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Autore: MelaniaTs    13/11/2019    0 recensioni
One shot di Agāpi gia ton Olympus dove si racconta nello specifico la nascita delle moire e la storia della famiglia umana di Theresa
Genere: Generale, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo Personaggio
Note: Missing Moments, Otherverse, What if? | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Agapi Gia ton Olympou - Zeus Saga'
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PREMESSA: Poiché spesso trovavo incoerente che personaggi di 13 anni avessero comunque delle responsabilità di persone maggiorenni ho fatto un salto di età a tutti i personaggi che è di +3 per tutti quindi la guerra galattica inizierà il 1989 anziché il 1986. Terrò invece tutti gli eventi in ordine cronologico, quindi la storia si completerà nell'arco di aprirle 1990, 24/25 ('87 nel manga) contando anche il tenkai hen e l'inizio next dimension. La FF nonostante sia un What if? Cerca di collegarsi a tutti gli eventi accaduti in manga, anime e spin off per questo qui verranno raccontati i buchi mancanti. PS in riferimento a Saintia Sho prendo solo situazioni coerenti con il manga/Anime Originale
ATTENZIONE: © delle Fanart prese in giro per il Web se le riconoscete come vostre basta che me lo facciate sapere e provvedo a inserire i credits
COPYRIGHT: Storia basata sulla saga del maestro © Masami Kuramada ©Saint Seiya; Tutti i diritti della serie sono del sensei, della Toei e della casa editrice Shueisha; Per le immagini © Michi Himeno © Shingo Araki;

Oslo - 1968  

Theresa Kohtalo era una ragazza di diciannove anni con una missione: trovare casa. 

Non sapeva da cosa dipendesse, lei e sua sorella Monia erano state abbandonate ai piedi di una taverna di Blue Grado, recuperate da una donna Lydia erano state portate da lei in un'umile casa e da ella cresciute con altri quattro ragazzini. Ogni notte Theresa sognava cieli immensi e la voce di un uomo che la invitava a trovarlo, a cercare casa. Theresa aveva iniziato a fare quei sogni a sedici anni, ne aveva parlato con Monia la sua gemella e insieme avevano iniziato a cercare questa casa nei pressi della loro abitazione. 

Forse casa era dove le avevano abbandonate, poi capendo che non era così si erano allontanate per i paesi limitrofi, a lungo andare si erano spostate una volta maggiorenni verso Oslo, restando comunque in contatto sempre con la mamma e con i due fratelli che erano loro rimasti, nonostante  Igor si fosse sposato e iniziava a viaggiare per i paesi indiani e nonostante Stig tornava spesso a Mosca nel paese di cui lui diceva avere origine, loro si sentivano sempre e comunque.

Poi ecco che una volta ad Oslo Theresa aveva conosciuto Giánnis Diās. 

Giánnis era un affascinante ragazzo greco dagli occhi azzurri come il cielo e i capelli rossi, egli era un co-pilota presso una compagnia aerea. Aveva iniziato da poco a volare realizzando il suo sogno ed aveva una capacità particolare ad affascinare qualsiasi persona gli fosse intorno. Ecco Giānnis aveva carisma e si sentiva. 

Il giovane pilota era stata l'unica persona a far dimenticare a Theresa il suo obbiettivo di trovare casa, l'aveva sedotta e affascinata e lei si era lasciata trasportare da lui tanto da iniziare una relazione con quell'uomo. Relazione che dopo tre mesi le aveva riservato delle sorprese, era incinta e non sapeva cosa fare e come avrebbe reagito Gián alla notizia. Sapeva che aveva già dei figli e delle responsabilità, che usciva da una relazione che per lui era stata importante. Come poteva dargli una notizia del genere ed obbligarlo a  prendersi delle responsabilità a cui lei stessa non era pronta. Aveva un obbiettivo e quello era cercare casa, per ora ancora non l'aveva trovata e con un figlio sarebbe stato difficile trovarla. Si era rifugiata nella baita di Lydia Kohtalo Theresa ed aveva chiesto aiuto e consiglio alla sua mamma. 

