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Autore: Himeno    27/10/2019    3 recensioni
La vita continua ma questa volta i protagonisti nn saranno quelli che conosciamo noi ma i loro figli che dovranno salvare Wonder da un triste destino. Spero che gradirete questa ff come il suo precedente "Amore Eterno" baci da BlackRose91^^
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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- Questa storia fa parte della serie 'Amore Eterno'
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Capitolo 22

 

 

Ruy cercava con tutto se stesso di concentrarsi sulla ricerca ma purtroppo il suo sguardo cadeva sempre su Alam e su sua sorella. Guardava prima uno e poi l’altra e il suo nervosismo cresceva. Marion aveva le guance arrossate e, anche se per pochi istanti, scambiava occhiate con il principe dai capelli argento. Questa cosa proprio non gli piaceva. Sua sorella non aveva mai mostrato interesse per un ragazzo, nonostante ne avesse moltissimi di ammiratori, ed ora eccola a fare gli occhi dolci a questo principe appena conosciuto. In fondo sapeva che prima o poi questo giorno sarebbe arrivato ma pensava che sarebbero trascorsi più anni. Sperava di avere la sua adorata gemella solo per lui ancora per un bel po' ma invece il Destino ha voluto diversamente. Ne era geloso, non era un mistero, da quel punto di vista era davvero molto simile a suo padre. Ricordava ancora al matrimonio di sua zia Milky e dello zio Narlo che smorfie il re della Luna rivolgeva al suo nuovo cognato. Suo padre conosceva lo zio da quando era un poppante quindi sapeva che bravissima persona fosse eppure la possessività nei confronti della sorella lo rendeva comunque geloso. Una cosa era certa. Se Marion e quel coso avessero deciso di fare sul serio lo avrebbe messo alla prova prima di dargli il suo benestare. Lui e suo padre sarebbero stati degli ossi duri.

-Uffa! Ma non si trattava di una ricerca breve? Questo tesoro sembra fin troppo grande per una famiglia che non ama tanto i gioielli- sbuffò Desideria guardando storto la principessa Deborah che si era unita alla ricerca dopo la sua lezione di geografia. Già non le era simpatica dall’inizio, figuriamoci ora che vedeva come lei e suo cugino si scambiavano sorrisi. Non la sopportava. Cosa aveva di speciale questa principessa? Era molto carina, questo è vero, ma Ruy ha avuto dichiarazioni da ragazze molto più belle e le ha sempre rifiutate senza problemi.

-Vi giuro che esistono tesori molto più enormi e che al confronto questo potrebbe sembrare una miseria. Non disperate, troveremo quel diamante.- le sorrise amichevolmente Deborah. Aveva notato le occhiatacce della principessa solare dai capelli biondi ma non ne capiva il motivo. Non desiderava proprio litigare con i suoi ospiti e anzi, voleva essergli amica.

Poomo e Smeralda vedevano la scena con grande interesse. Tra un gioiello e l’altro notarono la tensione che fuoriusciva da quel gruppetto. La principessa solare dai capelli blu era decisamente grata di non provare ancora dei sentimenti per qualcuno e non desiderava raggiungere tanto presto questa fase di crescita. Le dispiaceva da morire per sua sorella ma era anche felice per le due coppie, che ai suoi occhi, sembravano fatti l’uno per l’altra.

A quel punto, Poomo sospirò e guardò l’ora sull’orologio appeso sopra alla porta della sala.

-Ragazzi, state tranquilli. Vedrete che presto uscirà fuori. Per questa sera divertitevi e non pensate a nient’altro. Finisco io di vedere gli ultimi scrigni, poi vi raggiungerò alla festa- disse il folletto. Tanto mancavano ancora poche parti da guardare e i ragazzi dovevano prepararsi presto visto che mancava mezz’ora all’inizio del ballo.

Anche il resto del gruppo guardò l’orologio e annuirono alle sue parole. A malincuore interruppero la loro ricerca.

