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Autore: Nickoku    21/11/2019    0 recensioni
Kevin, Campione della regione di Auros, si ritrova a combattere assieme agli altri Campioni contro i piani del misterioso Team Asgard e del suo enigmatico capo, un tipo che sostiene di essere molto legato allo stesso protagonista. Kevin nasconde dentro di sè molti segreti, di cui alcuni ancora neanche lui stesso ne è a conoscenza. Cosa lega lui, il Capo del Team Asgard e tre arcani oggetti?
Sarà presente una storicizzazione delle vicende del Continente in cui si svolgono gli eventi della Fan Fiction stessa. Regioni presenti e nominate: Kanto, Jotho, Hoenn, Sinnoh, Unima, Almia, Fiore, Oblivia, Isole Orange, Settipelago, Ferrum, Vesryon (Pokèmon Zeta ed Omicron), Auros, Kalos ed Alola.
Storia legata nella trama della serie "Super Smash Bros.", cui verranno aggiunti riferimenti alla stessa dapprima in maniera leggera e poi più presenti nella seconda parte della storia. Non è necessaria, ma è consigliata, la lettura delle altre storie precedenti.
Genere: Avventura, Introspettivo, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: Cross-over, Lime, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo | Contesto: Videogioco
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Super Smash Bros. "Fase 1"'
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L'arrivo a Lavandonia non era stato particolarmente tranquillo; tra pioggia, vento ed intemperie varie, i nostri Pokèmon sono stati costretti a fermarsi a Zaffernapoli, e a passare la notte lì. Spero che quella pioggia torrenziale finisca presto, dobbiamo raggiungere di corsa la città vicina. Sono le quattro e mezza di notte e sono ancora vestito. I miei amici sicuramente staranno dormendo nelle camere vicine. Mi avvicino in modo compulsivo alla finestra, scosto la tenda ed osservo se ci sono segni di miglioramento, ma per il momento il cielo rimane completamente nero da nuvole di pioggia. Stufo di questa situazione di forzato riposo, mi butto sul letto ma non per dormire, ma per rassegnazione. Questa attesa mi manda in ansia; voglio raggiungere Lavandonia, costi quel che costi! Il signor Fuji mi deve spiegare molte cose: forse molti dei miei dubbi e delle mie domande verranno risposti da lui. Penso che mentre io parlerò con lui appiopperò a quei due di andare a cercare il pezzo. Lyris cosa aveva detto? Era una collana? O forse un braccialetto? Dopo ne parlerò con loro, magari se lo ricordano. Non capisco come facciano a dormire così tranquillamente mentre fuori piove in questo modo. Mi alzo dal letto e mi dirigo verso la bussola: sta lampeggiando verso Lavandonia in maniera ritmica, come quando siamo arrivati, proprio come quando siamo arrivati qui. La poso di nuovo nello zaino, mentre intanto ripenso ai nostri precedenti incontri: Pseudo-Acromio, N, Lyris..Rocco. Mi scende un velo di tristezza sul volto, ma lo faccio subito passare ripensando alla misteriosa frase di Vittorio: "Quando i sette diventeranno uno, tutto avrà fine." 
Passo poi la mano sul mio Stabilizzatore, toccando i punti vuoti dove andrebbero i cristalli z. Spero che prima o poi andrò ad Alola: un pò per il caldo, un pò per i posti molto caratteristici, un pò per accedere al potere della Sincronizzazione. Così tante guerre sono avvenute per questo potere (Vedi capitolo dedicato alla storia di Alola e al primo capitolo dedicato alla storia antica di Kalos). Passo le dita sulla pietrachiave e penso ancora a Rocco, mentre mi scorre in mente la modalità della sua morte. Non devo pensarci..Kevin, non devi pensarci! La sconfitta del Team Asgard dipende dalla tua concentrazione! Lo sguardo si posa verso la finestra: l'alba sta per sorgere, ma continua a piovere. Pazienza, andremo comunque con la pioggia. Mi sembra molto più calata rispetto a quella di stanotte. L'unica pecca è stata però l'assenza completa di sonno da parte mia. Stupida insonnia! Uff manca però ancora un'ora alla sveglia. Devo passare il tempo in qualche modo..Trovato! La "breve" relazione! Ho letto solo poche pagine rispetto all'opera completa! Accendo la luce della lampada e mi siedo alla scrivania. L'acqua di ieri ha un pò bagnato il contenuto, ma per fortuna si continua a leggere discretamente tutto. Apro il libro e riprendo a leggere, saltando di proposito le parti più tecniche. Giungo così alla fine del capitolo 15:

"Sono passati due anni dall'inizio dell'esperimento: il ragazzino, come abbiamo sospettato dimostrava di essere in comunione con ogni creatura della struttura. Dopo l'esplosione del Laboratorio precedente, ci siamo trasferiti a Ferrum, perdendo però i contatti con il soggetto: Mewtwo ha distrutto praticamente ogni parte della struttura, ma sembra che abbia risparmiato l'esperimento, anzi l'ha salvato dalle fiamme, portandolo al sicuro via dall'Isola. E' da allora che non abbiamo più notizie. Scartiamo a priori la possibilità che sia morto per via dell'attaccamento che aveva il pokèmon clonato nei confronti dell'esperimento. Ci chiediamo solo che fine abbia fatto. E' solo questione di tempo: la natura non si può cancellare, prima o poi vedremo un nuovo guerriero Gijinka al servizio del Team Rocket." 

