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Autore: JhonSavor    31/07/2009    1 recensioni
Si! JhonSavor sbarca anche nella sezione di EFP su D.Grayman, dopo aver dominato quella di Naruto! Bwahahahahahahahahahahahahahahahahah... Lasciamo perdere: questa long-fic narra la serie canon dl manga ma con una piccola aggiunta che porterà gli esorcisti della home a vedere questa guerra e tutto il mondo che li circonda sotto un altro punto di vista. Spero che vi piaccia, XD!
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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VCDHXF                                                    D.GRAYMAN: MEMORIE DI UN ESORCISTA


UNO STRANO ARRIVO

Roma, Anno Domini 18XX, Basilica di San Pietro ore 22.15

Un ragazzo saliva frettolosamente le scale di marmo pregiato che portavano al capolavoro di Michelangelo.
Avvolto in un pastrano rosso scuro e con  la  testa coperta da un cappuccio, i suoi passi echeggiavano per quella chiesa, considerata il centro di tutta la cristianità occidentale.
Una croce bianca si stagliava sul mantello grondante d’acqua. Fuori infatti l’acqua cadeva fitta in un leggero sibilo.
Non si curava della pesantezza del giaccone, era abituato a ben altro.
Infine lo raggiunse, il corridoio che portava alla porta della Cappella Sistina, sede del Conclave, il consiglio dei cardinali.
Un uomo era lì ad attenderlo. Vestito di bianco, una mantellina rossa a coprirgli le spalle, un crocifisso d’argento che gli pendeva dal collo attaccato ad una lunga catena.
Il viso, leggermente solcato dai segni della vecchiaia, era incorniciato da capelli bianchi come la neve, coperti da un galero rosso. Il cardinale stava osservando la pioggia che batteva sul finestra.
Il ragazzo si avvicinò e parlò con voce ferma, piena di reverenza –Eminenza vi porgo i miei saluti-
L’uomo si voltò e gli sorrise –Ti saluto anch’io, non essere sempre così formale ragazzo mio…-
Gli indicò poi il portale –Vieni entriamo-
Coprirono, uno affianco all’altro, la distanza fino a raggiungere il centro della sala, che si poneva proprio sotto il capolavoro del Buonarroti.
-Ti ho fatto chiamare per riferirti le ultime nozioni riguardo la tua missione… su quella panca troverai alcuni fascicoli riguardo le persone che incontrerai-
-La ringrazio Eccellenza- disse accennando un inchino – partirò stasera stessa con il primo treno. Una volta in cabina mi metterò a leggere i rapporti e a memorizzarli…-
-Vedi di riposarti almeno, non vorrei che quelli dell’Ordine ti trovassero stravolto al tuo arrivo- disse accennando una risata
Il ragazzo si tolse il cappuccio. Aveva i capelli castani, con leggeri richiami al biondo, tenuti lunghi dietro la nuca, occhi azzurri e un leggero accenno di barba bionda sul mento. Un fisico asciutto ma vigoroso; unito all’altezza chiunque gli avrebbe dato più anni di quelli che in realtà aveva.
Rise di rimando –Non si preoccupi, sarò presentabile-
-Ascoltami- disse sfilandosi il crocifisso dal collo – Sua Santità ed io, in modo particolare, ci fidiamo di te. Grandi cose stanno per accadere… tu sarai i nostri occhi e le nostre orecchie in questa missione. Rendici fieri e rendi fiera la Chiesa con i risultati che porterai. Tieni… ti permetterà di essere riconosciuto non appena arriverai-
Gli porse il crocefisso e il ragazzo, con una leggera esitazione lo prese –Il vostro crocifisso… la ringrazio Eminenza per la fiducia, non ne resterà deluso-
Il cardinale alzò lo sguardo –Che capolavoro, non trovi? Il caro Buonarroti era davvero un genio, una benedizione di Dio, come lo definì il Vasari-
-Personalmente preferisco la Pietà… mi ispira di più…- accennò il ragazzo
-Non hai tutti i torti… ma ora non ti voglio più trattenere, va, parti per la tua missione-
Lo benedì con la mano e il ragazzo dopo essersi inchinato si allontanò a larghi passi verso l’uscita.
L’uomo alzò nuovamente gli occhi alla volta –Che Dio ci aiuti-

