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Autore: Nickoku    07/11/2019    0 recensioni
Kevin, Campione della regione di Auros, si ritrova a combattere assieme agli altri Campioni contro i piani del misterioso Team Asgard e del suo enigmatico capo, un tipo che sostiene di essere molto legato allo stesso protagonista. Kevin nasconde dentro di sè molti segreti, di cui alcuni ancora neanche lui stesso ne è a conoscenza. Cosa lega lui, il Capo del Team Asgard e tre arcani oggetti?
Sarà presente una storicizzazione delle vicende del Continente in cui si svolgono gli eventi della Fan Fiction stessa. Regioni presenti e nominate: Kanto, Jotho, Hoenn, Sinnoh, Unima, Almia, Fiore, Oblivia, Isole Orange, Settipelago, Ferrum, Vesryon (Pokèmon Zeta ed Omicron), Auros, Kalos ed Alola.
Storia legata nella trama della serie "Super Smash Bros.", cui verranno aggiunti riferimenti alla stessa dapprima in maniera leggera e poi più presenti nella seconda parte della storia. Non è necessaria, ma è consigliata, la lettura delle altre storie precedenti.
Genere: Avventura, Introspettivo, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: Cross-over, Lime, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo | Contesto: Videogioco
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Super Smash Bros. "Fase 1"'
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E' mattina: è il momento di partire e di giungere verso il Lago d'Ira.
Dragonite è pronto da ore, determinato come me a giungere alla verità di questa storia.  Non capisco perchè però Ginevra non mi parli da ieri.. Non vorrei che ci abbia visto. Spero vivamente che non l'abbia fatto. Mi accingo a fare il letto di Hayden e sento bussare alla porta. La apro e trovo Hayden. Da quando mi aveva dato la Megaspilla di Rocco, non ci siamo più messi a parlare, ma ogni tanto a cena mi accennava un sorriso a mezza bocca, e rideva a caso. "Buongiorno tesoro." Mi dice. Alla parola "tesoro" ho un leggero imbarazzo, visto che nessuno mi aveva chiamato così. "Hayden, non ti sembra di correre?" Chiedo, paonazzo in volto. Lui ride e si spinge dentro la camera.  "A che punto sei con i bagagli?" "Sono pronto, devo solo fare il letto e possiamo andare al lago." Rispondo. Lui si siede sul letto e mi guarda con fare provocante. Io lo ignoro, ben sapendo cosa voglia da me e lo trascino via dal letto, completandolo definitivamente. "L'unico dubbio che ho è se riuscirò ad eseguire la Megaevoluzione con Scizor." "Sicuramente, sembrate molto legati l'uno all'altro." Mi fa, continuando a guardarmi suadentemente. Indosso lo Stabilizzatore e prendo il Pokènav: le nove e cinque. Orario perfetto. Scendiamo giù di sotto: Laxus sta dando qualcosa a Ginevra; "Ecco qua delle bacche arancia, liegia, frago e pesca. Ed in quest'altra busta ci sono le bacche modoro, lemon e butan. Almeno avrete tutto l'occorrente se vorrete rifocillarvi e curare i vostri amici." Dice. Espeon, approva, visto che si struscia sulle gambe del giovane contadino, facendo il suo verso contenta. "Ahahah" Ride Laxus, accarezzando il pokèmon psichico. Ginevra si gira verso di me e mi saluta. Io rispondo al saluto e le chiedo se abbia dormito bene. "Si si, i miei superiori hanno dato l'ok per andare a controllare al Lago D'Ira. Mi chiedo cosa stiamo cercando adesso." "Speriamo che sia un oggetto piccolo come l'anello." Dice Hayden. Ginevra non risponde, anzi sembra che sia contariata dalla risposta del compagno di viaggio. Io osservo  l'anello: mi chiedo cosa nasconda questo piccolo strumento di così importante da aver fatto perdere la vita a ben tre persone e alla gente di Alghepoli. 