Il libro termina così. Cavolo, chissà chi sarà questo esperimento che tutti fanno riferimento. Soprattutto deduco che il Team Rocket non sia riuscito a ritrovare quel guerriero, altrimenti Rosso non sarebbe riuscito a smantellare l'organizzazione malvagia. Sospiro mentre sento la sveglia. Finalmente si riparte. Butto un occhio sulla finestra e noto che la pioggia di ieri sera ormai è quasi un ricordo. Apro dallo zaino il poncho e gli occhiali da sole che indosso. So che può sembrare ridicolo, ma almeno mi evito di far vedere le occhiaie che ho. Apro la porta della stanza e noto che anche Ginevra ed Hayden stanno facendo la stessa cosa. "Buon giorno ragazzi." Dice Hayden. Sembra che abbia dormito beatamente. "Kevin, perchè indossi gli occhiali da sole?" Chiede Ginevra. "Lasciate perdere, ho passato la notte in bianco ed ho certe occhiaie da farmi sembrare un Pancham" Dico, mettendomi una mano dietro la testa. I due ridono, mentre io passo davanti a loro. Abbiamo già pagato il conto ieri sera, così almeno dopo aver fatto colazione andremo di corsa a Lavandonia. Purtroppo la ferrovia è in riparazione e dovremo andare a piedi. Poco male, faremo un pò di attività fisica. Dopo mezz'ora siamo già davanti al Checkpoint orientale di Zafferanopoli, pronti ad attraversarlo; ovviamente la guardia ci riconosce e non ci fa storie, permettendoci di passare. Devo dire che la fama ogni tanto è utile. Subito imbocchiamo velocemente il sentiero che conduce a Lavandonia, evitando di farci vedere dalla miriade di allenatori che frequentano il percorso. Non possiamo permetterci di perdere tempo, anche se sono solo le sette di mattina. Il viaggio passa velocemente devo dire, con molta sorpresa, tanto che alle 9 siamo già in vista della Torre Pokèmon in lontananza.  
"Direi che è stato più facile del previsto." Dice Hayden, alla vista della torre. "Aspetta a dirlo. Quando si dice questa frase, puntualmente succede qualcosa!" Ribatte Ginevra. L'Espeon della ragazza inizia a fare un verso strano, poi da uno spintone alla ranger, facendola cadere di lato. In quell'istante un raggio stava per colpirla! "Cosa?" "Il Team Asgard! E' un'imboscata!" Urlo. Contemporaneamente centinaia di raggi ci stanno per investire. Hayden cade in avanti evitandone moltissimi. Io sono stato fortunato in quanto nella posizione in cui ero nessuno mi stava bersagliando e quindi rimango fermo sul posto e mi salvo. "Chi sei? Fatti vedere!" Urlo. Da un angolo scuro della foresta esce fuori un uomo con l'abbigliamento simile ad un mago. "I vostri riflessi non sono male, non c'è che dire!" "Magoss!" Dice Ginevra. "Uno di quei terroristi che hanno messo a ferro e fuoco Oblivia." "Terroristi? Mi sembra un'esagerazione!" Dice l'uomo. Ha un Pichu sulla spalla ed un Malamar al lato. L'aspetto giocherellone del mago tradiva le sue reali intenzioni. "Voi siete i veri terroristi; avete ucciso il professor Edo! E vi dichiarate puri?" "Ehi non provare ad usare i tuoi giochetti mentali su di noi!" Ribatte Hayden "E schiera i tuoi pokèmon! Avanti Samurott!" Urla. Il pokèmon del Quintisolano grida il suo verso mettendosi in posizione d'attacco. "Se non ti spiace Hayden, vorrei pensarci io. Vai Dragonite!" Ribatto. "Ma ma.." "Sta tranquillo, non lo ucciderò, ci serve vivo per sapere cosa vuole il Team Asgard. "Coraggio amico mio." Dico rivolgendomi a Dragonite ed in un secondo sono di nuovo unito a lui. "Wow..Non avevo mai visto il legame Gijinka dal  vicino.." "Dunque l'hai visto?" "No, solo sentito parlare, da una persona che non vi aspetterete mai di vedere." Risponde Magoss sogghignando. "Ma non ve lo dirò mai chi è!" Urla, mentre intorno a lui la foresta diventa scura. "E' uno dei suoi trucchetti!" Sentenzia GInevra, mentre muove lo stick alla ricerca di Pokèmon selvatici. "Rimarrete chiusi nel labirinto oscuro per sempre! Ahahah" Ride la voce di Magoss nell'oscurità. "Dobbiamo restare uniti" Dico, sperando che il gruppo mi ascolti. "Presto mettiamoci tutti schiena contro schiena" Propone Ginevra. Dandoci le spalle l'uno con l'altro riusciamo a coprire tre lati, mentre il lato mancante viene occupato dal Samurot di Hayden. "E' inutile, la magia vi ha in scacco!" Continua a sentenziare, mentre dei raggi violacei misti ad elettricità svolazzano in direzione del nostro cerchio. "Attenzione!" Faccio, mettendo le ali in posizione di apertura. Inizio poi a muovere le ali in maniera vorticosa per tenere