Inghilterra, ai piedi del Monte dell’Ordine Oscuro tre settimane dopo, ore 20.30

Il giovane esorcista osservava con gli occhi puntati verso l’alto il monte, valigia alla mano, per cercare di vederne la cima.
Ma era una sera nebbiosa e minacciava di mettersi a piovere
“Beh se era un luogo isolato quello che volevano… lo hanno di sicuro trovato!” pensò l’esorcista sogghignando.
In lontananza sentì il rumore di un tuono.
“Sarà meglio muoversi… dannato clima di questo paese!”
A quel punto chiuse gli occhi, punto le mani verso il suolo respirando lentamente
-Innocence attivati… AER!-
Improvvisamente un leggero soffio di vento iniziò a circolare intorno alle gambe dell’esorcista. La corrente aumentò sempre più di intensità, finchè le gambe non gli furono interamente circondate dall’aria in movimento.
Afferrò saldamente il proprio bagaglio, piegò le ginocchia e spiccò un salto. Il ragazzo schizzò verso l’alto fendendo i banchi di nebbia e le nubi raggiungendo una velocità pazzesca.

-Supervisore Komui, supervisore Komui!-  
L’uomo di origini cinesi si avvicinò piano a colui che lo chiamava, l’immancabile tazza di caffè in mano.
-Si, che cosa c’è?- disse flemmamente
-Mi domandò come faccia sempre ad essere così tranquillo e calmo, signore… anche in momenti come questi… - ammise l’uomo sconsolato.
Il caposezione Reever era un uomo tra i trenta e i quarant’anni, biondo, con una lunga barba e un’aria perennemente stanca. I turni all’ordine per i normali tecnici erano davvero massacranti, anche se sicuramente più sicuri di quelli degli esorcisti.
-È stato rilevato dalle telecamere di sorveglianza, che qualcuno sta salendo a tutta velocità la parete del monte!-
-Akuma?- chiese più interessato
-Non lo sappiamo-
-È solo?-
L’uomo fece cenno di si con la testa.
-Allora nessun problema. Lo sottoporremo al test del Guardiano, all’occorrenza invieremo degli esorcisti a sistemarlo…-
Komui fece per andarsene quando si bloccò sul posto –Come hai detto che sta salendo?-

Dopo un leggero volteggio il ragazzo atterrò piano senza far il minimo rumore. Percorse a grandi passi la stradina che portava alla sede.
“Ormai dovranno aver rilevato la mia presenza”
Era buoi pesto allora, ma ciò non impedì al giovane inviato del Vaticano, di osservare il paesaggio circostante.
“Che luogo desolato…”
Poi la vide: l’enorme torre dell’Ordine si stagliava alta, nera nel nero della notte.
“Beh se volevano impressionarmi ci sono riusciti”
Mise una mano vicino alla bocca per amplificare la voce –Ehi della torre! So che mi sentite! Apritemi!-
-Sono un esorcista! Mi hanno inviato qua dalla Santa Sede a Roma!-
Prese a quel punto il crocefisso che gli era stato dato e lo alzò in direzione dell’ingresso –Come prova ho con me il crocifisso d’argento di sua Eminenza il cardinale Fabrizio della Rovere…-
Ancora silenzio. Ora si stava davvero innervosendo –Allora?! Volete aprirmi o attivare quel dannato affare che chiamate “Guardiano”, eh?!-
Una delle colonne del portale iniziò a mutare: un’ enorme testa di pietra dalla forma allungata, con degli strani occhi, gli comparve davanti parlando in una  buffa maniera.
-Ordunque mi hai chiamato? Ti servo subito… scansione!-

-Zooma con la telecamera sul crocifisso-
Reever eseguì, mostrando a tutti i presenti il sacro oggetto.
-Sembra proprio essere quello… è noto l’attaccamento del cardinale verso di esso, quindi se gliela affidato significa che deve essere un uomo di fiducia- notò Komui
-Ma potrebbe essere un falso… oppure che lo abbia rubato…- aggiunse il caposezione
-Non mi sono arrivate notizie di un tal evento da Roma… e poi si nota la pregevole fattura antica. Oggigiorno non si ottengono simili risultati con le nuove tecniche orafe-
-E allora che cosa facciamo?-
-Cosa vuoi fare? Lo vado a ricevere… inoltre dato che il Guardiano non si è messo a strillare come un ossesso significa che è tutto a posto-
Il supervisore, a quel punto, si allontanò per andare ad accogliere il nuovo arrivato.

