Anime & Manga > Ranma
Segui la storia  |       
Autore: Zamia    11/11/2019    2 recensioni
Ranma è un perfetto Mr Darcy, scontroso e timido ma coraggioso e capace di grandi gesti d'amore; Akane è un'Elizabeth Bennet vivace e piena di vita ma con una certa propensione a fraintendere ciò che Ranma dice. Siete pronti ad affrontare questo crossover che ci condurrà, attraverso fraintendimenti e personaggi comici, ad uno splendido lieto fine?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
 
Capitolo 13
 
Per il resto le prime due settimane del soggiorno a casa di Sayuri passarono per Akane in un’atmosfera tranquilla tra passeggiate, chiacchierate con l’amica ed altri inviti in casa di Kodachi. Si stava avvicinando la Pasqua, e la settimana che la precedeva avrebbe portato un'aggiunta al gruppo.
Akane aveva saputo che Ranma Saotome era atteso nel giro di qualche giorno, in quanto doveva vedere Kodachi per alcuni affari e ne avrebbe approfittato per passare con lei le festività.
Sebbene non fossero molti i conoscenti che avrebbe gradito di meno, l’arrivo di Ranma avrebbe fornito una novità. Era curiosa di conoscere il vero rapporto tra Ranma e Kodachi e capire se erano sul serio destinati ad un futuro matrimonio come dicevano Kuno e Ryoga. Avrebbe così saputo quanto inutili erano gli sforzi di Shampoo e Ukjo per conquistare Ranma e ridere di loro con sua sorella Kasumi.

A casa di Kodachi, alla fine, arrivarono due giovani. Ranma aveva portato con sé anche un altro artista marziale, un certo Konatsu, un tipo tanto gentile e delicato da sembrare quasi femmineo negli atteggiamenti. Avrebbero dovuto discutere con Kodachi della gestione di alcune palestre lontane dal Paese, che non riuscivano più a dirigere da soli.
Il giorno stesso i due uomini si recarono in casa di Tatewaki Kuno per porgere i propri saluti.
Sayuri li aveva visti attraversare la strada dalla stanza del marito e, correndo immediatamente nell'altra, informò le ragazze dell'onore che le aspettava, aggiungendo:
"Devo ringraziare te, Akane, per tanta cortesia. Ranma Saotome non sarebbe mai venuto a trovare noi così presto."
Akane aveva avuto appena il tempo di smentire qualsiasi diritto a quel complimento, prima che gli uomini entrassero nella stanza. Konatsu fu il primo a entrare; Ranma Saotome, che entrò subito dopo, porse i propri omaggi alla padrona di casa e salutò Akane con molta compostezza. Akane si limitò a fare un inchino senza dire una parola.

Konatsu diede subito avvio alla conversazione con la prontezza e la disinvoltura di un uomo beneducato, e conversò molto piacevolmente; Ranma, invece, rimase seduto per un po' senza parlare. Alla fine, però, la sua educazione si ridestò a tal punto da informarsi con Akane sulla salute della sua famiglia. Lei rispose nei modi dovuti, e dopo una breve pausa chiese se lui e Tofu avessero intenzione di tornare a Nerima.
Lui rispose che non sapeva nulla dei programmi dell’amico in tal senso, bloccando così sul nascere qualsiasi chiacchierata in merito ai motivi per cui si erano allontanati da Nerima.
Andarono via presto e passarono alcuni giorni prima che ricevessero un invito da Kodachi per pranzare tutti assieme. La donna non li aveva chiamati tanto spesso come era accaduto nelle settimane passate, poiché, immaginò Akane, quando in casa c'erano degli ospiti, loro non erano ritenuti necessari.  

