerlo ancora di più vedendo il loro strano abbigliamento.

Li guardò allontanarsi finché girarono l'angolo del corriodio e non si videro più, poi riprese a camminare con aria confusa, domandandosi da dove fossero usciti due simili personaggi.

Quando arrivò alla porta dello studio di Jones, bussò, attese l'invito del professore ed entrò.

Trovò l’amico in piedi davanti alla sua libreria, con in mano un atlante. Jones alzò velocemente lo sguardo alla porta, dicendo: “Ah, Marcus, qual buon vento ti porta qui? Un’altra reliquia da recuperare?”

L’uomo rise, rispondendo mentre chiudeva la porta: “No, no. Questa volta è solo una piccola visita di cortesia.” E sorrise.

Marcus Brody, archeologo, ricercatore e curatore del museo ma, soprattutto, il più vecchio amico di Henry Jones.

Il docente sorrise, senza staccare gli occhi dal libro.
Marcus, invece, dopo un momento di incertezza, disse: “Senti, Indy. Non se sia il caso di dirtelo, magari non è nulla di importante. Ma, quando stavo vendendo qui, ho incrociato un ragazzo e una ragazza che stavano facendo un discorso su come trovare del denaro…” e iniziò a descriverli: un ragazzo alto e magro con i capelli corti vestito simile a lui, e una ragazza bassa, più giovane e vestita di blu.

“E sembrava che fossero usciti dal tuo ufficio” terminò.

“Sì, infatti è così” confermò Jones.

Marcus rimase basito dalla sua affermazione e chiese subito: “Ma chi erano?”

“Un decente di Oxford e la sua assistente che cercavano disperatamente il mio aiuto…” raccontò la storia della loro ricerca e del motivo per cui lo avevano contattato.

“E tu hai accettato?” chiese l’amico.

“Certo che ho accettato” rispose Indy, con indifferenza. “Erano venuti dall’Inghilterra apposta per il mio aiuto.” E fece un ghigno cinico.

Ma Marcus non ci trovò niente di divertente, rispondendo a tono: “Indy, ma sei impazzito?!”
Questa volta, il professore alzò lo sguardo confuso per guardarlo in faccia.
   
 
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