-D’accordo, Poomo. Facciamo così ma se ci dovessero essere problemi di qualsiasi tipo non esitare a chiamarci, ok?- disse Ruy.

-Promesso-

Deborah fu la prima a muoversi per uscire ma non vide una collana per terra e ci inciampò.

-Oh no!- stava per cadere quando un paio di braccia la presero per i fianchi.

-State attenta.- le raccomandò con gentilezza il principe dai capelli rossi facendola arrossire.

-Gr-grazie.- disse timida. Cielo, quanto sa essere imbranata.

-Non c’è di che.- sorrise lievemente lui. Questo teatrino non era per niente piaciuto alla principessa bionda del regno solare che guardò i due furente di gelosia. Andò verso il cugino e lo prese per un braccio scostandolo brutalmente dalla principessa di Vinus.

-Forza, andiamo! Non abbiamo tutto il giorno- disse stizzita Desy trascinando il confuso cugino verso le loro stanze.

Smeralda si scusò per il comportamento della sorella e li seguì poco dopo con Marion. Era decisamente arrivato il momento per loro di divertirsi e cambiare aria.

 

-Ho fatto qualcosa che non dovevo?- chiese innocentemente Deborah a suo cugino. Era da poco iniziata la festa e dopo le dovute formalità, i due se ne stavano in disparte a guardare la gente ballare mentre aspettavano i loro ospiti preferiti.

Alam la guardò e sospirò capendo benissimo la situazione. Non erano più bambini. Non poteva negare che ormai erano nell’età in cui si comincia a provare sentimenti molto più profondi del semplice affetto. Ma dall’amore purtroppo possono nascere brutte emozioni come la gelosia e l’odio. Lui sapeva, tramite pettegolezzi sentiti a scuola, che simili emozioni sono state causa di guerra nel pianeta dei loro amici, Wonder. Lo stesso padre delle principesse Desideria e Smeralda era stato burattino del cristallo oscuro per gelosia nei confronti della madre dei gemelli. Ed ora un potere nero ancora più potente stava per abbattersi sull’universo intero.

-Deb, ti sei per caso innamorata del principe Ruy? Rispondimi sinceramente.- le chiese diretto. Sapeva già la risposta dal rossore che si era formato nelle guance di lei ma aspettò comunque che glielo confermasse.

-Ch-che cosa dici? Lo conosco solo da pochissimo tempo. Lo avevo visto parecchie volte da lontano quando eravamo in accademia e l’ho sempre trovato bellissimo ma… insomma… gli ho parlato per la prima volta al loro ballo nel Regno Solare e ho visto quanto sa essere gentile e dolce.- farfugliò lei imbarazzata. Era vero. In accademia, non c’era ragazza che non conoscesse il principe Ruy. Essendo tra i principi più belli e popolari era naturale che fosse costantemente osservato e giudicato. Fu per puro caso che lei lo vide per la prima volta in un momento di vulnerabilità di cui sicuro il ragazzo non ricordava di averla vista.

 

*Inizio flashback*

 

-Anche oggi il principe Ruy ha dato il meglio di sé nella prova di matematica.- commentò con occhi sognanti la principessa Irina.

Quest’ultima era una compagna di classe di Deborah ed era tra le più sfacciate ragazze che avesse mai conosciuto.

-Lui è assolutamente perfetto. Non sono è bello ma anche intelligente. Non è da tutti.- la affiancò la principessa Mia, altra compagna di classe ma con più sale in zucca dell’altra.

Deborah le guardò leggermente disgustata. Non apprezzava per niente vedere gente del suo stesso sesso perdere la dignità e sbavare senza ritegno per dei ragazzi. Cosa mai avrà di speciale questo principe? Anche suo cugino Alam era bello e intelligente ma non era un esemplare raro per cui emozionarsi tanto.

