Sherry sospira, raccogliendo ciò che è rimasto del vaso.
I cocci sono schizzati ovunque per la stanza, infilandosi persino sotto il divano.
Si concentra sul recuperarli uno per uno, solleva il tappeto, guarda in controluce, controlla persino negli angoli.
La bestemmia di Jake è l'unica cosa che interrompe il silenzio, la paletta rossa che scivola nella pattumiera e gli ultimi segni evidenti della lite con Chris che se ne vanno.
Avevano "discusso", come al solito.
Che Chris non fosse un maestro di tempismo si era sempre saputo; che nemmeno brillasse per semantica anche, ma fare leva di nuovo sul padre di Jake non era stata una buona idea.
"Il minimo che tu possa fare è aiutarci." bercia Jake, imitando Redfield "Dopo Hong Kong pensavo avessi capito." motteggia, rigirandosi la tazza di caffè tra le mani "Che imbecille di merda."
Sherry gli si siede vicino, sfiorandogli le nocche serrate con la punta delle dita.
Jake trattiene un'altra serie d'insulti, abbassa lo sguardo.
"Mi dispiace per il vaso."
"Lo so."
"E mi dispiace anche per... be' " una risata, nervosa "... per tutto il resto."
Sherry gli si raggomitola contro, nascondendo il volto nell'incavo del suo collo.
"Chris non avrebbe dovuto."
Un grugnito d'assenso.
"E neanche tu."
Un gesto stizzito, irritato.
"Però ha dimenticato qui il suo giubbotto nella foga, per cui puoi sempre chiedergli scusa."
"Oppure spaccargli quel culo fortunato che si ritrova."
Sherry si fa l'appunto mentale di spostare la sua collezione di animali in cristallo la prossima volta che Chris varcherà quella soglia.