lontani da me e dai lati dei miei due compagni di viaggio quei raggi e ci riesco, seppur provi un pò di fatica. Hayden d'altro canto ha evocato Umbreon e l'ha mandato via, mentre egli stesso schiva i colpi, seppur a fatica. Samurott lo aiuta con la sua "spada-conchiglia", ma non lo riesco a vedere bene, in quanto è dietro rispetto a me. Ginevra con lo stiler para i colpi, ma sembra in difficoltà, sebbene l'aiuti Espeon con il suo potere psichico. Il Quintisolano mi chiama: "Umbreon ha captato l'origine dell'illusione, ma non riesce a raggiungerla!" "Ed io cosa ci posso fare?" RIspondo, un pò scocciato, come se io potessi risolvere il problema. "Toccalo, magari si trasformerà in un'arma utile!" "Giusto!" rifletto ad alta voce. "Conducilo da me Hayden!" Ordino. Sento un rumore di passi, poi qualcosa mi colpisce alle gambe, senza farmi male: vedo i cerchi gialli e gli occhi rossi, riconoscendo così il pokèmon di Hayden. "Coraggio Umbreon" Dico, toccandolo. Il corpo di Umbreon sembra diventare un bastone nero, mentre sulla cima rimangono solo le sue orecchie. La coda si trasforma nella punta finale del bastone. Un anello gigante giallo, dello stesso colore dei cerchi gialli di Umbreon, si piazza sulla cima del bastone, intorno al quale si crea una palla nera. Vari anelli infine si posizionano in altri punti del cerchio maggiore. Non appena afferro il bastone, ne percepisco il potere oscuro, un pochino rabbrividendone. Alzo verso l'alto l'arma-Umbreon, mentre la sfera nera al centro del cerchio sembra diventare più grande. "Magoss, il tuo labirinto fa acqua da tutte le parti!" Urlo. "Per il potere di questo bastone, dichiaro la Fine dell'Illusione!" L'energia nera al centro inizia ad assorbire l'oscurità circostante, fin quando intravedo la faccia grassoccia e stupita di Magoss affianco a me. "Samurott, attacca con Idropompa!" Ordina Hayden. "Espeon, vai con Psichico!" I due attacchi si combinarono, colpendo Magoss e facendolo volare via. "Sembra..Sembra che tutto sia finito.." Dico, mettendo al suolo l'arma-Umbreon, mentre torniamo tutti normali. "Si, direi che sia finita.." Conclude Ginevra. Sospiriamo tutti e tre, mentre i nostri pokèmon tornano nelle sfere. Ringrazio mentalmente Dragonite per l'aiuto, poi mi giro verso Hayden: "Ringrazia Umbreon da parte mia." Dico. "Oh, lo..lo farò" Mi risponde con un pochino di indecisione. Mi è sembrato di vedere Ginevra contrariata..Non vorrei che sia tornata gelosa di Hayden! Per evitare mali maggiori, mi volto verso l'Espeon della ragazza e lo accarezzo. "Grazie anche a te" aggiungo, toccando la testa del Pokèmon viola, facendo scendere la mano sulla schiena e poi sulla coda. Espeon gioisce della carezza e si struscia in risposta sul mio braccio e sul fianco. Io sorrido, mentre alzo lo sguardo verso l'allenatrice sua proprietaria. Pensavo di ottenere quanto meno un'approvazione, invece mi sembra ancora incavolata. Spero che sia una mia impressione..
Finalmente siamo arrivati a Lavandonia. Che faticaccia ed è solo ancora la mattina! Che stanchezza..Forse un'ora di sonno avrei dovuto comunque farmela stanotte. Ormai è andata così, mi dico. Decidiamo di comune accordo di andare al centro Pokèmon; dobbiamo dividerci i compiti e controllare se i nostri amici hanno qualcosa di rotto, anche se credo che non sia così. Per primo mi dirigo io verso l'infermiera, ma mi liquida velocemente dicendomi che va tutto bene. Mi sono allontanato per pochi secondi, ma tornando indietro noto che i due stanno bisticciando..Oh no, di nuovo. "Non mi dite..Avete di nuovo litigato?" "Litigato? E' lei! Non posso esprimere neanche un parere liberamente!" "Parere stupido, se lo vuoi sapere; la precedenza la dovrebbe avere il pezzo.." La azzitto con lo sguardo, non è prudente parlare del bracciale in corrispondenza del Centro Pokèmon pieno di persone. "Sentite, mi sono stufato delle vostre litigate! Tenete a bada gli ormoni, pagate delle persone per soddisfarvi e lasciatemi lavorare con calma! Adesso vi cedo la bussola e voi andate a prendere quello che dobbiamo prendere, mentre io andrò a cercare Mr. Fuji. E al mio ritorno voglio, anzi, pretendo che non litighiate più per me, altrimenti continuerò il mio viaggio da solo! Sono stato chiaro?" Il fatto di non aver dormito stanotte mi rende più nervoso del solito, per questo sono scattato. Prendo la bussola dalla tasca e la passo a Ginevra, con la mia faccia più alterata possibile.