Irina vide la sua espressione per nulla impressionata e fece un sorrisino malizioso.

-Tu ancora non l’hai conosciuto, vero Deborah? Sei arrivata da poco ma vedrai che non appena lo vedrai sarai d’accordo con noi.-

Ne dubito, pensò la principessa di Vinus ma annuì comunque per poi congedarsi con la scusa di studiare un po' in biblioteca.

Non riusciva a capirle. Questo principe era solo un ragazzo come tanti, uno tra miliardi che se ne trovavano nell’universo infinito. Parlavano del genere maschile come se ne dipendesse della loro vita e questo era davvero deprimente.

Prima di arrivare in biblioteca decise di passare un attimo in infermeria. Doveva chiedere al dottore un altro pacco di cerotti per quando si pungeva di continuo a lezione di cucito ma a un tratto qualcuno che correva per il corridoio la urtò facendola cadere in avanti.

-Ahia, che male!- si massaggiò irritata il sedere.

-Perdonatemi, non vi avevo vista. Lasciate che vi aiuti!- disse una voce prendendola frettolosamente per la mano e tirarla su.

Prima mi va addosso e poi mi rimette in piedi senza la minima delicatezza, che cafone! Pensò lei. Stava per dirgliene quattro quando alzò lo sguardo e si trovò davanti uno dei ragazzi più belli che abbia mai visto. Aveva degli occhi così intensi.

-Mi spiace essere così frettoloso ma ho un emergenza tra le mani- continuò lui facendole vedere un falco nascosto tra il petto e il braccio sinistro. Sembrava davvero messo male e questo le provocò una fitta al cuore.

Lui la salutò e si scusò di nuovo per poi continuare la sua corsa fino all’infermeria che era in fondo a quel corridoio.

Dopo un iniziale momento di smarrimento, lo seguì in quella che era anche la sua destinazione ma che in quel momento era pregna di agitazione.

Non voleva origliare ma non poté farne a meno. Si accostò vicino alla porta e vide il dottore che controllava preoccupato l’animale. Dopo un tempo che sembrò infinito, l’anziano guardò il ragazzo e scosse con tristezza la testa. Oh no… Deborah guardò il falco che era stato immobile tutto il tempo. Era ferito in vari punti e si vedeva che aveva perso molto sangue.

-Mi dispiace moltissimo, principe Ruy, ma purtroppo questo piccolo falco non ce l’ha fatta. Le ferite erano troppo gravi per poterlo aiutare- disse il medico sconsolato.

Deborah sussultò. Così era lui il famoso principe Ruy che tanto decantavano le sue compagne. Arrossì pensando che avevano decisamente ragione sul suo aspetto ma subito cambiò umore vedendo la tristezza e una lacrima faticosamente trattenuta uscire dagli occhi del ragazzo. Era la prima volta che vedeva un maschio piangere ed era una delle cose più devastanti che avesse mai visto in vita sua. Non perché fosse dell’idea che i maschi non potessero piangere – non c’era niente di male nell’essere sensibili - ma perché da quell’unica lacrima lei capì che quel falco era stato tanto amato.

La principessa seppe con certezza che non avrebbe mai dimenticato quella sensazione di impotenza e dolore trasparire dal bellissimo principe di Wonder.

 

*Fine flashback*

 

Non ci aveva mai pensato prima ma adesso che il cugino glielo faceva presente, Deborah pensò che quello che provava per Ruy doveva essere per forza amore. Le batteva il cuore a ogni suo sguardo, trovava adorabile ogni suo atteggiamento e le mancava da morire ogni volta che non lo vedeva. Lo aveva perfino sognato varie volte ma fino ad allora non aveva voluto dare un nome a tutto ciò.

-Alam...-

-Sì, Deb?-

-Hai ragione. Credo di essere davvero innamorata- disse sconvolta e con il cuore in tumulto.

