Crossover
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Autore: Saeko_san    17/11/2019    0 recensioni
[Crossover multiverso]
Due amici d'infanzia, provenienti da una terra lontana, si ritrovano nella necessità di cominciare un lungo viaggio per salvare il padre di lui e il villaggio in cui vivono. Il loro viaggio li catapulterà ogni volta in diverse dimensioni, in cui conosceranno Harry Potter e Nihal della Terra del Vento, viaggeranno su Xorax la Sesta Luna, combatteranno a fianco di Eragon e Lily Quench, voleranno assieme a Peter Pan, solo per scoprire nuovi mondi mai nemmeno immaginati.
Lo scopo? Trovare la cura alla Grande Malattia, che Pedro e Taishiro dovranno sconfiggere prima che possa distruggere tutto ciò che hanno conosciuto sino al momento della loro partenza. Avete dunque mai immaginato di viaggiare saltando da una pagina all'altra dei vostri romanzi preferiti? Di volare oltre i confini del mondo e di sconfiggere finalmente le vostre paure di bambini?
Forse siete nel posto (o racconto) giusto: Pedro e Taishiro saranno i compagni di viaggio perfetti per voi e le vostre avventure.
| written between 2005 and 2008 |
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Libri
Note: AU, Cross-over, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 11:
Guerra! e un inganno scoperto
 
Il tempo a Fairy Oak diventava sempre più cupo e tempestoso e non passava un giorno in cui non piovesse almeno un’ora; c’era una gran frenesia in tutta la cittadinanza, che preparava armi e provviste per l’imminente arrivo del nemico. Mentre Tomelilla, Duff ed altri maghi del villaggio preparavano le loro case e le loro famiglie alla battaglia, Pedro e Taishiro tenevano d’occhio le ragazzine insieme a Felì, giocando con loro, vedendole studiare e preparare incantesimi sempre più complessi per ragazze della loro età, assistendo mamma Dalia nella cura della casa e papà Cicero nella preparazione degli attrezzi per la protezione della stessa; però, per la maggior parte del tempo, rimanevano chiusi in casa, a far tutto fuorché tutto, dunque non facevano niente; vista la poca calma che regnava nel villaggio e la pericolosità della situazione, non era nemmeno possibile andare alla ricerca del frutto magico per guarire dalla Grande Malattia. Vaniglia comunque non sembrava aver tanta voglia di uscire, almeno da quello che si evinceva dal suo volto perennemente cupo, cosa insolita per una strega della luce. Taishiro, dopo averla presa in disparte, le chiese:
 
 -Perché non vuoi uscire?-.
 -Io vorrei uscire, ma non con Vì-.
 -Perché?-.
 -Perché l’ultima volta che siamo uscite, lei si è allontanata verso il mare senza dirmi nulla. La stessa cosa è successa il giorno dopo, ma io l’ho seguita. Siamo arrivate nella grotta vicino alla spiaggia, proprio accanto allo strapiombo oltre il porto, e lei si è immersa nel buio. Io non volevo, però mi sono avvicinata un pochino ed  ho sentito tutto. Una voce roca stava dicendo: ‘Ora che ti sei unita a me posso distruggere il tuo villaggio e prenderlo sotto la mia ombra’, ma mia sorella ha risposto: ‘Non puoi. Mi sono unita a te proprio perché tu lasciassi stare il mio villaggio’ ‘Povera illusa. Il mio emissario lo ha detto solo per raggiungere lo scopo’. C’è stata una grande risata e io sono scappata, in lacrime. Quando è tornata, Vì aveva il viso scuro e quando mi ha guardata in faccia, ho visto un barlume nero nei suoi occhi-.
 -Allora Tomelilla aveva ragione. Pervinca si è davvero unita al Nemico- disse Pedro, che, avvicinatosi all’amica che aveva preso in disparte la piccola strega, aveva sentito tutto.
 -La zia già sospettava?!- fece la piccola, spalancando gli occhi e cominciando a giocherellare nervosa con i suoi lunghi capelli.
 -Sì, e ci ha dato il compito di controllarvi. Devi dire subito tutto a Tomelilla-.
 
