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Autore: Meramadia94    17/11/2019    0 recensioni
Barba ha una figlia, Christina, sedici anni. L'unico affetto che gli rimane dell'amore della sua vita ed è l'unica ragione della sua vita oltre al suo lavoro.
Ma un giorno lei e una sua amica scompaiono dopo una festa. La squadra lavora di buona lena per scoprire cosa sia accaduto alle due ragazze prima che sia troppo tardi.
Genere: Angst, Avventura, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Amanda Rollins, Olivia Benson, Rafael Barba
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Poco più tardi, Alex Muñoz venne condotto in stato di arresto all'Unità Speciale. La voce che il candidato sindaco che le persone meno considerate e meno abbienti della city aspettavano da tutta la vita, era solo l'ennesimo politico corrotto e coinvolto in uno scandalo di droga e festini con minorenni, aveva rapidamente fatto il giro dell'unità.
Nessuno lo acclamava, nessuno applaudiva, nessuno sorrideva. Per il politico cubano non vi erano che occhiate di mero disprezzo. 
Sua moglie Yelina lo aveva preso a schiaffi e pugni davanti a tutti urlando -Cómo puedes hacer esto, tenemos dos hijas casi de la misma edad que esa chica!- tanto che un agente dovette trattenerla, per poi scoppiare di nuovo in lacrime. 
Quando fu portato in sala interrogatori, Barba rimase dall'altra parte del vetro e fissava l'ex amico con gli stessi occhi con cui avrebbe fissato un attaccapanni. 
Alex se ne stava seduto, nascondendo il viso tra le mani, ma non provava la minima pena per lui. Solo rabbia e disgusto. 
Non riusciva ancora a capacitarsi che il suo amico più caro, la persona che aveva ammirato di più da quando aveva avviato il processo di socializzazione secondaria, la persona da cui si era sempre rifugiato ogni qualvolta che suo padre aveva sfogato su di lui il suo senso di inferiorità, spesso sbattendolo fuori casa di notte, anche in Dicembre inoltrato fosse solo uno dei tanti individui etichettati come merce avariata che sbatteva in galera e che come vittima avesse scelto proprio la sua Chris.
- Maldito sea, maldito sea ...- borbottava stringendo i pugni per poi diregersi verso la porta. Olivia lo bloccò. 
- Dove pensi di andare?- 
- A fargli sputare la verità.- fece Barba.
- Scordatelo. Non sei lucido, e in questo stato potresti anche...-
- Non ho intenzione di fare sciocchezze. Per ora.- forse lo avrebbe massacrato, ma DOPO avergli fatto dire cosa ne aveva fatto della sua bambina. 
- Non posso lasciartelo fare.- fece Liv - Lascia che ne occupino Rollins e Carisi.- 
Barba lo guardò con rabbiosa impotenza prima di arrendersi.
- Ok.- ma se i due detective non fossero riusciti a cavare un ragno dal buco, sarebbe entrato lui stesso in quella stanza e gli avrebbe fatto sputare la verità assieme al sangue e tutti i denti.
...
...
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- Dov'è Rafaèl?- fece Alex appena i due detective entrarono - devo parlargli... devo chiedergli scusa.- 
- Lei ha già fatto abbastanza, mi pare.- fece Amanda trattenendo a stento il desiderio di azzannarlo alla gola. E dallo sguardo di Carisi, poteva vedere che anche il collega stava per cedere a quel desiderio. 
- E poi che pretende?- fece Sonny - ha violentato sua figlia, pensa che sia una cosa che potete risolvere davanti ad una birra?-
- Giuro che non le avrei mai fatto del male!- fece Alex - Insomma... Chris per me è come una nipote.- 
Sonny lo infilzò con lo sguardo - Sa, io ho due nipoti. Una all'ultimo anno di liceo, l'altra ha due anni. E se per caso un giorno mi sfiorasse anche solo il pensiero di fare a loro quello che lei ha fatto a Chris, mi sparerei in bocca.- fece il detective italo-americano guardando Muñoz con odio e disprezzo. Quell'uomo aveva distrutto in un colpo solo tutte le persone che gli volevano bene: sua moglie, le sue figlie, Barba e Christina. E per che cosa poi? Per togliersi uno sfizio. 
- Scommetto che lei nemmeno questo, avrebbe il coraggio di fare.- fece Amanda lapidaria - Dov'è Chris?-
- Non lo so. Giuro che non lo so.- fece Alex piagnucolando. 