Quindi mi sistemo il cappello e procedo a grandi passi verso l'uscita, ignorando chiamate dei due. Svolto l'angolo ed incappo in un'infermiera. "Ops mi scusi" Dico, poichè l'ho urtata. "Mi scusi signor Drakeon, stavo portando tutte queste bende al Centro Pokèmon Volontario di Lavandonia e non l'ho vista". Come al solito la mia fama mi precede. "Non si preoccupi, non mi ha fatto male." Ribatto, riprendendo da terra dei bendaggi caduti. "Oh, grazie mille." "Non si preoccupi, per me è stato un nonnulla." "Non so come ringraziarla" "Bè..Un modo ci sarebbe.." DIco io, con lo sguardo furbo. "Vorrei sapere se lei conosce il signor Fuji e se può condurmi da lui; devo assolutamente parlargli." "Certo, il signor Fuji è il capo dei volontari di Lavandonia, quindi la condurrò subito da lui." "Grazie mille." Rispondo, certo di avere finalmente un pò di fortuna. Passiamo attraverso la città, facendo slalom attraverso il fitto abitato di case. Al centro preciso del paese ecco apparire davanti a noi una casa isolata: "Quello è il Centro Pokèmon Volontario, fondato dopo la fine della Seconda Guerra Statale proprio dal signor Fuji. " Mi spiega la donna. Apre la porta e mi ritrovo un'intera sala piena di pokèmon, assistiti da uomini e donne di ogni età: Nidorini, Psyduck, Geodude e tanti altri. Mi colpisce che però c'è solo un Cubone che viene osservato da un uomo sulla sessantina di anni di età. La donna mi conduce all'uomo, salutandolo. "Signor Fuji, c'è il signor Kevin Drakeon, il campione di Auros per lei." "Oh grazie Rosemary." RIsponde l'uomo con aria bonaria. E' quasi completamente calvo in testa, se non fosse per un'aureola di capelli nella zona bassa della testa, ovviamente bianchi; gli occhi, scuri e stanchi, sebbene pieni ancora di voglia di vivere, mi guardavano in cerca di scoprire quale fosse il motivo di quella mia visita.
"Piacere Kevin. Posso darti del tu?" Mi chiede. "Certo, signor. Fuji." Rispondo al saluto, stringendogli la mano. "Il mitico Homer mi ha annunciato che mi volevi parlare." "Si, ho alcune domande che, spero, riceveranno una risposta." "Spero vivamente di poterti aiutare." Risponde lui in modo bonario. "Spostiamoci nel nostro ufficio, saremo più tranquilli." Mi aggiunge. Chiama un altro volontario e gli affida il Cubone che stava guardando. "Questa attività mi tiene sempre molto impegnato." Mi aggiunge, mettendomi la mano sulla spalla destra e conducendomi verso una rampa di scale. Saliamo una serie di gradini, arrivando sulla cima della casa. "Lì" Dice, indicandomi una porta. "è la mia camera, insieme alla stanza di qualche volontario che abita qui con me. Il mio ufficio è invece di qua." Io un pò lo ignoro per la stanchezza ed un pò lo ascolto, ma appena dice la parola ufficio, mi riprendo ed entriamo. La stanza è abbastanza piccola e scarna: un armadio, una scrivania piena di fogli e quattro sedie. Noto sulla sinistra una piccola finestra che da sulla piazza davanti a noi e una piccola libreria sul lato opposto, piena di libri. Chiudiamo la porta, per stare più tranquilli.  "DImmi pure Kevin, per quale motivo sei qui?" "Ecco io.." Inizio a dire, ma un tuono ci interrompe;a causa del colpo improvviso mi interrompo e Fuji è costretto ad alzarsi a chiudere la finestra. "Così non ti faranno più sobbalzare i tuoni." Mi dice con aria affabile "Puoi andare avanti" Conclude, sedendosi di nuovo. "Dicevo: io sono qui perchè so che sa qualcosa riguardo al legame Gijinka e vorrei se lei mi potessi spiegare qualcosa." Gli occhi di Fuji si illuminano con fare impaurito, ma allo stesso tempo curioso. "Si, va bene..Immagino che ti debba qualche spiegazione." "La prego signor Fuji."  dico io, molto semplicemente, significa tanto per me. Lui mi dice di si, alzandosi dalla sedia e dirigendosi verso la libreria. Inizia a toccare una serie di libri, che permettono l'apertura di una porta segreta. "Era da tempo che non aprivo questo scompartimento." Fa con un'aria sconsolata. "Vieni figliolo, ora ti sarà tutto più chiaro." Aggiunge, scendendo delle scale. Decido che trovo imprudente scendere delle scale al buio e allora prendo la pokèball di Alakazam. "Amico mio, inizia a fare luce per favore." Mi sembra ancora scontroso nei miei confronti, ma ubbidisce. I suoi cucchiaini iniziano a risplendere, illuminando quasi a giorno la scala a chiocciola segreta. 