Partiamo per le 10, con tanto di Prospera che pianse per la partenza del cugino, una scena molto patetica che non vi descriverò per non tediarvi. Ancora sembrava che i miei due compagni di viaggio non si parlassero, ma che anzi si ignorassero.  Dragonite arriva a Mogania alle 11.30; "Ragazzi direi che come prima cosa andremo a cercare un hotel dove passare la notte, non trovate?" Propongo. "Si" "Ottima idea" rispondono i due freddamente. Qui gatta ci cova sempre di più.  Sto per prendere il Pokènav quando tocco qualcosa di caldiccio nello zaino: "Ragazzi quanto scotta la bussola! Direi che siamo vicini". I due sono incuriositi, ma, per prudenza, decidiamo di non guardare ancora cosa stia succedendo allo strumento. "Rifugiamoci per un momento nel centro Pokèmon. Lì saremo lontani da occhi indiscreti." Propone Ginevra. "Hai ragione, hai detto l'unica cosa sensata in queste due ore." RIbatte Hayden, acido. "Che ci posso fare? Sono come i diesel, ci metto un pò a ragionare." Hayden stava per far ripartire la discussione, se solo io non mi fossi diretto dentro. Vedo i due smettere di litigare e si mettono a seguirmi con fare imbronciato. Temo proprio che ieri sera abbiano discusso o qualcosa del genere..Sono troppo carichi e temo di sapere il motivo, purtroppo. Per ora non posso permettermi distrazioni, devo vedere la bussola e capire che cosa gli sta succedendo. Estraggo dalla sacca questo misterioso strumento e noto che lampeggia ad intermittenza, come a casa degli zii di Hayden. "Coraggio ragazzi deve essere vicino, lo sento! Non appena avremo trovato quest' altro pezzo saremo sempre più vicini alla verità." Dico, cercando di unificarli. I due approvano, ma non sembrano in sintonia come prima. "Io vado a sentire l'infermiera su dove si prende un mezzo rapido per il Lago d'Ira, non possiamo permetterci di perdere tempo con gli allenatori lungo la strada. Aspettatemi qui." Dice Hayden, un pochino scocciato. Io rimetto a posto la bussola e, molto tranquillamente mi siedo a guardare la fila di allenatori che aspetta pazientemente il proprio turno di cura. Hayden sta procedendo a grandi passi verso l'Infermiera, evitando tutta la fila.. "Speriamo che non lo lincino! Ahahah" RIdo. "Ma secondo me sarebbe un bene se lo linciassero! Un peso in meno." Risponde lei. "Ma si può sapere che cosa è successo tra voi due?" "Kevin, non fare lo stupido. Io non sono scema. Lui prova qualcosa per te, lo hai notato vero?" "SI, si, ma.." "Ecco, anche io ne provo." Dice questa frase tutta assieme, di getto. Io annuisco: "Avevo notato anche questo." "Già hai avuto un'infanzia difficile; lascia il passato alle spalle. Avresti una vita più semplice come me che con lui." E mi afferra per il colletto, baciandomi. Questo bacio, più energico di Hayden, mi lascia ancora una volta senza parole. Ginevra ha un odore molto delicato rispetto all'altro e mi fa impazzire per qualche secondo. Mi lascia e ritorna seria e composta. "Direi che hai scelto." "Io.." DIco, rimanendo imbambolato, per qualche secondo. "Scelto cosa?" Chiede l'allenatore proveniente da Quintisola. 
"Niente ho scelto l'hotel dove andremo ad alloggiare stanotte. E' in prossimità del lago così almeno se non troveremo nulla adesso, potremo tornarci domani mattina." Dico io, vedendo la pubblicità di questo hotel, il "Gyarados rosso", posta di fronte a me. Ginevra sembra comunque sorpresa per la mia risposta pronta, ma mi sta sostenendo in questo discorso, almeno mi pare. "Bene, allora direi di andare: sono riuscito a farmi dire dall'Infermiera dove passa l'autobus per il lago d'Ira. E' proprio qui vicino." "Bene" Rispondo in maniera contenta. Ginevra lo ignora, mentre prende la sua radio dallo zaino e cerca una frequenza. "Cosa cerchi Ginevra?" Chiede Hayden. "Sai sempre tutto, dovresti sapere cosa sto cercando. Comunque sto cercando di mettermi in contatto con i miei colleghi di Jotho; non mi sono ancora presentata ufficialmente, potrei essere ammonita per quest'affronto." "Oh, non sia mai che la signorina perfettina si dovesse beccare una strillata." Fa Hayden, scimmiottando la voce della ragazza. "Non è un fatto di perfezione è.." Io li ignoro nella loro nuova litigata ed esco dal centro medico. La città è in pieno movimento: le poche auto che c'erano, non solo erano di vecchia fattura, ma non superavano i quaranta kilometri orari, segno che la gente era senza affanni e senza il tran tran delle grandi città. Mogania sembra una bella cittadina, forse potrei trasferirmi qui in vecchiaia. Entro dentro di nuovo nel centro medico e afferro di forza Hayden e Ginevra, che continuano a litigare, come se nulla fosse. Se non avessi avuto la mia pazienza, non so come avrei fatto ad ignorare ciò che si dicevano di male quei due. "Ragazzi, ragazzi, l'autobus!" Grido ai due, indicando il pullman che stava per partire dalla fermata. I due lo vedono e si azzittano, risparmiando il fiato per inseguirlo. L'autista dell'autobus rosso fuoco, con scritte gialle ci nota ed apre le porte. "Appena in tempo." Faccio, salendo sul mezzo. "Prego Campione." Mi dice, invitandomi a sedere. Anche le altre persone sul pullman mi riconoscono e mi guardano con fare incuriosito. "Sono 100£" Apro il portafoglio e gli porgo i soldi, pagando anche per i miei due impiastri compagni di viaggio, che si guardavano con aria di sfida. 
