Questa storia partecipa al Writober2019 con la lista di prompt di Fanwriter.it
Parole: 483
Prompt/Traccia: Introspettivo
Brevi Deliri Pre Partum: Ho scritto questa cosa prima di finire di recuperare gli episodi fino a ora usciti della terza stagione, so… no big spoilers, I think? Also, ho un debole per i supportive siblings, e quindi vi beccate anche Juleka come pov perché sì(?)
I
wish you were special [per lei]
Le è bastato uno sguardo, per
capire tutto: a Juleka è bastato guardare negli occhi
suo fratello per comprendere e pensare “oh,
che bel pasticcio”. Perché Juleka è un’amica
fedele, sempre pronta a dare una mano a chi le chiede aiuto, ma è anche una
sorella che adora il proprio fratello e farebbe di tutto per vederlo felice.
E così si sforza di nascondere il
proprio conflitto quando viene trascinata in un nuovo piano strampalato per far
avvicinare Marinette e Adrien – e invece vorrebbe soltanto
fermare tutto e tutti, prendere Marinette per le
spalle e dirle di smetterla di farsi così male per qualcuno che non la merita.
Perché Adrien, per quanto buono e gentile e perfetto
sia, non si merita qualcuno come Marinette, così
altruista da mettersi da parte per aiutare gli altri a discapito della propria
felicità.
Più volte Juleka
si è trovata a sospirare rassegnata, pensando che in fondo la sua amica e Luka
non sono poi così diversi.
-…Creep, eh?-
sussurra, appoggiata allo stipite dell’uscio socchiuso della camera di Luka.
Era nella sua cabina a studiare, quando l’ha sentito rientrare e subito
rifugiarsi in camera – pochi istanti dopo, ha sentito le prime note.
–Era un po’ che non suonavo i Radiohead.-
spiega Luka, sollevando le spalle, senza smettere di suonare.
Juleka
osserva le dita del fratello muoversi veloci sulle corde della chitarra e
inconsciamente inizia a canticchiare le parole della canzone – e capisce ancora
una volta che qualcosa è successo e, ancora una volta, può solo pensare “oh, che gran pasticcio” - allora si accoccola accanto al fratello, al
centro del lettino singolo nella sua stanza, e appoggia la tempia sulla sua
schiena.
-But I’m a creep, I’m a weirdo… What
the Hell am I doing here? I don’t
belong here… -
canticchia a occhi chiusi, cercando di capire cosa deve fare, combattuta tra
l’affetto sincero verso un’amica e il legame col fratello.
-I don’t belong here… - le fa eco Luka e in qualche modo in quelle
poche parole Juleka sente tutto quello che il
fratello sta provando.
E fa male e allora lo abbraccia più
forte che riesce.
-Mi dispiace, Luka.-
mormora, con la fronte schiacciata contro la schiena del fratello, cercando di
non fargli vedere che sta tremando.
Luka piega appena la testa, posando
la chitarra sulle gambe. -Di cosa, sorellina?-
-Lo sai.-
sente la schiena di Luka irrigidirsi e lo stringe di più tra le braccia. –Mi
dispiace tanto, Luka.-
Perché Juleka
adora suo fratello e vorrebbe solo vederlo felice, ma non sa come fare.
Marinette
è fortunata, pensa, ad avere per sé un pezzetto del cuore di suo fratello anche
senza davvero saperlo.
« I want
you to notice when I'm not
around.
You're so fuckin' special,
I wish I was special…
But I'm a creep, I'm a weirdo.
What the hell am I doing here?
I don't belong here…
She's running out again…»
D.P.P.:
Deliri Post Pianto
In tutta onestà, questo continuo tira e molla
e molla e tira della ship principale mi ha sempre fracassato
un po’ le scatole, per questo ho accolto con esultanza l’apparizione di Luka e
ho cominciato a dare possibilità alla Lukanette. E
mamma mia shippo tantissimo, mannaggia a me.
E poi Luka è un cucciolo bellissimo *si appolipa* è un ragazzo d’oro, ha il mio cuore. Best boy,
must protect.
Poi, well, come ho
già detto io ho un sincero debole per i supportive siblings e questi rapporti fraterni meravigliosi e pieni di
affetto [credo sia tutto partito dai fratelli Elric, mh] e quindi non potevo non buttarci in mezzo anche Juleka, che pure lei è un bimba stupenda che merita tanto
amore. Come tutti, dopo tutto.
Tranne Gabriel, per… vari motivi.
Detto questo io mi eclisso prima che mi
ammazziate malissimo. Ricordate: le recensioni stanno a Maki come il Camembert
sta a Plagg. Datamene un pezzetto e farete di me
un’autrice felice.
Alla prossima e, come dice il mio capo, pace e
bene!
Maki