"Dove stiamo andando?" "A farti vedere le tue origini." "Le mie..Origini?" Chiedo, incuriosito. Alakazam mi guarda con una faccia saccente, poi una voce mentale mi fa: "Te lo avrei detto io, se solo ti fossi ricordato di me." "In che senso?" Chiedo al mio pokèmon. "Sai no? Quando mi hai detto di indagare.." A quel punto mi ricordo di avergli dato quell'ordine, circa sette giorni fa. Cavolo otto giorni fa..La mia vita era tutto sommato normale ed ora.. Fuji mi apre un portone pesante d'acciaio, poi mi fa entrare. "Benvenuto nel mio laboratorio segreto, ciò che resta del mio passato." "In che senso?" Fuji prende una piccola pausa, poi riprende, osservando una cupola di vetro, vuota. "Tu in qualche modo sei mio figlio, una mia creazione." A quell'affermazione sobbalzo, mentre Alakazam fa il saccente con lo sguardo rivolto verso di me. "Sapevo che prima o poi qualcuno sarebbe venuto a chiedermi dei poteri Gijinka, ormai non siamo molti a possedere questo potere. Anzi io probabilmente sarei l'ultimo..Se non avessi manipolato il tuo dna." Ancora una volta Alakazam mi fa una faccia da "Io lo sapevo già". "Durante gli anni finali del Colpiquidismo, ho scoperto di avere un potere, una facoltà, un..Dono. Arceus o chi per lui, mi ha fatto nascere con questi poteri Gijinka. In particolare amavo un Pichu, che è sempre stato con me, l'ho fatto evolvere fino a diventare un forte Raichu, dall'infanzia fino ai 25 anni, quando, dopo una battaglia dura al fianco della Rosa Bianca tirò le cuoia. Era vecchio, d'altra parte. Poi conobbi lei, Marianne, la mia moglie. All'epoca avevo deciso di diventare scienziato in una Kanto da ricostruire, completamente o quasi, da zero. La mia mente brillante e le mie doti..Particolari vennero notate da Giovanni, l'allora capo del Team Rocket, una specie di Mafia che occupava Kanto, Jotho, il Settipelago e le isole Orange. Mi pagò fior di quattrini affinchè conducessi studi di clonazione su un fossile di Mew, ritrovato in Guyana qualche tempo prima. Da lì mi venne l'idea di far risorgere mia figlia, Amber, morta qualche anno prima. Purtroppo mia moglie non la vedeva come me ed è sparita dalla mia vita da allora. Tutto procedeva bene, finchè non mi venne un'altra idea: nessun'altra persona aveva il mio potere rivelato, allora decisi di impiantarlo per permettere a ciascuno di assumere il potere del legame Gijinka su tutti. Immagina un mondo in cui persone e Pokèmon sono di nuovo la stessa cosa, come milioni d'anni fa. Feci prendere un ragazzino piccolissimo di Auros, abbandonato e solo al mondo, che aveva tutte le carte in regola per essere la mia cavia. Quel ragazzino sei tu, Kevin. Infatti il tuo nome in codice era K3-V1-N..Chiunque ti abbia accolto dopo che te ne sei scappato con Mewtwo deve aver visto la targhetta e pensato che il tuo nome fosse appunto Kevin. Quando sono iniziate le apparizioni di quel misterioso Guerriero-Pokèmon in televisione, avevo capito che eri tu, che combattevi con il dono che ti avevo impiantato." Fa un secondo di pausa, mentre si gira a guardare delle pietre nere. "Impiantare del dna su un altro essere non è mai stato facile, ma sia tu che Mewtwo siete riusciti a sopravvivere.  All'epoca sull'Isola Cannella c'era una villa abbandonata, nota ora come Villa Pokèmon, che era stata la nostra prima base. Lì hai manifestato i tuoi poteri per la prima volta, ed è lì che hai fatto amicizia con Mewtwo, l'unico clone sopravvissuto. Dopo Giovanni ci ha fatto trasferire su un'isola al centro delle Isole Orange, completamente disabitata. Lì gli esperimenti procedevano perfettamente, tanto che siamo riusciti a creare le prime Mega- Pietre artificiali, insieme all'aiuto di Acromio. L'Ampharosite, la Mega Charizardite X, la Mega Mewtwoite X..Tutte quelle che fanno cambiare il tipo ai pokèmon insomma. Poi un brutto giorno Mewtwo capì di essere sfruttato e distrusse tutto e tutti. I sopravvissuti furono solo Acromio, che stava per caso ad Unima, io e tu. Lui ha cancellato i tuoi ricordi davanti a me, poi si è fatto rivelare da dove venivi e ha giurato che ti avrebbe portato lì. Ha detto che K3-V1-N era l'unico essere umano di cui si poteva fidare, poi mi giurò che non mi avrebbe ucciso, perchè voleva che rimanessi con il rimorso di essere rimasto solo. Poi volò via, portandoti via con il suo potente potere psichico." Ancora una nuova pausa. "Con i soldi che avevo guadagnato con il lavoro per Giovanni mi ritirai a Lavandonia ed aprì questo centro Pokèmon volontario, salvando un Torchic come primo Pokèmon. Ora è un Blaziken." Mi dice, evocandomelo in faccia. "Lui farebbe di tutto per me." Dicendo questo lo riposiziona nella sfera. "Posso regalartelo se vuoi, potrai fermare il Team Asgard!" Io vedo la sfera e la prendo titubante. Troppe rivelazioni tutte assieme. "Spero che tu possa perdonarmi e se vuoi uccidermi, prego, fai pure. Possa la  mia morte purificarmi di tutto il male che ho fatto." Io sento un'irrefrenabile voglia di ucciderlo, ma Alakazam, capendo le mie intenzioni, ritratta la testa indietro, facendo segno di no. Cado a terra, mettendomi a singhiozzare.

