Anime & Manga > Pokemon
Segui la storia  |       
Autore: Khailea    25/11/2019    0 recensioni
La fiction si basa sul gioco Pokémon Ranger Ombre su Almia, riguarderà una mia partita nel gioco ed io descriverò ogni battuta, ogni passaggio e descriverò tutto ciò che vedrò. Potranno venir aggiunte alcune battute o addirittura alcune scene e tutta la serie racconterà anche delle sensazioni dei personaggi.
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: N, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Videogioco
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Il giorno seguente…
 
 
Sia Alex che Sara trascorsero la notte nell’infermeria, lasciando che i medici si assicurassero le loro condizioni fossero adatte per tornare al lavoro.
Per il ragazzo dopo un po’ di riposo ed essersi nutrito non ci fu problemi, ma Sara dovette usare un trattamento per la pelle in modo le ferite non facessero male.
Almeno durante quella notte aveva avuto modo di metabolizzare ciò che era successo alla Gemma Gialla, anche se per quanto riguardava Maximilian gli dava ancora da pensare.
Non c’era più molto tempo però, e dopo essersi preparata la ragazza tornò nella sala principale, dove trovò gli Assistenti impegnati a setacciare i monitor, mentre il professor Frenesio, la presidentessa Edvige ed Alex l’avevano aspettata prima di iniziare.
Non appena Sara li raggiunse Alex la guardò premurosamente.
-Hai dormito stanotte? Io non ci sono riuscito. Ho troppi pensieri.-
-No io per questa volta ci sono riuscita. Ma se hai bisogno di parlarne ci sono.-
Rispose lei sorridendogli.
-Grazie.-
Pronti per ascoltare ciò che avevano da dire i loro superiori i due si zittirono, in attesa.
-Professor Frenesio, ha potuto ricavare qualcosa dai progetti della Macchina incredibile?-
Chiese la presidentessa impaziente.
-Purtroppo ancora nulla. Il disco dei dati è protetto da una password. Sinora i nostri sforzi per forzare il  sistema di protezione sono risultati vani. Ho provato a rivolgermi a Leo, ma si è incupito e non parla.-
Già, ora anche Leo si trovava lì con loro, ma a quanto pare ciò che era accaduto alla piattaforma l’aveva scosso.
Alex forse non era ancora a conoscenza di tutti i dettagli, ma non sembrò colpito dal nome.
Forse non lo collegava direttamente al loro vecchio compagno.
-Ho qualche buona nuova, comunque. Avanzamenti significativi sono stati compiuti decifrando il diario.-
La notizia dal professore era certamente importante, e tutti erano pronti per ascoltare.
-Queste parole sono state scritte circa tre anni dopo il rinvenimento del Cristallo dell’Ombra. “Giorno XX, mese X. Ho passato un altro giorno leggendo vecchi scritti e documenti. Ho appreso della Gemma Rossa, della Gemma Blu e della Gemma Gialla. Ho capito come il Cristallo dell’Ombra tema e rifugga le tre Gemme. E come, tuttavia, ricerchi anche la loro armonia. Ora ho ben chiaro cosa devo fare mentre sono ancora in vita. Bisogna che…”. E questo è il punto dove siamo arrivati.-
La brusca interruzione scocciò non poco la ragazza, ma erano vicini a sapere cosa voleva dire il proprietario del diario.
-Comunque, ci dà una speranza. Le nostre ipotesi erano corrette. Le tre Gemme colorate hanno un’influenza sul Cristallo dell’Ombra E’ chiaro come anche Luciano Raggiani fosse giunto alla medesima conclusione.-
Disse infine il professore, venendo interrotto dalla debole voce di un ragazzo.
-Scusate. Sono Leo. Ho rimuginato a lungo la scorsa notte.-
Tutti quanti si voltarono sorpresi dal suo arrivo, mentre Alex e Sara si spostarono in modo fosse davanti al professore ed alla presidentessa. Ora Alex era ancor più stupito.
