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Autore: Juliet8198    20/11/2019    3 recensioni
Dall'incontro con una misteriosa ragazza, le vite e i sogni di ogni componente del gruppo non furono più gli stessi. Quale origine hanno le sue misteriose e fortuite apparizioni? Quale segreto si nasconde dietro la serie di avvenimenti in cui vengono coinvolti?
Ognuno di loro dovrà, volente o nolente, affrontare la verità che si cela dietro il suo mistero e l'ombra dei loro demoni che ha liberato.
Storia presente anche su Wattpad al profilo @GiuliaRossi321
Genere: Romantico, Sovrannaturale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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20 maggio 2020

H 22:01

 

Yoongi fissava il tubicino trasparente che collegava la sacca della flebo al braccio del suo dongsaeng. Al suo interno, un liquido scorreva lento, calmo, procedendo una goccia alla volta fino alle vene del ragazzo. Non voleva guardare il suo viso inerme e inespressivo, perciò si concentrava su quei dettagli che non gli facevano salire il cuore in gola. 

Quando Namjoon lo aveva chiamato nel suo studio per dirgli che Jungkook era stato quasi rapito e che era stato portato in ospedale in stato di incoscienza, lui aveva mantenuto il sangue freddo nonostante una scossa elettrica gli avesse attraversato i muscoli e il cervello. Aveva domandato se i rapitori erano stati fermati e se i ragazzi già lo sapevano; dopodiché, aveva aiutato il leader a calmare un collerico Jin e un ansioso Hoseok, minimizzando la gravità della situazione. 

Nonostante ciò, in quel momento, seduto in quella sedia striminzita accanto al letto di Jungkook, sentiva tutta l'adrenalina accumulata liberarsi e finalmente pervadere il suo corpo. Avrebbe voluto distruggere la stanza. Avrebbe voluto prendere quella schifosissima e scomodissima sedia e spaccarla in faccia a quei rifiuti di esseri umani che erano la causa di tutto questo. 

Era in ansia e sentiva male al cuore, perché il solo pensiero di perdere uno dei suoi fratelli era stranamente insostenibile. Per quanto in altre situazioni avesse cercato di respingere quei sentimenti, non ci riusciva più. Perdere i suoi amici, la sua famiglia, sarebbe stato il dolore più insopportabile della sua esistenza. E mai come allora se ne era reso conto. 

 

Nella stanza d'ospedale regnava un silenzio angoscioso e imbarazzato, principalmente perché i sei ragazzi non sapevano come comportarsi in presenza del poliziotto che, insieme a loro, attendeva il risveglio del ragazzo. Era arrivato con il suo collega, che piantonava la porta dall'esterno, una mezz'ora dopo di loro dicendo di avere bisogno della testimonianza della vittima su come si erano svolti i fatti. Fortunatamente, grazie ad un passante che aveva denunciato l'aggressione e alla presenza della polizia già sul posto, i rapitori erano stati fermati in tempo e si trovavano sotto interrogatorio. 

Yoongi ebbe un impercettibile sussulto quando le ciglia di Jungkook fremettero prima di aprirsi e mostrare i suoi occhi rossi e stanchi. La prima cosa che guardarono fu proprio il volto dello hyung che, imbarazzato dal suo stesso enorme sollievo, fece schioccare sonoramente la lingua. 

-Era ora. Anche in queste occasioni devi sempre prendere il tuo tempo per svegliarti.- 

Il suo dongsaeng sbattè le palpebre diverse volte, inebetito. Lo fissava come se non lo riconoscesse o come se cercasse di capire perché era lì. Anche gli altri ragazzi a quel punto si avvicinarono al letto, chi lamentoso, chi titubante, chi eccitato. 

-Sei all'ospedale. Ti hanno portato qui mentre eri incosciente.- spiegò Namjoon con delicatezza.

Il ragazzo ancora non proferiva parola. Si guardò in giro, riassumendo tutto ciò che la stanza gli presentava. Poi, con un gesto fulmineo e inatteso, si portò una mano all'addome, tastandolo con stupore crescente. 

-Sono stato rapito?- chiese infine spalancando gli occhi. 

Un sospiro uscì dal leader, prima che potesse rispondere.

-Si, ma per fortuna la polizia è intervenuta prima che potessero portarti via.- 

Non aggiunse altro, vedendo il disagio negli occhi del ragazzo sdraiato sul letto. Quest'ultimo, scrutò ancora intorno a sé, prestando maggiore attenzione e soffermandosi su tutti i presenti. 

-Dov'è la ragazza che era con me?-

A quel punto il poliziotto, che fino a quel momento era rimasto in disparte in un angolo, si fece avanti prontamente.

-Quale ragazza?-

Gli occhi di Jungkook sembravano colmi di ansia e di confusione. Si esaminò ancora una volta l'addome all'altezza dello stomaco, ma sembrò fallire nel trovare quello che cercava. Allora spostò gli occhi sul soffitto e rimase a fissarlo con il volto chiuso in un'espressione preoccupata. 

-Non c'era nessuno con te quando sono venuti a salvarti.- aggiunse infine Namjoon, cercando di capire cosa passava per la testa del suo dongsaeng. 

Il ragazzo, dopo aver indugiato ancora un po' a contemplare il soffitto, scosse la testa e scacciò dal suo volto la preoccupazione. 

-Non è niente hyung....mi sono sbagliato.- 

Il poliziotto, che continuava ad assistere alla scena, non apparve soddisfatto della risposta, ma non fece domande al riguardo. 

