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Autore: Shira    09/11/2019    0 recensioni
"Ma tu e la mamma come vi siete conosciute?"
Ed è rispondendo a questa domanda che Heaven e Cassandra ripercorrono le pagine della loro storia, dall'incontro, al primo appuntamento, passando per complicazioni, segreti e bugie.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shoujo-ai, FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Universitario
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«Mollala» la voce di Megan era delicata, ma nonostante questo, nel silenzio dell'aula, risuonava come uno schiaffo. Nessuno, comunque, si voltò a guardarle, mentre erano intente a confabulare, erano tutti impegnati a ripassare, o a parlare a loro volta, o, forse, ad ascoltare ma in maniera sufficientemente discreta da non dare nell'occhio.

«Perché?» Cassandra sbuffò, lanciando un'altra occhiata verso la grande porta verde che divideva l'aula universitaria dal corridoio, e che presto sarebbe stata varcata dalla professoressa.

«Perché è un'idiota... e perché non la ami»

«Oh, avanti, ho ventidue anni, non devo per forza amare qualcuno per starci... è una brava ragazza»

Il sopracciglio biondo di Megan si inarcò in una perfetta sommità di triangolo, guardandolo Cassandra si rese conto che avrebbe persino potuto calcolarne l'area con poco sforzo, per quando era geometricamente accurato.

«Dissento già sulla prima parte di ciò che hai detto, figurati sulla seconda»

«Tu... dissenti?»

«”Penso che tu stia dicendo una marea di cazzate” mi sembrava troppo rude»

Proprio in quel momento la professoressa varcò la soglia, ottenendo – se non altro – che i mormorii si facessero più lievi, mentre iniziava ad aggiornare i presenti sui contenuti della lezione.

«E poi...» continuò Megan, mentre Cassandra era intenta a prendere appunti «... hai sempre creduto nell'amore, che ti è successo?»

«Ma se ho sempre scopato senza problemi»

«Sì... ma hai anche sempre cercato la donna giusta»

«Che ne sai, magari eri tu quella giusta, prima della tua decisione di mollarmi» ancora una volta il sopracciglio inarcato, ma c'è da dire che Cassandra non ci aveva neanche provato a suonare convincente, mentre parlava l'ombra del risolino era già tra le sue labbra.

«Guarda, è più probabile fosse la prof di Latino che ti facevi al liceo per avere nove»

«Stai mettendo in dubbio la veridicità dei miei sentimenti?»

«Sto mettendo in dubbio la veridicità dei tuoi nove»

Su quello, effettivamente, non c'era nulla da obiettare, quindi Cassandra tornò a tuffarsi nella lezione di Letteratura, mentre la professoressa passava ad illustrare l'Amleto.

 

***

«Ho bisogno di fumare» le prime parole pronunciate dalla bionda dopo aver ascoltato una lezione che sarebbe stato poco definire sfibrante.

«Andiamo all'aperto, allora» superarono le grandi porte a vetri, per trovarsi accecate dal sole pomeridiano; come loro, anche altri ragazzi erano intenti a sfogare il loro desiderio di nicotina, cercando – nel contempo – di schivare gli insistenti vucumprà.

Il primo tiro di fumo fu per Cassandra più appagante di qualsiasi orgasmo avesse mai avuto, probabilmente a causa delle lunghe ore di privazione che aveva subito.

«Dunque...» cominciò, non appena l'effetto di quel lungo tiro fu svanito «... sei ancora decisa a cambiare corso, il prossimo anno?»

«Sì... mi sono resa conto che Lettere non fa per me, sto portando avanti solo gli esami di cui posso richiedere la convalida, così da non buttare via del tempo... ma sono sicura che è Disco la mia strada»

«Disco...» la risata cristallina di Cassandra illuminò l'ambiente «Ma può essere seria una facoltà che si chiama così?»

«Dai, il nome per intero è figo, “Discipline dello Spettacolo e della Comunicazione”»

«Ah, bhe, sì, detta così sembra quasi una facoltà vera»

«Ah. Ah. Ah. Poi chiediti ancora perché ci siamo lasciate»

La mano di Megan tremò appena, e per un istante la ragazza ne fu spaventata, prima di accorgersi che aveva posato il dorso troppo vicino alla tasca di Cassandra, il cui cellulare al suo interno, stava vibrando una seconda volta.

«Spero non sia Amanda»

La bionda scosse la testa, andando ad afferrare l'apparecchio.

«Ha fatto due vibrazioni brevi, l'ho messo così per Instagram»

«... hai messo la notifica personalizzata per Instagram?»