Alam le sorrise dolcemente e l’abbracciò. Era da sempre come una sorellina per lui ed era felice e preoccupato allo stesso tempo per questa sua ammissione. Non gli dispiaceva il principe Ruy. Da quel poco che aveva visto e da quelle volte che si erano incontrati in accademia era un bravo ragazzo anche se eccessivamente possessivo nei confronti di sua sorella. Ma riusciva a comprenderlo. Voleva solo il meglio per chi gli è caro. Ma quello che gli faceva storcere il naso era che sicuramente la cugina non avrebbe avuto vita facile con la fila di pretendenti per uno popolare come il principe della Luna e in questa missione avrebbe vissuto nell’ansia per le sorti del suo amato. Poi i suoi pensieri andarono alla principessa Marion e sospirò sconfitto. Non poteva negare l’evidenza nemmeno lui.

-Mia cara cugina, siamo decisamente nei guai-

 

Nel frattempo i ragazzi di Wonder aspettavano fuori dal portone di essere presentati al ballo. Ruy accompagnò a braccetto Desideria, su richiesta di quest’ultima mentre Marion e Smeralda restarono ancora un pochino fuori.

-Sei sicura che con questo make up stia bene? Forse è troppo audace.- chiese una Marion molto imbarazzata.

-Non dire sciocchezze! Sei decisamente stupenda, lui non riuscirà a tenere gli occhi lontani da te, ne sono sicura.- le fece l’occhiolino Smeralda. Sarà pure la più piccola del gruppo ma mica stupida a non aver notato con quanta attenzione si era preparata la cugina. Non si era mai preoccupata così per il suo aspetto finché non ha conosciuto il principe di Lunaria.

Marion si irrigidì a quel commento sentendo il cuore scoppiarle nel petto.

-Ma che dici? Quale lui? Non c’è nessun lui.- disse con fin troppa enfasi.

La principessa del regno solare alzò un sopracciglio e la guardò come per dirle “mi credi stupida?”

Marion restò a bocca aperta non sapendo che altro dire. Non voleva mentire alla cuginetta ma non era certa nemmeno lei di ciò che stava provando. In conclusione preferì il silenzio ed entrarono senza nessun altro commento. Una volta che furono presentate anche loro, la gente intorno li guardò con curiosità. I ragazzi presumevano che le voci sulla loro missione era giunta in vari pianeti e in quel momento li vedeva come una speranza per il futuro. Speravano solo che fossero degni di ricoprire quel ruolo.

Nemmeno il tempo di raggiungere il buffet che i ragazzi furono sommersi da inviti a ballare da vari giovani. Desideria amava ballare ma invece di accettare l’invito di uno di quegli sconosciuti preferì spronare il cugino che, pur di evitare un altro stormo di oche adoranti, la accontentò iniziando con lei un valzer.

Smeralda riuscì a sgattaiolare verso il tavolo dei dolci e dopo aver preso una fetta di torta, preferì nascondersi in un angolo a osservare i presenti divertirsi. Anzi, era meglio dire che aspettava di vedere una certa scena che non stava tardando ad arrivare.

 

Alam ruppe l’abbraccio e guardò oltre la spalla della cugina. Erano arrivati i loro ospiti d’onore ed avevano già riscosso un certo successo. Era normale. Penso che ormai lo sapevano quasi tutti della minaccia oscura che stava per invadere l’universo e loro erano i predestinati a salvarci tutti.

Non appena presentarono l’ingresso della principessa Marion i suoi occhi inevitabilmente furono subito calamitati verso di lei e, per tutte le lune del mondo, era davvero magnifica. L’aveva già vista nel suo vestito ma con quel trucco leggero e i capelli lasciati sciolti con le punte leggermente arricciate le sembrava una dea. Lui scosse la testa come per risvegliarsi da un sogno. Che osservazioni smielate faceva fare l’amore. Aveva tanto deriso le persone innamorate ed ora faceva simili commenti con il cuore che gli batteva all’impazzata. Che razza di ipocrita. Ma ormai non si poteva tornare indietro. Una volta che Cupido colpiva non lasciava mai le sue prede e in quel momento voleva solo raggiungere la principessa della Luna e stringerla a sé. Era stanco di negarsi le cose. Stanco di negarsi la felicità. Solo perché suo padre era diventato in quel modo per aver perso la persona amata non significa che sarebbe stato anche lui un simile debole, no?