Vado alla fine del mezzo e mi siedo al finestrino di destra, mettendomi a vedere il panorama e  continuando ad ignorare le frecciatine tra i due. Cavolo pensavo che Mogania fosse molto più vicina al Lago: la strada è piena di allenatori e temo che avremmo perso fin troppo tempo se fossimo andati a piedi. In venti minuti siamo al Checkpoint per accedere al Lago e dopo poco siamo già a terra. Direi che è il caso di cercare il negozio di quel venditore alla svelta. Poso lo zaino a terra e prendo la bussola: "RAGAZZI LA VOLETE SMETTERE DI LITIGARE!?" Nel mentre grido ai due e sembrerebbe che io abbia raggiunto il risultato sperato. "Adesso andremo a cercare quel negoziante e dobbiamo essere uniti. Che cosa succederebbe se ci attaccasse il Team Asgard? Come ci difenderemmo se non abbiamo fiducia gli uni negli altri?" I due si guardano in cagnesco ma sembrano capire. Mimetizzo la bussola in una tasca della mia giacchetta e mi metto in testa al gruppo. Il lampeggiare diventa sempre più forte, ed indica un rigattiere, posto come palafitta sul lago. "Bè direi di entrare e, mi raccomando, occhi aperti." Dico. I due stavolta mi sembrano concentrati sulla missione e credo che abbiano smesso di punzecchiarsi. "Buongiorno" dico, aprendo la porta del negozio. "Salve" Mi dice un ragazzo di circa trentacinque anni, con il sorriso in volto. "Sto cercando un qualcosa di poco valore, di bigiotteria." "Oh, devi fare un regalo alla tua ragazza?" Ginevra si mette a sorridere, sorniona, e si mette vicino a me, prendendomi per mano. "Si, lei è veramente gentile, io amo la bigiotteria." Mi dice, mentre mi prende la testa di forza e mi costringe a baciarla. Credo che Hayden stia per scoppiare. "Ma come siete carini." Dice il ragazzo dietro al bancone. "Tesoro, non credi che dovrei scegliere io di persona?" Mi dice Ginevra, ancora appiccicata a me, mentre mi palpa la tasca con la bussola: capisco al volo ciò che vuole dire, e affermo con sicurezza. "Si si, scegli pure, mentre io ed Hayden andiamo a vedere nella sezione dei videogiochi se c'è qualcosa di interessante."  "Vieni cara, guarda questo anello." "Oh meraviglioso." Sento dire alla ragazza, mentre io ed Hayden siamo dietro ad uno scaffale. Vedo Hayden ribollire di rabbia e lo invito a sfogarsi, mentre punto la bussola ovunque in quel lato del negozio. "Come può pensare che il tipo abbia creduto veramente a te che vuoi fare un regalo alla sua "ragazza" dentro ad un rigattiere e non dentro una gioielleria?! E come può permettersi di baciarti così?" Poi si mette a guardarmi negli occhi:"E sopratutto come glielo hai permesso?" "Io non ho permesso proprio nulla, avevo capito benissimo che era un diversivo, mi è stata tutto il tempo a toccare la tasca con la bussola. Andiamo Hayden, non ti far distrarre dalla gelosia. Io non sono un premio da conquistare; sceglierò quando sarà il momento, voglio che voi rimaniate concentrati in questa missione." Rispondo, puntando verso qualunque punto di quell'ala del negozio, ma ogni tanto volgendogli lo sguardo. "Niente qui non c'è." Vedo Ginevra che sta ancora prendendo tempo con il venditore e dunque mi avvicino verso l'altra ala, ma ancora una volta non è così. Noto inoltre che il segnale sta diventando sempre più mediocre. "Mi sta venendo un dubbio." Dice Hayden. "E se in realtà quell'oggetto sia stato acquistato da qualcuno e stia andando via?" "O addirittura non fosse mai stato qui?" "Questo ne dubito: se non fosse stato qui, la bussola avrebbe segnato da qualche altra parte. Comunque penso riguardo la prima ipotesi che sia vera: tenterò un'ultima volta al banco e solo allora ce ne andremo." 