«Sì, guarda» sotto il suo sguardo stupefatto, Cassandra le mostrò una pagina piena di disegni, quadri, sculture, opere artistiche , che lasciarono l'amica di stucco. Lanciò un'occhiata verso l'alto, per vedere il nome utente e poterlo così seguire lei stessa: saturnocontro.

«Wow, sono fantastici... ma mi sembra più un profilo adatto a me che a te»

«Sì, perché non hai visto lei»

Con rapidità scorse la galleria del profilo, fino ad arrivare ad una foto che ritraeva una bellissima ragazza con lunghi capelli mori e profondi occhi azzurri, totalmente priva di indumenti, ma con un lenzuolo bianco a proteggerle il corpo dagli sguardi altrui. La foto era totalmente in bianco e nero, con la sola eccezione del dettaglio degli occhi.

«E' una foto bellissima» commentò Megan, sinceramente ammirata, guadagnandone in cambio un'occhiata da parte della donna.

«Ah LA FOTO è bellissima eh... lei buttala via, invece... ha tante altre foto dove si vede...»

«Ah ecco, capisco, mi sembrava strano un tuo improvviso amore per l'arte»

«Lei è arte. E' la donna più bella che io abbia mai visto, non mi perdo mai una sua sola foto, e ho salvato sul telefono tutte quelle in cui appare»

«... sai che tutto questo è inquietante?»

«Pensa se sapessi cosa faccio con quelle foto...»

«Stop! Basta! Voglio dormire stanotte, grazie».

 

***

Tutto sommato per quell'anno gli esami andarono bene; non in maniera eccelsa, ma comunque bene, abbastanza dignitosamente da non doversi vergognare, ecco. Quelli di Megan andarono decisamente meglio, forse per il desiderio di presentarsi nella nuova facoltà con già un buon curriculum nel bagaglio.

«Sei una secchiona»

«O te una fancazzista... pick one»

L'ennesima discussione venne interrotta dall'arrivo di una ragazza munita di una folta criniera rossa ed un altrettanto folta sciarpa in finto pelo. Ed il dettaglio non sarebbe importante – anzi, il dettaglio del “finto” pelo farebbe pensare ad un'anima sensibile – se non fosse per il non trascurabile dettaglio che tale discussione stava avvenendo a Luglio.

«Amore!» nel giro di un secondo un turbine rosso scansò Megan facendola quasi finire a terra e si gettò letteralmente addosso a Cassandra, portandole le braccia intorno al collo.

«Cass mi sei mancata cooooosì tanto» tutti si erano girati a guardarla, nessuno escluso; in effetti, se non fosse stato per il finto pelo, faceva la sua bella figura, un paio di gambe snelle e nude che salivano fino a una corta gonna rossa a balze – che almeno metà dei presenti le avrebbe volentieri tolto – sormontata da un busto stretto che terminava in un davanzale non esattamente di esigue dimensioni.

«Ciao Amanda» il sorriso di Cassandra era notevolmente più tiepido, nonostante questo le circondò la vita con il braccio, stringendola contro il suo corpo.

«Amore, che ne dici se stasera andiamo a provare quel nuovo locale che hanno aperto lungo il corso?»

«Ma certo... Megan, tu vieni?»

Non è che Megan morisse dalla voglia di andare in qualsiasi locale con Amanda, ma bastò la smorfia apparsa sul volto di quest'ultima a farle immediatamente cambiare idea.

«Certo, volentieri!».

Più tardi avrebbe scritto a Cassandra per sapere per quale diamine di motivo perdeva ancora tempo con quell'idiota. Sapeva – lo sapevano tutti – che Amanda era molto ricca, ed anche che il padre possedeva una casa editrice e avrebbe volentieri assunto Cassandra subito dopo la laurea, ma onestamente non le sembravano motivi sufficienti per ingabbiarsi con una simile matta.

 

***

I giorni passarono, l'anno giunse a termine, e dopo un'estate parecchio sottotono, un nuovo anno scolastico era pronto ad accogliere tutti gli studenti ancora abbastanza folli da sceglie l'Università invece di correre ad allevare pecore in Patagonia.

Come da pronostico, Megan riuscì ad essere ammessa alla facoltà di Discipline dello Spettacolo e della Comunicazione, per altro con una perdita davvero esigua dei crediti maturati. Non che questo avesse significato un grande cambiamento, continuava ad avere diverse materie in comune con Lettere, e, ad ogni modo, le sedi in cui si svolgevano le lezioni erano le stesse, quindi, tutto sommato, non ci furono grandi cambiamenti per le due amiche, con una sola eccezione...

  
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