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Autore: Cielo_Pietra    27/10/2019    1 recensioni
La storia di Susan fu lasciata al caso, quasi dimenticata, io la riprenderò. Riportando giustizia ad una personaggio che io amavo alla follia. Questa storia racconta le vicende di Susan dopo la morte dei fratelli.
''Chi è Re o Regina di Narnia, resterà per sempre Re o Regina''
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Aslan, Famiglia Pevensie, Susan Pevensie
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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FINALMENTEEEEE ORMAI NON CI SPERAVO PIù HAHAHAHAA un grande ritorno......MAGICAMENTE IO ;) 
dannata vita comune, che non mi permette di aggiornare le storie. spero che comunque vi piaccia e che commentiate, lasciandomi un vostro parere, buona lettura. 




























Percorse con le dita la spaccatura per tutta la sua lunghezza, ricordando di quel giorno in cui Aslan era risorto, vederlo spuntare illuminato dal sole aveva reso Susan la ragazza più felice di quella e dell’altra terra.
Voltandosi aveva posato gli occhi sulle statue dei fratelli e della sorella, i visi così coraggiosi e regali, una volta era così anche lei eppure aveva smesso di credere, aveva smesso di pensare che tutto fosse possibile e quella notte li aveva abbandonati tutti per andarsene ad una festa, adesso quella statua raffigurante la sua persona e quel sorriso immobile le trasmettevano tristezza e paura. Aprendo quel baule trovò un sacco di abiti, qualche pugnale, una spada e….un arco e una faretra dalle frecce con piume rosse, e un leone inciso sopra.
Lo strinse forte, come se chiedesse aiuto a se stessa. Una voce risuonò nella sua testa, una voce quasi familiare e dolce che la chiamava, quasi un sussurro ma l’aveva udito bene. Scrollò la testa per tornare concentrata sulla missione, se la tavola era lì significava che il castello era vicino, molto vicino, a meno di due giorni di viaggio di cammino. Avrebbe finalmente trovato le sue risposte, la corona perduta e a chi apparteneva, doveva svegliare Yuma e mettersi in marcia.  
Il cucciolo era particolarmente difficile da svegliare, ma dopo una mezz’ora abbondante ci riuscì, si incamminarono il mattino stesso, raccogliendo i pochi viveri che avevano e qualche altro oggetto recuperato dai bauli. Posizionare la faretra e le frecce sulla spalla la fece sentire viva, come se fosse stata addormentata fino a quel momento e ora si fosse svegliata di colpo, forse ancora un po' scossa ma era sveglia, si legò i capelli in una coda scombinata e partirono verso il castello. La foresta era tranquilla o almeno così sembrava, non avevano molta strada da fare e Susan sperava che andasse tutto bene, anche se le sue esperienze passate e presenti, le avevano insegnato che c’era poco da stare sereni.
Procedevano a passo svelto, nella radura, o almeno per quanto fosse possibile visto che il cucciolo si stancava in fretta, erano appena entrati nel bosco quando Susan si bloccò di colpo e si nascose dietro un cespuglio e Yuma la imitò senza saperne il motivo.
‘’Perché ci stiamo nascondendo?’’ domandò Yuma
‘’C’è un orso laggiù’’ rispose lei
Yuma si sporse dal cespuglio e guardò oltre, poi si rivolse alla Regina
‘’Eh allora?!’’ chiese lui spostandosi dal cespuglio e proseguendo il cammino
Susan non fece in tempo a fermarlo, aveva uno strano senso di deja-vù
 
Si trovavano sul bordo di un lago, erano appena tornati a Narnia e lì incontrarono quell’orso, Lucy gli andò subito incontro e l’animale non ne era rimasto contento, arrabbiandosi e diventando violento, Susan aveva teso l’arco per spaventarlo e indurlo a fermarsi ma lui non le aveva prestato ascolto. Lucy era caduta a terra e stava per essere assalita dall’orso ma lei ancora esitava con l’arco teso e….
 