-Mi vergogno di accorgermi solo ora di certe cose. Vedevo, ma non capivo. Tutto quello che ho visto del mondo, in effetti, l’ho visto attraverso la lente di un microscopio o sullo schermo del computer. Ma ieri tutto questo è cambiato. Anche se in teoria ero un nemico, Settimo mi ha trattato come un fratello. IL professor Frenesio mi ha urlato contro tre volte, chiedendomi la password, ma poi mi ha lasciato in pace.-
Sia la presidentessa che Sara non poterono trattenersi dal lanciare un’occhiataccia all’uomo, che però rimase impassibile. Doveva ritenere la cosa necessaria.
-Mi è stato dato un letto confortevole e una colazione calda. Tutti mi sorridevano e…io…mi ci è voluto troppo tempo, ma ho finalmente realizzato di esser stato manipolato. Non riuscivo a crederci. E ieri non potevo ammetterlo. Ero troppo spaventato…-
Era sicuramente stata una notte molto difficile per lui. Purtroppo non potevano cambiare il passato, ma almeno aveva accettato l’inganno di Vanesio.
-La password è “Allegra”! E’ il nome della mia sorellina. Allegra si trova a Portena. Mi chiedo come stia…-
Il professo Frenesio si avvicinò al giovane, mettendogli una mano sulla spalla.
-Leo, grazie infinite! Ci è voluto del coraggio, ma questo tuo gesto potrebbe salvare Almia! Comunicatole ai ricercatori! La parola chiave è “Allegra!”. Aspettate, senza punto esclamativo! Soltanto “Allegra.”. E senza il punto!-
Subito ci fu un via vai di persone che iniziarono a comunicare ed a lavorare sulla password. Non ci sarebbe voluto molto prima di scoprire qualcosa.
Alex e Sara rimasero dove si trovavano però, aspettando ordini. Mentre Leo li guardò con un semplice sorriso.
Forse era ancora troppo presto per parlare.
Poco tempo dopo in ogni caso, tutti si spostarono nella sala riunioni al piano inferiore, e parteciparono all’evento anche Settimo e Viola. Tutti erano in perfetto silenzio, almeno fino all’arrivo di Nage, uno scienziato a servizio da tempo alla Federazione, che entrò correndo oltre la porta, fermandosi davanti al professore.
-Professor Frenesio, siamo pronti.-
-Perfetto. Visualizzate i dai sul monitor da pavimento, cortesemente.-
Il pavimento cambiò nel giro di pochi secondi, e comparve una gigantesca torre fin troppo familiare a molti di loro.
-Uh? Questa forma? Ho già visto qualcosa del genere da qualche parte…-
Disse Alex perplesso.
-Non può essere…?-
Viola sembrava già aver intuito di cosa si trattava, e così anche Settimo, che si incupì.
-Io direi che può essere, invece.-
-E’ la Torre Altru! Ma è assolutamente terribile! La Torre Altru sarebbe la Macchina incredibile? E verrà inaugurata domani!-
La presidentessa Edvige aveva ragione, e tutti avvertirono la criticità della situazione.
Camminando sullo schema il professore indicò alcuni punti.
-Osservate bene il progetto. Vedete? In cima alla Torre, dominando su tutta Almia…quell’oggetto in cima…è, con ogni probabilità, il Cristallo dell’ombra. Quindi, è di questo che si tratta…concedetemi un attimo per riflettere…-
Il professore, Leo e Nage uscirono dalla stanza, e fu la presidentessa a prender parola.
-Quando il professore si immerge in questo stato di concentrazione, di solito non ne viene fuori per un po’. Noi lo chiamiamo il suo “training autogeno strategico”. Allora, cosa possiamo fare nel frattempo?...beh, pattugliare, ovvio. Andate tra la gente e cercare di alleviare le loro preoccupazioni. Quando avete finito, venite per favore a rapporto da me, cari. Inoltre…potrebbe essere una buona precauzione catturare Pokémon potenti. Non dobbiamo lasciarci sorprendere da qualunque cosa possa accadere, miei cari.-
Con queste parole la presidentessa uscì, lasciando tutti al loro compito ed a riflettere.