 Trattengo a stento le lacrime: l'intera mia vita è stata una bugia! Urlo. "I miei genitori non mi hanno mai detto la verità, nè tanto meno mi hanno protetto! Maledetto! Sei tu che hai distrutto la mia vita!" Gli faccio, tentando di dargli un pugno, ma sento una forza psichica fermarmi. Poi la voce di Alakazam si fa potente nella mia testa e penso  che la possa sentire anche Fuji: "Non c'è dubbio che Fuji abbia sbagliato, ma se lo uccidi, ti metterai sul suo livello, diventerai un assassino anche tu! Senza Mewtwo che ti ha salvato e ricondotto ad Auros probabilmente adesso saresti un ragazzo diverso, chissà magari non avresti mai incontrato Rocco e non saresti mai diventato il Campione di Auros" Alakazam fa una pausa. "Kevin non devi." Incalza. Sento la mia rabbia sbollirsi. Poi mi placo completamente. Estraggo dallo zaino il libro. "Questo quindi è una tua creazione?" Dico, guardando Fuji negli occhi. Lui strabuzza lo sguardo: "Si, è opera mia e di Acromio. Abbiamo collaborato nell'esperimento, ma la mia copia è andata perduta nell'esplosione dell'isola. Te l'ha data Acromio?" "Immagino di si, mi ha donato anche questo." Dico, mostrando lo Stabilizzatore. "Ma questa è un'invenzione di Acromio! L'aveva creata per me per potermi mantenere forte nonostante il legame Gijinka! Non l'ho mai voluta perchè dopo che il mio Raichu è stato ucciso non mi sono più fuso e quindi non l'ho mai indossato! Deve avercelo avuto Acromio per tutto questo tempo." Fa un secondo di pausa. "Ma dove hai incontrato Acromio?" "Ad Unima, qualche giorno fa..Mi ha donato lo Stabilizzatore e mi ha regalato il libro". "L'ho sempre detto che Acromio stava spendendo il suo tempo inutilmente a lavorare per Giovanni e che aveva tante potenzialità..Dopo che è entrato nel Team Plasma avevo completamente perso la speranza in lui, ma da quanto posso vedere non è completamente ceduto all'oscurità." Fa una pausa, riflettendo sul da farsi. "Immagino che adesso tu mi odierai." "Si, ammetto che avrei voluto saperle molto prima queste faccende del mio passato. Ma pazienza. In qualche modo tu sei mio padre, perciò ti rispetterò." Fuji si scioglie in un caldo sorriso: "Amber, l'hai sentito? Tuo fratello mi ha perdonato!" Urla all'aria, alzando la faccia verso l'alto. 

"Che quadruccio familiare!" Dice una voce nella penombra delle scale precedenti. "Fatti vedere!!" Urlo, ordinando ad Alakazam di puntare la luce dei cucchiani verso di lui. "Credo che non ci siamo mai presentati: sono Nereo Reggiani, ex Capo del Team Buio Pesto di Almia ed ora Generale del Team Asgard. Sono sicuro che sarai contento di potermi incontrare" "Si come la sabbia nel costume" Ribatto. "E non è solo!" Aggiunge un'altra voce, in cui riconosco Magoss. L'illusionista appare davanti a me, facendo un piccolo inchino. "Raggiungerti non è stato difficile!" Ride Magoss. "Ed inoltre essendoti diviso dagli altri, non credo che riusciranno a trovarti facilmente!" "Non credere, Hayden e Ginevra torneranno e ci aiuteranno!" "Immagino che non vorrai seguirci con le buone, vero?" "Assolutamente neanche fosse la mia ultima azione da vivo! Alakazam!" Ribadisco, toccando la spalla del pokèmon. Parte il legame Gijinka, circondandomi di luce: quando ne fuoriesco mi sento imbrigliato in un'armatura, simile a quella dei Samurai, con l'elmo che è la testa di Alakazam, i baffi che diventano dei lacci che stringono la cotta di maglia, i cucchiaini sono diventati dei pugnali, mentre mi appare una daga sulla mano sinistra. "Sono pronto al combattimento, fatevi sotto" Dico, placidamente. Direi che è stato Alakazam a parlare con la mia voce. Noto con la coda dell'occhio che il dottor Fuji è rimasto molto contento di poter assistere alla fusione completa; immagino che in qualche modo si sia sentito appagato come scienziato. L'uomo con il codino sorride, evocando Darkrai e Magoss lo segue, tirando fuori sia Pichu che Malamar. "Oh no, torna di nuovo l'oscurità!" Dico. Percepisco solo questo penetrante buio intorno a me; mi sono completamente dimenticato di prendere il dottor