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Autore: Misterius Fan    20/11/2019    1 recensioni
Una paladina strappata dal suo mondo e catapultata nel nostro pianeta in un contesto futuristico. E che le vada o no, ne e da tempo diventata la sua guardiana.
Genere: Azione, Science-fiction, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
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Prologo:
 
 
In fuga


 
All’improvviso, un esplosione. Suonò l’allarme in tutto il complesso.
 
<< Ehi, che è successo ? >> urlò uno
 
<< Non lo so. La cella è… argh >> e l’altro fu zittito con una falciata che lo tagliò in due.
 
<< Grazie per il soggiorno ma leviamo le tende >> disse il tizio armato di falce
 
<< Il servizio, inoltre, era decisamente pessimo >> disse un’altra figura che era armata di scettro e aveva appena affogato in qualche modo l’altra figura.
 
Le due si misero a correre. Gli allarmi li assordarono e le luci di essa che illuminavano qualunque stanza percorrevano li disorientarono, portandoli a girare in tondo. Inoltre non erano al massimo della forma fisica perché, come detto da loro in modo ironico, non avevano avuto un bel trattamento nella struttura che, intenzionalmente, stavano mettendo a soqquadro per vendetta.
 
<< Maledizione, qui le architetture sono tutte uguali >> disse la figura armata di scettro.
 
<< Tieni duro che tra poco saremo fuori da qui >> disse l’altra figura armata di falce.
 
Incuranti del fiatone, i due continuarono a correre, abbattendo tutte le guardie che si ponevano davanti. Alla fine arrivarono davanti ad un gigantesco salone. Osservando il soffitto decisero di andarci contro in modo da sfondarlo e quindi uscire fuori. Ma un attimo prima di farlo videro uno schermo video in cui vi erano delle registrazioni  di combattimenti. Come fossero rapiti, le loro attenzioni erano dedicate ad una figura femminile con capelli biondi, occhi azzurri e tunica bianca.
 
<< M… ma quella è….? >> disse una delle figure con voce tramante

<< Si…. E non ci credo >> rispose l’altra, anch’essa sorpresa
 
Ma in quel momento lo schermo che stavano guardando venne sfondato da due gigantesche figure. Una era umanoide mentre l’altra richiamava un granchio gigante. Alla vista dei due colossi, i due rimasero impietriti, ma per il fatto che erano entrambe di metallo; per loro erano roba mai vista prima. Le due mostruosità meccaniche non decisero di attendere i loro comodi e partirono a razzo per aggredirli. Ripresosi dallo Shock, le due figure spiccarono un salto per evitare gli attacchi nemici e, sfondando il tetto, si ritrovarono fuori. Rimasero impressionati dal panorama, ovvero montagne, laghi e montagne, a loro familiare ma i loro inseguitori erano di tutt’altro avviso. Anche loro, mediante propulsori per il volo, gli stavano dietro e tornarono ad incalzarli.
 
<< A me l’aragosta, tu il colosso >> propose la figura armata di scettro
 
<< Ok, ma sta attenta >> disse l’altra armata di falce
 
Calciandosi nei piedi l’un l’altra, le due figure si separarono ed ognuno si fece inseguire da una delle macchine.
 
La figura armata di falce atterrò in mezzo ad una montagna e osservò il colosso che gli veniva contro. Stringendo saldamente la sua arma, la figura si rivolse al suo inseguitore con tono di sfida.
 
<< Ehi, perticone; vediamo se sei tutta apparenza >> e, caricando la sua falce con energia elettrica si lancia contro il titano.
 
L’altra figura prese il volo con delle ali ed evitò gli attacchi a distanza uscite dalle chele del granchio gigante che la incalzava. Vedendo il lago le venne un idea: fermandosi in mezzo al gigantesco specchio d’acqua puntò in alto il suo scettro e l’acqua cominciò a muoversi secondo i suoi ordini. Il gigantesco robot venne investito dal gigantesco mulinello e finì per collidere da tutt’altra parte. Ma dal tifone spuntò un raggio laser che prese in pieno la figura. Stordita dal colpo, la figura si riprese dopo parecchio tempo. Si ritrovò fuori, nello spazio, e il panorama alieno la ipnotizzò. Giganteschi cilindri che circondarono un pianeta del tutto simile al suo pianeta natale, seppur l’azzurro predominava rispetto a casa sua. Voltandosi le spalle vide un altro cilindro ma bucato. E da li che lei è uscita, ipotizzò. Guardandosi intorno, la figura mise la sua attenzione ad una delle 2 grandi sfere.  Ripensò inoltre alla figura che l’aveva accompagnata e quella vista nello schermo.
 
<< Lui ce la farà. E un tosto e riuscirà a raggiungermi perché mi fido di lui. Ma quella figura…. Sorella >>
Pensando questo, la figura disse una parola con tono virtuoso << BOOST >> e grazie alla spinta prodotta dalle due ali angeliche spuntatogli dalla schiena, prese il volo.  
   
 
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