- Sì, ne inventi un'altra.- fece Sonny sarcastico - Forse lei non ha capito, ma si trova in una gran brutta situazione. Abuso sessuale, induzione alla prostituzione... come minimo sono dai trent'anni all'ergastolo.- 
- Ergastolo sicuro, se ha pure il sangue di Christina sulle mani.- 
- No, io non c'entro.- fece Alex - Ok. Mi piacciono le ragazze più giovani. Lo ammetto. Ma non avevo idea che qualcuno in quella casa avesse portato una minorenne.... andiamo...- qui si rivolse a Sonny - lei quando rimorchia chiede la carta d'identità?- 
- No, ma se la ragazza in questione fosse svenuta, ubriaca o incapace di dare un consenso esplicito, io mi fermerei.- fece Sonny - lei non ha nessuna scusante. La galera non gliela leva nessuno, ma le offro la possibilità di salvarsi l'anima per quanto possibile. Ci dica tutto quello che sa di questa storia.-
Alex mandò giù un sorso d'acqua. 
- Avevo ricevuto un invito per la festa da parte del responsabile di una  società edilizia. Voleva la mia raccomandazione per un grosso appalto. Sapeva del mio vizio, non so come, ma lo sapeva. E per agevolare il mio benestare, ha organizzato un festino a luci rosse.... era una festa strana, per partecipare bisognava indossare una maschera... lo so, avrei dovuto dirgli che non c'era bisogno, che gli avrei dato tutto quello che voleva a patto che tenesse per sè quello che aveva scoperto...- 
- Ma non l'ha fatto.- fece Amanda. 
- Non ho resisito. Mi dispiace.- prima che i due potessero dirgli quanto poco poteva importar loro di come si sentiva lui e del suo pseudo-dispiacere. L'unica cosa che interessava loro era sapere di Christina e dove fosse per andarla a prendere e darle le cure di cui aveva bisogno.
- Ad una certa, l'organizzatore mi ha detto che in una stanza c'era una sorpresa che avrei apprezzato.- fece Alex - e ci sono andato. C'era una ragazza sul letto... vestita e truccata come una escort...- 
- E lei ci si è buttato addosso.- fece Sonny - Su una ragazzina svenuta, incapace di intendere e volere.- 
- Pensavo che stesse fingendo di essere svenuta.- fece Alex - voi più di chiunque altro dovreste sapere... le squillo d'alto bordo ne fanno di cotte e di crude... fingono di essere delle scolarette, di essere reticenti... ho pensato che facesse parte del gioco.- 
- E quando  Chris le ha detto di no, magari dopo averla riconosciuta, mentre la supplicava di lasciarla stare? Era ancora confuso, pensava ancora di avere a che fare con una squillo?- fece Sonny stringendo forte i pugni per non picchiarlo selvaggiamente. E dire che ne avrebbe avuta una gran voglia... ma doveva trattenersi, o si sarebbero giocati il caso. L'avvocato di quel pervertito sarebbe riuscito a convincere chiunque che la confessione era estorta se avessero visto segni di percosse.
- Pensavo che stesse recitando.- fece Alex - che fosse una di quelle fissate con le fantasie di stupro e roba simile... non potevo sapere che fosse minorenne, che fosse sedata e... oddio, parliamo della figlia di uno che per me è l'equivalente di un fratello.- 
Barba fece irruzione nella sala interrogatori, portandosi proprio di fianco all'ex amico. Fissandolo con odio silenzioso. 
- Rafaèl...- fece Alex alzandosi, con voce implorante - ti giuro, non sapevo che fosse tua figlia e che fosse ubriaca...- 
- Taglia corto. Non mi incanti.- fece Barba - I tuoi discorsi da campagna elettorale con il cuore in mano, risparmiateli per quelli che ancora ti credono. Devi dirmi dov'è mia figlia.
Dov'è Chris?!?- concluse Barba alzando la voce, tanto che sia Alex che i due detective per un attimo pensarono che avrebbe messo le mani al collo dell'ex amico.
- Non lo so! Ti giuro che non lo so!- fece Alex - Dopo che... si è ribellata, mi ha dato una ginocchiata sui gioielli di famiglia ed è corsa via. L'ho cercata nel salone in cui si teneva la festa, non c'era, ho chiamato Eddie per farmi portare a casa... non sapevo che fosse tua figlia finchè non mi hai mostrato la sua foto.- 
...
