Quando credi che la persona sia quella giusta, a volte la mente si annebbia e non puoi far altro che vedere lei, ed è quello che è successo con Adrien, credevo di avere un opportunità con lui ma…a quanto pare mi sono sbagliata.



Da quel giorno in cui mi ha dato l'ombrello sotto quella pioggia scrosciante il mio cuore ha iniziato a battere per quel ragazzo, dai capelli dorati e gli occhi verdi, e nonostante i miei goffi tentativi di farmi notare, di fargli capire che quello che provavo per lui non era solo amicizia ma amore… capì che era un sentimento a senso unico.




Vederlo in quel momento seduto con Katami, mentre mangia un gelato , non potei fare altro che sentire il mio cuore rompersi ancora di più, quante volte avrei voluto essere io al posto di quella ragazza che mi assomigliava ma non era uguale a me…era bella, forte, sicura, determinata, intelligente…tutto quello che io non ero, o per meglio dire non rappresentava la mia parte civile.





Ma non posso dargli una colpa…alla fine sono stata io la codarda, io mi sono sempre creata problemi da sola, la colpa è mia che non sono stata così coraggiosa per dichiararmi, sapevo che se non lo avessi fatto qualcuno lo avrebbe portato via da me prima o poi, ed è successo.

 


Solo ora capivo sul serio il mio partner Chat Noir, lo avevo sempre rifiutato perché il mio cuore era già preso, forse se non fossi stata così accecata dal quel ragazzo che ora mi ritrovavo ad ammirare, avrei potuto seriamente innamorarmi di Chat, era sempre stato carino e dolce e protettivo con me anche quando parlava con la me stessa civile, ma purtroppo lo potevo considerare come un buon amico su cui contare e niente di più.





Con Adrien…bhe la cosa era più complessa, in quel momento sentivo la necessità di allontanarmi il più possibile da lui, almeno per riprendermi un po’, si sembravo una codarda a pensare di allontanarmi dalla persona che amavo,ma non credo ci sia nulla di male a cercare di pensare a me ogni tanto essere un po’ egoista non era un crimine dopotutto, per questo sono completamente diversa da quella ragazza che ora rideva con il biondo.





Quando ho avuto il compito di proteggere Parigi come Ladybug mi sono ritrovata confusa, spaventata, amareggiata, il momento in cui ho dato il  miracoulus del drago a Katami, lei non aveva esitato un attimo a dimostrare il suo lato deciso anche sotto la maschera, sapeva quello che voleva, sapeva cosa faceva, no come me che esitavo ogni volta che i miei occhi e quelli di Adrien  si incontravano e iniziavo a balbettare.





Forse mi sbagliavo quando pensavo che quei momenti in cui  il modello mi dedicava quelle piccole attenzioni era perché provasse qualcosa per me, erano attenzioni di amicizia niente di più,  quante volte ho sentito la parola (Amica) uscire dalla sua bocca e nonostante tutto sorridevo per non fargli capire quanto io stavo male, ma vederlo felice mi bastava… almeno era quello che credevo.





Sembrava che la mia vita andasse bene, avevo degli amici fantastici, dei genitori che mi volevano bene, anche l'essere Ladybug ha iniziato a piacermi, prima di scoprire che ormai avevo perso la mia vera personalità…scappare, mentire tutte cose che ora facevo naturalmente, nessuno sa che questo peso lo porto sola sulle mie spalle, nessuno sa come sto realmente nemmeno Tikki che ormai era la mia confidente.





Ero stanca!... stanca di tutto e di tutti, ora ho capito perché Adrien ha scelto Katami lei era quello che io non potevo essere, e ora che sto ferma ad ammirarli non posso fare altro che pensare che siano una bella coppia, sapevo che prima o poi avrei dovuto fare i conti con me stessa,  ma speravo il più tardi possibile di affrontare i miei sentimenti così affondo.






Quando mi sedetti un po’ lontana dalla felice coppia, notai il ragazzo che in quei mesi cercava di farmi sorridere.




Luka era tranquillo, pacato sapeva leggere i pensieri della gente e li incastonava nelle note della sua musica, come fece con me il primo giorno sulla barca della sua famiglia, non lo conoscevo non gli avevo mai parlato eppure con un solo sguardo aveva rappresentato il mio stato d’animo inquieto con la sua chitarra, non posso negare che con lui ero in pace, anche in quel momento in cui ammiravo la Senna con il ragazzo accanto e il suono dolce della sua musica che risuonava in me, mi ritrovai a pensare a tutto quello che aveva fatto per farmi felice , mi aveva ascoltata, confortata mi aveva  detto poche ore prima  che con lui potevo essere me stessa stringendomi tra le sue braccia che mi confortarono in quel momento di debolezza in cui le lacrime erano sfuggite al mio controllo facendo crollare la facciata della ragazza felice che avevo costruito , e in quel istante avevo sentito i pezzi del mio cuore fremere leggermente.



 Sorrisi quando ripensai a quella dichiarazione che mi fece prima che fosse Akumatizzato così dolce, sicura e non posso negare che le sue attenzioni mi facevano piacere mi facevano sentire importante.




Lui vedeva la vera me, la vera Marinette… no l’eroina di Parigi , ma la goffa e impacciata ragazza ritardataria che cadeva ogni due metri no la forte e atletica Ladybug. 




Avevo perso  Adrien quel giorno, ma avevo trovato qualcuno che forse poteva ricomporre il mio cuore ferito, e quel qualcuno aveva gli occhi azzurri che ora erano chiusi intenti a comporre quella melodia, che mi fece capire una cosa importante…non ero sola.








Ciao a tutti, so che come storia è corta e grammaticalmente è letteralmente uno schifo, ma spero con il tempo di migliorare anche iniziando a scrivere fanfiction più lunghe. 


Passando al tema della one-shot che ho scritto, mi è venuta in mente mentre guardavo l’episodio la battaglia dei Miracoulus,  specialmente l’ultima parte dove Marinette ammirava Adrien e Katami insieme e i suoi pensieri in quel momento. 


Premetto che sono sempre stata una fan del Adrienette, ma da come si stanno svolgendo gli eventi sto passando dalla Lukanette,  alla fine Luka con Marinette non lo vedo male.

Ok faccio schifo con le conclusioni meglio chiudere qui bye bye.