La sua risposta era: non abbandonare i tuoi figli. Non fare a loro ciò che avevano fatto a te! 

Parole sante, aveva pensato Theresa; e allora cosa avrebbe fatto, come avrebbe affrontato quella storia. Come avrebbe trovato casa? 

E allora ci aveva pensato Lydia, aveva riunito a se tutti e sei i figli ed aveva loro esposto la situazione di Theresa, dicendo ai giovani che la loro sorella aveva come obbiettivo di trovare casa.

"Ho detto a Theresa che non deve abbandonare i bambini. Ma noi siamo Kohtalo e significa che ognuno di noi deve seguire il proprio destino. Quello di Theresa è trovare casa, voi quindi cosa proponete per non rinunciare al figlio e al suo destino."

Il più grande dei sei fratelli Igor aveva seguito quel discorso e quando sua madre chiese guardò le sorelle minori "Devi far restare il bambino in famiglia." Propose 

"E come?" Chiese Olga al moro. 

Igor guardò i fratelli e la madre "Posso chiedere a Neha se accetta di crescere il bambino." Propose Igor 

"Io non posso. Come dice la mamma dobbiamo seguire il nostro destino, il mio è studiare e diventare una donna indipendente." Affermò Olga 

"Posso prendere io il tuo bambino." Disse allora Stig tagliando la testa al toro. "Tanto per il lavoro che faccio riesco a seguirlo anche in Russia." 

"Possiamo crescere noi tutti il tuo bambino mentre cerchi casa, così potrai anche vederlo quando torni qui a casa." Disse allora Monia. Un po' per uno non avrebbe avuto difficoltà. Le piacque quella soluzione e la accettò, non si aspettò però sei mesi dopo di mettere al mondo  ben tre figlie anziché  uno. 

Olga e Antonin quando videro che erano tre bambine de ne tennero fuori lavandosene le mani. Al contrario Neha la moglie di Igor prese la più piccola delle tre e se la strinse al petto, affermando che potevano crescerla loro la piccola. Non avevano figli e potevano crescere benissimo la bambina come fosse loro. 

Theresa cercò con lo sguardo sua sorella Monia, mentre cullava una delle tre bambine, lasciò che le stringesse il dito nella mano piccola e delicata e sospirò.

"Non cercherò casa. Non abbandonerò le mie figlie, poi quando è uscita fuori la seconda, alla spinta definitiva, ho sentito che casa non è qui ma in Giappone." Affermò Theresa.

Monia scosse la testa, casa adesso era importante per entrambe.

"Questo vuol dire che devi perseverare e cercare casa Theresa. Se durante il parto hai avuto questa sensazione devi trovare modo di andare in Giappone." Le prese la bambina dalle braccia e ne assaporò il profumo. "Crescerò io lei: Astrid." Disse Monia dando il nome alla piccola.

Al che Stig si avvicinò al letto di Theresa. "Resta l'ultima bambina, la prendo io e la chiamerò Fryg." Disse allora 

Theresa guardò emozionata i suoi tre fratelli e riconoscente pianse per il troppo amore che provava per loro. 

"La nostra si chiamerà Diva." Disse alla famiglia Igor. 

"Adesso devi solo cercare casa figlia mia." Affermò Lydia.

"Devo prima lavorare tanto madre mia. Un viaggio in Giappone mi costerà tanto!" Le rispose Theresa.

"Andremo dal padre del bambino. Gli chiederai aiuto, lui come minimo deve aiutarti!" Le disse Monia.

"Gli ho nascosto la gravidanza. Non posso chiedergli nulla..." disse allora rassegnata Theresa, Giānnis Diās sarebbe stato il suo più grande rimpianto,  lo sapeva.