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- Patetico.- fece Dodds osservando l'interrogatorio - Lei è stata rapita, sedata, vestita come una escort e stuprata, ma la vittima è lui.-
- E il bello è che potrebbe pure cavarsela con questa storia.- fece Oolivia, guadagnandosi un'occhiata scioccata da Dodds - Lo so, è brutto da dire, ma non c'è un solo modo per dimostrare che  non sia andata come dice lui.- 
- Già me li immagino i giornali, prima lo assaliranno, poi tutti i suoi sostenitori chiederanno il perdono e l'assoluzione in virtù dei suoi meriti in società.- fece Fin - e intanto Christina verrà fatta passare per una ragazzina annoiata in cerca di emozioni forti.- 
- Qualche segno di lei?- fece Dodds.
- Non ancora. L'amica dice di non ricordare altro, che era buio, e non aveva idea di quello che le sarebbe successo.- fece Olivia - Stiamo organizzando dei posti di blocco nella  zona in cui Eddie dice di aver lasciato Chris. Magari Chris ha fermato una macchina per farsi portare a casa, e ha fatto l'ennesimo incontro sbagliato della serata.-
- Povera ragazzina...- fece Dodds. Non poteva fare a meno di pensare a quanto fosse assurda quella situazione. Per i suoi figli si era sempre ritenuto un buon padre. A volte severo, forse troppo pedante in certe situazioni, ma giusto e non aveva mai fatto dubitare i suoi figli del fatto che li amasse profondamente. E stupidamente si era illuso che essendo un poliziotto, avrebbe potuto vegliare sui suoi figli meglio di qualunque altro genitore. Che istruirli sui pericoli del mondo e con regole e disciplina non sarebbe mai potuto succedere nulla di brutto. E si era sbagliato clamorosamente. Matthew entrava ed usciva dalle comunità di recupero con la stessa frequenza con cui lui si cambiava le camice, e Mike aveva rischiato di morire ammazzato in un caso di violenza domestica. 
Stesso discorso valeva per Christina Barba. Aveva passato la sua infanzia in una corte di giustizia, tra l'ufficio del padre e l'aula del tribunale, e aveva visto passarle davanti il peggio che quel mondo aveva, eppure questo non l'aveva salvata dal diventare lei stessa una vittima. 
La verità era che nessun genitore, indipendentemente dal tipo di lavoro che svolgeva, poteva assicurare al figlio che non gli sarebbe mai accaduto niente. Le cose atroci accadevano, e chiunque nel corso della vita doveva farci i conti. 
- Quindi...- i tre poliziotti si voltarono, per trovarsi davanti Yelina con il viso affogato dalle lacrime - è vero? Alex ha stuprato Christina....?- chiese sperando con tutto il cuore che le dicessero che era stato solo un quid pro quo e che stavano già risolvendo.
Fu Liv a prendere la parola. 
- Signora Muñoz...- fece il tenente - forse è meglio se ne parliamo davanti ad una tazza di caffè.- e nel dir così condusse la donna nella Break Room.
Poco dopo, davanti a due tazze di caffèlatte con quattro tazzine di espresso, Liv diede l'amara conferma alla donna. 
- Senza Chris sono solo ipotesi...- fece Olivia - Ma suo marito ha ammesso di aver avuto un rapporto con lei e che Chris non era consenziente... anche se dice che non aveva realizzato la situazione...- 
- Oh madre de Dios... es una pesadilla...- fece la donna passandosi una mano sulla faccia - Come è potuto succedere? Alex mi ama... le nostre figlie significano tutto per lui... io non posso credere che... le nostre figlie hanno quattordici e diciotto anni. Io non posso credere che abbia abusato di una ragazzina che poteva essere figlia sua.... della sua figlioccia...-
- Purtroppo non ci sono dubbi. Abbiamo il DNA ed un'ammissione da parte di suo marito.- fece Liv - abbiamo prove sufficienti per l'arresto.- 
- Che gli succederà?- 
- Dipende da lui. Se ammette la sua colpa e patteggia può sperare in una pena più mite.- dal canto suo sperava che si dichiarasse innocente e che si prendesse il massimo per la pena o che trovasse un giudice abbastanza severo da dargli una pena con un numero a tripla cifra.
- Io non ci credo... è un incubo.- fece Yelina - Rafaèl... come sta?- 
- E' furioso.- fece Olivia - Ha scoperto con uno dei suoi migliori amici non solo è coinvolto nella scomparsa della figlia, ma che l'ha anche stuprata.- 
- Non so nemmeno cosa dirgli... Dio mio...- 
Liv non riuscì a trattenersi - E' vero che stavate insieme?- 
Yelina si sforzò di sorridere e disse - Sì. Siamo cresciuti tutti e quattro assieme... ci siamo messi insieme quando è cominciato il liceo. Pensavamo che sarebbe durata per tutta la vita... come chiunque, a quindici anni... -
- Perchè hai rotto con lui?- fece Olivia che non se ne capacitava. 