-Prego entra nuovo venuto- pronunciò enfaticamente l’enorme testa increspando la bocca in un’enorme sorriso.
Il ragazzo afferrò la valigia ed entrò.
Dopo aver oltrepassato la soglia le porte si richiusero, ma la cavernosa voce del Guardiano lo raggiunse anche all’interno –Ah, spero che questa soglia sia per te solo l’inizio per un nuovo viaggio!-
Il ragazzo sorrise tra sé “Nuovo?… ci sono dentro fino al collo da anni ormai…”
Si mise a osservare la stanza in cui si trovava per decidere il da farsi.
-Ecco qui la nostra nuova recluta!-
Komui era appena comparso da dietro una svolta distogliendo il nominato dai suoi pensieri –Spero che non ti abbia strapazzato troppo, il nostro amico-
-No si figuri… supervisore Komui?-
L’uomo lo guardò perplesso –Mi conosci? Ne sono lusingato…-
-Oh aspetti ad esserlo- rispondendo con la medesima ironia- la conosco solo per ciò che ho letto sul suo dossier…-
Komui rise, una risata che tradiva una nota di turbamento  -Prego da questa parte…-
I  due si avviarono verso una scalinata in pietra per poi svoltare verso destra, una volta giunti in cima.
Il supervisore si mise a parlare degli argomenti più svariati, da come era stato il viaggio, a notizie su Roma, finendo a rammentare al giovane le straordinarie qualità culinarie del loro chef.
Ma era solo uno scudo. In verità la mente dell’uomo era da tutt’altra parte.
“Un dossier… ma dico stiamo scherzando? I fascicoli su tutti i membri dell’Ordine, ancor più se fanno parte della classe degli esorcisti, sono tenuti sotto chiave nell’Archivio Segreto Vaticano… già è complesso avervi l’accesso per poter compiere ricerche di ambito letterario, figuriamoci per leggere informazioni su di noi…”
“Chi è in realtà questo ragazzo? Ha il crocifisso di sua Eminenza, potrebbe essere un suo uomo di fiducia… così giovane?… Beh l’età in questo mestiere non è mai stata un problema… e se fosse una spia, sarebbe alquanto maldestro per l’avermi dato queste informazioni…”
Komui si accorse che il silenzio aveva preso piede troppo a lungo. Non poteva permettere che il suo interlocutore intuisse che cosa stesse pensando, quindi gli fece una domanda –Scusa ma non mi hai ancora detto il tuo nome…-
-Ah mi scusi… il mio nome è Giovanni del Soldo, ho diciotto anni e sono nato a Roma da padre italiano e da madre inglese…-
-Ah ecco cos’era quell’accento… sai però è davvero labile…-
Giunsero di fronte ad un portellone a vetri che al loro arrivo si aprì automaticamente. Attraversarono una rampa fino a giungere ad una piattaforma.
Una volta saliti su di essa Komui pigiò alcuni tasti su un pannello e improvvisamente la piattaforma scese.
-Dove stiamo andando?- chiese Giovanni neutro
-A trovare una certa persona per alcuni test di routine-
Di scatto la piattaforma si bloccò. Tutt’intorno era buio e immerso nell’oscurità.
Giovanni immobile, sensi all’erta, scrutava la zona spostando gli occhi da una parte all’altra.
Senti uno strano calore prendergli lo stomaco: guardò di scatto verso il basso e vide.
Un tentacolo luminescente lo avvolse, continuando ad attorcigliarlo e sollevandolo da terra.
Inizialmente tentò di divincolarsi ma si bloccò vedendo l’origine di quel tentacolo: un corpo luminoso si stagliava nel buio, sovrastandolo in tutta la sua altezza.
Era una creatura stupefacente. Era vaporosa e leggera, come se fosse composta di veli. Il viso era liscio come di porcellana, le labbra rosse e carnose si stagliavano su di esso come una rosa. La cosa che lo colpì di più fu che quel viso lattigineo era privo di occhi.
Giovanni ne rimase affascinato. Si lasciò andare a quella presa che lo attraeva verso di lei.
-Non ti preoccupare lei è Hebraska, l’esorcista che protegge le innocence…-
Ma il ragazzo non lo ascoltava nemmeno –E così esisti davvero…- disse con voce ferma e compiaciuta.
-Si mio giovane amico… ora guarderò il tuo potere…-
Il viso di lei si avvicinò. Giovanni chiuse gli occhi e attese. Le loro fronti si toccarono, rilasciando una luce bianca.
Komui rimase sinceramente spiazzato da ciò che stava osservando: tutti gli esorcisti al primo incontro con Hebraska si erano lasciati andare alla paura o ad un senso di timore. E se erano particolarmente coraggiosi o caparbi reagivano tentando di divincolarsi in tutti i modi.
Ma il nuovo venuto si era mostrato tranquillo e sereno come se non ci fosse alcunché di stupefacente nella donna che aveva di fronte.
“Penso che questo tipo non finirà mai di stupirmi…” ammise infine
Dopo alcuni secondi Hebraska ripose l’esorcista al suo posto
-Che cosa stupefacente… una percentuale di sincronizzazione così elevata non la vedevo dai tempi del giovane Walker…-
Komui stavolta si stupì sul serio –Quanto sarebbe?-
-La sua è un innocence della tipologia artefatto… mentre la sua sincronizzazione è del 91%… incredibile…-
Komui volse lo sguardo verso il giovane ma non disse nulla.
-Qui abbiamo finito possiamo andare-
Giovanni si inchinò alla esorcista con un gesto galante, salutandola mentre la piattaforma si elevava.
-E ora?-
-Completiamo le ultime pratiche nel mio ufficio, poi ti mostreremo i tuoi alloggi…-

