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Autore: lunadivergente21dw    17/11/2019    1 recensioni
In seguito agli avvenimenti di Vienna Tony crea la sua squadra e nel farlo opta per nuovi membri, uno ovviamente è Peter Parker.
Poi c'è Amelia, che Tony vede come una figlia.
Amelia ha dei poteri particolari e quando Tony chiede il suo aiuto lei non si tira indietro.
Avrebbe aiutato Tony a qualunque costo, o almeno così credeva, perchè quando degli occhi di un azzurro ipnotico cominciano a tormentarla qualcosa dentro di lei scatta.
Genere: Comico, Fluff, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: James ’Bucky’ Barnes, Nuovo personaggio, Peter Parker/Spider-Man, Tony Stark/Iron Man
Note: Movieverse, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti
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Affrontare Tony Stark su un argomento sul quale lui era totalmente contrario non era affatto facile.
Questo lo sanno bene tutti.
Soprattutto Amelia, così aveva deciso di farsi valere e di essere dura e irremovibile sulla questione.
Per questo stava scendendo le scale del laboratorio con una teglia di biscotti appena sfornati tra le mani.
Tony stava fissando un ologramma mentre Jarvis gli diceva qualcosa a proposito di qualche strano materiale che avrebbe reso la sua tuta più resistente.
-È l'ora della merenda!- esclamò lei.
Tony fece sparire l'ologramma e si girò.
-È il compleanno di qualcuno?- chiese lanciandole uno sguardo confuso.
Lei ridacchiò e andò a sedersi sopra il suo tavolo da lavoro. -È sempre il compleanno di qualcuno da qualche parte-
Tony sembrò essere convinto dalla risposta, così prese un biscotto.
Mangiarono i biscotti in silenzio per qualche minuto, finché Amelia non si decise a parlare.
-Ho trovato un posto in cui stare.-
Tony posò il biscotto che aveva in mano sul tavolo e sospirò.
-È così terribile vivere con me?- chiese con un sorriso ironico.
Amelia lo guardò sorpresa, di certo non si aspettava di vederlo sorridere.
Lui capì quello che stava pensando e sorrise di nuovo.
-Credi davvero che non lo sappia? Nick Fury entra nella mia macchina e crede di disattivare Jarvis. Sai cosa ci vuole per disattivare Jarvis?-
Amy si ritrovò a trattenere il respiro.
-Nick Fury?-
Tony ridacchiò. -Oh no, gli piacerebbe. Glielo faccio solo credere.-
Lei si morse il labbro. -Quindi sai già tutto?-
Stark sbuffò, fingendosi infastidito. -Oh per favore. Io sono Tony Stark.- disse indicando tutto se stesso.
Persino in quel momento Amelia non riuscì a trattenersi dall'alzare gli occhi al cielo.
-Quindi?-
Tony abbassò lo sguardo, in cerca delle parole giuste da usare e Amy lo guardò sorpresa.
Davvero Tony Stark non sapeva cosa dire?
Amelia si morse nervosamente il labbro inferiore mentre aspettava.
Tony si decise ad alzare lo sguardo su di lei.
-Il fatto che tu abbia deciso di aspettare due settimane per dirmelo mi ha dato il tempo di immaginarmi cento scenari diversi per questa conversazione. E ho capito che se ti avessi in qualche modo proibito, anzi… Proibito non è la parola giusta, per quanto voglia negarlo non sei più la bambina che ho conosciuto in una caverna prima di diventare Iron man.- detto questo le sorrise, un sorriso caloroso che Amelia ricambiò subito.
-Se mi mettessi in mezzo in qualche modo tu mi odieresti. Sei abbastanza grande per prendere le tue decisioni, anche se so che questa non farà altro che metterti in situazioni di pericolo… Non posso impedirtelo.- 
-Su una cosa ti sbagli.-
Lui la guardò confuso.
-Non potrei mai odiarti uomo di latta.- 
Tony sorrise commosso e prese un altro biscotto.