- Rafaèl aveva problemi con suo padre. Era un violento, un alcolizzato che incolpava la moglie e il figlio della sua vita fallita... lo picchiava spesso. Tipo valvola di sfogo...- ricordava bene quando veniva a scuola con un occhio pesto, a volte un livido, segni di schiaffi, una volta quel bastardo gli aveva rotto un polso - E quando ha vinto la borsa di studio per Harvard ha colto l'occasione al volo perchè voleva andarsene il prima e il più lontano possibile da lui.-
'' E come biasimarlo''- pensò Olivia domandandosi se non fosse possibile resuscitare temporeanamente Barba Sr per ammazzarlo di botte. 
- Quando è partito, mi sono sentita sola. Ed Alex mi è stato vicino... è stato poco dopo che ho capito di essermene innamorata.- fece Yelina - Tremavo all'idea di come avrebbe reagito Rafaèl... pensavo avrebbe fatto una scenata ad entrambi...- 
- Invece non ha battuto ciglio.- fece Olivia. E non perchè non tenesse a lei. Sicuramente ne era stato innamorato, e come qualunque adolescente pensava che fosse la storia della vita, ma poi aveva capito che quello non era amore, ma una semplice infatuazione tra ragazzi, e forse aveva già incontrato la mamma di Christina. 
Ed in fondo, molto in fondo, Barba riteneva che perdere il suo primo amore per mano della persona che ammirava e stimava di più fosse solo il giusto prezzo da pagare per aver colto l'occasione di uscire dal Bronx, mentre Alex ed Eddie avevano dovuto continuare a vivere lì e fare i conti con la dura realtà ogni giorno. 
Non aveva recriminato, non si era arrabbiato, ed aveva continuato a stimare e a voler bene come ad un fratello all'uomo che lo aveva tradito... e lui per ringraziamento gli aveva sfregiato la figlia a vita.
...
...
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- Niente da fare.- fece Carisi una volta che l'ex candidato alla poltrona di sindaco esercitò il suo diritto ad una consulenza legale - non parla. Continua a dire che non sa dove si trovi Christina.- 
- E voi gli credete?- fece Barba - è un bugiardo. Ha persino finto di volerci aiutare a trovare Abby e Christina, quando invece sapeva benissimo cosa era successo.- 
- Ha ammesso di averla stuprata, dopo essere stato messo alle strette.- fece Amanda - A questo punto perchè non ammettere anche dove l'ha nascosta?- 
-  Perchè è esattamente come qualunque altro stupratore che abbiamo arrestato.- fece Barba -non  nega quello che non può negare e non ammette quello  che non può ammettere.- 
- Oppure dice la verità.- fece Sonny - Eddie ha detto di averla caricata in macchina e che Chris è voluta scendere appena ha sentito che il suo soccoritore conosceva Muñoz. 
Sappiamo che Muñoz ha chiamato Eddie, il quale non era reperibile perchè viaggiava verso Manatthan con Chris.... per ammazzare una persona bisogna sapere dove si trova, e stando a quello che ha detto il signor Garcia, Muñoz non sapeva che era con Chris.-
- In poche parole...- fece Liv cercando di consolare Barba - ci sono ampie possibilità che Chris sia ancora viva. Messa male forse, ma viva.-  
- Sempre che non l'abbia caricata un altro pervertito.- fece Fin, beccandosi un'occhiataccia dal resto dei presenti - scusate.-
...
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...
Poco meno di dure ore dopo, l'Unità Vittime Speciali e l'unità di supporto si trovavano nel punto in cui Eddie aveva dichiarato di aver fatto scendere Christina. C'era un'ampia zona verde e non era così stupido supporre che la ragazza avesse cercato rifugio da qualche parte lì. 
- Ok signori.- fece Olivia - per quelli che si sono appena svegliati, Christina Barba, sedici anni, è scomparsa da tre giorni. L'ultimo avvistamento sicuro è questo tratto di strada. Abbiamo messo sotto controllo tutti gli autovelox nell'orario che ci ha indicato il testimone, fino alla notifica della scomparsa, e nessuno sembra averla presa in auto. La spiegazione più logica a questo punto è che si sia rifugiata nella boscaglia.- 
- A tutti voi verrà distribuito un kit per il pronto intervento.- fece Fin - Acqua, viveri, garze e disinfettante. Il primo che la trova deve mettersi subito in contatto con le altre squadre e fare richiesta di assistenza medica.- 
- La priorità è trovare la ragazza e riportarla a casa. Entro la giornata.- fece Amanda - Non conosciamo le sue condizioni, ma di una cosa siamo sicuri. Sono tre giorni che è sparita, e non ha ne cibo ne acqua.- 
Dopo aver ricevuto le informazioni, gli addetti e i detective Rollins, Carisi e il sergente Tutuola si separarono per setacciare la zona palmo a palmo. Olivia avrebbe coordinato le ricerche dal campo base che era stato allestito. 