-Caposezione Reever! Caposezione Reever!-
L’uomo si svegliò di colpo mandando all’aria una pila di documenti che erano di fianco a lui.
-Jhonny, ma che ti prende sei impazzito?-
-Le comunicazioni sono state riattivate! Il generale Marian… Allen… Linalee… Kanda… insomma tutti, ce l’hanno fatta! Sono salvi! E hanno conquistato l’Arca!-
Reever perse di botto tutta la stanchezza, si alzò in piedi euforico non credendo a quello che aveva appena sentito
-Dobbiamo subito avvertire il supervisore Komui…- aggiunse il biondo riccioluto
-Già me lo immagino a piangere come un disperato, vagando per tutta la Home a gridare il nome della sorella…-

-Studente di teologia all’Università Gregoriana di Roma? Notevole…- ammise Komui
-Beh devo ancora dare gli ultimi esami ma tra poco potrò fregiarmi del titolo di “Magister”…- rispose Giovanni sorridendo
-Saresti il più giovane teologo della storia…-
-Intellettuale, preferirei definirmi così… persone migliori di me si potrebbero guarnire di quel titolo…-
L’ufficio di Komui era molto spazioso. L’arredamento era composto da un paio di tavolini di legno, su cui vi erano posati vari oggetti personali: una lampada, un orologio, delle foto ricordo di lui e i suoi colleghi. Una in particolare era tenuta al centro, in bella mostra tra le altre; ritraeva lui e una ragazza più giovane dai lunghi capelli neri ebano, l’una affianco all’altra sorridenti.
Giovanni la notò subito, non appena entrò e la riconobbe come la sorella del supervisore, Linalee Lee. Si ricordò a quel punto una nota che aveva letto a piè pagina del dossier di Komui: “…incredibilmente affezionato alla sorella esorcista Linalee; se ci si ritrova costretti a parlare di lei in sua presenza, si consiglia la massima cautela e riservatezza”
Memore di quell’avvertimento preferì non farne parola al supervisore.
-Uhm… quindi ricapitoliamo: Giovanni del Soldo, nato a Roma, diciotto anni di età, laureando di teologia… altro?-
Il ragazzo fece per rispondere quando uno squillo echeggiò nella stanza. Komui afferrò la cornetta e parlo con voce ferma e asciutta –Supervisore Komui, desidera?-
Giovanni rimase ad osservare Komui per tutto il tempo. Decise che se l’argomento di quella telefonata era quello a cui stava pensando allora avrebbe messo subito in azione il suo piano: in caso contrario avrebbe retto la parte ancora un po’.
Il cinese appoggiò la cornetta. Si mise una mano sugli occhi nel tentativo di coprire le lacrime che gli stavano solcando il viso. Ma il giovane esorcista se ne accorse lo stesso:
-È accaduto qualcosa?-
-… un gruppo di esorcisti sta tornando da una importante missione… e tra loro c’è mia sorella…- disse Komui togliendosi le lacrime dagli occhi
-Era la squadra incaricata di scovare e distruggere la base del Conte del Millennio a Edo, vero?-
Komui sembrò essere stato fulminato.
-C-come lo sai? I soli membri attivi dell’ordine dovrebbero esserne a conoscenza…-
-Non me lo dica…- continuò oil ragazzo imperterrito -ci sono riusciti e hanno ottenuto qualcosa di prezioso, non è forse così?…-
Con uno scatto l’esorcista si alzò e afferrò con forza il polso di Komui: ne ascoltò i battiti. Il sangue pulsava come impazzito nelle vene dell’uomo.
-Non c’è bisogno che mi risponda… ha già confermato senza volerlo-
Si risedette con calma, fissando il supervisore con uno sguardo penetrante –Cosa?-
