Anime & Manga > Captain Tsubasa
Segui la storia  |       
Autore: Sanae77    05/11/2019    3 recensioni
Due premi diversi per una vacanza unica.
Chi ha vinto questo premio per meriti calcistici e chi per essersi diplomato.
Curiosi di leggere questa avventura?
Genere: Avventura, Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Sono circa cinque giorni che ci siamo trasferiti nella grotta, finora è la soluzione migliore che abbiamo trovato, difficilmente in questo ambiente riusciremo a scovare di meglio. Anche mio marito trova la sistemazione molto confortevole.
La caverna è veramente grande e spaziosa, ha una camera centrale dove solitamente consumiamo i pasti, abbiamo scelto delle vedette per controllare il mare in cerca dei soccorsi, sulla punta più in alto dell’isola è allestita un enorme catasta di legna, che in caso di avvistamento abbiamo intenzione di accendere.
Anche se per ora di imbarcazioni all’orizzonte, non ne abbiamo vista neppure mezza, credo davvero che i soccorsi non siano mai stati inviati, immagino che tutti staranno piangendo per noi, credendo che siamo morti.
Prima che si accorgano che non è così, passerà molto tempo, il recupero dei corpi nella nave affondata immagino non sarà così immediato, inoltre ci sarà il riconoscimento e solo alla fine si renderanno conto che manca tutta la nazionale al gran completo. Ne passerà di tempo, tanto, tantissimo.
Yayoi è insieme a Hikaru, e dopo giorni finalmente la sento ridere, lui la sta aiutando molto a distrarsi dalla morte di Jun, non posso ancora credere che il baronetto sia morto.
Ci siamo organizzati molto bene, ognuno all’interno del gruppo ha un compito ben preciso, fortunatamente dalle scialuppe abbiamo ricavato molto, sia vestiti, scarpe e molti medicinali.
Kumiko entra nella grotta, trascinando con sé un enorme valigia, ogni tanto il mare ci regala qualcosa, immagino siano i resti della nave che è affondata, mentre i rifiuti di altri spesso diventano un nostro tesoro.
“Guardate cosa ho raccolto sulla spiaggia corallo” abbiamo dato tre nomi alle spiagge presenti sull’isola. Quella Corallo è rosata e molto fine ed è quella dove sono approdati Genzo e il suo gruppo.
Sulla destra c’è l’enorme scogliera che la divide da quella dove invece siamo sbarcati noi. La nostra è stata soprannominata Candida, visto che la sabbia è talmente bianca e impalpabile, che se non fosse per il calore, potresti scambiarla per neve.
L’altra la chiamiamo l’Innominabile, perché è talmente brutta e incasinata, che non riusciamo a trovare un nome adeguato, inoltre è un groviglio di mangrovie dove spesse volte abbiamo visto anche dei serpenti, quindi ce ne teniamo alla larga, credo sia uno dei luoghi più pericolosi dell’isola che fin’ora abbiamo esplorato.
Ci manca da visitare tutta la parte nord, anche se non credo ci sia qualcosa da scoprire oltre la foresta e magari un'altra spiaggia sull’altro lato.
Mi alzo dallo sgabello improvvisato e raggiungo Kumi, quindi la aiuto ad aprire la valigia. Con un coltello forziamo la serratura e quando questa si apre non posso credere ai miei occhi. In confezioni sigillate singolarmente ci sono medicine di ogni genere, mentre un foglio bagnato riporta la scritta MEDICAL GROUP nell’intestazione, prendo il foglio delicatamente e dopo averlo letto scopro che il proprietario era un rappresentante farmaceutico, questa è una piccola fortuna, non c’è che dire.
Iniziamo a riporre i medicinali nell’apposito contenitore, e con nostra grande sorpresa troviamo moltissime confezioni di pillola contraccettiva, grazie a dio penso, in questa situazione ne abbiamo davvero bisogno.
Kumiko quando vede quello che ho tra le mani, inizia a darmi delle leggere gomitate nel fianco sussurrando maliziosa: “Manager adesso libertà.”
Avvampo al solo pensiero di quello che mi sta dicendo e l’ammonisco subito dicendo: “Piantala Kumi” anche se comunque sorrido.
In quell’istante Genzo e Lisa varcano la soglia della grotta, portando con sé un sacco pieno di pesci, lo mette sul tavolo che abbiamo costruito ricavato da tronchi e assi di fortuna, Lisa ci raggiunge
“Ci sono novità?” chiede arrivando alle nostre spalle.
Alzo la scatola vedo che legge poi esclama: “Uh, ma bene – quindi ne afferra una e la mette in tasca – non potevo chiedere di meglio, lo dico anche a Niky.”
Non avevo dubbi, lei non si vergogna, non si sente certo in imbarazzo, sappiamo tutti che lei e Genzo vanno-stanno? Insieme.
“Vado a prendere un po’ di legna per stanotte, il cielo non promette niente di buono, c’è aria di pioggia” detto questo imbocca la porta dell’uscita e scompare com’è venuta.
“Vengo con te” dichiara Genzo e svanisce pure lui.
Alzo gli occhi al cielo per l’atteggiamento dell’italiana, mi sta sulle palle, sembra nata per vivere in questo luogo, mentre noi facciamo una fatica immensa per adattarsi.
Ci ha spiegato che è figlia di un soccorritore, che comunque era abituata alla natura e con Niky per gioco due anni fa avevano fatto una vacanza particolare, perché riguardava un corso di sopravvivenza, che adesso si sta rivelando utilissimo visto che queste due praticamente sanno TUTTO. Le odio.
Mentre formulo questi pensieri rientrano i ragazzi della Toho, seguiti a ruota da Yukari e Yoshiko, dopo compaiono anche Taro e Nicole.
Niky si avvicina “Lisa mi ha detto di venire da voi che in una valigia avete trovato qualcosa d’interessante, ma non mi ha detto cosa.”
Prendo una scatola di pillole e gliela porgo, lei la guarda, la vedo sorridere: “Uh grazie” quindi la fa sparire tra le sue tasche, non prima di averla fatta notare a Taro che vedo leggermente arrossire mentre Niky gli regala un bacio sulle labbra, vorrei essere anch’io spigliata come loro.
I ragazzi della Toho hanno raccolto moltissimi cocchi, come al solito se ne stanno per i fatti loro, non è cambiato molto il loro atteggiamento dall’isola deserta a quando eravamo in Giappone mentre osservo Kojiro ravvivare il fuoco. Abbiamo creato un focolare circondato da pietre, improvvisamente un boato esplode sopra le nostre teste mentre dalle fessure laterali il bagliore filtra nella grotta illuminandola.
Lisa aveva ragione, il temporale sta arrivando, Yoshiko sobbalza e inciampa in una delle sedie improvvisate, finendo addosso a Kojiro, lui l’afferra saldamente per non farla finire a terra, dopo borbotta: “Fa attenzione, dannazione” quindi si allontana bruscamente.
Lei mormora delle scuse sottovoce, io sbotto: “Hyuga un po’ di garbo una volta tanto non guasterebbe”
Cioè non sei l’unico a cui girano le palle perché siamo su un’isola deserta.
Lui arriva di fronte a me, mi alzo fissandolo negli occhi.
“Sanae pensa agli affari tuoi una volta tanto” me lo ringhia quasi sul viso.
“Kojiro non sei l’unico imprigionato su questa maledetta isola, almeno cerchiamo di convivere tranquillamente.”
“Sei l’unica che s’impiccia di tutti! Fatti i fatti tuoi e vedrai che nessuno avrà da ridire” mi tuona sul volto.
Abbasso i pugni e sto per rispondere, quando sento delle mani posarsi sulle mie spalle e tirarmi indietro, mi volto di scatto e lo sguardo contrariato di mio marito è fisso sul mio.
 