- Per favore, fammi andare a cercarla.- fece Barba. 
- Rafaèl, sai meglio di me che non posso coinvolgere un civile in un operazione di polizia.- 
- Io non sono un civile.- fece Barba - Sono un padre a cui hanno rapito la figlia. Ero presente quando è nata, e le ho giurato che avrei smosso cielo e terra se avesse avuto bisogno di aiuto. Stai certa che non me ne starò tranquillo ad aspettare in ufficio o a casa una qualunque notizia...- fece Barba incamminandosi verso la zona che stavano battendo. 
- Rafaèl, non sei attrezzato per...- tentò Olivia. Troppo tardi. L'avvocato era già sparito. 
...
...
...
Barba camminava a passo spedito per la zona verde, aguzzando vista ed orecchie, alla ricerca di una qualunque traccia che potesse condurlo da sua figlia. Era talmente concentrato a guardarsi attorno che non notò un sasso ben nascosto nel terreno e che lo fece inciampare.
- Avvocato.- fece la voce di Carisi. Il detective italo-americano lo aiutò subito ad alzarsi - sta bene?- 
- Tutto a posto, tutto a posto...- fece Barba ripulendosi alla meglio - trovato niente?- 
- Forse.- fece Sonny - La villa. Non ha stanze o passaggi segreti... però ho scoperto che in questa zona c'è una piccola depandance. Forse Chris ha trovato rifugio lì dopo essere scappata.- 
- Portamici.- fece Barba. 
- Secondo la piantina che ci hanno spedito basta andare diritto per questo sentiero.- fece Sonny senza smettere di camminare. Sebbene fosse più allenato di Barba a camminare velocemente, grazie agli inseguimenti che era solito fare spesso facendo lo zig zag tra i passanti a New York, l'avvocato andava più veloce di lui nonostante portasse i mocassini. 
Poco dopo arrivarono nei pressi di una piccola struttura che a Sonny ricordò istintivamente il bar-ristorante che spuntava all'improvviso nella pineta della spiaggia in cui era solito trascorrere le vacanze da ragazzino, sulle coste dell'Italia, e che da bambino aveva ribatezzato '' La casetta di Biancaneve''.
Con la differenza che la depandance aveva anche una piscina, piena di foglie di ninfea e dall'acqua sporca, il tutto circondato da un muro di cinta che però era troppo basso. Scavalcarlo era un gioco da ragazzi anche per un vecchio con l'atrite. 
Inoltre il cancelletto era semiaperto. 
- Chiamo la scientifica.- fece Sonny mentre Barba si avviava verso il vialetto d'entrata. 
Si bloccò immediatamente.
Aveva avuto la sensazione di sentire un lamento, un singhiozzo soffocato ed un respiro affannato tutto nello stesso momento. 
- Hai sentito anche tu...?- fece Barba.
Non si aspettava che il poliziotto confermasse. Era stata solo una sensazione ed era stato un lamento così flebile che si meravigliava lui stesso di averlo sentito. 
- No... cosa avrei dovuto sentire?- fece Sonny.
Barba gli fece segno di tacere.
Lo aveva sentito di nuovo. 
- Christina...- borbottò Barba allontanandosi - Chris? Chris? Riesci a sentirmi?- 
Si bloccò appena in tempo per non finire dentro un pozzo interrato. 
- SVELTO, E' QUI!!!!- urlò Barba - CHRISTINA! CHRISTINA!- fece mandando il suo aplomb a farsi benedire.
Era lei. 
C'era una figura rannicchiata su sè stessa, in posizione fetale e malgrado il buio riuciva a vedere che era piena di tagli e lividi. 
Carisi accorse immediatamente, per poi comunicare la loro posizione all'unità di emergenza e al resto dei colleghi. 
- Chris.... mi carinho.... fece Barba con gli occhi lucidi senza staccare gli occhi dalla figlia.
L'aveva ritrovata. Ed era viva. 
- Papà....- fece la ragazza quasi in un sussurro. 
  
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