 Raggiungiamo Ginevra e punto discretamente la bussola verso gli oggetti sparsi sul bancone, ma ancora nulla. "Mi scusi, qualcuno è venuto ad acquistare altro oggi?" "Si, ma non posso dirtelo per privacy."  Dopo questo rifiuto.. Sarà la stanchezza, lo stress, questi due che fanno i cretini.. Ma sento risvegliare in me una rabbia atavica, primordiale.. Così tanto da urlare: "Ne va della salvezza del mondo, deve dircelo!" "Della salvezza del mondo, ma allora.." Inizia a fare il ragazzo, finchè non mi rivelo: "Sono entrato in questo negozio perchè sono alla ricerca di un oggetto, un oggetto molto particolare, che hai venduto, dato che le mie fonti mi segnalano che non si trova più nel negozio. Ora, o me lo riveli con gentilezza oppure ti segnalerò e ti farò arrestare per intralcio alla giustizia!" Dico io, ad un passo dalla fine della mia alterazione. Devo dire che farmi perdere la pazienza prima con quei due è servito a qualcosa. "Non conoscevo quella persona, ma posso dire che ha preso un bracciale verde." "Non può essere più preciso?" "Come ho già detto, no non posso." "Fa nulla..Usciamo" "E poi non sapevo che il mondo dipendesse dalla tua ragazza!" conclude l'uomo, mentre usciamo.
"Sapete ragazzi credo che quel tipo dormisse in piedi." Dice Hayden, uscendo dal negozio. "Insomma ancora credeva alla storia di voi due assieme! AHahahah" Ma questa battuta fa solo scendere il gelo. Io in realtà rifletto sul dove possa essere finito quel pezzo. "Si sta allontanando a tutta velocità..Non vorrei che fosse su qualche mezzo di locomozione." Dico, notando la bussola. Un movimento in acqua mi ferma dal riflettere ed un pensiero mi sorge dalla mente: "Ragazzi lontani dall'acqua!" Non faccio in tempo a gridarlo dato che un gigantesco Crawdant meccanico mi afferra per le chele e mi mangia. "Kevin!" Urlano i due miei amici: "Team Asgard!" Dico io, mentre scendo giù per lo "stomaco" del robot.
"Una gita tranquilla al Lago d'Ira, Kevin?" Fa una voce sconosciuta a me: mi appare di fronte un signore con i baffi. "Lei chi è?" "Io? Sono il professor Edo e sono qui per conto di Odino, il capo del Team Asgard. Ho il compito di portarti via." "Questo è tutto da vedere" "Io non ti consiglio di sforzarti di evocare pokèmon e di fonderti con loro: questo robot è pieno di reclute e ti sarà impossibile batterle tutte!" Mi giro intorno ed oltre i macchinari, noto le suddette persone; mi circondano, come acqua all'interno di una cascata, ma non ne ho paura. "Se pensa che mi preoccupino queste nullità, si sbaglia di grosso! Vai Scizor!" Il mio pokèmon con le chele appare ed inizia a ronzare. "Scizor, ho bisogno di te, aiutami!" Il membro della mia squadra annuisce e svolazza verso di me, toccandomi. Mi sento abbagliare, coperto da un'energia d'acciaio e riemergo dalla luce carico: ho una benda sul volto, che mi da un aspetto da ninja. Le mie mani sono umane, ma noto che posso comandare anche quelle simili a pinze di Scizor. Mi tocco la schiena e percepisco le ali del pokèmon. Mi metto in posizione d'attacco e aspetto la prima mossa delle reclute. Quelle mi sembrano preoccupate, ma stiamo per qualche tempo a guardarci gli uni gli altri negli occhi. "Vuoi il gioco duro Kevin? E va bene! Lo avrai!" Dice, scappando via. Al che le reclute iniziano ad attaccarmi con tutti proiettili di pistole. Sfruttando i sensi di Scizor, inizio ad evitare ogni colpo e rispondo tranciando i nemici più vicini con le chele. Ad una recluta sulla sinistra assesto un calcio sulla gamba, facendola cadere ed uso la sua schiena come trampolino di lancio e lo sfrutto per darmi una spinta verso la porta. Le reclute mi stanno lanciando contro anche degli attacchi di pokèmon, ma poichè per la maggior parte sono di tipo veleno, non percepisco neanche fastidio ed oltrepasso la porta, ignorandoli completamente. Per rallentarli posiziono un armadio della stanza accanto davanti all'ingresso e plano con le mie ali verso la stanza successiva; è la sala mensa, completamente vuota. Ammetto di percepire fame, è pur sempre ora di pranzo, ma ignoro lo stimolo del cibo e mi metto alla ricerca di una mappa per quanto meno capire dove sono. 