"Ok ma riavvicinalo, sei scomparsa ma lui ha continuato a cercarti. Appena Astrid sarà cresciuta un po' partiremo per la Grecia, metteremo da parte i soldi nel frattempo. I viaggi in treno non sono cari come quelli in aereo, e nel frattempo impariamo il giapponese." Monia parlava, proponeva. Lei conosceva sua sorella e sapeva cosa provava anche se non lo diceva a voce e non si confidava. 

Theresa osservò i membri della sua famiglia e  le sue bambine e incoraggiata da loro annuì decisa. "Ok lo facciamo. Per ora però preoccupiamoci delle gemelle."

E lo avevano fatto, si erano prese i loro tempi. Avevano lavorato e conservato soldi, cresciuto la piccola Astrid e Fryg quando era con loro e stavano imparando il giapponese. Quando le gemelle ebbero compiuto quattro mesi, Theresa e Monia furono pronte a partire, un pullman avrebbe portato le due gemelle e la piccola Astrid in Germania, da lì un treno avrebbe portato le due donne in Italia, fino alla Puglia. Infine se non avessero trovato Gián a Lecce avevano preventivato di prendere una nave per la Grecia, sarebbe stato un viaggio comunque caro ma avrebbero contenuto i costi andando a dormire poi negli ostelli.

 

Quando avevano raggiunto Gián, lui e Theresa si erano riavvicinati, fino ad arrivare al matrimonio. Theresa aveva portato avanti quella storia con un gran peso nel cuore, non aveva detto a Giānnis delle tre gemelle. Quando invece lui le stava dando il mondo, realizzando anche il suo desiderio di partire per il Giappone. Se cercava casa Gián la aiutava. 

E lei intanto gli mentiva! Aveva creduto che Gián potesse essere casa, aveva lui, i suoi splendidi figli e viveva in Giappone. Ma così sembrava non essere, poi ecco che era nata la loro prima figlia e quel 17 marzo a Tokyo, Theresa era arrivata a casa. Quando i suoi occhi scuri avevano incrociato quelli cerulei della neonata a Theresa le si era aperta la strada verso la verità. Perché casa era la verità, lei era una dea ed aveva tra le sue braccia una delle sue figlie: Dike dea della giustizia morale.

Aveva allontanato Giannis da se, questo perché lui aveva un obbiettivo, perché a trovare casa doveva essere lui. Questo perché Giannis era Zeus e aveva una dinastia divina da portare nel mondo umano. Per questo lo aveva mandato via, da Hera.

Era gelosa di Giānnis? No, non lo era anzi capiva che doveva procedere con ciò che era la sua vita e il suo destino. Così aveva iniziato ad usarlo, se Marin era sua figlia allora Gián avrebbe dovuto darle altre due figlie: Eunomìa ed Eirene.

Ed era nata Eunomìa, in una gelida notte a casa di Lydia venne al mondo. E quella notte gelida di inverno aveva perso Giannis del tutto lasciando la loro figlia Eunomìa ad una coppia disperata. 

Quella notte aveva compreso chi realmente fosse, quale era il suo compito e cosa significavano le sue figlie. Giánnis non le parlava più da quando aveva lasciato andare Eunomìa con il re di Asgard e le aveva dato della pazza quando gli aveva confessato essere Themis. 

Si era così riunita con i fratelli nella camera di Lydia che ormai era agli sgoccioli della sua umana vita, e raccontò loro di aver trovato casa e di chi fosse.

"Io e Monia siamo due dee antiche, titanidi. Io sono Themis, dea della giustizia. Madre delle moire: Cloto, Lachesi e Atropo; e delle ore: Dike, Eunomìa ed Eirene. Giannis è il mio primo sposo: Zeus e scesi qui tra gli uomini abbiano ricostruito la nostra stirpe." 

Guardò i fratelli e le bambine poi fece un sospiro indicando Astrid. "La prima nata è stata Atropo. L'ha seguita Lachesi.."affermò indicando Fryg "infine c'è Cloto. Ognuna di loro ha un compito, le Moire decidevano il destino dell'uomo filando ogni storia e recidendo il filo della vita quando era il momento." Disse dopo aver sciolto lo sguardo da Stig.