L'invito fu ovviamente accettato, e a un'ora appropriata si unirono agli altri nel salotto di Kodachi. Lei li accolse in modo garbato, ma era evidente come la loro compagnia non fosse certo ben accetta come quando lei non poteva contare su nessun altro; era infatti quasi completamente assorbita dai due soci in affari, e parlava con loro, specialmente con Ranma, molto di più che con qualsiasi altra persona presente.
Konatsu fu il più contento dell’arrivo dei nuovi ospiti perché una volta definiti i termini degli accordi con Kodachi, ormai rimaneva in quella casa con l’unico scopo di far compagnia a Ranma, verso il quale nutriva gratitudine per avergli aperto le porte di un affare così importante.
Akane, in particolare, rappresentò per lui una bella distrazione. Si sedette accanto a lei, e chiacchierò così amabilmente del viaggiare e del restarsene a casa, di novità librarie e musicali, che Akane non si era mai divertita così tanto in quella stanza prima di allora. E conversavano con talmente tanto spirito e vivacità da attirare l'attenzione di Kodachi, oltre a quella di Ranma Saotome. Lo sguardo di lui si era presto, e ripetutamente, rivolto verso di loro con curiosità, e quando questa cosa apparve chiara a Kodachi la sua gelosia la spinse a mettere in imbarazzo Akane e Konatsu con una domanda:
"Che cosa state dicendo, voi due? Di che cosa state parlando? Che cosa avete da dire di così intimo che non possa essere ascoltato da tutti noi?"
"Stiamo parlando di arti marziali, cara signora", disse lui, quando non fu più in grado di evitare una risposta.
"Di arti marziali! Allora parlate a voce alta. È l'argomento che mi piace più di tutti. Devo prendere parte alla conversazione. Ci sono poche persone in Giappone che hanno più capacità di me in quest’arte. E Ranko come procede, Ranma?"
Ranma Saotome fece un elogio affettuoso delle capacità della sorella.
"Sono molto contenta di sentire notizie così buone di lei", disse Kodachi; "e ti prego di dirle da parte mia, che non può aspettarsi di eccellere senza fare un bel po' di esercizio."
“Non ha bisogno di un consiglio del genere." replicò lui, "si esercita con molta costanza."
"Tanto meglio. L'esercizio non è mai troppo; e la prossima volta che le scriverò, la esorterò a non trascurarlo per nessun motivo. L'ho detto diverse volte anche ad Akane, che non sarà mai davvero brava se non si esercita di più; e sarà tutti i giorni la benvenuta nelle mie palestre visto che non ha un dojo proprio.”
Ranma Saotome sembrò un po' imbarazzato dalla maleducazione di Kodachi, e non rispose.