I miei sensi di insetto però percepiscono qualcosa e mi giro in tempo per evitare una strana palla di energia gialla. "Guarda qua! L'armatura d'oro del Sagittario!" "Armatura..D'oro?" "Si Kevin, un'arma potentissima giunta da un altro universo apposta per me! A detta di Ghetsis è stato un lavorone rubarla al proprietario." "Allora..Ciò che diceva Rocco era vero.." Dico, tentennando un momento, soffermandomi su quell'armatura strana: aveva delle ali d'oro,unite sulla schiena. L'elmo mi sembra simile alle corone d'alloro dei poeti, metre schinieri, bracciali e pettorina coprivano pienamente il corpo dell'uomo. Poi la osservo meglio: a parte il collo ed alcuni punti sulle gambe, non mi sembra che l'armatura lasci spazi vuoti, privi di protezione. Temo che sarà più difficile del previsto scappare. Il professor Edo si lancia contro di me e mi assesta un pugno sul muso a causa della mia distrazione. "Maledizione!" Urlo, rialzandomi dolorante. "Non sentivo un Vitaltiro così forte fin dai tempi della lotta contro i Capipalestra di tipo lotta!" Dice Scizor attraverso me. "Direi che è il caso di arrendersi, non ti pare?" "Mai!" Urlo, attuando uno scatto enorme, pronto a scaricare una serie di pugni alla massima velocità che potevo, dritti dritti sul suo petto. Il professor Edo si sposta di qualche centimetro sulla destra, usando il mio braccio per allontanarsi, poi, con il braccio sinistro, carico di energia, mi colpisce sul volto di nuovo, facendomi sputare sangue. "Tutta qui la forza dei Gijinka Kevin?" "Mi stavo solo scaldando!" Insinuo, mostrando una certa sicurezza che percepisco chiaramente di non avere, in quanto non sono padrone completo di questa trasformazione. Perchè ho scelto Scizor allora, vi starete chiedendo? Perchè nel profondo del mio cuore mi sembrava che fosse la cosa più giusta da fare..E poi capisco cosa mi diceva il mio io interiore: la Megaspilla di Rocco! "E' ora di tirare fuori l'asso dalla manica!" Urlo, alzando leggermente il vestito: l'accessorio che possedeva il mio amico era ancora attaccato alla cintura, pronto per essere toccato! "Rocco, questo lo dedico a te! Rispondi al mio cuore Pietrachiave! Megaevoluzione!" Un'aura calda e rassicurante mi circonda completamente e ne esco mutato: il mio viso rimane scoperto visto che si rompe la visiera da ninja e le mie mani hanno in mano due sciabole con doppio taglio. Sul petto mi compare una collana con al centro una perla con il simbolo della Megaevoluzione. 
"Vediamo se con il tuo asso nella manica riuscirai  a battermi!" Ride Edo, mettendosi in posizione di attacco. "Pugnoscarica!" Urlo a mia volta, cercando di colpire qualunque punto libero dell'armatura, ma con l'arco l'avversario, con molta fatica riesce a parare ogni attacco. Bisogna dire che il risultato è stato buono comunque, visto che vedo il membro del team Asgard in seria difficoltà. "Non c'è che dire, la differenza la sento. Ma purtroppo per te la Megaevoluzione ha un problema abissale: vedi" Inizia, mettendosi in posizione con l'arco, creando dal nulla una freccia di luce. "Se tu perdi la Pietrachiave, ritornerai normale!" Non capisco ciò che dice e rilascia la freccia creata, che va a colpire la collana, rompendola e.. facendomi tornare in legame semplice con Scizor!! "Cosa..Cosa hai fatto?" Dico io, per un momento privo di energia. "Quello che ho detto: senza Pietrachiave sei solo un essere debole." Ripete tranquillamente, facendo un passo  verso la Pietrachiave caduta. Io sono molto dolorante e non riesco a recuperarla in tempo. "Maledizione" "Questa la prendo io" Mi fa, spiritosamente. "Adesso..Ah si; è il momento della tua cattura!" Mi dice, incoccando una freccia di luce nell'arco. Io mi rialzo dolorosamente, toccandomi le ferite. "Di addio al tuo legame Gijinka Kevin" Urla, tirandomi la freccia, all'altezza del cuore, prendendomi in pieno. In realtà era un'illusione, prodotta dal mio Sostituto, visto che appaio vicino al suo fianco destro e con una presa lo sollevo da terra. "Cosa..Cosa?!" Inizia a dire l'uomo, confuso. "Io ti avrei dovuto sciogliere il legame Gijinka!" "Non hai contato la mossa Sostituto di Scizor! Adesso, questa è mia!" Urlo, tranciando di netto la carne dove era situata la Pietrachiave con una mia chela. Non appena la Pietrachiave rientra nelle mie mani la Megaevoluzione riprende ed io torno al massimo delle mie energie. "Maledetto!" Urla, tutto dolorante per via della profonda ferita, inflittagli. L'armatura d'oro gli si stacca di dosso, sparendo via nei meandri della nave, mentre lui inizia a scappare via al massimo possibile della sua velocità in quello stato. Vengo raggiunto dalle reclute del Team Asgard, quelle rimaste bloccate due stanze più in là e per paura di perdere di nuovo la Pietrachiave, la ingoio, senza pensarci due volte. "Adesso vediamo chi sarà il coraggioso che vorrà il mio strumento!" Urlo, brandendo le Sciabole a doppio taglio verso i miei nemici. Quelli si lanciano verso di me con alcuni lanciafiamme, ma la mia velocità gli impedisce di arrecarmi un serio danno. Per primi cadono proprio loro, per poi dedicarmi a quelli con i pokèmon velenosi e di tipo buio. Riprendo fiato per un momento, non appena mi accorgo che ho sconfitto tutti. Una sirena inizia a suonare a tutta forza; "Il sottomarino si autodistruggerà tra cinque minuti." Dice la voce da donna. Io sono molto allarmato e plano via dalla sala mensa, a tutta forza, verso la sala delle scialuppe, sperando di prenderne almeno una, trucidando chiunque mi si mettesse davanti alla mia strada.  
