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Autore: LiHuan    02/11/2019    1 recensioni
Nella notte di Halloween, Mo Guan Shan si ritrova a partecipare ad una festa a casa di He Tian. Quattro ragazzi, una candela e un’inquietante storia.
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: He Tian, Jian Yi, Mo Guan Shan, Zhan Zheng Xi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Storia partecipante all’Halloween event indetto dal gruppo We are out for prompt su facebook

Prompt: He Tian non sapeva come scusarsi con le persone ma ogni volta che gli chiedeva scusa, Mo sentiva che era sincero.
Pacchetto 17: Festa, candela, tremare


 

 
Halloween era una festa che a Mo Guan Shan non piaceva particolarmente. Non trovava divertente tutta quella gente mascherata, quel trambusto per le strade e i ragazzini che suonavano alla sua porta in cerca di dolcetti e caramelle. Era riuscito a scansare l’invito di alcuni suoi compagni di classe per la consueta gita fuori porta alla Beijing Happy Valley, un rumoroso parco divertimenti che per l’occasione veniva allestito con zucche, fantasmi e tutto ciò che il consumismo proponeva, soltanto per ritrovarsi costretto a passare la serata nell’appartamento di He Tian, insieme ad altri due idioti.
La stanza era illuminata solo dalla luce della luna e da una candela che era stata accesa e posizionata al centro, mentre loro quattro erano seduti sul pavimento attorno ad essa. Mo temeva ciò che stava per accadere. L’idea era stata proposta dalla mente bacata di Jian Yi e accolta con un ghigno da He Tian che si era offerto volontario per dare il via a quella messinscena promettendo di raccontare una delle storie più spaventose mai ascoltate. Non era certo un racconto del terrore ad impaurire Guan Shan ma lo sguardo oscuro che il moro gli aveva lanciato poco prima era riuscito a fargli correre un brivido lungo la schiena. Il ragazzo aveva spostato la candela verso di sé in modo che soltanto il suo volto fosse illuminato lasciando tutti loro più al buio e quella luce soffusa lo rendeva spettrale, etereo, tanto da sembrare uno spirito salito in terra dal mondo degli inferi. Mo deglutì a fatica senza però riuscire a distorgliere lo sguardo.

“Questa storia ha inizio durante una notte piovosa d’autunno” esordì He Tian “sull’autobus 375. C’erano un ragazzo, un anziano e una giovane coppia che si era immediatamente appartata sui sedili al fondo per potersi ritagliare un po’ di intimità”.

 Il moro fece una pausa rivolgendo al rosso un sorriso malizioso.

“Hey, abbiamo detto che doveva essere una storia del terrore non un porno sull’autobus!”

Jian Yi spezzò così l’atmosfera guadagnandosi un’occhiataccia da parte di tutti i presenti e una gomitata da Zhan Zheng Xi.

“Un po’ di pazienza, siamo solo all’inizio” fu la divertita risposta di He Tian che ancora aveva stampato in faccia quel sorrisetto enigmatico “Tutto era apparentemente tranquillo. Giunti nei pressi di una fermata l’autista aveva fatto salire altre due persone vestite in abiti tradizionali che, piuttosto infreddolite,  si erano sistemate al centro dell’autobus molto vicine l’una all’altra con l’intenzione di scaldarsi. Non era strano vedere gente agghindata in quel modo durante i festeggiamenti per la notte dei fantasmi, in tutta la città si tenevano eventi e feste a tema, e la loro presenza finì per essere presto dimenticata. L’anziano dopo aver osservato a lungo tutti i presenti sbottò all’improvviso rivolgendosi al ragazzo che era salito insieme a lui  creando un’accesa  discussione. Inizialmente il giovane rimase sorpreso nel sentirsi incolpato di atti che non aveva compiuto. Aveva quindi tentato di difendersi, sostenendo  che l’anziano si stava inventando ogni cosa. La discussione presto finì per degenerare al punto che il vecchio signore domandò all’autista di farli scendere in modo che lui potesse segnalare il comportamento del ragazzo alle autorità. La reazione del giovane fu quella di continuare a difendersi accanitamente mentre i toni forti delle loro voci stavano provocando troppo trambusto. Fu così che l’autista prese la decisione di farli scendere per poter continuare il viaggio in tutta tranquillità e nel momento in cui entrambi misero piede a terra, ecco che accadde qualcosa di inquietante”.