-Per il momento ho fatto promettere a Fury di non andarci troppo pesante con te.-
Amelia spalancò gli occhi. -TU COSA?!?-
 
***
 
 
Il fatidico giorno era giunto.
Oggi si sarebbe ufficialmente trasferita al quartier generale degli Avengers.
Amelia scacciò quel pensiero mentre scendeva dalla macchina.
Tony gliene aveva prestata una dopo una lunga discussione sul perché fosse sbagliato che lui la accompagnasse, o che chiunque altro lo facesse.
Il discorso era semplice: mettendosi a confronto con gli altri si sentiva già ridicola ad entrare a far parte del gruppo, essere accompagnata come una bambina non le sembrava il caso… Ecco perché aveva convinto Pepper a mandare Tony a fare uno dei suoi lavoretti in laboratorio o nella nuova casa.
Aprì il bagagliaio e ne tirò fuori tre valigie e quattro scatoloni, poi si guardò intorno.
Fury aveva detto di aspettarla fuori per "presentarla" agli altri, ma lì intorno vedeva solo agenti dello Shield che andavano avanti e indietro negli edifici adiacenti..
Spostò lo sguardo sulla "casa" degli Avengers che si stagliava contro il cielo grigio e fece una smorfia.
Doveva per forza sembrare così seria e moderna?
Sospirò, sperando che almeno dentro fosse più accogliente.
Già rimpiangeva la nuova casa di Tony e Pepper in mezzo agli alberi, in quell'atmosfera quasi fiabesca…
Scosse la testa e chiuse il bagagliaio con un colpo secco che fece voltare alcuni agenti che passavano di lì.
-Frosin- annunciò una voce dietro di lei, facendola sobbalzare.
Amelia si girò e si ritrovò davanti Fury.
-Signor Fury.- gli rivolse un sorriso leggero.
-Solo Fury, se no mi fai sentire vecchio- disse serio lui, al che Amy non seppe se ridere o rimanere impassibile, nel dubbio gli rivolse un piccolo cenno.
-Pensavo che Tony ti accompagnasse.-
-Non ho bisogno di essere accompagnata.- Stavolta toccò a lei essere seria.
-Lo so. Pensavo che Tony ne avesse bisogno però.- le rivolse un sorriso. -Pronta?- chiese e senza neanche aspettare una risposta prese delle scatole della ragazza.
-Oh no, non serve.- disse lei.
Fury alzò un sopracciglio. -Vuoi portarle tutte da sola?-
Amelia sorrise divertita e schioccò le dita per poi indicare l'ingresso della struttura.
Lui la guardò confuso, non capendo cosa avesse intenzione di fare.
Amy ridacchiò e con un gesto della mano spedì scatole e valigie all'ingresso grazie alla "pista" di ghiaccio che aveva creato poco prima.
-Posso portare il gatto almeno?-
Amelia si portò una mano alla fronte. -Freddie! Me ne stavo dimenticando!- esclamò correndo subito ad aprire la macchina per prendere il trasportinoIl micio si voltò dall'altra parte per continuare il suo sonnellino e Amy ridacchiò.
Fury le prese il trasportino dalle mani e guardò all'interno, sorridendo come Amy non si sarebbe mai aspettata di vederlo sorridere.
Sembrava un'altra persona.
Si schiarì la gola e l'uomo si raddrizzò, cercando di riassumere un po' di compostezza e si diresse alla porta per poi bussare con due colpi secchi.
Amelia si ritrovò a stringere i pugni.
Dalla finestra del piano superiore si sentì un vocio concitato.
-Clint, vai tu!-
-Figurati, sarà nel condotto dell'aria- rispose una voce annoiata.
-Allora vai tu, no?-
-Sto mangiando-
Altri borbotti e rumore di passi.
Fury alzò gli occhi al cielo. -E pensare che questi dovrebbero salvare il mondo quando non hanno nemmeno voglia di aprire una porta.- mormorò mentre Amy cercava di soffocare una risata.