Fuji per un braccio e tenermelo vicino, per farlo essere al sicuro. Speriamo che non l'abbiano preso. "Magoss stavolta so come agire!" Dico, urlando e ponendo i cucchiaini-pugnali verso l'alto: "Magibrillio!" La luce delle mie armi illuminò un pochino l'area intorno a me, rivelando che, come temevo, il dottore era stato preso da qualcuno. Devo ritrovarlo prima che gli facciano male! "Liberate il dottor Fuji, lui non c'entra nulla!" Io illumino di più la zona con i cucchiaini ma sembrano volatizzati. Poi un attacco alle spalle mi riporta alla realtà: "Darkrai?" Faccio, stupito. "Non ho tempo da perdere con te!" Gli piazzo un cucchiaino negli occhi, ma non gli fa nulla. Anzi lui mi inizia a risucchiare energia e mi sento come smorto. "Male..detto..Stai usando la mossa..Mangiasogni.. Te la farò pagare!" Ribatto demoralizzato. Spingo la mia daga nella carne del pokèmon leggendario, rendendolo dolorante in quel punto e costringendolo a bloccare l'attacco. Darkrai svanisce, creando così un pò di luce in più. Sospiro, riprendendomi dal blocco che mi aveva fatto il pokèmon nemico. Adesso la mia priorità è uscire dalla stanza. Mi faccio strada con i miei cucchiaini, ma sembra proprio che più vada avanti e meno riesca ad andarmene. Un dubbio mi assale: e se questo fosse un'illusione nuova di Magoss? Urlo dalla rabbia, lanciando dei raggi psichici a destra e a manca, nella vana speranza di beccare il fautore dell'illusione. Vana perchè ovviamente non lo trovo. Come avevo fatto a scoprirlo nella foresta? Cavolo con il potere di Umbreon, mi dico, risponendomi. Senza l'Umbreon di Hayden sarò  bloccato qui dentro per sempre! Devo trovare un'alternativa..Ma come? Poi è Alakazam a suggerirmela: meditazione. La forza del mio pokèmon non è nei muscoli, ma nel suo grande q.i. Mi siedo sul posto ed incrocio le gambe. Un'energia violacea mi circonda, facendomi fluttuare in aria e poi la vedo. Prima come una piccola crepa, poi come un frammento di specchio rotto ed infine come un vero e proprio traforo: il punto più debole dell'illusione! Afferro un cucchiaino con una mano e con l'altra la daga: "Psichico!" Dico, puntando con le armi verso quel punto. La distorsione si sente ed è molto forte, così tanto che mi fa venire un male agli occhi, fino ad interrompersi, in un nuovo buio. Credo di stare dormendo, visto che mi sento riprendere in un posto completamente diverso rispetto all'originario. "Bensvegliato Kevin" Dice l'uomo vestito in nero. "Nereo." dico io, vedendomi dentro una cella, su un lettino. "Questa sarà la tua cella, nessuno ti potrà trovare qui! AHahah!" "Dove..Dove sono?" "Sei in un altro posto rispetto a Lavandonia, puoi stare tranquillo." Guardo al mio braccio e non sento più nè lo Stabilizzatore, nè le mie sfere pokè alla cintura. "Oh immagino che ora ti stia chiedendo dove siano i tuoi effetti personali. Sono al sicuro nel caveau dell'edificio. Dubito che riuscirai a trovarli ridotto in questa maniera.." Dice alla fine, quasi in maniera secca. "Ma veniamo al sodo, Kevin: tu resterai in questa cella per altri 5 giorni, poi ti lasceremo andare." "5 giorni?" "Si Kevin hai sentito bene, cinque miseri giorni. Non sarà un problema per te, vero?" Io mi metto a sedere sul lettino. "Uscirò da qui e farò il culo a tutti voi. Puoi starne certo." "Risparmia la tua rabbia per..il futuro! AHahahahah!"

Storicizzazione della storia Pokèmon

Capitolo 6: Kalos (Parte 1- dalle origini mitiche fino all'anno 400 D.P.U.)

"La sesta figlia, Kalos, decise di spostarsi verso ovest, raggiungendo il corso del freddo fiume Gensai insieme a sua sorella più piccola Vesryon. Le ragazze si fermarono in una di queste anse, creando un piccolo villaggio per molti anni, finchè non litigarono un triste giorno. La maggiore si ritirò nel lato sinistro del fiume, mentre la minore nel destro. Kalos non riuscì mai a riappacificarsi con la sorella, e alla sua morte fu il suo più grande rimpianto. Con le ultime forze ritornò al fiume Gensai, sperando di poterla vedere. Non appena l'ebbe vista per l'ultima volta, spirò." 