Senza rendersene conto Susan si era alzata in piedi e si trovava nella stessa situazione di quella volta, la freccia incoccata e la testa vuota ma non avrebbe fatto lo stesso errore di quella volta, Yuma nel mentre si era voltato per vedere come mai la ragazza era ancora dietro quel cespuglio. Quando vide Susan con l’arma in mano, cercò di richiamarla ma i suoi occhi erano vitrei come se fosse da un’altra parte, Yuma si voltò verso l’orso ma non li stava guardando, non si era accorto di loro. La Regina fece partire la freccia in direzione della bestia, mancavano pochi centimetri all’impatto quando il cucciolo si mise tra l’animale e la freccia, venne colpito al petto e con un lamento acuto si accasciò al suolo a pochi passi dall’orso, che a quel punto si accorse della situazione e richiamando i suoi cuccioli svanirono nel bosco di corsa.
Susan ritornò alla realtà e si precipitò verso Yuma steso nella radura, aveva preso il posto di quella mamma orso, il cucciolo di lamentava mentre il sangue fluiva fuori dalla ferita.
‘’Yuma, mi….non…pensavo ti volesse….scusa’’ farfugliò lei confusa e impaurita
‘’Ora raggiungerò la mia mamma ’’ disse debolmente il cucciolo   ‘’Secondo te, sarà fiera di me?’’
‘’Si…. molto fiera. Io invece ti ho deluso’’ disse la ragazza in lacrime
‘’No, sono felice, ti ho conosciuto e ti ho portato al castello, ho finito’’ ribadì il cucciolo accasciando la testa e diventando sempre più debole                     ‘’ Posso chiederti solo un favore?’’ chiese lui
‘’Tutto quello che vuoi’’ disse la Regina
‘’Canta per me’’ sussurrò lui
Susan non era molto convinta della cosa, ma si ricordava che un tempo cantava molto, sua madre le ripeteva sempre una canzone per farla addormentare, ne aveva perso il significato col tempo ma pensò che al cucciolo facesse piacere, così decise di cantargli quella.
 
 
‘’ l'attimo in cui ti fidi di lui
tutto il cielo lassù si tinge di blu
non dovrai arrenderti mai
non hai da temere
se scopri di avere
un amico
accanto a te
accanto a te ’’
 
Quando Susan finì la strofa si rese conto che il cucciolo non si muoveva più e aveva chiuso gli occhi, la ragazza scoppiò in lacrime mentre gli toglieva la freccia dal petto e lo prendeva in braccia, lo adagiò qualche metro più avanti e si mise a scavare una fossa usando l’arco e le mani. Qualche ora più tardi durante il tramonto aveva finito e mise il piccolo corpo inerme nella buca, ricoprendolo di fiori ed erba, poi ricoprì la fossa con la terra e altri fiori, una vera e propria tomba.
Susan dormì lì quella notte, circondata dal silenzio e dalla natura selvaggia, con vicino la tomba e una mamma orso probabilmente molto arrabbiata perché aveva cercato di ucciderla senza motivo. Un’altra colpa sulla coscienza della ragazza che non si sarebbe perdonata mai, un’altra colpa da riparare, una vita spezzata giovane e un innocente quasi sacrificato per un passato lontano.
Il mattino dopo asciugandosi quel misto di terra, sangue e lacrime che era il suo volto, riprese il viaggio e un giorno più tardi era al castello. Quel portone era terrificante e rassicurante allo stesso tempo, i ricordi più belli della sua vita erano stati lì e adesso l’ansia di essere così vicino e così lontano dal suo obbiettivo, la nuova colpa che aveva, un insieme di emozioni che avrebbero spezzato una persona ma non una Regina di Narnia, pensò la ragazza. Ricordandosi in ultimo che sua madre le ricordava sempre che erano le persone messe peggio emotivamente che erano le più coraggiose. Susan alla fine si autoconvinse e ancora prima che potesse toccare il portone, si spalancò da solo.  
 










Eh si, odiami, ho dovuto uccidere il cucciolo. mi stava diventando troppo tutto un piccoli problemi di cuore. qualcuno doveva morire hahahah e a malincuore ho scelto Yuma. 
il prossimo capitolo sarà il finale, Susan concluderà la sua missione e spero di potervelo dare entro natale, ma non ne sono sicura quindi non faccio promesse inutili -.-'' 
alla prossima BYE BYE MY LOVER 
   
 
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