Sara era talmente scioccata da non riuscire neppure a riflettere inizialmente.
Era stata alla Torre, aveva visto più volte il presidente ed i suoi impiegati, ed ora tutti loro facevano parte del losco piano del Team Pesto Buio?
Inizialmente non poteva crederci, e sperava che in realtà la spiegazione fosse che ad esempio fossero stati raggirati, ma le parole del presidente a riguardo dell’inaugurazione della torre le risuonavano in testa.
Ora sembravano collegarsi perfettamente al Cristallo dell’Ombra…
-Non sopporto stare seduto ad aspettare.-
Alex più che scioccato sembrava arrabbiato. La Altru aveva contatti con molte persone e non aveva mai dato segni d’esser collegata a qualcosa di malvagio.
Certamente un capovolgimento simile non era semplice da lasciar andare.
-Penso sarà una lunga giornata.-
Aggiunse Viola sospirando.
-Per il momento non possiamo fare altro.-
Rispose Settimo con un sospiro, ed ora che c’era più calma Sara ne approfittò per parlargli.
-Settimo…come è andata al ritorno dalla piattaforma? Dico per Leo.-
-Era molto silenzioso, ma posso capirlo. Ho cercato di tirarlo su di morale ma ho ottenuto solo pochi sorrisi. Sono felice ora stia meglio.-
-Capisco, grazie per esser stato gentile con lui.-
-Non preoccuparti, è stato un piacere. Leo è come me lo aspettavo. Un adorabile topo da laboratorio con i capelli a scodella.-
L’uomo sembrava intenerito dal modo di fare di Leo, e lo dimostrò con un sorriso.
Il tempo per le chiacchiere però era ormai finito, e tutti uscirono per andare in pattuglia.
Come Sara uscì dalla porta della stanza però si ritrovò subito Willy davanti.
-Ehi, ascolta, Sara. Domani c’è la festa per l’anniversario della Altru SpA. Da’ un’occhiata a questo.-
Il ragazzo gli mostrò l’ultimo numero dell’Eco di Almia, il dodici. In prima pagina c’era la gigantesca immagine della Torre con il titolo “La Torre Altru apre domani!”, alla sua destra, in alto, c’era un sottotitolo “Sarà annunciata una nuova energia pulita!” e con l’immagine di Nereo e dei suoi sottoposti spiegavano in parte i progetti futuri della Altru con questa fantomatica fonte di energia. Sotto questo ancora “Un nuovo, luminoso futuro per Almia!”elogiava l’iniziativa, ed infine il titolo “Il Quartetto Rock aprirà la serata”, con la foto del gruppo, descriveva la gioia dei fan per la notizia.
Sarebbe stato un evento fantastico, se solo non avesse saputo la verità. Willy però sembrava esserne ancora all’oscuro.
-Il Quartetto Rock dal vivo! Sul palco, volume a palla e rock a manetta! Non vedo l’ora, ma non stona un po’ in questi drammatici frangenti? Oops, siamo in servizio adesso! Torniamo al lavoro, Ranger!-
Poteva anche voler apparire serio e professionale, ma non riusciva proprio a nascondere la sua allegria, e prima che la ragazza potesse rispondergli era già sparito.
-Va bene…forza Pachirisu, abbiamo del lavoro da fare.-
-Pachi pachi!-
Usando la funzione dello Styler che le permetteva di vedere il numero degli incarichi notò che ve n’erano un bel po’, quindi era meglio iniziare da subito.
Purtroppo non erano tutti, o almeno la maggior parte, in un’unica zona, quindi avrebbe dovuto viaggiare molto quel giorno.
Avrebbe iniziato da Portena però, visto era la città più vicina.
Grazie ad uno degli Staraptor che volavano fuori dalla Federazione arrivò in una manciata di minuti, e perlustrando la città partendo dal porto individuò subito la persona che aveva bisogno di aiuto.