Credo però di avere sbagliato strada, visto che arrivo alla sala motori: noto che il conto alla rovescia è sceso a tre minuti e mezzo, e non riesco a trovare il tasto per poterlo fermare. Un morente professor Edo sogghigna nella mia direzione. "Alla fine è un pareggio: non sono riuscito a portarti via con me, nel luogo sicuro, ma quanto meno non riuscirai ad uscire da questa bagnarola." "Non ti credere, ci riuscirò!" "Ahahahah! Se sapessi quanto sei importante per la nostra vittoria Kevin..E se sapessi usare pienamente le potenzialità del tuo legame Gijinka..Potresti..COff..Dominare il mondo, anzichè servirlo." "Io non lo sto servendo, lo sto proteggendo da persone come voi." "Come..Come noi? Noi lo stiamo per resettare, ricomincerà una nuova vita. Una nuova creazione, un nuovo Arceus!" "E come?" "Ahahaha..Dovresti saperlo ormai: quando i sette diventeranno uno, tutto avrà fine." "Ancora con questa frase?!" "AHahahah..Coff coff coff...AAaaah!" Urla il malvagio professore, morendo per via dell'emorragia provocata dal sottoscritto. Vedo un bagliore d'oro volare via verso la superficie, e temo che sentiremo ancora parlare dell'Armatura d'oro del Sagittario. 
Il conto alla rovescia è arrivato a trenta secondi..Maledizione, Edo è riuscito a farmi perdere tempo! Non riuscirò mai ad arrivare alle scialuppe..Pensa Kevin, pensa! Un'illuminazione mi sconvolge: sicuramente sarà un metodo poco ortodosso, ma senz'altro efficace! Inizio a colpire una parete con le mie spade, sempre più forte: Meno diciannove! Il buco creato inizia a fare il suo dovere, creando una falla nella struttura, che inizia ad imbarcare acqua. Quando il buco è abbastanza grande, mi ci tuffo dentro ed inizio a nuotare. La corrente è molto forte, dovremmo ormai aver lasciato il Lago d'Ira direi dalla forza. Probabilmente è il fiume Gandora, quello che dividela zona ad est di Unima dal centro. 
Per quanto nuoti, rimango dove sono e temo per l'esplosione. La mancanza di ossigeno inizia a farsi sentire soprattutto! Vedo appannato e svengo..Credo di stare per morire..


Storicizzazione del Mondo Pokèmon

Capitolo 7 (Unima: dalle origini mitiche all'invasione dei Granbarba)

"Unima, il quinto dei fratelli, era un tipo amante dei fiumi, quindi decise di seguire il fiume Umbreone (un affluente del fiume-palude Kawa , che attualmente divide i confini politici di Unima, di Jhoto, di Kanto, di Fiore e di Vesryon), deciso a fondare una città alla foce del fiume stesso. Dopo aver perso molto tempo dentro il pantano del passo di Briglia (situato attualmente tra Fiore e Unima), arrivò alla foce del Kawa, alla zona dell'attuale palude di Mistralopoli. Evitò quel luogo insalubre e si spostò più verso l'entro-terra, rimanendo comunque vicino al Kawa, fondando l'antica Mistralopoli, corrispondente pressappoco alla torre Dragospira. Unima maledì successivamente il fratello Sinnoh che passava di là, ponendo le differenze storiche tra la regione dominata dal culto dei Draghi dello spazio e del tempo da quella dei Draghi della Verità e degli Ideali. Si dice che Unima non sia morto, ma si sia ritirato nella Palude di Mistralopoli e viva ancora lì, mostrandosi ai suoi discendenti nei momenti di bisogno, proprio come Sinnoh."