"Per ora posso dirvi che ognuna di loro dovrà seguire il destino ad esse assegnato. Poi quando avranno tra le mani i loro divini strumenti bisognerà lasciarle andare e farle seguire il percorso della loro vita." Terminò Themis. 

"Mi dispiace avervi resi complici di questo destino,  siete liberi di rendermi le bambine. So che crescere delle dee non era ciò cui avevate pensato. Posso farlo io, non le abbandonerò ma non posso chiedervi neanche di prendere sulle vostre spalle ciò che è mio compito." 

Stig si fece avanti, una mano a stropicciare gli occhi stanchi. "Theresa, le bambine hanno quattro anni, ci amano come se fossimo i loro veri genitori. Davvero pensi che sia giusto toglierle dalla loro famiglia?" Chiese alla sorella. Scosse la testa e si allontanò verso la porta "Mi dispiace ma Fryg resta con me, in Siberia al momento, quando sarà abbastanza grande da capire cos'è una divinità e quando avrà acquisito 'gli strumenti' se vorrà sarà lei a venire da te. Ma fino ad allora Fryg resta ciò che è: mia figlia." Affermò lui deciso aprendo la porta. "Torno da lei, per me questo argomento è chiuso." E così dicendo il biondo fratello uscì dalla stanza. 

Igor seguendolo a ruota lo seguì. "La penso come lui. Non posso fare del male a Diva e Neha, soprattutto da quando stiamo cercando di avere un bambino e per Neha ormai Diva è diventata la sua splendida figlia e unica fonte di gioia." Disse Igor. "Sappi anche che concordo con Gián, non avresti mai dovuto dare via vostra figlia. Non si lascia un figlio a due estranei Theresa, per la prima volta mi trovo in disaccordo con te. Non voglio proprio immaginare come si senta Giánnis in questo momento, io so che sarei impazzito." Completò andando dalla madre e dandole un bacio sulla fronte. "Credo sia meglio per te riposare e non farti coinvolgere dalle nostre discussioni." Disse congedandosi.

Theresa accettò la decisione dei suoi fratelli. Ovvio che sapesse quanto la sua azione fosse stata distruttiva. Anche la sua anima era dilaniata da un dolore sordo, ma doveva andar così.  

Una settimana dopo Theresa e Giánnis avevano lasciato la baita materna, seguiti anche da Monia e la sua piccola Astrid. Le due sorelle erano rimaste insieme fino a quando la famiglia Diaz non era tornata in Giappone, Monia era rimasta ad Atene dove ormai lavorava nel settore alberghiero come interprete. 

L'ultima volta che Theresa vide sua figlia Astrid fu un anno e mezzo dopo quando chiese a Mnemosyne un incantesimo sulla memoria, dopo che Zeus aveva ricordato di essere il padre degli dei. 

Mnemosyne aveva acconsentito a fare l'incantesimo, procedette mentre Astrid giocava con Marin e Miho. Solo quando la sua gemella andò via Theresa raccontò tutta la verità a Giánnis, delle tre moire e di come stessero crescendo con i suoi fratelli. Giannis lo accettò, era contento che alla fine del loro matrimonio Themis le avesse detto le cose come stavano. Ma in compenso tra di loro le cose erano finite del tutto e Theresa ne era uscita si dispiaciuta ma non disperata.

Tre anni dopo quando le sue gemelle avevano nove anni, Theresa seppe che le moire avevano ricevuto i loro strumenti, dopo aver visto tra le mani di Atropo delle forbici di argento ed oro. Avrebbe voluto parlare con loro e guidarle, ma poco prima che potesse farlo Giapeto era tornata a prenderla e lei lo aveva seguito. Eccolo lui, finalmente Themis era tornata a casa col suo vero sposo.

   
 
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