Più tardi Konatsu rammentò ad Akane la sua promessa di mostrargli una particolare tecnica appresa durante un viaggio di addestramento con il padre e lei stava presentandogli gli aspetti più rilevanti con grande entusiasmo, quando Ranma, flemmatico e mostrando disinteresse, si avvicinò a loro.
Akane, alla prima pausa utile si rivolse a lui con un sorriso malizioso, e disse:
"Avete intenzione di mettermi paura, Ranma Saotome, venendo ad ascoltarmi con tutta questa solennità? Non mi farò spaventare, anche se siete un campione. In me c'è un'ostinazione che non sopporterà mai di essere intimorita dalla volontà degli altri. Il mio coraggio cresce sempre, a ogni tentativo di intimidirmi."
"Non dirò che vi state sbagliando", replicò lui, "perché non potete credere realmente che io abbia una qualche intenzione di intimorirvi; e ho il piacere di conoscervi da abbastanza tempo per sapere quanto vi divertiate a esprimere di tanto in tanto delle opinioni che in realtà non vi appartengono e a fraintendere artatamente ciò che dico solo per farmi dispetto."
Akane rise di cuore a quel ritratto di se stessa, e disse a Konatsu: "Ranma ti darà davvero un bella immagine di me, e ti insegnerà a non credere a una sola parola di quello che dico. Sono stata particolarmente sfortunata a incontrare una persona così in grado di rivelare il mio vero carattere, in una parte del mondo dove avevo sperato di farmi ritenere degna di un certo grado di stima. Davvero, Ranma, è molto ingeneroso da parte vostra menzionare tutto quello che avete appreso a mio discredito a Nerima, e, lasciatemelo dire, anche molto incauto, perché mi state facendo venir voglia di vendicarmi, e possono uscir fuori delle cose che, a sentirle, scandalizzerebbero i vostri conoscenti."
"Non ho paura di voi", disse lui, sorridendo.
"Ti prego, fammi sentire di che cosa lo accusi", esclamò Kodachi che nel frattempo si era avvicinata al terzetto sempre più infastidita che le attenzioni dei suoi soci fossero rivolte ad Akane. "Mi piacerebbe sapere come si è comportato a Nerima." E nel frattempo guardò Ranma con uno sguardo infuocato.
"Allora preparati a qualcosa di terribile. Devi sapere che la prima volta che l'ho visto è stato a una festa ed è stato seduto in un angolo imbronciato per tutta la serata”
"All'epoca non avevo l'onore di conoscere nessuno in quella riunione, oltre a quelli che erano con me."
"È vero; e ha parlottato solo con loro. Non potete negare, Ranma Saotome, che avevate fatto una bella combriccola con quelle signorine vostre amiche e criticavate continuamente noi altri.”
“Con quali signorine?” chiese Kodachi sempre più arrabbiata
“Ukjo e Shampoo. Non so se le conosci, Kodachi… si è fatto persino preparare da mangiare da loro! Quindi, in sostanza, mentre si mostrava timido e non riusciva ad essere educato con noi, era sempre ben disposto nei confronti delle sue amiche di vecchia data.”
“Non sono adatto a rendermi ben accetto agli estranei” disse Ranma.
“E come mai un uomo intelligente e istruito, abituato a viaggiare e fare affari, persino di bell’aspetto, è inadatto a rendersi ben accetto agli estranei?" gli chiese Akane.
"Posso rispondere io alla tua domanda", disse Konatsu “È perché non vuole prendersene il fastidio."
"Di sicuro non ho il talento che qualcuno ha", disse Ranma "di conversare con facilità con persone che non ho mai visto prima. Non riesco ad apparire interessato alle loro faccende, come spesso vedo fare."
“Io non sono brava a cucinare come altre donne di vostra conoscenza, Ranma, ma l'ho sempre ritenuto un difetto mio, perché non mi sono mai presa il fastidio di esercitarmi. Non sono brava non perché non sono capace ma perché non mi sono impegnata abbastanza."
Ranma sorrise e stava per rispondere ma furono interrotti da Kodachi, che strattonò Ranma e gli chiese di poter parlare con lui in privato non appena possibile. Lui rispose che avrebbero parlato dopo che gli ospiti fossero andati via e lei per tutto il resto della serata lo costrinse avvinghiato a sé tenendogli il braccio e cercando di attirarne continuamente l’attenzione con frasi più o meno esplicite sulla sua disponibilità.   
Akane guardò Ranma per tutto il tempo, per vedere con quanto entusiasmo rispondeva alle attenzioni di Kodachi ma né in quel momento né in nessun altro scorse in lui un qualsiasi sintomo di amore per la donna. Non sembrava interessato alle sue avances ma non sembrava neanche in grado di evitarle. Manteneva con lei quello stesso atteggiamento ambiguo che più di una volta gli aveva visto usare con Ukjo e Shampoo. D’altra parte, in questa particolare situazione di soci in affari lo giustificava. Perché avrebbe dovuto inimicarsi Kodachi? Ma con le altre due proprio non si spiegava perché non riuscisse ad essere più risoluto se non era interessato. Alla fine della serata se ne andò via pensando che forse per una tra Ukjo e Shampoo c’erano davvero delle speranze.
 
Angolo dell’autrice: entra in gioco Konatsu (che veste i panni del colonello Fitzwilliam) come artista marziale, gentile e simpatico, socio in affari di Ranma e Kodachi la cui presenza è funzionale agli incontri/scontri dei due protagonisti. Comincia qualche scenata di gelosia di Kodachi infastidita dalle attenzioni che Ranma (sempre con il suo apparente disinteresse) dà ad Akane. Akane non capisce i sentimenti di Ranma e anzi è sempre più infastidita e insoddisfatta dai suoi modi. Siamo tutto sommato nei canoni, no?
Grazie della vostra costante presenza. A presto.
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Ranma / Vai alla pagina dell'autore: Zamia