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Autore: biatris    13/11/2019    0 recensioni
Ne era rimasto folgorato. Ma come è possibile rimanere folgorati da qualcuno di cui non si conosce nemmeno il nome? Si chiese Sendoh...
Mito si guardò attorno. tutto aveva un'aria strana quest'anno. si chiese cosa ci fosse di strano, ma non si diede risposta. l'aria era strana...I suoi amici erano strani...
Hanamichi sapeva che qualcosa sarebbe cambiato. sperò cambiasse per il meglio...
Kaede sospirò. Le partite di allenamento prima del campionato erano sempre strane, ma questa lo era di più...Chissà cos'era tutta quell'elettricità nell'aria
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Akira Sendoh, Hanamichi Sakuragi, Kaede Rukawa, Yohei Mito
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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SENDOH POV
Sentì suonare il campanello e sobbalzò. Chi poteva essere a quell’ora? Non stava aspettando nessuno. O meglio, chiunque avesse promesso di passare era già stato a casa sua. Si spostò a fatica cercando di andare ad aprire maledicendo ancora una volta la sua incapacità di muoversi. Fu sua madre alla fine ad aiutarlo.
Quando si trovò davanti Yohei, seguito a breve distanza da Sakuragi e Rukawa, sospirò. Quella giornata era destinata a non finire mai. Si chiese se Kaede avesse almeno avvisato sua madre, visto che, come gli aveva fatto notare poco tempo prima, non doveva essere tornato a casa dalla mattina.
-Venite, entrate – disse spostandosi sulla sedia a rotelle.
I tre lo seguirono e furono fatti accomodare sul divano di casa Sendoh.
-Cosa vi porta qui? O forse dovrei dire riporta? – chiese il moro dai capelli a punta -A proposito Ede, hai avvisato tua madre? –
Kaede annuì.
-Non preoccuparti. Non è per me che siamo qui – disse poi.
Dritto al punto come al solito, pensò Akira.
Mito lo guardò, poi iniziò a parlare.
-Akira, io… - sospirò -Sono un cretino – disse.
L’altro lo fissò con aria interrogativa. Wow, autocommiserarsi doveva essere una nuova tattica, pensò. Ma non aveva intenzione di cedere ed umiliarsi una volta ancora.
-Mi fa piacere che te ne sia accorto – disse quindi sarcastico.
L’altro incassò senza battere ciglio. Di sicuro sapeva bene di esserselo meritato.
-Mi spiace, non volevo mancarti di rispetto e nemmeno ferirti – disse quindi Yohei.
Akira lo fissò.
-Beh, l’hai fatto – disse fermo.
Mito abbassò lo sguardo.
Fu in quel momento che intervenne Kaede. Akira non se lo aspettava. Normalmente l’amico avrebbe aspettato silenzioso come sempre.
-Akira, non credi che sarebbe il caso di ascoltarlo? – chiese -Non fraintendermi, so che non si meriterebbe nemmeno un briciolo del tuo tempo per come si è comportato, ma te lo chiedo per favore. Fallo almeno per me, visto che il Do’hao non mi permetterà di mettere piede in casa finché la faccenda non sarà risolta in qualche modo… -
Il ragazzo d’oro del Ryonan sospirò. Probabilmente se Kaede aveva sprecato tutto quel fiato doveva dare a Mito una possibilità.
 
MITO POV
Yohei fissò Rukawa mentre parlava con un’aria a dir poco incredula. Il volpino, come lo chiamava Hanamichi, stava intercedendo per lui. Certo, lo faceva in quel suo modo fatto di insulti poco velati, in fondo se era fidanzato con Hanamichi un motivo c’era, ma lo stava pur sempre difendendo.
-Rukawa, lascia stare – lo fermò quindi -Me lo sono pur sempre meritato – aggiunse poi.
Sospirò. Doveva riprendere in mano la situazione.
-Vorrei solo una cosa Akira – chiese poi al diretto interessato.
L’altro lo fissò. sembrava più tranquillo ora, dopo le parole di Rukawa.
-Dammi un’altra possibilità – esalò quasi senza fiato.
Il giocatore del Ryonan non rispose.
-So che non me lo merito – aggiunse poi – So che sono un codardo e che non so esprimere i miei sentimenti per paura di… - prese fiato – Per paura di rimanere ferito – ammise – Ma credimi, l’ultima cosa che avrei voluto fare era ferirti.
Akira rimaneva fermo a fissarlo. Yohei si chiese se fosse una cosa buona, ma ormai doveva giocarsi il tutto per tutto.
-Io tengo a te, più di quanto io sia disposto ad ammettere -disse quindi – E so che probabilmente non merito nemmeno un briciolo delle tue attenzioni, che sono un idiota anaffettivo e che deve essere molto frustrante avere una relazione con qualcuno che non è nemmeno in grado di comunicare quello che sente… -
L’altro lo fermò.
-Cosa senti? – chiese solo.
Yohei fissò ancora una volta quei due pozzi blu che erano gli occhi di Akira. Si guardarono a lungo. Si scrutarono profondamente. Forse non sarebbe mai riuscito a dire ad Akira cosa stesse provando, ma di sicuro c’erano altri modi per comunicarlo. Si avvicinò e gli mise una mano sulla guancia, mentre con l’altra afferrava una mano di Akira e se la portava sul petto, lì dove avrebbe potuto fargli sentire il tumulto che lo scuoteva. Lì, dove stava quel cuore che stava battendo impazzito.
-Lo senti? – chiese solo.
Akira, per la prima volta dalla loro discussione, sorrise e annuì. Gli si avvicinò di più.
Fu Yohei a chiudere lo spazio che li divideva. Poi furono solo loro due. Furono Yohei, Akira e i loro baci, furono mani intrecciate e parole sussurrate, furono scuse mormorate a mezza voce e carezze che sapevano di perdono.
  
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