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Autore: froggie_puppy46    24/11/2019    2 recensioni
La vita del rock è molto fiorente nel 1970, per questo ogni persona devota a questo mondo musicale è in pieno lavoro per sfruttare la creazione in meglio. Moltissime sono le band che vengono a formarsi in quel periodo, ma solo poche sono destinate a marcare l'epoca con il loro nome e diventare leggendarie.
I Queen è una tra queste, ma il gruppo non è solamente formato da persone che suonano strumenti o che cantano: una forte amicizia li tiene uniti, e sarà proprio quest'ultima a far nascere confusione ed equivoci, oppure delle belle intese tra i protagonisti e desideri proibiti.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Sorpresa
Note: Lemon | Avvertimenti: Triangolo
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A Song Save The Queen // Freddie


Qual è il miglior modo per iniziare una nuova settimana, il lunedì mattina, se non con il bere tranquillamente una tazza di tè fumante, seduto al tavolo della cucina e immerso nel più calmo dei silenzi che si possano desiderare?

Ecco, ho come la sensazione che se si inizia con questa tranquillità, la settimana sarà-

«Roger, dove stracazzo mi ha nascosto la Red Special?!»

«Che? Io? Perché dai la colpa a me?!»

«Perché sei tu che la tocchi sempre, idiota!»

«Ma non è vero Brian! Calmati cazzo, sono le 7 di mattina, la gente dorme!»

Silenzio, certo... con questi due il silenzio non esiste nemmeno nel mondo dei miracoli.

«Cosa succede cari?» domando sbuffando, alzandomi svogliatamente dalla sedia e posando la tazza in ceramica sul ripiano in legno, guardando per l'ultima volta il liquido contenuto, che ondeggia con il mio movimento.

«Freddie...quel coglione di Roger ha nascosto la MIA chitarra!»
Vedo avvicinarsi a me un Brian non poco alterato e nervoso, che tiene i pugni stretti.
Il suo viso è palesemente preoccupato, lo noto dalle sue sottili sopracciglia che si corrugano continuamente ogni volta che apre bocca, e i suoi occhi sono velati di apparente fastidio.

«Suvvia, può essere anche stato John...»

«Deacy non fa le tue cazzate, Rog...» rispondo atono al ragazzo biondo, che si è buttato sul divano, sospirando pesantemente.

«Fred, ti senti quando parli? Secondo te sono davvero così idiota da nascondere la Red Special?» esulta annoiato, alzando i suoi occhi azzurri e luminosi al cielo, sarcasticamente.

Lo guardo per diversi attimi, poi rivolgo uno sguardo di tenerezza a Brian: «Tesoro...adesso lo metto sotto torchio, così parla.»

«Non è quello il punto, Freddie... quanti anni ha? 25 o una ventina in meno?» brontola il ricciolo, guardando il biondo colmo di ostilità.

Rabbrividisco non appena entro nel loro contatto visivo.
Brian si appoggia con il palmo dell'esile mano allo stipite della porta della cucina, il braccio teso che sostiene il corpo in piedi, mentre Roger è sul sofà in salotto, con una gamba stretta al petto e l'altra a penzoloni, e le punte dei piedi che sfiorano la moquette bordeaux del salotto.
E io, come al solito, sono in mezzo ai due, ma è come se fossi invisibile: ogni volta che succedono questo genere di cose è John a risolvere tutto, ma non credo che questa volta gli diano retta per non scannarsi.

Sento come se le loro occhiatacce si scagliassero addosso a me, e come se non ne abbiano abbastanza ad uccidersi con gli sguardi, ovviamente non rendendosi conto di far male solamente al sottoscritto.

«Caro, Brian... forse è meglio che vai a cercare la tua chitarra, intanto parlo con Rog, ok?» dico con tono pacato, provando a prendere il posto di paciere, o almeno per far sospendere un attimo la loro guerra silenziosa, anche se ciò che sto provando ora è tutt'altro che calma.

«Va bene Fred.» dice con tono freddo, incrociandole braccia al petto e camminando lentamente verso le scale, per salire in camera sua.

Roteo gli occhi, voltandomi verso Roger,che ha un'espressione sfacciata sul viso angelico, e le labbra distese in un sorriso malvagio.

«Dove l'hai messa?» gli domando con tono autoritario, sedendomi al suo fianco e studiando ogni dettaglio del suo viso.
I capelli biondi, di cui alcuni ciuffi ricadono sulle sue guance, e gli occhi celesti che sono incorniciati da perfette e lunghe ciglia chiare.
Altro che, una tazza di tè caldo non è niente in confronto al suo volto rilassato, come risveglio perfetto.