 Sebbene esista la leggenda di Unima come fondatore dell'omonima regione, si tramanda un continuo: figli di Unima sarebbero stati due fratelli, detentori di un Drago Unico nel suo genere, che avrebbero pacificato l'intera area politica di Unima. I due poi si sarebbero messi a litigare su come si sarebbe dovuta amministrare la regione, uno secondo la verità, l'altro seguendo gli ideali. Il Drago a quel punto si sarebbe diviso in due: un drago bianco, che rappresentava la verità, Reshiram, che avrebbe seguito il fratello maggiore, ed un drago nero, che incarnava gli ideali, Zekrom, che si sarebbe posto al servizio del minore. I due scatenarono una guerra civile, definita dagli storici, la "Prima Guerra Civile" (circa 4000 anni prima della Prima Unità), conclusasi con la scomparsa dei due fratelli e dei loro draghi in seguito alla presa di coscienza del loro errore nel combattersi. Come monumento alla guerra da non dover ripetere più, crearono nel luogo della battaglia finale, Quartitsh, oramai un deserto conosciuto successivamente come Deserto della Quiete, un castello, noto come Castello Sepolto, riscoperto da pochi anni e miracolosamente scampato alle distruzioni della Seconda Guerra Statale. Sotto ad esso da due anni si è rinvenuto un sentiero che dal Pokèmon World Tournament presso Libecciopoli, conduce ad Austropoli. Non sappiamo se questo Antico Percorso sia connesso all'antico castello o è semplicemente una costruzione a posteriori, tuttavia è una dimostrazione di quanto fosse elevata già la conoscenza delle costruzioni della civiltà Proto-Unimense. 
Troviamo una parziale corrispondenza tra la leggenda e la realtà storica, in quanto la torre Dragospira è il monumento più antico di Unima ancora in piedi, ed ha un'età compresa tra i 3000 ed i 3500 anni da oggi. Tuttavia il più antico insediamento umano ad Unima è Spiraria, o meglio, la Spiraria sommersa, il cui Castello è effettivamente la seconda più antica costruzione di Unima. Il primo re conosciuto di Unima è Harmonia, progenitore dei noti terroristi Ghetsis ed N, molto apprezzato in vita per le sue gesta e per la sua bontà. Scritti da poco tradotti tendono a commemorare il re Harmonia I' di aver sconfitto da solo qualcosa, o qualcuno. Non si sa esattamente chi sia, in quanto il geroglifico con cui si vuole indicare questo essere non è ancora stato tradotto. Il re costruì inoltre molte delle odierne città, dedicandole ai venti, in quanto era un cultore della proto-religione di Tornadus, Landorous e Thunderus, volendoseli così ingraziare. Sarebbero nate così Austropoli, Fortebrezza, Levantopoli, Grecapoli, Libecciopoli, Sciroccopoli, Mistralopoli nova (corrispondente a dove si trova ora la città, più a sud rispetto alla Mistralopoli leggendaria di Unima) e Boreduopoli. Interessante notare tuttavia tracce di Arceusanesimo all'interno del castello, segno dell'esistenza di una minoranza nella regione di questo credo. Alla confluenza del fiume Hiseo (tra le odierne Boreduopoli e Fortebrezza) si viene a creare un piccolo villaggio su un ponte, chiamato appunto Ponte Villaggio; la città, completamente rimasta in legno dall'epoca,  è il paese con elementi più originali e non di successiva ricostruzione come ogni altro paese di Unima. E' importante perciò conservarlo al meglio per poter studiare perfettamente il reale passato della regione. 
