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Autore: pampu    10/11/2019    4 recensioni
[storia scritta a quattro mani da pampu e blu992]
Agguanta il primo bicchiere di vino quando lo vede e il respiro gli si blocca in gola. Scott deve essersi accorto che qualcosa non va perché: “tutto bene?“ chiede.
“Co-cosa ci fa lui qui?”
Scott segue il suo sguardo e sgrana gli occhi sorpreso. “Derek?”
“A meno che non sia un suo clone, è lui. Cosa faccio? Cosa facciamo?” domanda in panico.
“Dimmi tu. Sei tu il suo ex marito. Io sono tuo amico. Se mi dici di ignorarlo, lo farò. Se vuoi che gli spacchi ancora la faccia, posso provarci. Anche se temo che ora avrebbe la meglio.”
Stiles vuole davvero bene a Scott e, dopo quella risposta, anche di più. Anche se, vedendo i muscoli sotto a quella giacca che gli calza a pennello, non può che dargli ragione sull’ultima affermazione. “A meno che non gli voglia saltare addosso tu” sussurra Scott.
Genere: Angst, Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Derek Hale, Stiles Stilinski
Note: AU | Avvertimenti: Mpreg
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Stiles, quasi per dispetto, decide di prendersi un altro giorno di malattia, quindi torna a lavoro due giorni dopo l’incidente. Nel frattempo ha risposto a qualche messaggio di Erica e anche ad una chiamata di Isaac: entrambi volevano sapere come si sentisse. Ha evitato di dire della botta alla testa a suo padre, ma ha raccontato tutto a Scott. Lui, dopo aver ascoltato l’intero racconto ha solo chiesto: “E tu come stai? Non per la botta, per… beh, il bambino”. Stiles è stato sincero, gli ha detto che non ci ha ancora pensato e che non vuole nemmeno farlo.  

Ora sta mettendo piede in ufficio, ha già salutato velocemente Erica che era presa da una telefonata e si sta togliendo la giacca.  

“Ehi, bentornato!”  

“Ehi, Isaac, non ti avevo proprio visto” risponde, sussultando.  

“Quindi qui dentro è tutto okay?” chiede il biondo, dandogli un colpetto con l’indice sulla fronte.  

Stiles sbuffa un sorriso. “Sì, è tutto in disordine come prima. Gli altri?” chiede, ancora sorridendo. 

“Lydia ha un incontro con un cliente, il resto è con Peter a fare non so cosa, ma ti ha mandato una mail con i dettagli. Dovrebbero tornare dopo pranzo.” 

“Oh, okay. Ci sono cose che devo sapere e che mi sono perso in questi due giorni?” 

Isaac gli spiega quello che hanno fatto e quello che bisogna fare. La questione delle minacce, che sembrava essersi rivelata inoffensiva, sembra essersi riaperta, perché l’anonimo che li ha minacciati è deciso a trovare qualcosa che non vada negli accordi tra loro e i vari partners. Stiles si perde tra scartoffie e svariate ricerche Google; è così preso da un video, che quasi sobbalza quando Isaac gli dà un colpetto sulla spalla.  

“Sono le undici e mezza, ti va un caffè? A me sta per esplodere la testa!” 

Stiles annuisce, si strofina un po’ gli occhi che gli bruciano e segue l’altro. Decidono di andare fuori, al bar, così prendono anche un po’ d’aria. “Allora? Quel livello l’hai finito?” chiede Isaac, riferendosi al videogame con cui hanno giocato due giorni prima.  

“Oddio, sì!” esclama Stiles. “Era difficilissimo, ci ho messo quasi una mattina, ma quello dopo è praticamente impossibile, come diavolo hai fatto a finirlo?!” 

Isaac sorride, poi mette su un’espressione di sufficienza “Segreti degli esperti!” 

Stiles gli dà un colpetto con il gomito del fianco, sorridendo. “Se vuoi, possiamo giocarci ancora” chiede il biondo. Stiles sta per rispondere, ma lui continua “magari dopo una cena? Dopo domani?”  

Stiles è un po’ preso in contropiede. Isaac gli sta davvero chiedendo di andare a cena insieme? È un appuntamento? Deve avere una strana espressione, perché l’altro gli sventola la mano davanti agli occhi. “Oh scusa” balbetta Stiles, “sì, sì, certo, va benissimo! Gioco e cena, cioè cena e poi gioco, sì”.  