«Che palle... Freddie, perché non mi credi, almeno tu?» sospira, oserei dire rattristandosi un po'.

Rimango in silenzio, passando il mio indice sulla coscia, sorpreso dalla sua risposta.
Tutto mi sarei aspettato, un"vaffanculo", una bugia, una qualsiasi risposta da arrogante, tranne che una sua lamentela riguardante la mia fiducia nei suoi confronti.

«Rog... non osare nemmeno pensarlo. Io ti credo, ok?» lo rassicuro, sorridendogli debolmente, ma non credendo minimamente alle mie parole.

Che bugiardo che sono...

Di rimando, ricambia il mio sorriso «Ieri sera ho visto Deacy che entrava in camera sua, non so se sia stato lui... è per questo che ho detto "può essere anche stato John"... e poi, per quale motivo dovrei prendergli la Red?»

«Non lo so tesoro, non lo so...» rimango a riflettere diversi minuti «Per... per attirare l'attenzione?»

«Con quale scopo, scusa?» si mette a ridere, alzando un sopracciglio.

Rimango incantato dalla sua risata, così dolce ma allo stesso tempo graffiante, spavalda come il suo carattere.

È affascinante il suo timbro, così intenso e alto, anche se lo sfrutto spesso e volentieri per avere degli acuti magnifici nelle mie canzoni, come My Fairy King, Ogre Battle, Killer Queen o In The Lap Of The Gods, praticamente in tutte.

Mi riprendo dai miei pensieri, quando quell'armonia così breve della sua ilarità si interrompe, dissolvendosi piano piano nella mia testa.

I suoi occhi incontrano velocemente i miei, e la sua espressione si muta immediatamente, dal mezzo divertito allo scettico: «Tutto ok?»

«Sì, sì, tutto... ok.» rispondo, mentendo nuovamente a me stesso.

L'unica cosa che non capisco ora è la mia sessualità, nulla di più.

E anche se è l'unica, credo che una centinaia di problemi economici non farebbero nemmeno la metà della confusione che c'è nella mia testa.

E se sto dubitando della mia sessualità, è in gran parte anche colpa di Roger.

Questo mio "problema" lo sto condividendo un po' con tutti, anche se in codice, tra note e parole.

È il mio unico modo per liberarmi dai miei dubbi, per rintanarmi nella musica e trovare del conforto per me stesso, per ragionare, riflettere, capire cosa voglia fare.

Esattamente come la canzone di questo album, la canzone per la quale stiamo ancora aspettando la conferma, per la quale stiamo sudando freddo.

Bohemian Rhapsody.

Lì dentro c'è tutto, tutto.

Come se fosse una poesia, un racconto con una morale, con una vicenda, con delle difficoltà.

La storia della mia vita attuale, in cui il protagonista sono io, io e i miei dubbi.

"Mamma, ho appena ucciso un uomo".

L'uomo che ho ucciso sono io, o meglio, il me di tanto tempo fa.

...

Sono con Bri e Johnny in salotto, con il vano tentativo di farci venire in mente altre idee per completare il nostro nuovo album.

«Manca qualcosa...» mormoro infastidito, schiacciando la gomma della matita, che si trova al lato opposto della mina, contro il tavolo «Qualcosa di pomposo, come tutto l'insieme dell'album.» preciso, osservando Deacy e Brian, che erano davanti a me.

I loro volti sono concentrati, quasi quasi riesco a vedere il fumo uscire dalle orecchie del ricciolo.

John invece sta guardando un punto vuoto del muro dietro di me, per farsi venire una qualsiasi idea.

«Manca qualcosa, ma non sai cosa?» irrompe nella stanza, repentinamente, Roger.

In mano ha una rivista, ancora avvolta dal cellophane, la quale copertina presenta una foto illustrante una bellissima macchina sportiva nera.

«Ma dai, come ci sei arrivato?» chiede Brian voltandosi di poco verso di lui, con fare puntiglioso.

Il biondo sbuffa, e si avvicina lentamente al tavolo, puntando incautamente i suoi occhi celesti nei miei «Intuivo.» mormora, mantenendo il contatto visivo con il mio.

Una scossa elettrica mi percorre la colonna vertebrale.

Brutto stronzetto, smettila di guardarmi così.

«Secondo me dobbiamo mettere qualcosa di improvvisato.» propone poi, sbattendo delicatamente il quotidiano sul tavolo, e abbassando lo sguardo su quest'ultimo.