Dopo un po’ di recalcitranza, Vaniglia accettò di rivelare tutto alla zia, nella speranza che potesse giovare alla sua sorellina.
Quando Tomelilla seppe di questo fatto, chiamò Pervinca alla cattedra della stanza degli incantesimi e parlò con lei a lungo. Pedro, Taishiro, Vaniglia e Felì aspettavano con impazienza fuori dalla stanza degli incantesimi, senza che però le due streghe ne venissero fuori; decisero quindi di uscire dal corridoio incantato e di aspettare in salotto, dove mangiarono i dolci del negozio “Le Delicatezze” che mamma Dalia aveva comprato per loro, ingozzandosi sino all’inverosimile per il nervosismo, e Cicero invece cercò di farli sorridere con un’imitazione di Duff, ma niente riusciva a distoglierli dall’ansia. In fondo anche i signori Periwinkle erano in ansia per la loro figlia, così si misero insieme a loro e aspettarono.                         
Dopo un pomeriggio che parve un’eternità, Tomelilla uscì dalla stanza degli incantesimi insieme a Pervinca e disse:
 
 -Insieme abbiamo trovato un modo per disfarci del Nemico. Pervinca mi ha detto che per il suo padrone la luce pura è come veleno, perché illuminerebbe un corpo che non ha e dunque scoprirebbe il segreto dei suoi poteri; inoltre, la fase finale della guerra avrà inizio esattamente stanotte. Mentre noi combatteremo, Pedro, Taishiro e le gemelle andranno nella grotta del nemico e Vaniglia e Pervinca uniranno i loro poteri per sconfiggere il Nemico. I ragazzi stranieri combatteranno e proteggeranno le bambine. Ora spiegherò tutto a Duff e al villaggio. Sarà meglio andare a prendere Shirley Poppy. Lei l’unica in grado di manifestare l’Unico Potere-.
 
Uscirono tutta dalla casa in via degli Orchi Bassi, avviandosi in direzioni diverse; i due amici e le due gemelle si avviarono assieme a Felì fuori da Fairy Oak, in direzione di una casa di campagna poco lontana da lì, ovvero la casa dei signori Poppy.
La figlia, Shirley, era una graziosa ragazzina, molto amica di Vaniglia, con gli occhi neri e una nuvola di capelli rossi e mossi. Aveva il viso paffuto e costellato di lentiggini. Era sempre accompagnata da un topo di nome Mr Berry, che mostrava la lingua blu a tutti, e un cane di nome Barolo. Ma quella volta, Shirley dovette lasciare i suoi amati animali a casa, perché quell’avvenura era troppo pericolosa per portarli con sé.
Dopo che tutto fu pronto per lo scontro, i ragazzi si avviarono verso la grotta e, per non essere visti, Vaniglia trasformò[1] gli altri e se stessa in animali. Lei diventò una farfalla, Pervinca una cicala, Pedro una mosca, Taishiro una libellula e Shirley un topolino bianco. L’Ilv, che i due amici avevano preferito non lasciare a casa Periwinkle, fu trasformato in un filo d’erba. Dopo esser arrivati all’entrata della grotta, Pervinca ritrasformò tutti in umani; i due amici rimasero spiacevolmente sorpresi da questa trasformazione, avvenuta così velocemente che le loro menti non ebbero il tempo di registrare il fatto che, per un attimo, fossero stati dei piccoli insetti.
Si addentrarono dentro l’antro naturale, mentre il mare ne lambiva la soglia; un forte odore di salsedine invase le loro narici e il suono delle onde rimbombava sulle pareti della caverna; un silenzio innaturale pervadeva quel luogo, mentre il buio sembrava quasi respirare.
Le tre ragazzine di Fairy Oak si portarono avanti, mentre Taishiro e Pedro rimanevano dietro di loro, non ben certi su cosa fare; avevano continuato a chiedersi come avrebbero fatto ad aiutarle e proteggerle, come Tomelilla aveva chiesto loro, se nessuno dei due possedeva poteri magici.
Le due streghe gemelle si alzarono in volo, seguite a ruota da Shirley; fu Vaniglia la prima a farsi avanti, evocando la potenza dei frangiflutti esterni alla grotta e mescolandoli alle radici che discendevano dal soffitto dell’antro, facendo crescere a dismisura entrambe le forze; Pervinca, tramite un fascio di energia che proveniva dalle sue mani, distruggeva ogni singola pietra che cadeva verso di loro, ogni singola foglia che volava nella spelonca e ogni singola goccia d’acqua evocata dalla sorella, trasformando tutto in piccoli aghi appuntiti, pronti a ferire. Shirley convogliava quelle due forze così contrapposte, facendo in modo che si sostenessero a vicenda; Pedro e Taishiro rimasero così frastornati da quell’incredibile spettacolo che si strinsero all’Ilv, sostenendosi con esso, incapaci di fare granché se non ammirare quanto avveniva davanti ai loro occhi.
Vaniglia fu tuttavia scaraventata via da una potenza immane. Sotto di loro c’era altra acqua, che attenuò la caduta della ragazzina. Quando Vaniglia venne scaraventata in acqua, la sorella gridò: -Babù!-.
 