Alla morte di Harmonia I', i successori arrivarono fino alla fine della Penisola di Soffiolieve, esportando il culto dei tre Geni dei venti nella zona e fondando le cittadine di Soffiolieve, Levantopoli e Zefiropoli (circa 1200 A.P.U.), fondando la prima Marina che avrebbe instaurato sull'Isola di Caldonia davanti alle coste di Soffiolieve, una prima colonia, Tramontea. Nel 1000 A.P.U.  si assistette ad un cambio di religione, con la sostituzione del trio del Meteo con i due Draghi, chiamata Draghianesimo. La nuova credenza non abbattè comunque i  precedenti luoghi di preghiera in maniera esplicita, ma fu il popolo infervorato dal credo a cancellare le tracce di quest'antica religione. Essa sopravvisse in maniera non ufficiale e nascosta nelle campagne e nell'area a nord-est, in direzione di Sinnoh, e a nord-ovest, in territori attualmente parte di Vesryon e di Almia, con la fondazione di altre città, ultimi baluardi di un'antica ritualità che si stava perdendo. Mentre le città di nord-ovest vennero ad estinguersi per colpa delle continue invasioni delle popolazioni primitive di Vesryon, le città di nord- est crearono uno stato centralizzato, definito dagli storici, Regno dei Geni, con capitale l'odierna Alisopoli. Per alcuni anni (circa cinquecento) i due stati di Unima coesisterono, non senza tensioni, fino al 506 A.P.U., quando Teresio VI', re di  Geni, venne aggredito da Harmonia XVIII', re di Unima. Lo scontro avvenne nelle acque tra Zondopoli ed Austropoli prima e poi, con la costruzione di un tunnel, noto adesso come Passo di Rafan, molto più lungo dell'attuale, anche sulla terra ferma. Nel 302 la religione dei tre Kami del vento venne completamente sopraffatta dalla religione dei Draghi, che ottenne il definitivo assoggettamento della zona, inglobandola ai domini e pressappoco raggiungendo le dimensioni della regione di Unima attuale. La guerra era costata molti morti ai vincitori, tra cui il re Zekrosio VI', successore di Harmonia XVIII' ed ultimo rappresentante del ramo diretto iniziato da Harmonia. In questo quadro di semi-anarchia il sacerdote Haiiro riuscì ad imporsi come re, spostando come primo atto la Capitale da Spiraria a Boreduopoli, posta più o meno al centro del regno e considerata più sicura di Spiraria. In realtà le ragioni di questo spostamento sono dovute all'erosione del mare che oramai lambivano il palazzo e che era solo questione di tempo prima che l'intera città crollasse, come ci racconta il cronista Kantiano Plesio il vecchio,di circa trecento anni posteriore a questi eventi. Quando ciò avvenne, circa nel 299 A.P.U., Haiiro con questa scusa, iniziò la più sanguinosa delle persecuzioni contro la religione dei Geni, l'unica persecuzione legalizzata, chiamata "Grande Depressione", che investì gli ultimi Santuari ed i suoi  cultori. Si dice che i Golett ed i Golurk siano nati in questo periodo per difendere i luoghi di culto e solo successivamente si sarebbero sparsi in ogni punto "misterioso" dell'intero Stato. 
Nel 100 A.P.U. una grande ribellione rovesciò l'antico regno di Unima; interessante notare che questa ribellione nacque sia tra i cultisti del Draghesimo e che successivamente si estese a tutta la popolazione. Il motivo è legato al comportamento tirannico e liberticida del Re-Sacerdote Boreo, detto il Superbo, il cui figlio Dairoku, avrebbe stuprato a morte una donna del popolo; la pena doveva essere la morte, tuttavia graziato in quanto figlio del re. A Rivoluzione avvenuta, otto Generali litigarono su come si doveva amministrare il potere ottenuto: i primi quattro, di origine orientale, suggerivano di seguire le regole del fratello minore, proprietario di Zekrom, il drago nero, definiti Neri. Gli altri, di parte occidentale, invece consigliavano di seguire le regole del fratello maggiore, il custode di Reshiram, il drago bianco, definiti Bianchi. Nel 98 A.P.U. avvenne l'irreparabile, in quanto le due fazioni scesero in una guerra lacerante, considerata la guerra più terribile dell'Antichità di cui abbiamo memoria storica: la "Seconda  Guerra Civile", che vide i due fronti fronteggiarsi l'uno contro l'altro per i successivi 97 anni, seppur con una pausa di tre anni per salvare l'indipendenza di Unima dalle mire di espansione di Sinnoh nella parte orientale della regione. Durante la guerra si ricordano due eventi miracolosi: il primo è l'apparizione di Unima, nell'85 A.P.U. che avrebbe guidato l'assalto finale contro le truppe di Sinnoh. Il secondo invece è l'epifania dei tre Spadaccini, tre pokèmon simili a cervi che spensero un imponente incendio nei pressi del Bosco Girandola, salvando la vita agli abitanti di Zefiropoli e insegnando la mossa Spadamistica al piccolo Keldeo, diventato un altro degli Spadaccini. Nel 32 A.P.U. i Bianchi chiesero aiuto all'Impero Kantiano, richiesta accettata da parte di questi ultimi. Nell'1 A.P.U. l'Impero Kantiano,i Bianchi, i Spadaccini e si dice anche lo stesso Unima sconfissero i Neri presso Mistralopoli, ponendo di fatto fine alla Seconda Guerra Civile. I Bianchi assorbirono una grande parte delle tradizioni dell'Impero e vi rimasero alleati per molti anni, fino alla discesa dei Granbarba nel 341 D.P.U.

Nuovi Personaggi apparsi: 

-Gijinka Scizor:
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-Gijinka Mega Scizor:

https://funkyimg.com/i/2Yx1b.jpg - Armatura d'oro del Sagittario indossata: https://funkyimg.com/i/2Yx19.jpg
  
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