Non poté farsi altre domande che a un certo punto notò vari principi che le stavano chiedendo di ballare e che lei cercava cortesemente di rifiutare. Il tarlo della gelosia cominciò a corroderlo. Lui non aveva diritti su di lei ma non poteva fare a meno di sentirla già sua nel profondo. Non era mai stato un tipo possessivo ma se è per quello, nemmeno era mai stato innamorato ma sapeva che esserlo portava a comportarsi da stupidi. Si odiava per essere caduta nella trappola dell’amore e a volte provava rancore anche per la principessa del Regno della Luna. Era sua la colpa di simili pensieri, sua la colpa per il fatto che gli provocava emozioni mai provate prima da nessun’altra. Ma più forte dell’odio c’era l’amore e in fondo sapeva di essere spacciato dal giorno in cui l’ha incontrata.

Si congedò di fretta da Deborah e con poche falcate raggiunse la principessa dai capelli cobalto facendo indietreggiare in automatico gli altri pretendenti che lo fissavano con rispetto misto a curiosità. Non aveva fama di essere uno che si divertiva alle feste e chiedeva raramente a una ragazza che non fosse sua cugina di ballare quindi era comprensibile il loro stupore.

Marion gli sorrise con calore e aspettò che le parlasse. Non voleva sembrare speranzosa ma allo stesso tempo temeva di risultare di nuovo impacciata.

Alam si schiarì la gola e la guardò dritta negli occhi. -Principessa Marion, è davvero splendida questa sera.-

Ma cosa stava dicendo? Non faceva mai complimenti a una ragazza.

-G-grazie mille, principe Alam. E’ un vero piacere essere qui.- disse facendo un breve inchino.

-Mi concederebbe l’onore di ballare con lei?- disse porgendole la mano.

Ecco. Lo aveva detto finalmente. Vedi, Alam, non era tanto difficile. Pensò lui.

Lei arrossì per poi annuire e accettare la mano che la guidò subito al centro della sala.

-Presumo che sia inutile dirvi che potrei calpestarvi i piedi. Sapete già quanto so essere goffa.- gli disse imbarazzata e il suo rossore aumentò ancora di più non appena si trovò di fronte a lui che le sorrideva malizioso.

-Presumete bene. Come vedi la vostra goffagine non mi ha spaventato abbastanza per non chiederti di ballare.-

-D-davvero mi trovate splendida?-

Non sapeva nemmeno lei da dove aveva trovato il coraggio di chiedergli ciò. Guardò in basso pentendosi subito di quella domanda. Non voleva sembrare una ragazza frivola che pensa solo al suo aspetto fisico.

-Sì. Siete splendida. La principessa più bella che abbia mai visto.- lo sentì udire e subito dopo iniziarono a volteggiare.

Lei sgranò gli occhi e lo guardò. Il viso di lui era serio e si poteva leggere ammirazione mista a qualcosa che sperava ardentemente provasse.

Il principe la osservava come se fosse un gioiello di inestimabile valore. La faceva sentire speciale. Un calore sul petto, ormai famigliare, iniziò a propagarsi per tutto il corpo, e per nascondere il tumulto che la agitava, gli sorrise radiosa.

Dal canto suo, Alam era senza fiato. Sperava da sempre di sfuggire alla maledizione che l’amore portava nella sua famiglia ma non è stato così. Si augurava che in futuro non si trovasse distrutto e con il cuore a pezzi. Ormai lo aveva in pugno e le parole gli uscirono senza più freni.

