Ma come potevo sperare di crescere su "normale" quando da piccolo ho avuto Ryo e Lupin III come linee guida?
Come potevo sperare di diventare come tutti gli altri, quando abbiamo prospettive della vita così diverse?
Non è questione di gioco di luci,
né questione di avere o meno un'anima sensibile.
L'essere diversi è per molti un deficit,
un gap da colmare.
Per me è un pregio!
Perché se e quando ti avvicini a me
è perché (in fondo) speri di avere un quid peculiare.
Non la solita solfa trita e ritrita di luoghi comuni e banali cliché.
La peculiarità si "paga" con l'alienazione,
alienazione da una civiltà che tratta le persone come oggetti e gli oggetti come persone.
Allora lasciatemi ai miei eroi
che tra errori e sciocchezze
amavano, rischiavano, e davano tutto per il loro obiettivo.
Lasciatemi alla mia infanzia, e alle cose belle,
ai sentimenti puri, e la voglia di cambiare le cose.