«Deve richiamare l'album Rog, e l'album non è improvvisato.» specifica Deacy, ritornando sulla terra con la testa.

«Già...» concorda subito Bri, mordicchiandosi il labbro inferiore.

«Mi fido di Roger, e adesso sono curioso.» dico ai due, provando a far infastidire il biondo per scherzo «Cosa intendi dire per "improvvisato", tesoro?»

«Mh... non lo so...» ribatte, sedendosi di fianco a Brian e corrugando le sopracciglia flavizie in modo adorabile «Tipo... qualcosa che possa piacere ai fan?»

«Ai fan piacerebbe vedere Freddie nudo.» garantisce Brian, sarcastico.

«Quello lo vorrebbero tutti tesoro, non solo i nostri fan.» rispondo pavoneggiandomi, e alzando le spalle perspicace.

«Oh, anche a me piacerebbe.» afferma Roger, con tono pacato e scaltro.

Dopo quella frase rimango sbigottito e titubante.

Poco fa parlavamo della mia sessualità e della mia confusione, per caso?

«Roger.»

«Dimmi Brian.»

«Smettila di sparare cazzate.»

«Ma è la verità!» ammette impacciato il biondo, alzando le mani al cielo come per dire che fosse sincero.

I miei dubbi si espandono ancora di più, ma mano a mano che rifletto su ciò che sta dicendo Roger, il compiacimento sta mettendo da parte lo sconcertamento.

Nella mia mente si fa spazio l'immagine della mia figura che tiene ferma quella esile e inerme di Roger, avverto il piacere di essere dentro di lui solamente con il fottuto pensiero, la morbidezza e il sapore della sua pelle bianca, fatta apposta per essere riempita dai miei succhiotti e-

No.

Fermati Freddie.

Non pensare queste cose per eccitarti.

Non qui, per lo meno.

«Agli inglesi piace la Regina...» pensa John ad alta voce.

«Ma certo!» sbotto inaspettatamente, alzandomi dalla sedia e poggiando i palmi sul tavolo, con fare inflessibile e deciso. Li guardo, con le loro espressioni sorprese, uno ad uno, prima di dettare ciò che avevo in mente «Deacy ha ragione. L'inno dell'Inghilterra è perfetto.»

«God Save the Queen? Sei per caso impazzito?» replica Brian, per niente convinto.

«A me sembra una bella idea.» lo interrompe Roger, portandosi l'indice alle labbra.

«Ma è un cantico patriottico!» insiste il ricciolo, con fare fermo.

«Caro, fammi finire di parlare cazzo.» lo riprendo subito, prima che inizi una nuova discussione a causa del suo sciovinismo «L'idea di Roger è giusta. Improvvisa un arrangiamento dell'inno con la Red Special, intanto l'hai trovata, no?» dico ironico, lanciando un'occhiata a John, che abbassa subito lo sguardo.

«Sì, sì.» risponde l'interpellato «Dunque, vuoi far concludere A Night At The Opera con God Save the Queen arrangiata da me?» cerca di puntualizzare, alzando un sopracciglio.

«Esatto.» sorrido, ritornando seduto e guardando distrattamente la rivista di Roger, che teneva sotto la sua mano «Ma non allarmarti caro, prima dobbiamo registrare ancora un paio di canzoni, non fare di fretta che viene uno schifo.» lo prendo in giro, mettendo in dubbio la sua precisione e la sua mania per la perfezione, ammiccando.

«Vi ricordate che... le groupies la stavano cantando prima che cominciassimo, l'ultima volta al Rainbow Theatre?» domanda Roger, guardandomi nuovamente.

«È vero. Beh, allora diamo loro ciò che vogliono.» rispondo succintamente, sorridendo ai tre.

John alza lo sguardo, ghignando «Freddie, ti abbiamo già detto che-»

«Tesoro, quello è uno spettacolo molto più costoso di sole dieci sterline...»

 

Spazio autrice

"Autrice"
AHAHAHAHAH, IO NON SONO UN'AUTRICE!
Miei cari lettori/mie care lettrici, mi presento brevemente:
mi chiamo Ivelise e shippo Froger, una ship dimenticata dal mondo ormai.
Ho deciso di pubblicare questa storia che sto portando avanti su un'altra piattaforma per condividerla anche con voi.
Lieta di conoscervi!
Oggi è un giorno molto triste, ma sto riuscendo a superarlo tranquillamente anche grazie alla lettura.

Alla prossima, un bacio!

   
 
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