-Sei per caso una strega, Marion? Non trovo altra spiegazione del perché mi batte così forte il cuore ogni volta che ti vedo. Sei nei miei pensieri costantemente e so che dovrei ma non riesco a cancellarti dalla mia mente.- le disse eliminando tutte le formalità. Almeno per questa sera voleva sentirsi libero. Domani sarebbe stato un altro giorno e avrebbero pensato alla salvezza dell’universo ma ora non voleva più mentire a se stesso.

Marion trattenne il respiro e sgranò gli occhi non credendo alle sue orecchie. Questa sembrava una dichiarazione d’amore in piena regola. Non era la prima volta che ne riceveva una ma era la prima volta che sentiva qualcosa di profondo per un ragazzo. Doveva essere un sogno...

-E’ la prima volta che mi sento in questo modo. Cosa mi stai facendo? Ho paura che tutto questo non porterà a niente di buono.- continuò con un’espressione affranta.

-Pe-perché dici questo?- riuscì a dire lei in un sussurro roco. Non riusciva a crederci. Il principe che aveva occupato i suoi pensieri dal primo sguardo le stava aprendo il cuore. Era troppo bello per essere vero.

-Perché l’amore rende deboli e ti distrugge. Ho visto con i miei occhi cosa vuol dire amare e perdere chi si ama e non voglio sentirmi in quel modo.-

-Io invece pensavo che non mi sarei mai innamorata di qualcuno tanto intensamente. In fondo speravo un giorno di trovare il vero amore come era successo ai miei genitori.-

Si guardarono profondamente negli occhi con la potenza delle loro parole ad avvolgerli.

-Vorrei non amarti ma non posso più negare ciò che provo. Ero convinto che l’amore a prima vista non esistesse e invece ti vidi a quel ballo e...-

-E ho sentito come una scossa.- concluse lei per lui perché lo aveva provato anche lei.

-Già- sorrise lievemente.

-Già-

-Non si può più tornare indietro. Ne sei consapevole?- le chiese.

Fermarono la loro danza e rimasero a fissarsi. Era un sogno da cui non volevano svegliarsi.

-Sì.- gli strinse le mani e una lacrima le scese sulla guancia.

Lui fu subito pronto ad asciugargliela accarezzandole il viso.

-Non sappiamo cosa accadrà in futuro ma sono stanco di trattenermi. Domani forse tornerò a fingermi indifferente a te e a tutto il resto del mondo ma per questa sera ho voluto togliermi un peso e sentirti finalmente vicina a me. Promettimi che non mi lascerai?-

Sentiva che quella domanda non era riferita solo a questa sera ma voleva rassicurazioni sul fatto che lei sarebbe tornata da lui sana e salva dopo aver completato con successo la missione. Non si accettavano sconfitte e non voleva pensare ad altre eventualità.

-Te lo prometto.-

La mano che accarezzava il viso scese sul mento e continuando a guardarsi avvicinarono le loro teste. Erano ancora dei bambini ma desideravano il contatto delle loro labbra più del prossimo respiro.

Mancavano davvero pochi millimetri per baciarla ma un urlo li bloccò e guardarono dove la folla si era riunita.

-Oh no...-

Il loro momento era perso e stava per arrivare l’azione.

 

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Penserete che questa dichiarazione sia stata troppo affrettata e forse avete ragione ma ci ho ragionato un po'. Siamo al capitolo 22 e stiamo per avvicinarsi alla fine della missione, alla resa dei conti quindi ho voluto regalarvi una scena romantica di loro due. Bisogna cogliere l’attimo, no? :P Non preoccupatevi, anche gli altri avranno il loro momento e torneremo anche su Wonder a vedere la situazione.

A presto e mi auguro che anche questo capitolo vi sia piaciuto!

Himeno

 

 

   
 
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