La triste leggenda di Kalos, unita ai soliti ritrovamenti archeologici, sembrerebbe indicare Fluxopoli o Frescovilla come una delle prime città della regione. Forse si può pensare che la città della Capopalestra Astra sia effettivamente la città più antica, per via della presenza del misterioso orologio. Oggetto antichissimo, la cui creazione sarebbe datata intorno al 1500 A.P.U. e senza una spiegazione logica tutt'ora. Senza dubbio è l'oggetto più antico ancora intero della regione, per via delle distruzioni attuate nelle due guerre statali. I documenti indicano come primi regnanti,la dinastia Floriana, proveniente dalle colline accanto all'odierna Fractalopoli, riuscì ad unire la regione per la prima volta nel 1189 A.P.U., sebbene priva delle città più meridionali, create dai Kantiani secoli dopo.  L'89 è un numero che ricorrerà nella storia di Kalos. Il re Ji, dotò questo arcaico stato di una flotta molto vasta per i tempi, così ben armata da raggiungere Alola nel 1185 A.P.U. e da conquistarla. In questi secoli a predominare nelle regioni unite c'erano tre culti: il primo, più consentito dall'autorità era la venerazione di Xerneas, il pokèmon che donava la sua vita per poter rinascere. Il secondo, tollerato e maggioritario ad Alola era, ovviamente, il culto dei Tapu, cinque potentissimi pokèmon che secondo le leggende del luogo sarebbero riuscite a difendere l'ecosistema. Il terzo culto, osteggiato, venerava Yveltal, il pokèmon portatore di morte, che risucchiava le energie per poter rimanere in vita egli stesso. Con l'arrivo dell'Arceusanesimo, secoli dopo, si pensò che Yveltal fosse un altro figlio di Giratina, ma ormai nessuno pensa questo e quindi dopo secoli si è potuto scagionare il pokèmon da questo marchio d'infamia. 
Ji ebbe due figli, Az, il maggiore e Oth, il minore, cui andarono rispettivamente i domini della regione di Kalos e di Alola. Qui Oth apprese l'utilizzo delle mosse Z, la cosidetta Sincronizzazione, e mosse guerra al fratello, detentore del potere della Megaevoluzione, rivelatasi per la prima volta in quegli anni, in una guerra fratricida, considerata però dagli storici una guerra non civile, in quanto il regno originario si era diviso in due alla morte di Ji. Nel 1136 la guerra era in una situazione di stallo, tanto che il re venne costretto ad inviare anche i pokèmon personali in guerra. Nella battaglia di Cromleburgo Floette, il pokèmon preferito di Az, venne ucciso e venne fatto tornare dal re in una bara morto. Az si disperò per molti mesi, finchè non riuscì a creare un'arma capace di far riportare in vita i morti usando i poteri di Xerneas. Con le vite dei veterani della battaglia di Cromleburgo riuscì a far risorgere il suo adorato pokèmon; poi si concentrò su come sbarazzare il fratello. Nella notte del 26 giugno 1133 A.P.U., data ricostruita a posteriori, Az riuscì a catturare anche Yveltal ed usò il suo potere per creare un raggio di distruzione che indirizzò verso Alola da Cromleburgo. L'energia colpì nel suo tragitto un virus nello spazio, che originò Deoxys ed un meteorite che si schiantò nelle vicinanze di Hoenn, poi atterrò al centro di Alola, sede del palazzo del fratello. Il colpo fu così forte da creare una serie di squarci che causeranno la divisione dell'isola gigantesca che era Alola ai tempi in quattro isole più piccole e creando il primo Ultravarco documentato (Vedi capitolo dedicato alla storia di Alola). Da questo momento la storia di Alola si divide completamente o quasi dal resto delle regioni dello Stato.
Non appena Az ebbe notizia del suo misfatto, il suo Floette lo abbandonò, già turbato dal fatto di aver sacrificato pokèmon suoi amici per poter farlo tornare in vita, per via della distruzione che aveva portato. seppellì la sua macchina nel sottosuolo di Cromleburgo, facendosi giurare che nessuno avesse mai rivelato l'esatta posizione della sua pericolosa costruizione. Inoltre a causa dei raggi causati dalla macchina Az divenne immortale, condannandolo fondamentalmente ad una tortura di proporzione eterna. L'uomo sparì qualche tempo dopo. Si dice che abbia vagato per ogni angolo per la regione e che addirittura si sia recato nelle paludi di Mistralopoli ad incontrare Unima. Comunque siano andate le cose, Kalos cadde nell'anarchia e si tornò ad uno stato ancestrale, fino all'arrivo dei Kantiani millenni dopo. La regione crebbe a partire dal 89 A.P.U. anno dell'annessione, diventando la seconda località più ricca dell'Impero, ma senza alcun dubbio la più raffinata. Dopo la divisione dell'Impero, i regnanti d'occidente crerono Luminopoli, sede della loro nuova capitale (267-289 D.P.U.) posta nel medio corso del fiume Gensai. Fino all'inizio del IV secolo Kalos mantenne una posizione prestigiosa, finchè nel 353 D.P.U. gli Imperatori della dinastia Aurotica, volendo difendere la loro patria, traslocarono la capitale a Diamantopoli, ufficialmente per poter contenere meglio le orde di pirati, lasciando quasi al suo destino il nord dell'Impero. Il regno di Zavinar, città di Vesryon, conquistò infatti nel 369 le città di Fluxopoli e di Fractalopoli, un segno di sfida, in quanto considerate le città più antiche della regione e quindi le più "sacre". Gli abitanti nella fuga dalle città, nei pressi delle cascate Mosaico, si fermarono, creando una cittadina, quella che diventerà il Ponte Mosaico. 
Queste divenne la goccia che fece cadere il vaso: nel 389 gruppi di ribelli scacciarono le guarnigioni, formando il nuovo regno di Kalos. Il nuovo regno era privo della fortezza di Altoripoli, conquistata dall'Impero nel 402. 

Nuovi personaggi apparsi: 

-Gijinka Alakazam:
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- Mister Fuji:

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