Finalmente la porta si aprì, rivelando uno Steve Rogers esasperato con i capelli fradici, appena uscito dalla doccia.
Quando li vide rivolse loro un sorriso sincero. -Vi stavamo aspettando, prego entrate.- disse prendendo tutte le cose di Amy senza dire niente.
Loro lo seguirono senza troppi complimenti attraverso dei corridoi e delle scale fino ad entrare in cucina.
Amelia sorrise, notando che l'interno era sì moderno, ma molto accogliente.
La cucina era ampia, i mobili e l'isola avevano un bel colore.
Natasha stava spalmando del burro d'arachidi su del pane e alzò lo sguardo verso i nuovi arrivati.
-Finalmente ti sei deciso ad allargare la parte femminile della squadra, non ne posso più di questi quattro babbei-
-Hey!- esclamò una voce dietro di loro. -L'altro giorno hai detto di volerci bene.-
-Solo quando mi lasciate in pace- disse Natasha con un sorrisetto mentre addentava il suo sandwich.
Sam Wilson fece il suo ingresso nella cucina e squadrò Amelia da capo a piedi. -Ah, eccola.- disse con un tono di voce che fece raggelare il sangue nelle vene ad Amelia.
Ecco quello che temeva di più.
Gli altri non la volevano lì.
Stava per andare in iperventilazione quando l'espressione gelida di Sam si trasformò in un sorriso divertito.
-Così impari a darmi nomignoli che mi perseguiteranno fino alla tomba.-
Amy ricominciò a respirare normalmente.
-Uomo piccione, smettila di importunare i nuovi arrivati.- commentò Fury.
-Hey! Tu non dovresti essere di parte?- 
Steve stava per intervenire ma Freddie lo anticipò con un miagolio.
Tutti guardarono il trasportino e Fury lo aprì con un sorriso.
-Aspettate... Non ci avevi parlato di un gatto.-
Amelia lo guardò confusa. -Fury mi ha detto che per voi andava bene.- disse un po' sulla difensiva mentre Freddie usciva dal trasportino.
Steve e Sam guardarono il suddetto sorpresi.
Fury si limitò ad alzare le spalle. -Loro fanno quello che dico io. E se io dico che questo gatto può stare qui, lui può stare.- disse per poi abbassarsi ad accarezzare il gatto.
Freddie ricambiò leccandogli il palmo della mano e poi guardò in su, verso Amelia.
Sentiva il suo nervosismo e le si parò davanti, come a difenderla dagli altri.
Lei gli sorrise e strizzò gli occhi per fargli capire che la situazione era sotto controllo.
Lui ricambiò il gesto e cominciò a vagare per la stanza.
-Nessun problema, lui è tranquillissimo. Ormai è vecchiotto, sa cosa deve e non deve fare… Mia m...- Amy si morse la lingua e cercò di sorridere.
"Mia mamma lo chiamava il gatto in pensione e per quanto fosse una cosa non molto buffa se ripetuta spesso io e papà ridevamo ogni volta."
Scosse la testa e guardò il gatto. -Rimarrà sempre in camera mia probabilmente.-
Natasha sorrise guardando il micio. -A me piace. Darà comunque meno problemi di…- con un sorrisetto spostò lo sguardo su Amelia per indicarle Sam e Steve.
Lei ricambiò il sorriso, sentendosi subito più leggera.
Steve sospirò. -Immagino che ci faremo l'abitudine.- poi sorrise guardando la nuova arrivata. -Ora porto le cose nella tua stanza-
-Posso farlo da sola, grazie- disse Amy cercando di sembrare cortese, quando in realtà era stanca di sentirsi offrire aiuto per portare le sue cose.
-Oh no, faccio io.- disse una voce e poi Visione spuntò fuori dal muro, facendo prendere un colpo ad Amelia.