-Ti devo chiedere di raccontarmi tutto quello che ricordi dei fatti accaduti.- 

Non era una richiesta, anche se era stata posta come tale, e per questo suscitò un verso contrariato da parte di Yoongi. 

-Si è appena svegliato, non può aspettare?-

Nonostante ciò, ricevette un leggero gesto di assenso da parte di Jungkook che si issò debolmente sui gomiti per alzare la testa e guardare meglio il suo interlocutore. Jimin fu subito al suo fianco per aiutarlo a sistemare il cuscino più in alto e chiedendogli delicatamente se era comodo. 

 

Quando il ragazzo ebbe finito di rispondere a tutte le domande che gli venivano poste, il poliziotto uscì dalla stanza per rispondere al telefono che aveva attirato la sua attenzione. Dopo qualche minuto tornò dentro insieme al suo collega che fece un lieve inchino piegando la testa. 

-L'interrogatorio è finito ed è confermato che i rapitori non avevano complici, perciò non corri altri rischi.-

La stanza si riempì del sollievo dei presenti che ciondolavano stanchi l'uno accanto all'altro. 

-Posso sapere chi è stato a denunciarli?- intervenne Jungkook. 

-Per questioni di privacy non posso rivelarti il nome del testimone che ha chiamato la polizia.- rispose seccamente il poliziotto.

"Chi gliel'ha infilata la scopa su per il..."

Per fortuna Yoongi fermò quel pensiero prima che potesse sfuggirgli dalle labbra e metterlo nei guai, come altre volte era successo. Decise comunque di trasmettere il suo malumore al "simpatico" individuo con uno sguardo freddo e provocatorio, prima che questo potesse girare sui tacchi e uscire dalla stanza tallonato dal collega senza nemmeno congedarsi. 

"Se non ci ha pensato nessuno, gliela infilo io la scopa la prossima volta che lo vedo."

 

-Io, Casadei Beatrice, nata a.... Chiedo scusa, non sono certo della pronuncia.... Bologna il 5 settembre 1996 e residente a Seoul dichiaro di aver assistito all'aggressione e tentato sequestro di persona del signor Jeon Jungkook e di aver denunciato il fatto alle autoritá presenti sul posto in qualità di mediatori nel caso di sinistro stradale in cui sono stata coinvolta. Dunque, se mi conferma che questa è la sua dichiarazione la prego di firmare sotto il suo nome.-

Il commissario dalla barba incolta e i capelli sbiaditi dall'età porse alla ragazza due fogli appena usciti dalla stampante. Dopo aver fatto come richiesto, la testimone li restituì alla persona seduta davanti a lei. 

-La ringrazio.....Beatrice-ssi.- rispose l'uomo dopo aver controllato il nome un'ultima volta. 

La ragazza si alzò dalla sedia sorridendo e fece un profondo inchino al suo interlocutore. Quando la porta si fu chiusa dietro di lei, il commissario iniziò a sistemare i fogli appena firmati nello schedario, sbuffando sonoramente. Il giovane che sedeva nella scrivania in fondo al piccolo ufficio sollevò lo sguardo verso il suo superiore. 

-C'è qualcosa che la lascia perplesso, signore?- chiese incuriosito. -Mi sembra un caso abbastanza semplice.-

L'uomo si strofinò le dita sulla barba, assorto nei suoi pensieri, mentre la sua bocca assumeva una smorfia insoddisfatta. 

-Ci sono un po' di cose che mi puzzano. Non ho dubbi sui colpevoli, sono stati colti in flagrante e in più hanno confessato loro stessi.....- 

Lasciando in sospeso la frase, portò per l'ennesima volta l'attenzione alle foto scattate sulla scena. 

-È una coincidenza ben fortuita che le gomme  del furgone si fossero forate con dei vetri di bottiglia. Soprattutto perché i pezzi erano presenti intorno ai copertoni ma non sotto.- continuò scuotendo la testa e prendendo in mano le fotografie. 

-In più, i rapitori non erano degli stupidi. Sapevano che quella zona veniva raramente pattugliata e avevano studiato le abitudini della vittima per trovare il posto perfetto per rapirlo senza attirare l'attenzione. Il caso ha voluto che la pattuglia fosse lì proprio in quel momento, proprio vicino a quella strada. E la testimone, nonostante stesse parlando con la colpevole dell'incidente stradale, ha casualmente visto i rapitori e capito che cosa avevano intenzione di fare. Ed è pure riuscita ad identificarli pur avendoli intravisti di sfuggita. Sono tutte circostanze piuttosto rare e messe insieme sembrano quasi....studiate. Come se qualcuno avesse orchestrato l'arresto.-

Il sottoposto rivolse un ultimo sguardo al commissario prima di tornare alla pila di documenti che aspettavano di essere compilati. 

-Forse il ragazzo è stato davvero molto fortunato. E se fosse invece come dice lei, beh...penso che chiunque ci sia dietro ci abbia fatto un bel favore, non crede?-

Il suo superiore non aggiunse altro e chiuse i suoi dubbi nello schedario insieme alla deposizione della testimone.

 

 

HEI BEAUTIFUL PEOPLE!

Non sono qua per spiegare termini coreani, volevo solo chiedere un parere. Avrete notato che i capitoli si stanno gradualmente allungando e volevo sapere se vi andava bene o se preferivate avere capitoli della stessa lunghezza. Sto cercando di mantenerli simili come numero di parole, ci sono però capitoli in cui voglio scrivere certe cose e mi scoccia terminarli prima di averlo fatto. Cosa ne dite voi?

   
 
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