- L’Arca…- rispose esitante il cinese
- Quell’Arca?-
Anche se non lo diede a vedere Giovanni era davvero sorpreso. Chi se lo sarebbe aspettato un risultato tanto eccellente?
-E… il macchinario con cui il Conte fabbrica gli Akuma…-
Eccellente? Inimmaginabile era la parola giusta.
-Giovanni del Soldo… chi diavolo sei, in realtà?- aggiunse Komui stavolta ricambiando lo sguardo intenso del suo interlocutore.
Il ragazzo attese qualche istante e poi parlò –Prima mi hai chiesto altro sul mio curriculum… le dirò tutto ormai non ha più alcun senso mantenere la mia copertura-
-Io sono si un esorcista cattolico, fedelissimo di Sua Santità il Papa ma la mia principale attività è l’essere un  agente dell’Entità-
Se le precedenti scoperte aveva folgorato il supervisore, quest’ultima lo aveva letteralmente sfibrato.
Una sola parola continuava a rimbombargli nella mente: Entità.
Il giovane riprese a parlare –Sono stato inviato qui da Sua Eminenza Fabrizio della Rovere e da Sua Santità il Papa in persona per compiere alcune missioni… tre per l’esattezza-
-La prima è tenere d’occhio e proteggere il neo esorcista Allen Walker…-
Komui pensò di aver capito male. Appena aveva sentito il nome di Allen, aveva compreso subito che piega avrebbero preso gli eventi; ma lo colpì molto quel termine: proteggere.
Che cosa significava? Da chi lo doveva proteggere e perché? Che cosa stava succedendo?
-Mentre le altre due… le basti sapere che io sto dalla sua parte Supervisore-
Komui era sempre più stupito –Come dalla mia parte? Che significa?-
-Significa che nei fatti che tra poco accadranno qui alla Home, avrà in me un valido alleato…-
Giovanni con un gesto bloccò sul nascere le domande dell’uomo.
-La prego di comprendere, non posso rivelarle di più. Non dica a nessuno della mia vera identità, lo faccia in nome di tutto ciò in cui crede e di tutto ciò che sta facendo… se ci saranno degli sviluppi glieli rivelerò quanto prima, glielo garantisco…-
A quel punto il ragazzo si alzò, afferrò la sua borsa e chiese compito –Ora mi potreste indicare le mie stanze per cortesia?-
Komui chiamò un finder tramite il centralino, per scortare Giovanni e indicargli la direzione giusta da seguire.
Ora il Supervisore era solo con i suoi pensieri.
Era stata una serata davvero piena e surreale: prima la vittoria riportata sul Conte, la consapevolezza del fatto che sua sorella Linalee e gli altri erano salvi, poi l’arrivo di questo nuovo esorcista su cui pende un alone di mistero.
Mise la schiena contro la sedia e afferrò la tazza di caffè poggiata sul tavolo.
“L’Entità…”
Ne bevve un sorso. Era freddo.
“Se Sua Santità ha deciso di far scendere in campo gli stessi Servizi Segreti Pontifici allora significa che tra poco dovrò per lo meno aspettarmi che i  Cancelli dell’ Inferno si aprano…”
Fu una notte insonne per il Supervisore Komui Lee, ma non lo fu solo per lui.   


Bene, bene… l’illustre sottoscritto JhonSavor ha deciso di invadere anche il mondo di D.Grayman non accontentandosi di quello di Naruto… ma d’altro canto sembra che le vacanze estive abbiamo decimato gli scrittori, quindi mi sono sentito in dovere di aggiornare con una nuova long ( -Ma chi le vuole!- ndtutti –Frega niente!)
Battute a parte leggete e recensite, please, sono curioso di sapere che ne pensate, XD! CIAO!  

  
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