L’aveva già conosciuto in passato; tempo prima un uomo ed un ragazzino, pescando, avevano avuto un diverbio in quanto il secondo aveva pescato un pesce raro, perdendolo subito purtroppo, e visto l’uomo non voleva credergli il ragazzino aveva chiesto aiuto a Sara per dimostrargli non mentiva.
A quanto pare l’uomo si ricordava bene di lei, visto non appena la vide scattò.
-Ranger! Ascolta quello che ho da dirti! Stamattina ho preso un Omastar, ma è scappato! E questo ragazzino non vuole credermi!-
-Oh, certo. Raccontane un’altra. Gli Omastar sono Pokémon preistorici. Come hai fatto a pescarne uno? Si sono estinti secoli fa!-
Replicò subito il ragazzino scettico.
-Ok, adesso sono arrabbiato! Ascolta, Ranger, puoi prendere una barca e andare al Mare di Wailord? Una volta lì, immergiti e controlla se c’è davvero un Omastar laggiù. Puoi farlo per me?-
Chiese l’uomo guardandola. Dalle parole del ragazzino sembrava davvero improbabile l’aver trovato un Pokémon simile, ma perché non tentare?
-Certo.-
-Ti immergerai? Dici sul serio?-
-Sì signore. E’ mio dovere cercare d’aiutarla se possibile.-
Rispose Sara sorridendo.
-Grance! Allora puoi catturare un Omastar e registrare i dati nel tuo Navigatore. Così avrò la mia prova!-
Annuendo Sara si voltò entrando subito nel bar dentro il quale solitamente si riposavano tutti i marinai. Quel giorno era insolitamente pieno e per la prima volta vide anche il barista, anche lui probabilmente  un marinaio vista la divisa blu scuro.
C’era anche un altro pescatore, ed era evidente che aveva bisogno d’aiuto, ma prima di poterlo fare era necessario finire l’incarico attuale.
Tra tutti i marinai che vide non le sembrava portassero verso il Mare di Wailord, quindi tentò di parlare al barista.
-Mi scusi, avrei bisogno d’arrivare al Mare di Wailord, conoscerebbe qualcuno che potrebbe aiutarmi?-
-Mare di Wailord? E’ lì che vuoi andare?-
-Sì.-
-Accomodati a bordo.-
Fu la semplice risposta dell’uomo, che senza dire altro si spostò verso l’esterno.
A quanto pare aveva già trovato un passaggio, e non ci volle molto per tornare nella zona in cui Sara aveva aiutato quel Wailord il giorno prima.
Purtroppo Pachirisu avrebbe dovuto aspettarla sulla barca.
-Ok, ci vediamo!-
Salutandola il marinaio la guardò tuffarsi in mare, e Sara si ritrovò a nuotare nelle profondità del mare fino ad arrivare ai fondali.
Conosceva già quella zona, e sperava di non trovare altre tracce del Team Pesto Buio, ma guardandosi attorno le sembrò tutto nella norma.
Decise di iniziare la sua ricerca spostandosi prima verso sud, poi seguendo la strada a sinistra arrivò fino ad un alta parete rocciosa, che aveva ben due canali ad attraversarla, e lei scelse quello più verso nord.
In quella zona articolata c’erano molte correnti d’acqua, ed a Sara sembrò di ricordare ci fosse qualcosa di strano verso nord, quindi seguendo le correnti giuste cercò di raggiungere rapidamente quel punto, anche se dovette catturare uno Starmie, visto una corrente l’aveva spinta proprio contro il povero Pokémon.
Andando verso sinistra infine arrivò proprio davanti a due grandi massi, che potevano essere distrutti solo con un Pokémon con la Mossa Distruzione 4.
Era l’unico punto che non aveva controllato la volta scorsa, quindi era lì che doveva andare, ma non aveva nessun Pokémon che poteva aiutarla e nei dintorni non potevano essercene. Un Pokémon sott’acqua adatto allo scopo però…era Sharpedo o Kingdra, e questo era proprio nel Mare di Wailord.