Okay, scena molto imbarazzante, ma non se lo aspettava!  

Isaac sfodera un enorme sorriso. “Dai, il lavoro ci aspetta!” e lo spinge verso l’uscita del bar.  

 

“Quindi è un appuntamento?” gli domanda Scott dall’altra parte del telefono. 

Stiles si osserva allo specchio per l’ennesima volta, sistemandosi i capelli che non ne vogliono proprio sapere di restare in ordine. “Non lo so, non ne sono sicuro. Lydia dice di sì e mi ha costretto a prendere questi jeans strettissimi e mettere una camicia bianca.” 

“È un appuntamento” sentenzia Scott. 

“Sto facendo una cazzata?” 

“Isaac ti piace?  

Stiles non ha nemmeno bisogno di pensare. “Sì.” 

“E Derek sta per diventare padre. Direi che è ora che tu vada avanti e pensi ad essere felice senza Derek.” 

“Credevo di averlo superato, davvero.” 

“E invece?” 

“Mi fa sempre uno strano effetto vederlo. E non sono sicuro di cosa sia successo quando abbiamo dormito assieme.” 

“Non approfitterebbe mai di te.” 

“Lo so. Ma non mi è indifferente. Dopotutto siamo stati più o meno sposati.” 

“È passata una vita, è ora che tu vada avanti. Divertiti stasera e non concedere tropp...” 

“SCOTTIE, DA QUANDO FAI LA PARTE DEL PADRE?” 

“Da quando lo sono diventato.” 

“Isaac sarà qui a minuti. Salutami Malia e la piccola Amy” dice per poi staccare. 

Isaac arriva in perfetto orario e Stiles ringrazia mentalmente Lydia per averlo costretto ad indossare la camicia visto che l’altro porta pure la giacca e sembra molto elegante. “Dovevo vestirmi più elegante?” gli domanda una volta partiti. 

“Stai benissimo così” gli risponde facendolo arrossire. 

Stiles si chiede se sarà una cena imbarazzante visto che è una vita che non esce con qualcuno e non sa cosa dire e, invece, il tempo scorre piacevolmente tra chiacchere sul lavoro e sulla vita privata. Isaac gli racconta di essere arrivato a New York assieme a Boyd ed Erica, che inizialmente vivevano tutti tre assieme in un piccolo appartamento ma, appena Derek li aveva assunti, aveva sentito il bisogno di avere il suo spazio. Stiles non fatica a crederlo considerando il carattere di Erica. “È sempre così inquietante?” gli domanda. 

Isaac scoppia a ridere. “Ti assicuro che non hai visto niente. Penso che sia il motivo per cui Derek l’abbia assunta.” 

Stiles vorrebbe davvero chiedergli qualcosa in più ma poi lo trova poco carino perciò decide di cambiare argomento. A cena finita si trovano a giocare nell’appartamento di Stiles praticamente fino quasi all’alba. Quando Isaac decide che è ora di andarsene a Stiles quasi dispiace. Isaac gli lascia un veloce bacio sulla guancia prima di andarsene e Stiles resta imbambolato e sorridente mentre lo guarda sparire lungo le scale. 

Dorme esattamente due ore prima di doversi svegliare per andare a lavoro ma non se ne pente per nulla. Parte anche dieci minuti prima e si ferma a prendere la colazione. Entra sorridendo in ufficio e si dirige direttamente da Isaac e gli porge un sacchetto e la tazza di caffè fumante. Isaac sorride e prende la colazione. “Grazie.” 

Stiles sta per rispondere quando una voce alle sue spalle li interrompe. “Hai portato la colazione anche per me?” 

Stiles si volta verso Derek. “C’è qualche motivo per cui avrei dovuto farlo?” 

“Molteplici.” 

Ora Stiles comincia ad irritarsi, vorrebbe prenderlo a schiaffi e cancellargli quel sorrisino. “Tipo?” 

“Sicuro che vuoi che lo dica in pubblico?” domanda toccandosi la cravatta. 