 
 
La tensione del gruppo è alle stelle, inoltre Sanae ha sempre una parola di rimprovero per tutti, è davvero insopportabile in questi giorni.
Adesso sta battibeccando con Hyuga e io ho tollerato anche troppo, quindi l’afferro e la faccio voltare con tono fermo e deciso le parlo: “Anego adesso basta – sposto lo sguardo su Kojiro fissandolo – e tu Hyuga cerca di essere un po’ più carino con le ragazze.”
“Ozora fottiti” risponde il bomber nipponico, dopo tira un calcio a una valigia ed esce come una furia.
Vedo Yoshiko per un attimo che resta perplessa, dopo la osservo sparire dietro la tigre: immagino si senta in colpa.
Sanae sta per dire qualcosa, ma la blocco subito.
“Credo che abbia ragione devi pensare più a te stessa Anego” il mio tono è basso, calmo e deciso, lei non replica e torna a fare quello in cui era già impegnata in precedenza.
Hikaru e Yayoi sono rimasti tutto il tempo in silenzio a osservare la scena, li guardo stancamente, ma loro distolgono lo sguardo tornando ai propri affari.
Il fatto di essere Capitano mi pesa, ora come non mai, questa non è una partita di calcio e cercare di andare tutti d’amore e d’accordo è veramente impossibile in questa assurda situazione. Situazione dalla quale non sappiamo assolutamente come uscirne.
 