Prima di qualsiasi altra cosa doveva quindi trovarlo, e tornò immediatamente indietro per setacciare il fondale.
Nella zona in cui si trovava non ne aveva visto nemmeno l’ombra, quindi prese un tubo che la portò verso sud e seguì alcune delle correnti presenti nel posto.
Proprio grazie a queste riuscì a raggiungere la zona in cui si trovava il Pokèmon in fretta, ed iniziò subito la cattura.
Inizialmente il Pokémon creò semplicemente delle bolle di grandi dimensioni, che dovevano probabilmente servire a rallentare i movimenti di lei, ma in seguito generò anche un getto di bolle ed un onda d’energia attorno a sé.
Grazie alla prima almeno Sara riuscì a caricare il proprio Styler, e ad aumentare leggermente l’indicatore, approfittando poi dei momenti in  cui il Pokémon ricreò quelle grosse bolle nuotandovi attorno.
Nel complesso gli attacchi seguirono questo schema, e dopo altre due volte che venne ripetuto la cattura terminò senza nemmeno una ferita.
Ancora le bruciature le davano un leggero fastidio, vista anche l’acqua salata, ma era sopportabile.
Immediatamente Sara nuotò verso nord per tornare dalle rocce, ma si sorprese quando trovò per puro caso un vicolo cieco nel quale nuotava sereno uno Sharpedo.
Naturalmente lei tornò subito indietro, visto non voleva disturbarlo, e trovò una strada alternativa.
Raggiunti gli ostacoli Sara chiese subito l’aiuto di Kingdra, che con un getto d’acqua potentissimo ne ridusse uno in piccoli pezzi.
Senza più nulla a frenarla la ragazza poté raggiungere una nuova zona piena di Pokémon, ma erano due i dettagli importanti.
Il primo era un punto in cui aveva bisogno di un Mantine per muoversi, ed un altro era una trave di ferro che aveva intrappolato un povero Wailmer dall’altra parte.
Naturalmente questo aveva la priorità, ma le serviva una Mossa Taglio 3 per aiutarlo.
Per fortuna che Sara aveva ancora con sé uno Starmie, ed immediatamente questo tranciò a metà l’ostacolo.
Il Wailmer nuotò tranquillo verso Sara per ringraziarla, ma così facendo iniziò una cattura ed il Pokémon, probabilmente agitato per essere dentro al campo di cattura, tentò subito d’attaccarla con un getto di bolle, che lei evitò semplicemente spostandosi.
Il Pokémon tentò allora con delle onde d’energia, ma anche queste furono evitate. Quando poi attaccò nuovamente con il raggio Sara caricò lo Styler fino a raggiungere il secondo livello.
La linea era molto più grossa, ed aumentava il livello d’energia trasmessa all’indicatore; grazie a questo catturare il Pokémon fu molto semplice, e le sue informazioni vennero aggiunte.
Accanto al suo nome c’erano le scritte “Gruppo: Acqua- Poké Tattica: Acqua- Mossa: Azione 2”, “Attacca con anelli d’acqua ed emettendo bolle dalla bocca.”.


Rasserenata d’averlo aiutato, Sara tornò indietro, trovando un Mantine per poi ripercorrere nuovamente la strada fino alla zona fino a quel momento bloccata.
Il Mantine la portò verso un punto dal quale prima lei non poteva arrivare per colpa di una corrente d’acqua, e qui trovò un nuovo Pokémon ancora non conosciuto.
Sembrava una grande lumaca dal guscio giallo, con alcuni tentacoli ed una piccola bocca.
Immediatamente, sperando fosse il Pokémon che cercava, Sara si avvicinò, iniziando la cattura.
Inizialmente il Pokémon per difendersi creò una grossa bolla vicino a sé, ma mentre questa fluttuava lontano dal perimetro di cattura tentò con un raggio di bolle per ferire la ragazza.
Gli attacchi erano stati molto vicini tra loro, ma entrambi non avevano sortito alcun effetto.