Stiles sgrana gli occhi e sente caldo, molto caldo. Quella stronzo! Indossa la cravatta che aveva messo per il matrimonio di Scott e Malia, la stessa che poi aveva usato per legarlo al letto quella notte. Ricorda molto bene la mattina dopo, quando Derek era uscito presto e poi gli aveva portato la colazione a letto perché lui non era più in grado di alzarsi. 

Deglutisce incapace di rispondere. 

“Io non faccio a metà con te. Se vuoi una ciambella fattela portare da Erica” dice Isaac prima di dare un morso alla sua, guardandolo con aria di sfida. 

Un basso ringhio esce dalla gola di Derek che si gira e se ne va. 

“Grazie” sussurra Stiles. 

“C’è qualcosa che non so, vero?” 

Stiles fa un profondo respiro. “Sì, ma non penso sia il luogo adatto per raccontartelo. Cosa ne dici se ti invito io a cena questa volta?” 

“Non sei obbligato a raccontarmelo.” 

Sì, Stiles lo sapeva benissimo. Ma sentiva anche il bisogno di spiegarglielo, soprattutto se intendeva uscire con lui. Per quanto lui e Derek non stessero più assieme, Isaac restava un suo Beta e gli Alpha sono molto possessivi con ciò che gli appartiene o gli è appartenuto e Stiles non voleva che Isaac passasse dei guai. “Sabato sera?” domanda allora. 

Isaac sorride. “Direi che è perfetto.” 

 

Sabato pomeriggio Stiles è ancora più agitato della volta precedente. “E se dovesse cambiare idea e scappare da me? Non posso biasimarlo, davvero. Derek sa far paura però…” 

“Ti ha tolto da una situazione imbarazzante di cui io, oltretutto, nemmeno conosco i dettagli. Quindi gli piaci ed è chiaro che non rinuncerà a te.” 

“Lyds non ti racconterò cos’abbiamo fatto con quella cravatta.” 

Lydia sbuffa. “Dove pensi di portarlo?” 

“Al ristorante italiano poco distante da casa mia. Pensavo che, così, possiamo andare a piedi e…” 

“… e se vuole andarsene può farlo. Stiles dovresti cominciare a credere un po’ di più in te stesso. Andrà tutto bene, vedrai” lo rassicura passandogli un maglioncino blu. 

“Lo spero.” 

L’ora dell’appuntamento arriva prima di quanto Stiles sperasse. Isaac suona il campanello che Stiles non ha ancora finito di vestirsi. “Vieni su, cinque minuti e sono pronto” gli dice. 

Isaac deglutisce quando se lo trova davanti con addosso solo i jeans neri. “Scusa, è colpa di Lydia. L’ho accompagnata a fare shopping e, sai come sono le donne. Cerco la maglia e ci sono.” 

“Per me puoi restare anche così” ribatte Isaac. 

Solo in quel momento Stiles si rende conto degli occhi di Isaac che lo stanno osservando con interesse e si trova ad arrossire e scappare in camera per coprirsi. 

Anche quella cena passa in modo piacevole. Stiles si ritrova a raccontare ad Isaac del suo matrimonio con Derek ma l’altro non sembra così sconvolto, solo infastidito. “Avete divorziato?” domanda. 

“Legalmente non siamo sposati. La cerimonia è avvenuta in una tribù del Messico e, quindi, non ha alcun valore” spiega. 

“Ed è il motivo per cui vi siete lasciati” deduce Isaac. 

Quel tasto a Stiles fa ancora male, troppo, e non vuole parlarne, non con quel ragazzo che gli piace davvero. “È passato davvero tanto tempo. Ero solo un ragazzino che credeva nell’amore eterno capace di far affrontare le difficoltà assieme come una famiglia e che, invece, si è ritrovato a fare i conti con il fatto che non sempre due persone vogliono le stesse cose.” 

Isaac lo osserva per qualche istante. “Sei ancora interessato a lui o me lo stai raccontando per mettermi in guardia?” domanda. 

Stiles abbassa lo sguardo. “La seconda, non voglio metterti nei guai.” 

Isaac alza le spalle. “Non ho paura di Derek. E se lui ti ha lasciato andare non può rivendicarti.” 

Ora Stiles ha davvero caldo, se per il vino o per le parole di Isaac non lo sa. Tornano a casa a piedi e poi passano l’intera notte a giocare. Stiles si appisola sul divano e quando si sveglia di soprassalto si accorge che Isaac non è più lì. Non sa cosa pensare fino a quando non sente la porta aprirsi e vede Isaac entrare con un sacchetto. “Buongiorno, sono andato a prendere la colazione.” 