 
 
Mi sento tremendamente in colpa, se non fossi inciampata, se non fossi stata così sovrappensiero, forse non mi sarei impaurita per quel tuono.
Le prima gocce cadono sulla mia pelle facendomi rabbrividire, mentre attraverso la giungla sto inseguente Kojiro, voglio scusarmi.
Finalmente dopo poco lo trovo che sta camminando verso la spiaggia di Corallo.
“Kojiro aspetta” gli grido dietro.
“Yoshiko torna indietro, non è il caso” mi rimprovera.
Affretto il passo afferrandolo per un braccio, la sua pelle è fuoco, si volta mi fissa negli occhi mentre io deglutisco piano.
Kojiro è sempre stato un mistero per tutti così taciturno e ombroso.
Toglie malamente la mia mano dal suo braccio, poi si volta e prende a camminare di nuovo.
Lo seguo ancora, ma non vedo un tronco quindi metto un piede malamente e cado a terra subendo una storta.
“Ahi!” grido.
Le lacrime salgono agli occhi senza volerlo, mentre con una mano scendo fino alla caviglia che lentamente si sta gonfiando. Kojiro si è fermato, vedo le sue larghe spalle alzarsi e abbassarsi nervosamente sta respirando velocemente è furente, poi si volta e guarda, non dice niente mentre torna verso di me, la pioggia è aumentata e noi ci stiamo bagnando come pulcini.
Si china, afferra la mia gamba poco delicatamente.
“Mi fai male Kojiro” gli dico con le lacrime agli occhi.
“Scusa” mormora continuando a guardare la caviglia, le sue mani sono così calde, vengo percorsa da un brivido.
Lui lo avverte solleva il suo viso incrociando i miei occhi.
“Hai freddo?” chiede con voce più tranquilla.
Nego. Lo fisso negli occhi mentre centinaia di gocce stanno bagnando i suoi capelli neri come la pece, lente gocce cadono dalle sue punte, le sue iridi continuano a fissarmi. D’istinto la mia mano si muove verso il suo volto, ma lui mi afferra il polso stringendolo, non fiato anche se mi fa male, dopo parlo: “Perché sei sempre arrabbiato con il mondo intero?” è da tanto tempo che volevo fargli questa domanda.
Mi fissa ancora il suo sguardo è un misto tra lo stupore e la rabbia.
“Siete tutti dei ragazzini, piccoli e infantili, io a casa ho i miei fratelli e mia madre che mi aspettano, anzi adesso mi crederanno morto: cazzo!” il suo tono è aspro e duro.
Improvvisamente mi si apre un mondo su di lui e la sua condizione di capofamiglia, non ha più un padre e io a questa cosa non avevo mai pensato.
Anche se il mio braccio è ancora imprigionato con il suo, faccio pressione per avvicinare la mano al suo volto, stavolta mi lascia fare, mentre la mia pelle tocca la sua.
Lo vedo socchiudere un attimo gli occhi e sospirare. Dopo li riapre e quello che ci leggo dentro mi fa venire un brivido lungo la schiena.
La mano che era posata a terra per tenere l’equilibrio si solleva e afferra la mia nuca da dietro attirandola verso di lui, le sue labbra sono pericolosamente vicine, non mi ritraggo perché sento anch’io la necessità di baciarlo.
L’accesso alla mia bocca avviene improvvisamente e prepotentemente, mi sta divorando con le sue labbra, mentre avverto la sua lingua all’interno, che esplora quasi con foga.
 
 
 