-Piacere di rivederla, signorina Frosin.-
Lei, dopo essersi riscossa un po', gli sorrise. -Anche per me, ma non serve che…-
Senza aspettare la fine della frase Visione prese le sue cose e scomparve di nuovo nel muro, lasciando Amelia di nuovo spiazzata.
-Questa cosa succede spesso?- domandò fissando il muro.
Probabilmente lo stava chiedendo proprio a lui.
Stava per chiedergli come si sentisse ad essere attraversato così, senza preavviso quando ricevette una risposta.
-Troppo spesso, credimi.-
Amy guardò il muro sorpresa, poi si maledì mentalmente rendendosi conto che la voce proveniva da dietro di lei.
Si girò e vide Wanda che entrava nella stanza giocherellando con la cerniera della sua felpa rossa.
-Ciao- disse felice guardando Freddie. -Abbiamo un gatto?-
-È di Amelia- rispose Sam cercando di prendere un pezzo di sandwich da Nat, ma lei gli schiaffeggiò la mano. -Ahi!-
Wanda la guardò sorridendo, poi il sorriso lasciò spazio a un'espressione concentrata.
Amy le sorrise divertita. -Ancora niente?- disse indicandosi la testa.
Lei la guardò delusa e fece no con la testa. -Non è giusto!-
-Oh su, per una volta che non riesci a leggere ogni singolo pensiero di qualcuno! Mi insegni come fare?- le domandò Natasha.
-Se sapessi come fare ti aiuterei.- rispose Amy sincera.
-Bene. Qui andate già tutti d'amore e d'accordo quindi vado- annunciò Fury lasciando la stanza prima che il coro di "ciao" lo investisse.
Amy si sentì un po' vulnerabile, come se la sua unica ancora di salvezza la avesse lasciata in mezzo all'oceano, nel bel mezzo di una tempesta.
Si guardò intorno nervosamente e fece un salto indietro quando qualcuno cadde dal soffitto.
Clint le sorrise. -Ciao, non abbiamo mai avuto l'occasione di presentarci come si deve. Io sono Clint.- Disse porgendole la mano.
Lei gliela strinse. -Amelia.- poi guardò in su, verso lo sportello del condotto dell'aria con aria perplessa, poi guardò di nuovo Clint, in cerca di una risposta.
Lui ridacchiò. -Stavo solo ispezionando l'area-
Lei annuì, non molto convinta, poi Wanda la prese a braccetto.
-Vieni, ti mostriamo la casa!-
Così, Wanda, Steve e Natasha le fecero da guida attraverso le innumerevoli stanze della struttura (che includeva: una piscina, una serie di laboratori dove Bruce stava lavorando, un piccolo cinema e una pista di pattinaggio).
Amelia rimase sorpresa vedendo quest'ultima.
-Avete una pista di pattinaggio sul ghiaccio dentro casa??- 
Natasha ridacchiò sentendo l'eccitazione nella sua voce. -Ma certo, Stark l'ha fatta costruire settimana scorsa, in tre giorni era pronta-
Amy scosse la testa sorridendo pensando a Tony. -Ma certo…-
Le ultime stanze  mostratele erano, secondo Steve, le più importanti.
Ovviamente si parla delle varie stanze d'allenamento.
La stanza da boxe, quella per i riscaldamenti, la palestra con i vari attrezzi…
Wanda la prese un attimo da parte per specificare che quelle non erano le stanze più importanti, per lei quelle più importanti erano il cinema e la cucina e Amelia pensò che non aveva tutti i torti.
Le super-orecchie di Steve la sentirono e le lanciò uno sguardo di rimprovero, al che Wanda gli sorrise mentre apriva la porta della stanza da boxe.
Al suo interno c'era qualcuno che prendeva a pugni un sacco da boxe con decisione, probabilmente quel sacco gli aveva fatto qualcosa… non c'era altra spiegazione.
-Hey Buck- disse Steve avvicinandosi mentre le tre rimanevano sulla porta.