E Stiles sorride felice. Come lo fa quando Isaac, prima di andarsene, lo bacia. È solo un contatto di labbra eppure Stiles si ritrova a pensare che è stato perfetto.  

 

Stiles trascorre la domenica a casa, ha così tanti vestiti da lavare e deve spolverare, che nemmeno ci pensa a mettere piede fuori. È ora di pranzo e se ne rende conto solo per il rumoroso brontolio che emette il suo stomaco. Spera vivamente di avere ancora qualcosa di commestibile in frigo, ma gli tocca mangiare solo due toast con prosciutto.  

Decide di riprendere a riordinare, soprattutto perché ha la scrivania piene di cose che non sa nemmeno cosa siano. Riempie due grosse buste con documenti, lavori passati, poi passa ai cassetti. Sta prendendo l'ennesima penna che non scrive più, quando la vede: una foto di qualche anno prima. Ritrae lui e Derek, anche se il lupo non era pronto per lo scatto. Sono entrambi a letto, era in Messico, il giorno dopo il loro “matrimonio". Stiles guarda l'obiettivo, mentre Derek sta guardando Stiles. Ha l'espressione ancora assonnata, ma sembra rilassato come in pochi momenti.  

Stiles si riscuote dai pensieri e rimette la foto dov'era, sotto altri fogli, prima di continuare a fate ciò che stava facendo. Fino a quando non gli squilla il telefono, un sms.  

(Ore 16:08) Cucciolo, stasera cena d’ufficio! Avrei dovuto invitarti due giorni fa, ma l'ho dimenticato. Alle nove al Blue, ti mando la posizione esatta. A dopo! ER  

Erica. Non gli ha nemmeno chiesto se e libero, se gli va. No. L'ha solo informato. E poi perché una cena d'ufficio? E perché Isaac quella mattina non gli ha detto che si sarebber- ah. No, in realtà l'ha fatto, “Okay, ci vediamo prestissimo allora”. È stato Stiles a non cogliere. Che palle! Ha cinque ore scarse per prepararsi psicologicamente a quella cosa e deve anche cercare il locale su Google per capire come vestirsi.  

“PORCA PUTTANA!” è l'unica cosa che riesce ad esclamare Stiles quando clicca sul sito del famoso Blue. Non ha mai visto un ristorante così lussuoso! Chef stellato, tantissime posate, ambiente bellissimo…è sicuro che si sentirà così a disagio da fare una serie di figuracce.  

(Ore 19:30) So che potrebbe essere inopportuno, ma siamo colleghi e siamo relativamente vicini. Se ti passassi a prendere e andassimo insieme? IL  

Stiles sorride, quando legge il messaggio di Isaac. Sorride anche se è davanti all'armadio da due ore.  

(Ore 19:33) Sarebbe bellissimo se sapessi cosa mettere! SS  

(Ore 19:38) Dress code: smoking. Non hai letto l'invito? IL  

(Ore 19:40) IL MIO INVITO È STATO UN SMS DUE ORE FA! SS 

(Ore 19:42) Ops. Dai, alle otto e mezza sono da te. IL  

Stiles sorride ancora, poi afferra un abito dall'armadio, chiuso in una custodia. L'ha messo solo al matrimonio di Scott, spera gli stia ancora bene.  

Alle otto e trenta precise, Isaac lo sta aspettando giù. Stiles esce dal palazzo e si blocca: Isaac è appoggiato alla sua auto tirata a lucido, è elegantissimo. Ha i capelli sempre ribelli, ma i ricci sembrano un po' più definiti, ha un classico smoking nero che gli sta da dio. Stiles scoppia in una risata sincera, quando nota cos'ha tra le mani.  

“Ehi, resti lì fermo a ridere o vieni qui?”  

Stiles scuote la testa e si avvicina all'altro, ancora col sorriso sulle labbra. “Nessuno ha mai fatto questo per me.”  

“Per questo ridi? Sono ridicolo?”  

“Oh, no!” si affretta a rispondere Stiles. “È una mezza risata isterica di felicità!”  

“Bene, allora tieni. Per te.”  