Yoshiko è qua di fronte a me con questa maglietta bianca impregnata di acqua, che lascia intravedere tutto, sotto ha soltanto il costume, come tutti gli altri del resto, il volto incorniciato dai capelli bagnati. Una domanda, una semplice curiosità che mi fa ribollire il sangue.
Ragazzina, sei soltanto una ragazzina, sono dovuto crescere in fretta, ho dovuto prendere il posto di mio padre ricoprendo più ruoli oltre a quello di figlio, di fratello, ho dovuto assumere anche quello di capo famiglia.
E ora lei mi chiede perché sono sempre incazzato, tu hai avuto il tempo di crescere tranquillamente, a me questo periodo non è stato concesso.
La rabbia, la vicinanza, la trasparenza delle sue forme mi fa eccitare, e non so perché, ma quando lei avvicina la mano, che prima sono riuscito a fermare, al mio viso, perdo il controllo, l’attiro a me e la bacio con foga.
Non si ritrae e risponde al bacio, le lascio il polso ma le afferro la vita, mentre sento le sue braccia cingermi le spalle, la faccio distendere a terra sul manto umido delle foglie, la pioggia continua a cadere, è un incessante rumore che sopisce i nostri respiri spezzati.
L’ odore di bosco, di muschio, di acqua, arriva dritto alle mie narici, mentre avverto anche l’odore di lei.
Le sue gambe si sono dischiuse per accogliere il mio bacino che sta prepotentemente premendo sul suo, la sento inarcarsi mentre con la mano libera salgo a toccare il petto costretto nel costume.
Lascio perdere il seno e inizio a slacciare i pantaloni del mio costume, sono troppo eccitato per aspettare oltre, devo scaricare tutta la rabbia repressa fin’ora, discosto il pezzo sotto per farmi spazio nella sua intimità.
Lei lancia un grido, mentre sento che afferra la mia testa con una mano, mentre l’altra è sul mio gluteo che stringe spasmodicamente, mentre continuo a far mio questo tenero corpo, la sento inarcarsi sotto di me, avverto la pioggia che sbatte sulla maglia dietro la mia schiena.
È fredda, ma io ardo dentro.
Percepisco il suo benessere dal grido soffocato sulla mia bocca, quando sento che il piacere sta per sopraggiungere, esco da lei e lascio che tutto finisca a terra abbandonandomi su di lei.
Stiamo ansimando stremati dall’improvviso gesto.
Mi sollevo, mettendomi in ginocchio tra le sue gambe, per rivestirmi. Lei ancora distesa sta ansimando, le offro la mano, accetta, mi sollevo e aiuto anche lei.
Tiene la caviglia alzata da terra, non ce la fa a camminare, quindi le passo un braccio intorno alla vita sollevandola per le gambe, mentre lei cinge le sue braccia al mio collo.
Nessuno dei due parla mentre torniamo verso la grotta.
Entriamo e la adagio vicino al fuoco per asciugarsi, mi allontano, mentre viene circondata dalle altre ragazze che le chiedono che cosa sia successo.
Anche Hikaru è accorso, quindi mi allontano e raggiungo i miei compagni.
 
Sento subito la moglie del capitano porre le solite cinquantamila domane, mentre Yoshiko risponde a monosillabi.
“No, non mi sono fatta niente, sono solo inciampata in una radice di un albero e per fortuna Kojiro mi ha aiutata a tornare qua, altrimenti non ce l’avrei mai fatta” la sento dichiarare.
Ho raggiunto i ragazzi della mia squadra Ken e Takeshi mi guardano di traverso, e quando li raggiungo il primo a parlare è proprio il portiere: “Tutto bene capitano?”
“No” rispondo secco e senza possibilità di replica, infatti ammutoliscono, perché mi conoscono troppo bene, meglio lasciar perdere i discorsi quando sono così furioso, non mi capacito ancora di cosa mi sia preso in mezzo alla giungla e del perché lei non mi abbia fermato, mi volto un secondo e incrocio lo sguardo di Hikaru, continua a guardarmi, ma alla fine è lui che distoglie i suoi occhi dai miei.




I titoli proposti dopo il 10 capitolo:
Utente Titolo Proposto
sternbozzola Love Boat
mora79 Boomerang di fuoco
e
L'inferno e la salvezza
anna900 Consejo de Amor
CKS Avventura batticuore sulla crociera dei sogni
khrenek Il gentleman e la guerrigliera
e
Inferno Azzurro
Mare nostrum Capovolgimento di fronte
Genzokun Due per Due
lory81 Tu sei il mio destino
e
Una crociera fatta d’amore
Aranel94 Will it be fate



Vuoi proporre un titolo?
Ecco come fare:
- puoi suggerirlo mentre fai una reccina
- puoi semplicemente mandarmi un messaggio privato se non hai voglia di recensire.
- puoi anche su FB sul mio profilo https://www.facebook.com/profile.php?id=100009882371688)


Insomma, come vi torna meglio.
Prima della fine della storia metterò i 3 titoli che mi avranno più colpita a votazione, e quello che riceverà il maggior numero di voti diventerà il titolo e vincerà la shottina.
😉
   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Captain Tsubasa / Vai alla pagina dell'autore: Sanae77