He Tian prese fiato prendendo tra le mani la candela e soffiandoci sopra spegnendo la fiamma. Quel gesto improvviso lasciò tutti i presenti sorpresi per qualche istante. Jian Yi aveva perso la voglia di fare battute e la sua mano tremolante era andata a stringere la maglia di Zhan XiXi che fissava He Tian in modo cupo e con la fronte aggrottata. Guan Shan si ritrovò a sobbalzare in maniera incontrollata, suo malgrado coinvolto dalla storia.

“Qualcosa non va, piccolo Mo?” domandò il ragazzo seduto accanto lui, appoggiandogli una mano sulla testa tentando di accarezzarlo. Il rosso lo respinse in malo modo.

“Cazzo, lasciami stare!” brontolò Mo per tutta risposta, ma circondandosi le ginocchia con le braccia.

He Tian sorrise ancora:
“Bene, allora vi dirò ciò che accadde dopo! Una volta rimasti soli il ragazzo continuò a domandare al vecchietto il motivo per cui l’aveva accusato tanto ingiustamente mentendo anche di fronte all’autista e l’anziano che sembrava aver ritrovato la calma gli disse, con agghiacciante naturalezza, che aveva organizzato tutta quella messinscena soltanto per salvargli la vita. A detta sua le due persone in abiti tradizionali non erano esseri umani ma demoni assetati di sangue. Il giovane ovviamente non credette ad una sola parola e urlandogli contro scappò il più veloce possibile lontano da quel folle. Soltanto qualche giorno più tardi si rese conto di ciò che realmente era successo. Quell’autobus numero 375 era stato ritrovato in una zona a molti chilometri di distanza dal percorso abituale, con sopra tre corpi in decomposizione: uno appartenente all’autista e gli altri a due giovani seduti nei sedili al fondo, ma la scoperta più spaventosa era il serbatoio svuotato della benzina e riempito con del sangue umano.”

Così dicendo He Tian tirò fuori da dietro la sua schiena un contenitore per alimenti pieno di un liquido denso. La poca luce impediva di vederne il colore ma tutti nella stanza sussultarono.

La reazione di Guan Shan fu la più inattesa.
 Il rosso si alzò di scatto sbraitando a gran voce: “Basta, mi avete rotto voi e la vostra festa di merda, io me ne vado!” e senza incrociare il volto del padrone di casa si diresse a grandi passi verso la porta, sotto gli sguardi attoniti di tutti.
Non si accorse neanche della luce che veniva accesa alle sue spalle né della voce di Jian Yi che tornava a fare battute, e si precipitò giù per le scale.
Si sentì afferrare il braccio ma non si voltò.

“Hey, dove stai andando?”

He Tian lo aveva seguito.

“Me ne torno a casa, fanculo, lasciami!”fu la sua risposta, mentre tentava invano di divincolarsi dalla presa del moro, tremando per la rabbia.

“Era solo una storia, scusami… non andare” disse, appoggiando la fronte sulla sua spalla.

He Tian non si scusava quasi mai con nessuno eppure ogni volta che chiedeva scusa a lui, lo faceva sempre con quel tono quasi implorante, come se la cosa che temesse di più fosse il venire respinto o allontanato. E Guan Shan non poteva fare a meno di credergli, per quanto la cosa lo infastidisse. I muscoli si fecero meno rigidi ed He Tian sorrise senza sollevare la testa da quella posizione.

“E poi quello non era sangue… ho preso una bottiglia di vino pregiato dalla dispensa di mio fratello, facciamolo bere a Jian Yi e vediamo che succede!”

Mo voltò di poco la testa, guardandolo di sottecchi.
“Sei un idiota!” fu l’unica esclamazione del rosso, prima di lasciarsi trascinare nuovamente sulle scale, con un braccio di He Tian attorno al collo.
L’anno successivo, pensò Mo, alla festa di Halloween ci avrebbe pensato lui perché lasciarlo fare agli altri tre era spaventoso, molto più che una stupida storia del terrore.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
   
 
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