In una villa non molto distante da Parigi, viveva una donna dai lunghi capelli color blu e gli occhi color del medesimo colore. Si stava godendo il suo caffè e allo stesso tempo guardando dei fogli molto importanti che riguardavano il suo lavoro, finché un forte rumore non attirò la sua attenzione, facendola alzare di scatto. Vicino le scale trovò Margaret la cameriera, che stava guardando verso il piano superiore conaria preoccupata.

- Margaret, cosa sta succedendo?- chiese preoccupata la donna.

- Oh mia signora, vostra figlia è rientrata. Non ha salutato ed è corsa subito nella sua camera. Sembrava molto adirata, sono molto preoccupata.- rispose preoccupata la cameriera.

- Non ti preoccupare Margaret, ci vado parlare. Magari lei nel frattempo vada a preparare la sua crostata ai frutto di bosco.- disse la donna cominciando a salire le scale.

- Ma signora, il suo lavoro?- chiese la cameriera.

- Mia figlia è più importante del lavoro.- rispose la donna con un sorriso continuando a salire le scale.

Una volta arrivata bussò alla porta ma non ricevette risposta.

“Chi sa cosa le sarà mai successo” pensò la donna preoccupata.

Decise così di entrare e trovò sua figlia sdraiata sul letto che stava accarezzando il gatto . Si avvicinò a lei e si sedette sul letto.

- Mamma!- esclamò spaventata la figlia, che non si è accorta che la madre era entrata nella stanza.
- Lo sai che è maleducazione non rispondere quando qualcuno bussa alla porta.- disse la donna

- Scusa.- disse girandosi di fianco.

- Allora, cosa succede?- chiese la madre

- Niente.-

- Niente non è vero, tesoro a me lo puoi raccontare.- disse lei accarezzando i capelli biondi della figlia.

- Ma non devi lavorare?- chiese la figlia.

- Il lavoro può aspettare. Tesoro il tuo comportamento sta facendo preoccupare me e la povera Margaret.- disse la madre.

A quelle parole la figlia si girò e guardò sua madre con i suoi occhi color verde.

- Non volevo farvi preoccupare. Mi dispiace – rispose la figlia.

- Allora?-
- Ecco …. Mamma non ti è capitato di stare un posto in cui ti senti fuori luogo?- chiese la figlia.

- Che vuoi dire?-

- Ecco tu e papà mi avete insegnato che anche se stiamo bene non dobbiamo vantarci e giudicare gli altri. Tutti i miei compagni però si vantano degli oggetti che i genitori  gli comprano eil peggiore di tutti è quell’odioso di Felix.- esclamò la ragazza.

- Felix? Il figlio del collega di tuo padre?-

- Si . E’ odioso e crede che il mondo giri intorno a lui,  poi non gli va giù che non gli sono cascata ai suoi piedi come tutte le altre e soprattutto non gli va giù che gli ho dato una ginocchiata sui suoi gioielli di famiglia.-

- Gli hai dato una ginocchiata?- chiese divertita la madre.

- Si e da quel momento è diventato appiccicoso e vuole conquistarmi. Penso che lui è un grandissimo egoista che pensa solo a se stesso-

La madre sorrise.

- Sai una cosa figlia mia, io penso che a causa dell’orgoglio e del pregiudizio l’uomo diventa cieco e ha la possibilità di perdere tutte quelle cose che possono portare all’assoluta felicità.- disse la madre.

- Non capisco.- disse la figlia confusa.

- Ora ti racconterò una storia su due ragazzi accecati dal loro orgoglio e pregiudizio.-

- Mamma se vuoi raccontare la storia di orgoglio e pregiudizio di Elizabeth e Darcy lascia perdere, conosco bene la loro storia.- disse la figlia incrociando le braccia.

- Ma io non voglio parlare di loro. Voglio raccontarti la storia dell’orgoglio e pregiudizio di Marinette e Adrien.-