Bucky si fermò per girarsi verso di lui.
Il viso di Amelia si illuminò vedendolo e quasi emise un "aww" notando che si era raccolto i capelli in un codino tenerissimo.
Si ricompose e gli rivolse un sorriso raggiante quando Steve la indicò.
Bucky le rivolse un cenno con la testa e poi tornò a prendere a pugni il sacco.
Steve fece loro segno di uscire, così Amy si ritrovò ad essere trascinata nuovamente per il corridoio mentre il suo sorriso si spegneva piano piano.
Sam aveva scherzato, ma Bucky no.
Bucky probabilmente non la voleva lì.
-Oggi fa freddo, non credi?- chiese Wanda.
Nat per tutta risposta si infilò la felpa che aveva legato alla vita.
A quelle parole Amelia alzò lo sguardo verso le due che camminavano davanti a lei e poi notò la nebbiolina che si stava formando attorno alle sue mani così strinse forte i pugni per fermarla.
Seguì le due in cucina con l'umore ormai sottoterra, l'eccitazione provata prima scomparsa da un po', ora aveva solo voglia di andare a dormire dato che la notte prima non aveva chiuso occhio a causa dei suoi sogni agitati.
Guardò fuori dalla finestra, era ormai buio e non aveva ancora avuto l'occasione di vedere la sua stanza.
A quanto pare però, in cucina c'erano solo discussioni e nessuno aveva in mente il proprio letto.
-Ti ho detto che è il suo turno!- esclamò Clint per quella che sembrava la millesima volta.
Sam alzò gli occhi al cielo. -E io ti ho detto che non so dove sia-
Clint sembrò sinceramente preoccupato. -Ma io ho fame…-
Natasha guardò i due. -Cosa succede?-
-Rhodey doveva cucinare ma non è ancora tornato- mormorò Sam. -E clint ha fame.-
-Molta fame.-aggiunse l'altro.
Amy si sorprese nel ricordare che era l'ora di cena e il suo stomaco emise un brontolio come per dire "Ah, allora te lo eri dimenticata davvero"
-Se volete posso preparare qualcosa io- propose Visione.
-NO!- esclamò Wanda un po' troppo in fretta, al che tutti la guardarono straniti. -Voglio dire… Vedrete che Rhodey arriverà presto.- disse con una risatina nervosa mentre ripensava all'ultima volta in cui Visione aveva cucinato qualcosa.
Amelia sembrò ritrovare il buonumore osservando le interazioni tra gli Avengers, di certo non si sarebbe mai annoiata.
Una delle finestre del salotto si aprì e qualcuno atterrò sul tappeto.
War machine e iron man avanzarono in cucina con una pila di scatole di pizza tra le mani.
-Che vi dicevo?- cominciò Clint, già seduto a tavola con forchetta e coltello pronti. -È arrivato.-
Tutti alzarono gli occhi al cielo, inclusa Amelia.
Quest'ultima spostò lo sguardo su Tony mentre usciva dall'armatura e incrociò le braccia.
Lui le sorrise. -Hey! Sei tu la nuova arrivata?- le chiese scompigliandole i capelli dopo aver posato le pizze sul tavolo.
Amy sorrise divertita e scosse la testa. -Sapevo che non sarebbe stato facile liberarsi di te…- mormorò quando in realtà era felice di vederlo lì.
Tony si portò una mano al cuore. -Ouch…- poi la spinse verso il tavolo dove prese posto vicino a Wanda.
Rhodey le passò a fianco e le diede un buffetto alla guancia. -Ciao piccoletta- le sussurrò.
In fondo anche lui la conosceva da quando era piccola quindi Amelia nemmeno si arrabbiava per il soprannome.
Gli sorrise. -Ciao WARMACHINEROX- sussurrò lei e Rhodey alzò gli occhi al cielo per poi colpire Tony in testa quando andò a sedersi accanto alla ragazza.
-Ahio! E questo per cosa??- esclamò l'altro mentre si massaggiava la testa.
