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Autore: Cataldo_Moro    05/11/2019    2 recensioni
Una delle mie ultime poesie, non sapevo che titolo darle, così le ho dato il nome di una canzone dei Dead can dance a cui sono molto legato. Non so quale associazione sia scattata nel mio cervello quando ho accostato le due cose.
Questo è il primo lavoro che pubblico da qualche parte, spero vi piaccia.
Genere: Poesia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Può solo opprimermi
ciò che credete voi possa darmi pane.
Non ho bisogno di ciò che rende l'uomo felice,
ho bisogno di ciò che rende l'uomo poeta.

Passerei ogni giorno della mia vita immortale
raccogliendo gigli
ed ogni giorno della mia vita mortale
girovagando fra i più caldi letti di Sodoma.

Ma il mio cuore si colma d'angoscia
quando penso che ogni minuto della mia
vita di ladro dovrò passarlo fuggendo
dagli schifosissimi occhi di voi altri.

È dura la vita dei poeti.
Rischiare l'ira di qualche figlio bastardo
di un Dio mal compreso,
per aver rubato qualche raggio di sole, a noi dedicato,
soltanto per condividere con pochi fratelli
ognuno il proprio.

Gioisca chi è complice.
Solo a noi sarà volto l'ultimo sorriso del padre.
   
 
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