Isaac allunga la mano, porgendogli il tulipano bianco che ha tra le mani. È semplice, nessun fiocco o nastro, niente di niente. Stiles lo prende, lo annusa piano e alza lo sguardo. “Grazie, Isaac" gli dice, prima di sporgersi a baciargli piano le labbra. Fa per spostarsi, ma Isaac gli porta una mano dietro la nuca. Resta fermo a guardarlo negli occhi, come se volesse dargli tempo di tirarsi indietro, solo che Stiles non ne ha nessuna intenzione. Si avvicinano e si incontrano, approfondendo per la prima volta il bacio. Baciare Isaac è come bere qualcosa di frizzante, pensa Stiles. Come quelle bibite fredde in estate, che ti dissetano un po', ma ti rinfrescano tantissimo. Quando si separano, sorridono entrambi.  

“Su, avvocato Stilinski, salga a bordo!”  

Arrivano al locale in perfetto orario. Stiles lascia il fiore in auto, e si avvia lungo il viale d'entrata affiancando Isaac. Dicono di essere lì a nome Hale e vengono accompagnati in una piccola saletta che affaccia direttamente su una piscina. C'è un solo tavolo, occupato da Laura, Peter e tutto il team di Stilles. Lydia si alza ad abbracciarlo, sussurrandogli che è bellissimo così elegante, poi si siedono. Passano solo pochi secondi prima che gli ultimi due invitati entrino. Derek ed Erica sono una visione. Lei ha un lungo abito rosa, con dettagli in pizzo e un lungo spacco. La pancia le si vede appena, è praticamente perfetta. Derek ha uno smoking nero, classico, che gli sembra essere cucito addosso.  

“Ciao a tutti!” strilla la ragazza, sedendosi di fianco a Boyd.  

Derek saluta con un “buonasera” e si siede dall'altro lato di Erica, vicino ad Isaac.  

La serata trascorre tranquilla. Stiles non ha mai avuto a che fare con Derek, nemmeno lo vede, essendo il tavolo tondo, e va benissimo così. In compenso, ha chiacchierato con tutti gli altri, scoprendo un po'di più delle loro vite, dei loro interessi. Ha quasi sputato un polmone quando Laura ha raccontato di quando, anni prima ad un concerto, l'avevano scambiata per la cantante e quasi l'avevano accerchiata per chiederle come mai fosse in mezzo al pubblico. Quando finiscono anche il dolce, sono tutti pieni e anche un po' assonnati, quindi si avviano all'uscita.  

“Stiles, tu sei venuto in metro? Posso darti un passaggio" chiede Laura.  

“No, è venuto con me" lo anticipa Isaac, passandogli un braccio sulle spalle.  

Se non sapesse che è un mannaro, Stiles penserebbe che sia brillo.  

“Oh, perfetto! Der, tu quindi vieni a casa a dormire?” chiede Laura al fratello.  

“No. Grazie a tutti per essere venuti, io vado.”  

Stiles guarda Laura che sembra senza parole. In realtà tutti sembrano senza parole. Derek se ne è andato senza nemmeno aspettare una risposta.  

“Oh, beh, aveva detto che avrebbe dormito da me perché domani ha un intervento presto e io sono vicina all'ospedale, ma avrà cambiato idea" spiega Laura.  

Tutti annuiscono, poi si salutano.  

Stiles si avvia con Isaac, sta per aprire la portiera dell'auto, quando si sente abbracciare da dietro.  

“Scusa, ma sei troppo bello stasera ed è stata una tortura doverti ignorare" gli sussurra il biondo contro l’orecchio.  

Stiles ancora una volta sorride, poi si gira nell'abbraccio, passando le dita tra i capelli dell'altro. “Anche tu stai molto bene" gli dice, per poi rispondere al bacio che riceve.  

Restano lì per un po', così come restano ancora qualche minuto sotto casa di Stiles, per poi salutarsi (si sono salutati tre volte prima di arrivare a quella definitiva).  

Stiles ha appena tolto scarpe e giacca, quando gli squilla il cellulare.  

(Ore 01:38) Hai un buon odore. IL  

Sta pensando a cosa rispondere, quando arriva un altro messaggio.  

(Ore 01:39) Hai il suo odore. Non sono ammesse effusioni a lavoro. DH  

   
 
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