-Smettila di raccontarle ogni cosa che mi riguarda-
-Io non le racconto niente di te, non credere di essere sempre al centro dell'attenzione!-
Rhodey scosse la testa esasperato e  andò a sedersi accanto a Bruce che intanto li aveva raggiunti.
Tony la guardò serio, ma Amelia capì che si stava trattenendo dal ridere.
-Cosa gli hai detto?- le sussurrò.
-Warmachinerox.- sussurrò lei di rimando e Tony scoppiò a ridere, guadagnandosi un'occhiataccia da Rhodey.
Amy nascose il suo sorriso bevendo un po' d'acqua e osservo gli altri.
Clint ormai stava trangugiando anche il cartone, Natasha gli regalò una gomitata mentre annuiva ascoltando Visione nella sua spiegazione sui principi nutritivi della pizza.
Wanda alzò gli occhi al cielo. -L'unica cosa da sapere sulla pizza è che rende felici le persone Vis.- 
Visione le sorrise. -Allora la prossima volta te la preparo io.- annunciò con un sorrisetto, al che Wanda si soffocò con l'acqua che stava bevendo, finendo per far ridere tutto il tavolo.
Steve entrò in cucina e afferrò le due scatole di pizza rimaste rivolgendo un sorriso a tutti i presenti.
-A dopo- disse, dirigendosi verso il corridoio.
Amelia lo guardò confusa.
Non mangiava insieme agli altri?
E Bucky? Non voleva mangiare in cucina perché c'era lei?
Si guardò intorno, aspettandosi qualche domanda dagli altri ma tutti si comportavano come se fosse normale che i due non mangiassero insieme a loro.
Tony rise tra sé da solo.
Il che fu abbastanza per far fermare Steve.
-Cosa?- lo guardò confuso.
Tony scosse la testa ridacchiando nuovamente. -Niente, niente… È che vedendoti mi è tornato in mente che Amelia aveva in camera un post…-
Amy spalancò gli occhi e gli pestò il piede con tutta la forza possibile quando l'immagine del suo vecchio poster di Captain America le tornò alla mente.
Tony fece cadere la fetta di pizza che aveva in mano e la guardò sconvolto, con le lacrime agli occhi per il dolore.
Lei gli sorrise. -Quando avevo in camera un…?- rimise il piede su quello di Tony come avvertimento.
Lui scosse subito la testa guardando Steve. -Lascia stare, non ricordo nemmeno cosa dovevo dire.-
Steve gli lanciò un'occhiata confusa e alzò le spalle per poi uscire dalla cucina.
Amelia tirò un sospiro di sollievo e tornò a concentrarsi sulla sua pizza quando si sentì degli occhi addosso.
Infatti quando si girò alla sua sinistra incontrò lo sguardo divertito di Wanda.
-Un poster di Cap, davvero?- le sussurrò ridacchiando.
Amy spalancò gli occhi e pestò di nuovo il piede di Tony con forza.
Lui trasalì e le lanciò uno sguardo confuso.
-Non pensare.- gli disse.
Tony guardò lei e poi Wanda, per poi mettersi a ridere.
-Tranquilla, il tuo segreto è al sicuro con me.- le disse l'altra dandole una pacca sulla spalla tornando a ridere.
Amelia sospirò e tornò a concentrarsi sulla cena, lasciando vagare i pensieri sulle goccioline che iniziavano a battere sulle finestre.
In men che non si dica ognuno aveva finito la propria pizza e Amelia si ritrovò catapultata in salotto, dove tutti presero posto sui vari divani con un telecomando wii in mano e un volante.
Tony li aveva costretti a giocare a Mario kart e ovviamente li stava stracciando.
-Non è giusto, sta barando!- continuava a borbottare Sam.
-Chi l'ha invitato poi? Non era in "paternità"?- borbottava di rimando Clint.
Amy si divertì di più ad ascoltare i commenti degli altri che a giocare.
