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Autore: rocchi68    10/11/2019    1 recensioni
Dawn era convinta, anche a distanza di anni e con una situazione non proprio rosea, che la sua fosse stata una scelta ben ponderata.
Aveva riflettuto a lungo prima di scegliere la sua futura meta scolastica. Aveva girato almeno una dozzina di licei se per questo e con un po’ di fatica i suoi desideri e le sue speranze si raccolsero tutte nello stesso liceo.
Il facile era stato cancellare quegli ambienti, classico e linguistico, che non rientravano nelle sue corde e di cui aveva un’immagine piuttosto negativa. D’artistico o tecnico non aveva nulla tra le mani e pertanto, affascinata dalle sue materie e dalle immense possibilità future, aveva virato sullo scientifico.
Come se la scelta della scuola fosse così importante, vero?
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Dawn, Mike, Scott, Zoey
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
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Scott non riusciva a capire come Samey potesse conoscere il suo indirizzo.
Era sempre stato molto attento a non farsi seguire, eppure la mattina successiva se l’era ritrovata davanti al cancello. Sarebbe stato inutile allontanarla o minacciarla in qualche modo: alla fine i cani ritornano sempre dal loro padrone e quella metafora calzava a pennello.
Tuttavia sentiva che non sarebbe durata a lungo.
Il solitario conosce solo persone del suo stesso stampo e Samey non era più destinata a starsene in disparte, in attesa che qualcuno ordinasse qualcosa o che la fissasse con superiorità. Ora era libera e anche alla luce di quell’occhio nero e di alcuni graffi sul volto sembrava che non si sarebbe più fatta mettere i piedi in testa e che non avrebbe più accettato gli ordini altrui.
“Che vuoi?” Esordì Scott, fissandola attentamente.
“Volevo ringraziarti.”
“Stai sbagliando.”
“In che cosa?”
“Io non ho fatto nulla per aiutarti, ti sei liberata senza aiuto.” Borbottò compiaciuto, avviandosi verso la scuola.
“Perché non vuoi prenderti qualche merito?”
“Perché non sono sicuro che tu sia la vera Samey. Potresti essere la gemella malvagia che ha obbligato l’altra a conoscere le motivazioni e il colpevole della ribellione.” Replicò divertito come se temesse di correre qualche pericolo.
“Che cosa posso fare per convincerti del contrario Scott?”
“Niente.”
“Non vuoi che metta una buona parola con il resto della classe?” Domandò, seguendolo come un cagnolino bastonato.
“Questa è l’ultima lezione che ti spiegherò.”
“Quale lezione?”
“Ci sono persone che non meritano la felicità e che è meglio restino nell’oblio.”
“Tu sei una di queste?” Lo interrogò, mentre lui annuiva.
“Tanti hanno provato a restituirmi il sorriso, ma non ce l’hanno fatta. Si sono arresi dopo diversi tentativi oppure ho reso vani i loro sforzi. Purtroppo sono come una rosa, non di certo bella, ma piena di spine e difficile da cogliere.”
“E sarebbe questo il tuo problema principale?” Seguitò, facendolo sospirare.
“Non riusciresti a farmi parlare nemmeno se mi riempissi di pugni.”
“Io…”
“E tu non sei una ragazza violenta: me l’hai confermato ieri.”
“Purtroppo è vero.”
“E tua sorella come l’ha presa?” Chiese Scott che si sentiva in colpa d’aver rovinato i piani perfetti di quell’arpia.
“L’ho mandata all’ospedale.”
“A giocare con il fuoco spesso ci si brucia.” Mormorò il rosso.
“Ed è solo merito tuo se sono riuscita a ribellarmi.”
“E ora mi chiederai di nuovo cosa puoi fare per sdebitarti.”
“Sono fin troppo prevedibile.” Rise la giovane, contagiando anche il compagno.
“Mi concedi un desiderio, giusto?”
“Esatto!”
“Qualsiasi desiderio?” Domandò perfidamente.
“Mi spiace per te, ma sono fidanzata e non ho intenzione di tradire il mio Topher.”
“È la seconda volta che dai per scontato che sia interessato a te.”
“Non è così?”
“Per carità!”
“Ma io…”
“Sei fin troppo timorosa e manipolabile per i miei gusti. Per una persona come me andrebbe meglio una ragazza attiva e che non abbia timore di scontrarsi con il mio caratteraccio.”
“E quale sarebbe il tuo desiderio?” Domandò Samey, facendolo fermare di colpo.
“In questi mesi hai una seconda occasione. Non ti do la certezza che possa essere migliore della precedente, ma posso comunque garantirti che i nostri compagni sono eccezionali e forse riuscirai a costruirti dei ricordi unici delle superiori.” Le suggerì divertito.
“Davvero?”
“Cammina a passo svelto e impara a conoscere la tua classe: ti divertirai un mondo.”
“Io…”
“E se dovessi avere qualche problema, non guardare verso di me: ci sono una decina di ragazzi migliori che possono consigliarti diversamente.”
“Io dovrei sdebitarmi.” Ripeté nuovamente.
“Se vuoi sdebitarti, impara a vivere e non disturbare più quelli che non vogliono essere trascinati dalla gioia altrui.”
“Ho capito.”
“Allunga ancora il passo e se sei fortunata tra pochi minuti vedrai comparire da dietro quell’angolo Dawn, Mike e Zoey.” Borbottò, indicandole l’incrocio.
“Ti unisci a noi?” Lo interrogò Samey, fermandosi davanti al compagno e porgendogli una mano che studiò con diffidenza.
“Tra loro tre c’è il motivo per cui non m’integrerò mai con il resto della classe.” Ammise dispiaciuto, allontanando quell’aiuto e invitandola con lo sguardo a raggiungere i suoi nuovi amici.
 
