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Autore: Anown    09/11/2019    0 recensioni
Durante il primo giorno di scuola, Chocola rimane incuriosita da una streghetta dai modi piuttosto bizzarri per essere un abitante di extramondo.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Chocola Meilleure, Vanilla Mieux
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Era una mattina tranquilla su extramondo, il cielo era del suo solito viola sgargiante, i corvi e le cornacchie cinguettavano e i bambini si dirigevano con fare calmo a scuola… tutti tranne una bimbetta dai capelli rossi, raccolti parzialmente in due chignon, che correva energicamente facendo baccano…“Che lumache che sono Houx e Saulel!” pensò divertita. “Questa volta arriverò per prima!” prima che potesse completare il suo pensiero inciampò apparentemente sul nulla e si ritrovò a cadere rovinosamente a terra. “Che figuraccia!” la bambina sentì le voci degli amici mentre la sorpassavano.
-E’ davvero un peccato Chocola!-
 -Vincerai la prossima volta! -
“Maledizione!”
-S-stai bene? - chiese una vocina timida e preoccupata. Chocola, molto sorpresa, sollevò lentamente il capo. Due grandi occhi color ametista la osservavano con apprensione. Chocola si alzò in modo brusco.
-Ma certo che sto bene! - disse infastidita. La bambina dai riccioli biondi la guardò smarrita, poi sorrise.
-Mi fa molto piacere.- la biondina se ne andò mentre Chocola la guardava ancora stupita.
“Mah, che tipa strana!” pensò. Qualunque strega normale sarebbe scoppiata a ridere vedendola cadere, di certo non si sarebbe preoccupata per lei e comunque si sarebbe messa a litigare con lei dopo aver ricevuto una risposta brusca… La biondina dai grandi occhi viola aveva senza ombra di dubbio qualcosa che non andava… ma Chocola smise di pensarci quando si ricordò di aver perso una gara in modo stupidissimo e una sensazione bruciante di sconfitta si fece spazio dentro il suo stomaco mettendola di cattivo umore. “Come se andare a scuola non fosse già abbastanza terribile di suo! E poi lo sanno tutti che il primo giorno non si fa mai nulla!” Probabilmente sarebbe stata l’unica della sua classe a venire… l’assenteismo era una piaga sin dalle elementari su extramondo.
Entrando nell’aula infatti vide che c’era solo un banco occupato. Con grande stupore constatò che si trattava proprio della strana streghetta che aveva incontrato lungo la strada.
La bambina la guardò e le sorrise leggermente, poi tornò a guardare il quaderno che teneva sul banco. Chocola andò a sedersi vicino a lei.
-Ehi! Qual’è il tuo nome? - le chiese con un gran sorriso. La biondina la guardò prima sorpresa poi apparentemente spaventata… “Ho detto qualcosa di sbagliato?” si chiese Chocola.
-V...Vanilla… - rispose quasi sussurrando. -Il tuo? -
-Sono Chocola. - La porta della classe si aprì di nuovo ed entrarono tre piccole streghe.
-Ah, Chocola! Che bello, saremo di nuovo in classe insieme! - disse una delle tre, poi il suo entusiasmo sembrò spegnersi improvvisamente. -Emh… Chocola? -
-Siiiii? - disse la bambina di buon umore.
-Se vuoi puoi sederti accanto a noi. - propose la bambina.
-Eh? No grazie! Ho già una compagna di banco! - rispose energicamente la bambina sentendo un verso di stupore provenire dalla piccola Vanilla.
-Emh… Chocola? - la chiamò di nuovo la strega con un tono abbastanza teso. -Possiamo parlare un attimo? - Chocola annuì incuriosita, la sua compagna di banco fece improvvisamente un’espressione triste, anche se aveva l’aria di trattenersi un po’. Chocola era abbastanza confusa, non aveva mai visto un’espressione così insicura su qualcuno fino ad ora. “Forse è straniera.” pensò Chocola tentando di spiegarsi gli strani comportamenti della bambina.
Chocola e le tre streghette uscirono dalla classe.
-Dovresti tenerti alla larga da quella bambina. - disse una delle streghe.
-Eh? -
-Forse è la figlia della regina… -
-Forse? -
-Sì, mia madre dice che in realtà è una bambina orco con cui è stata sostituita la vera figlia della regina!- spiegò un’altra bambina. Chocola si sentì gelare il sangue sentendo quelle parole, si chiese come potevano dire una cosa del genere con tanta leggerezza… -E’  davvero troppo strana per essere una strega come noi e poi anche se non fosse un orco è comunque insopportabile! Io ero all’asilo con lei, ascoltami dovresti evitare quella cretina!- si sfogò a voce molto alta.
-E che me ne frega?!- esclamò brusca Chocola lasciando le altre di stucco. -Ormai mi sono messa vicino a lei e mi secco a spostarmi, ok? Inoltre vi sembra il modo di parlare di una strega che non vi ha fatto nulla? - disse arrabbiata, poi rise. -Ah, siete veramente patetiche! - Chocola rientrò in classe, le tre streghe la seguirono, non erano d’accordo con la streghetta rossa e non capivano cosa le passasse per la testa, ma non potevano non ammirare la sua grinta.
Chocola tornò al suo banco, Vanilla aveva un’aria più cupa. All’inizio si dimostrò sorpresa di non vedere Chocola spostarsi, ma poco dopo tornò ad essere silenziosa e le due non si rivolsero la parola.
Arrivata l’ora della ricreazione il tempo che Chocola si chinasse a cercare il pranzo e Vanilla era già scomparsa. Chocola sospirò, ma poteva andare peggio… poteva essersi dimenticata il pranzo per esempio! Infatti…