-Perché dovrei lanciargli una tartaruga? Così perderà…-
-È questo lo scopo del gioco Vis, devi far perdere gli altri.- rispose tranquillamente Wanda.
-L'importante non è che tu vinca.- disse Natasha, con gli occhi incollati allo schermo. -L'importante è che Tony non vinca-
-Ben detto- dissero all'unisono Bruce e Rhodey.
-Lo sapete che vi sento, giusto?- domandò Tony mentre lanciava banane e tartarughe a tutto spiano, sempre mantenendosi in prima posizione.
-Sì.- risposero tutti in coro, facendo ridere Amelia.
-Hey, tu non ridere. Ti stavo risparmiando le tartarughe solo perché mi stai simpatica- detto questo Tony la spinse leggermente, facendo uscire il suo personaggio dalla pista. 
-Hey! Ora sì che stai barando!- esclamò lei alquanto offesa.
Tony ridacchiò e finì la sua corsa per poi sollevare le braccia in segno di vittoria, Nat arrivò due secondi dopo di lui e lanciò volante e telecomando a terra.
Tutti la guardarono sorpresi.
Lei alzò le spalle. -Scusate, questa volta c'ero quasi riuscita…- 
-Figurati. Dopo le brutte esperienze con Thor ho rifornito un intero cassetto di volanti e  telecomandi nuovi- le disse Tony mentre si stropicciava gli occhi.
-A proposito… Dov'è Thor?- chiese Amy, notando solo in quel momento che non lo aveva visto da nessuna parte.
-Asgard, o almeno credo…- mormorò Wanda alzandosi per stiracchiarsi.
-Lì o da qualche parte nello spazio- commentò Bruce.
In quel momento Steve decise di entrare nella stanza.
Guardò tutti con aria severa. -Cosa fate tutti ancora qui? Sono le undici e mezza, domattina vi voglio in palestra per le cinque.-
Tutti emisero un lamento.
Amelia guardò Wanda con occhi spalancati come a chiederle se stesse scherzando oppure no.
Wanda annuì lentamente con aria affranta e lanciò uno sguardo arrabbiato verso il super-soldato.
-Niente scuse, muovetevi- commentò secco quest'ultimo mentre un sorriso divertito cercava di farsi strada sul suo viso.
Tony rimase ancora un po' per accompagnare Amelia alla sua stanza.
Wanda le sorrise. -Ci divertiremo un mondo io e Nat ora che ci sei anche tu.- le disse prima di sparire nella sua camera.
Amy sorrise, anche se quella frase le era sembrata più una minaccia...
Tony si fermò alla porta di fronte a quella di Wanda. 
-Starai bene?- le chiese in un sussurro.
Lei annuì. -Ma se proprio tu e Pepper non riuscite a stare senza di me tornerò subito.- gli sussurrò, mentre sentiva un nodo alla gola.
Lui le sorrise divertito. -Puoi tornare quando vuoi. Questo…- disse indicando intorno a sé. -Non è per sempre se non lo vuoi, okay?-
-Okay.- gli disse lei per poi abbracciarlo forte ricacciando indietro le lacrime.
Si sentì stritolare e dopo qualche secondo alzò lo sguardo su Tony, rivolgendogli un sorriso. -Ora torna da Pepper e dalla tua progenie.-
Le scompigliò i capelli rivolgendole un ultimo sorriso prima di andare.
Quando giunse in fondo al corridoio, Tony si girò per guardarla ma lei era già entrata nella sua nuova camera.
Rivolse un sorriso triste al pavimento, per poi scuotere piano la testa.
-Quella ragazzina non finirà mai di farmi preoccupare…- mormorò, poi si ricordò che aspettava un altro figlio e che la sua preoccupazione sarebbe solo aumentata, così ridacchiò tra sé per sdrammatizzare la situazione e chiamò l'armatura per tornare a casa.
Amelia si chiuse la porta alle spalle, costringendosi a non riaprirla per tornare a casa con Tony.