 -Pedro, Taishiro- chiamò dunque con grande concitazione –Andate ad aiutare mia sorella, al Nemico ci penserò io!-.
Nella sua voce c’era solo una grande rabbia.
 -Ma non ce la farai-.
 -Invece sì! Questo è un conto in sospeso tra me e lui!-.
 
I ragazzi l’ascoltarono e andarono a recuperare Vaniglia, che annaspava nell’acqua; Shirley era già lì e stava tentando, con pochi risultati, di tirarla fuori.
La ragazzina era svenuta per l’impatto con la superficie fredda del liquido acquoso e la forza oscura del Nemico impediva di tirare fuori dall’acqua la piccola eroina.
Quella di Pervinca fu una battaglia tremenda ed estenuante, fatta di lampi e tuoni distruttivi, di flussi di energia inviati e rinviati al mittente e chi più ne ha più ne metta. Il Nemico era fortissimo, ma proprio quando Pervinca credeva di essere perduta, Vaniglia riprese i sensi e, compresa la situazione in cui imperversava la sorella, si alzò in volo, riuscendo a liberarsi da sola dalla morsa letale dell’acqua, e prese la sorella per mano; insieme, iniziarono a volteggiare davanti la massa oscura del Nemico, formando tanti cerchi concentrici. Uno dei tanti cerchi venne scelto diventò una circonferenza di luce. In quel momento anche Shirley si alzò in volo e si andò a mettere al centro di quel cerchio, come nel disegno che Vaniglia aveva fatto molto tempo prima su un vecchio foglio di carta, molto prima che Pedro e Taishiro giungessero a Fairy Oak. E così tutto divenne luce e con un solo grido il Nemico scomparve. Nessuno vide mai il suo corpo o conobbe mai il segreto del suo potere; semplicemente svanì, portando via con sé l’oscurità e l’odore di tempesta; tutto ciò accadde in maniera così repentina che quando la luce del sole inondò la grotta, i ragazzi al suo interno ne rimasero accecati.
Le ragazzine scesero in volo sulla sabbia, sciolte in lacrime di gioia per avercela fatta; i nostri due protagonisti non poterono far altro che congratularsi con loro. Inoltre, quando tornarono al villaggio, videro che non c’era stato alcuno scontro. Gli emissari del Nemico si erano autodistrutti dopo che il loro padrone era stato sconfitto. Le due sorelle e Shirley ebbero di che raccontare della loro avventura per settimane.
 
 -Tomelilla, siamo stati benissimo con voi e siamo stati lieti di avervi aiutati, ma ora dobbiamo andarcene- disse un giorno Taishiro, a tavola, mentre pranzavano; con loro e con la famiglia Periwinkle c’era anche Duff.
 -Tanto più che il frutto di guarigione non è stato trovato- aggiunse Pedro.
 
Era quasi passato un mese dalla sconfitta del Nemico, ormai era inverno pieno e la neve aveva già imbiancato il villaggio una volta; le ricerche del frutto leggendario non erano andate a buon termine.
 
 -E come ve ne andrete?- chiese Duff, che al contrario di Tomelilla non aveva avuto occasione di leggere la lettera inviata a Fairy Oak da Ryuso.
 -Attraverso una Luce Viola- rispose Pedro.
 
Sembrava una cosa talmente ovvia che nemmeno lui pensò a quanto la risposta potesse risultare strana a chi la ascoltava.
E così i due dovettero raccontare la storia della Luce Viola, per meglio permettere di comprenderne l’utilizzo e l’importanza a coloro che gli stavano attorno.
 