Vanilla era andata nel giardino fuori la scuola per mangiare da sola. Si mise in allerta quando sentì dei passi sull’erba. Vide una testa rossa che si avvicinava. Prima sorrise, poi la guardò intimorita… “Deve pensare che io abbia le idee molto confuse!” pensò preoccupata. Infine cercò di fare una faccia infastidita, sembrava che le streghe di quel mondo potessero avere solo quattro tipi di espressioni, arrabbiata, infastidita, entusiasta e di scherno! Forse esagerava un po’ ma sembrava che effettivamente in quel mondo non ci fosse spazio per persone timide, insicure o anche semplicemente cortesi, quindi era meglio adattarsi e mettersi sulla difensiva…
-Che vuoi? - disse cercando si apparire profondamente offesa. “Faccio schifo come attrice!” pensò sconsolata. Chocola la guardò come se dovesse mettersi a ridere, ma si trattenne.
-Mangiamo insieme?- domandò la bambina.
-D-davvero?- balbettò la biondina ammorbidendosi. -No, non ci casco! So che stai solo cercando di prendermi in giro ed approfittarti di me!- disse la bambina all’improvviso cercando di nuovo di sembrare aggressiva. “Mi spiace, vorrei davvero tanto fidarmi ma…. D-dovrei davvero iscrivermi ad un corso di recitazione! Aiuto!”  pensò la bambina, era molto nervosa e gli occhi cominciavano a bruciarle. “N-non adesso...”
-Hai sentito quello che diceva quell’oca, non è vero?- Domandò Chocola. Vanilla annuì cercando di tenere gli occhi spalancati e non battere le palpebre per non far uscire neanche mezza lacrima.
-Allora avrei sentito anche la mia risposta, no? -
-S -si… che sei troppo pigra per s-spostarti! - rispose agitata la piccola cercando ancora di trattenersi.
-...Eh?- fece confusa, Chocola. Alla fine,Vanilla, non riuscì più a trattenersi e si mise a singhiozzare. -Eh?! Wow! Non avevo mai visto una strega piangere! In effetti mi sembrava che i tuoi occhi fossero strani!- disse Chocola quasi entusiasta. Vanilla era in preda al panico.
-S-scusa! Vorrei tanto non farlo, ma… n-non ci riesco! -
-Non fa niente… - rispose ridacchiando Chocola. -In fondo sei molto coraggiosa a esprimere le tue emozioni nonostante agli altri sembrino così strane… mi piace! -
-Eh?! Ma che dici? Non lo faccio perché sono coraggiosa, lo faccio perché non riesco a non farlo! - disse fra un singhiozzo e l’altro. -Scusa! Una strega non dovrebbe comportarsi così…- disse calmandosi un po’… poi riprese a singhiozzare anche più forte di prima. -Oh, no! Una strega non dovrebbe neanche chiedere scusa! Non sono normale!- Chocola rise e cercò di consolare la piccola.
-Tranquilla, ho un amico che è gentile, proprio come te, quindi essere particolarmente gentili è insolito ma possibile… anche se non è così piagnucolone! -
-D-davvero?- disse calmandosi di nuovo, anche se il suo respiro doveva ancora stabilizzarsi del tutto.
-Sì!-
-S-sicura che non ti do fastidio? -
-Sicura, sicura...- sbuffò fingendosi infastidita, poi tornò a sorridere. -E poi potrebbe essere una bella cosa avere un’amica che non si mette a ridere quando ti accade qualcosa di brutto o cadi e che anzi ti chiede come stai.- Vanilla sembrò molto più tranquilla. -Anche se dovresti davvero dirgliene quattro a quelle streghe là!- disse Chocola. Vanilla scosse energicamente la testa.
-S-se ci provassi peggiorerei solo la situazione! Non potrei non mettermi a piangere nel frattempo, il mio corpo non è per niente dalla mia parte!- Chocola fece una smorfia infastidita. “Oh no! Le ho dato fastidio!” Poi le mise una mano dietro la schiena e la avvicinò a se.
-Tranquilla principessina! Vorrà dire che d’oggi in poi ti proteggerò io! - dichiarò solennemente, ma rumorosamente. -E poi se sei la figlia della regina allora le nostre madri erano grandi amiche quindi perché non continuare la tradizione? - disse un po’ meno energica.
-Ah si? N-non ne sapevo nulla… - Vanilla notò che la nuova amica guardava con intenso interesse i suoi tramezzini. -Dov’è il tuo pranzo?- domandò la biondina.
-L… l’ho scordato… - ammise Chocola con un sorriso imbarazzato. Vanilla sospirò, poi le sorrise e le porse un tramezzino.
-Tieni.- Chocola la guardò con profonda gratitudine e le prese le mani…
-Tu non sei una strega… sei un angelo! - esclamò facendo scena.
-...Eh?!-


Angolo dell’autrice.
Che posso dire... a volte ho un debole per i personaggi debolucci, timidini e molto femminili... Inoltre lei e Chocola insieme sono adorabili.
Spero che questa storia possa piacervi! Era nel mio computer da molto e me ne ero quasi dimenticata. Ovviamente l'ho rivista prima di pubblicarla, ma qualche errore tende sempre a sfuggirmi...
Grazie per aver letto!
  
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