Si guardò intorno, la stanza era enorme e notò subito le sue vecchie foto incorniciate sul comodino.
Si lanciò sul grande letto pieno di cuscini per guardarle meglio.
In una c'erano i suoi genitori, in un'altra lei e Ilenia, nell'ultima Tony la teneva sulle spalle.
Sorrise e chiuse gli occhi.
"Sto andando a letto, quindi niente recensione sulla mia primissima volta al quartier generale degli Avengers."
"Cosa?? Mi hai fatto promettere di lasciarti stare per tutto il giorno in cambio di una recensione dettagliatissima!" esclamò la voce delusa di Peter nella sua testa.
"Lo so, ma sono stanca" gli disse divertita.
"Non accetto questa risposta, sono stato sveglio solo per sentirti."
Amy sospirò, senza dire niente.
"Ho capito, ormai mi hai già sostituito con i tuoi nuovi super-amici"
"Non sia mai, come potrei sostituire l'unico e inimitabile Peter Parker?"
"Grazie, sono commosso."
"Insomma... Se smetto di frequentare te dovrei smetterla anche di frequentare Ned… Te lo immagini un mondo senza Ned??"
"HEY!!!!" 
Amelia rise, sperando che nessuno nelle stanze attaccate alla sua la sentisse.
Poi pensò che magari Bucky era in una delle stanze nel corridoio e ce l'aveva con lei.
Sprofondò la testa nel cuscino e sbuffò. -Perché c'è sempre qualcosa che non va??- bofonchiò.
Dopo qualche secondo stava per chiudere gli occhi.
"È vero però, non me lo immagino un mondo senza Ned…"
Amy sorrise combattendo il sonno improvviso che l'aveva colta.
"Dovremmo prendergli un regalo un giorno di questi…" disse a Peter
La sua idea fu seguita da qualche secondo di silenzio, tanto che Amelia pensò che Peter stesse ormai dormendo.
E stava per farlo anche lei.
"Una giraffa di peluche potrebbe andare" mormorò lui nei suoi pensieri.
"Credo che una giraffa di peluche sia perfetta per Ned… Ne voglio una anch'io"
"Allora ne prendiamo tre e fondiamo la squadra delle giraffe di peluche"
"le peluche di giraffe" propose Amy
"Fai schifo a inventare nomi.."
"Mh… Le giraffe del Queens?"
"Già meglio, ma che ne dici delle super-giraffe sotto copertura?"
"I signori delle giraffe."
Andarono avanti a inventare nomi per il loro strano gruppo per giraffe finché a un certo punto non si addormentarono entrambi.
La pioggia batteva piano sui vetri e ad entrambi spettavano dei lunghi sogni giraffosi.
 
 
 
 
 
 
_Angolo autrice
Buona serata gioigloriosa a voi!
Finalmente mi sono degnata di aggiornare la storia, eh sì… Cosa vi aspettavate da questa autrice procrastinatrice??
In realtà il capitolo doveva essere più lungo ma il funko pop di Bucky (regalatomi da una personcina molto preziosa *-*) continuava a dirmi che era ora di aggiornare e alla fine è venuto fuori così.
Cosa ne pensate?
Vi fa schifo?
Siete delusi?
Mi dispiace.
Prossimo capitolo verso la prima settimana di dicembre, va bene?
inner me: lo sai che mancano due settimane a dicembre, vero?
me: ssst, ce la faremo
inner me: ma...
me: ssst.
inner me: whatever.
 
Grazie ancora a tutti coloro che spendono qualche minuto del loro tempo a leggere questa storia, a chi ha aggiunto tra seguite/preferite/ricordate, a lascia qualche bel commentino e a chi pensa che la parola "giraffa" sia strana ma che ama comunque le giraffe.
Se avete voglia ditemi cosa ne pensate, oppure ci becchiamo a dicembre u.u
Alla prossima! :3
   
 
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