 -Sono sette giorni che facciamo setacciare il mare ma la vostra luce non è ancora comparsa- disse Lillà dei Sentieri, dopo una settimana, appunto.
 
Rimasero a Fairy Oak per altri cinque giorni, anche provando a cercare nuovamente un qualche frutto con poteri curativi, alternativo a quello leggendario, ma senza risultati; poi, un giorno, Grisam, il fidanzato di Pervinca e amico di famiglia, corse verso la casa dei Periwinkle. Bussò alla porta, ma capì che non c’era nessuno, perché nessuno rispose. Chiese ai vicini dov’erano ed essi risposero che si trovavano al faro di Aberdur.
Quando arrivò comunicò, tutto concitato:
 
 -Tomelilla, ho trovato la Luce Viola che mi avevate detto di cercare!-.
 
Aveva il fiatone e i capelli biondi  arruffati dalla corsa, mentre i suoi occhi verdi viaggiavano alla ricerca di quelli di Pervinca.
 
 -Benissimo. Pedro e Taishiro, potete tornare a casa- disse Tomelilla, con semplicità.
 -Ahimè. Purtroppo non torneremo a casa- disse Pedro.
 -Mi dispiace- disse Vaniglia, avvicinandosi ai suoi due amici stranieri e abbracciandoli con sincerità e comprensione.
 -Allora che il vostro viaggio si concluda bene e la mia benedizione vi accompagni- affermò l’anziana strega, con fervore.
 
Pedro le sorrise, pensando che non tutti i maghi e tutte le streghe dovevano essere necessariamente strani ed enigmatici come quell’antipatico di Ryuso.
Dopo i dovuti saluti e pianti delle due gemelle, che in realtà non volevano che i due ragazzi partissero, Grisam li accompagnò insieme ai loro cavalli (che sino a quel momento erano stati custoditi dal mastro ferraio del villaggio) fino al porto, dove presero una barca e si spostarono in mare aperto; gli animali non sembravano essere molto tranquilli all’interno dell’imbarcazione e sbuffavano senza ritegno. In un punto non definito del mare, comunque, c’era la Luce Viola che il ragazzo aveva avvistato e Grisam stette a guardare con curiosità i due amici che si preparavano.
I ragazzi puntarono l’Ilv al centro della luce (stranamente non affondò, visto che la luce poggiava la sua estremità inferiore sulla superficie dell’acqua) e Taishiro disse:
 
“un anello per domarli, un anello per trovarli,
un anello per ghermirli e nel buio incatenarli”.
 
Poi urlarono: -Venezia!-, anche qui insicuri se la loro pronuncia fosse quella giusta.
La luce risucchiò Pedro, Taishiro, Acum e Whailida, lasciando Grisam solo in mezzo al mare. Ci fu prima un fascio di luce violaceo, seguito uno color arancio, uno verde e uno blu, mentre la sgradevole sensazione di risucchio all’ombelico li attanagliava senza ritegno. Quando il lampo blu comparve, si trovarono alle porte di quella che doveva essere una città, situata all’interno di una laguna.
 
[1] Le streghe della luce possono solamente creare e trasformare, non possono distruggere o disfare un incantesimo da loro creato, cosa che invece possono fare le streghe del buio; per questo in questa storia, è Vaniglia a trasformare tutti in animali e Pervinca a riportarli alla loro forma umana.









Note di Saeko:
Sono riuscita anche stasera a pubblicare, non sembra quasi vero. Con questo capitolo si conclude la piccola parentesi dei nostri due amici a Fairy Oak; ho cercato di dare una conclusione quanto più simile e coerente con quanto avviene ne "Il potere della luce" di Elisabetta Gnone (come sempre, tengo a sottolineare che quanto non concerne Pedro e Taishiro non mi appartiere, ma è invece opera di Elisabetta Gnone), adattandolo alla presenza dei miei due protagonisti all'interno della storia.
So che il capitolo può sembrare molto veloce, ma dovevo fare in modo di concludere la vicenda entro questo capitolo, rendendo le descrizioni il più fluide poossibile; spero che comunque sia risultato piacevole alla lettura.
Per stasera stacco qui e vi avverto che la prossima settimana pubblicherò o solo di sabato o solo di domenica, a causa di un impegno familiare.
Buona notte a tutti!

Saeko's out!
  
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