Gocce di pioggia
Corde d’acqua che tessono
Sinfonie tristissime nella tempesta.
Il ticchettio del tempo sfuggente
È battuto dallo scroscio notturno.
L’imposta urta
La finestra appannata,
la pioggia annega la terra
silenziosamente
nel rombo che inghiotte la notte.
L’oscurità rompe il tempo,
lega a sé il cielo infranto,
con catene vuote e vane di pianto.
Il tuono ruggente domina
Il ritmo martellante della pioggia.
Luci e chiazze di sereno
Si mischiano senza tregua
Nel puzzle disordinato del cielo.
La quiete finale
Cala come foschia narcotizzante
Sul creato spaventato:
tutto tace addormentato.
E le stelle, occhi freddi
Lontani nell’arcata siderale,
si uncinano alla volta tetra,
brillano rinfrancate
e arridono alla tenebra,
ora sovrana assoluta di questo mondo.