Samey ripensò diverse volte a quelle parole che Scott si era lasciato sfuggire prima di rientrare nella villa per prendere il cellulare che aveva dimenticato in camera.
Il motivo per cui era in un angolo era da ricercare tra Zoey, Mike e Dawn.
Guardandoli attentamente e percorrendo la strada in loro compagnia nessuno le pareva così perfido da tenerlo lontano.
Non li conosceva così bene per stendere un giudizio, ma a grandi linee poteva assicurare che era abbastanza positivo. Nessuno sarebbe mai stato peggiore di Amy e su questo non ci voleva un genio, ma quei tre le sembravano i più tranquilli in assoluto.
Non aveva ancora una gerarchia di preferenze della sua classe e sperava di non averla mai per non rovinare il clima disteso che vi si respirava all’interno.
Era davvero difficile sondare il terreno e non poteva nemmeno entrare in classe e spettegolare già dal suo secondo giorno. Sarebbe stata additata come una pettegola e probabilmente sarebbe stata esclusa dalle varie attività per paura che si lasciasse scappare qualche segreto di troppo.
Stava riflettendo su come evitare eventuali diatribe che Dawn le sfiorò il braccio e la fece sussultare.
“Scusa se te lo chiediamo così, ma conosci da diverso tempo Scott?” Domandò la compagna, cogliendo Samey in contropiede.
“Non proprio.”
“Ma ieri pomeriggio siete usciti insieme e sembravate ottimi amici.”
“E anche molto affiatati.” Confermò Zoey, dando una leggera gomitata alla nuova compagna.
“L’ho conosciuto solo dieci minuti prima di entrare in aula.”
“Tutto qui?”
“Mi ha dato un consiglio e poco altro.” Nicchiò, scrollando le spalle.
“Che genere di consiglio?” Seguitò Dawn, continuando con quell’interrogatorio.
“Riguardo mia sorella.”
“Mi sembra assurdo che tu conosca Scott meglio di noi che lo vediamo da quasi 5 anni.” Brontolò Mike che interveniva per dire la sua.
“Forse è solo fortuna.”
“Deve essere così per forza.” Confermò Dawn che la sera prima non aveva chiuso occhio per via di quella faccenda.
Non poteva accettare che quel ragazzo si confidasse con una semi sconosciuta, mentre con gli altri rimanesse sulle sue. Era merito suo se si era aperto al mondo, eppure era infastidita che lui non avesse descritto il suo vero problema.
Possibile che fosse innamorato di quella Samey?
Che in lei potesse rivedere una persona di assoluta fiducia cui confessare ogni piccolo dubbio o ogni peccato passato?
“Scott mi sembra un bravo ragazzo.”
“Lui ti piace?” Le chiese subito Dawn, andando dritta al punto e sperando vivamente che lei negasse senza ripensamenti.
“Potrebbe essere un buon amico, ma sono già fidanzata.”
“E così Scott è stato escluso di nuovo.” Borbottò Mike, abbassando il capo
“Me l’hai chiesto perché anche tu sei interessata a lui?” Domandò Samey, rivolgendosi a Dawn e cogliendola alla sprovvista.
“Io…beh…no.”
“Sicura? Perché mi sembri un po’ confusa.”
“Assolutamente.” Replicò seccata.
“Allora sei gelosa.”
“Di chi?”
“Di me che ho un buon rapporto con Scott.” La provocò, facendola sospirare.
“Ti sbagli.”
“Oppure sei invidiosa del fatto che ha scelto me come confidente rispetto a te.” Continuò, distruggendo poco per volta il castello di menzogne che Dawn si era costruita.
“Ti ripeto che è impossibile.”
“Forse sei tu.” Soffiò Samey, trovando risposta al dubbio sviscerato dal rosso.
“Cosa?”
“No…niente una sciocchezza di poco conto.” Borbottò, cambiando discorso ed evitando di ritornare sul compagno di classe.
Alla fine Samey aveva capito chi impediva a Scott d’integrarsi con gli altri, anche se dubitava che quell’innocente ragazza potesse essere così subdola. Probabilmente c’era molto altro e lei, essendo arrivata in ritardo, si era persa tante cose che le avrebbero permesso di rinforzare la sua tesi.






Angolo autore:

Il capitolo è un po' corto, ma conto di recuperare con il prossimo.

Ryuk: Sempre che tu non sia troppo annoiato o in vena di cambiamenti atomici.

Non credo che cambierò troppo di questa storia.
Per il resto vi ringrazio dell'interesse e vi saluto.
Alla prossima!
 
   
 
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