Grazie al raggio Sara caricò oltretutto il proprio Styler, fermandosi solo quando, dopo aver creato un’altra bolla, il Pokémon generò un secondo raggio, ma quello fu il suo ultimo attacco.
Il suo nome era Omastar, “Gruppo: Acqua- Poké Tattica: Acqua- Mossa: Spruzzo 3”, “Attacca emettendo bolle dalla bocca.”.

Era proprio lui!
Allora esisteva veramente ancora!
Sicuramente il pescatore ne sarebbe stato entusiasta, e senza attendere Sara si precipitò subito al punto iniziale della zona, risalendo verso la barca e salendovi sopra con un gran sorriso.
-Pachi?-
-Torniamo indietro, ho grandi notizie per il nostro pescatore.-
Il viaggio di ritorno non durò molto, solo una quindicina di minuti, e non appena il pescatore la vide tornare la guardò con grande speranza negli occhi.
-Beh, Ranger? Hai trovato il mio Omastar?-
-Sì, eccolo qui.-
Rispose lei trionfante mostrandogli lo Styler, ed il suo visto si illuminò mentre guardò il ragazzino, ammutolitosi.
-Visto? Non l’avevo forse detto che c’era un Omastar? Non era una bugia, visto?-
Purtroppo non ottenne alcuna risposta, ma questo non sembrò rattristirlo.
-…ragazzo? Oops, non parla più.-
Quei due erano veramente incorreggibili, ma visto l’uomo era più grande forse avrebbe potuto esser più maturo.
In ogni caso l’incarico era terminato, e lo Styler ricevette presto un messaggio.
-Sono Glenda! Hai completato l’incarico! Stai andando forte, Sara! Sto trasmettendo i Dati di potenziamento.-
Non molto tempo dopo l’aggiornamento arrivò, con qualcosa di diverso rispetto alle solite difese.
-“Hai ottenuto: Forza latente.”-
A quanto pare aumentava la potenza se l’energia dello Styler scendeva sotto il livello arancione; utile quindi contro Pokémon molto pericolosi.
-Bene, ora che abbiamo fatto passiamo all’uomo dentro al bar.-
Soddisfatta l’uomo vi entrò subito all’interno, trovandovi ancora il pescatore, che subito si voltò guardandola.
-Sei proprio la persona di cui ho bisogno! Devi ascoltarmi.-
-Oh, ok.-
Era stato un po’ rude, ma Sara non aveva molta scelta e lo lasciò parlare.
-Prima sono andato a pescare al largo. Il capitano mi ci ha portato con la sua barca. Quindi, stavo pescando quando è arrivato qualcosa e bam! Ha abboccato. Era grande, e per grande intendo enorme! Mi ha strappato la canna di mano! Mio padre me l’aveva lasciata in eredità. E adesso è in fondo al mare. Ho perso la mia preziosa canna da pesca per colpa di un Wailord, ne sono sicuro.-
-Ahahahaha.-
La risata del marinaio dietro al bancone interruppe i due, che subito si voltarono.
-Perdonatemi se non riesco a fare a meno di essere scettico a proposito del Wailord. Secondo me ti è semplicemente sfuggita di mano la canna da pesca…lascia perdere…-
-Non posso lasciar perdere! Quando quel Wailord se ne è andato con la mia canna da pesca, si è portato via anche  il galleggiante! Era un’opera d’arte scolpita dal signor Guardiaboschi in persona!-
L’uomo sembrava molto sicuro al riguardo, ma Sara fu anche sorpresa il signor Guardiaboschi fosse così rinomato perfino a Portena.
I due comunque non smisero di discutere, a quanto pare tutti gli incarichi che la portavano al mare si basavano su un qualche battibecco.
-Il mare è grande, sai! Non la ritroverai!-
-…e così non abbiamo fatto altro che litigare senza fare progressi. E qui entri in gioco tu, Ranger. Penso che potresti darmi una mano. Andresti a cercare la mia canna da pesca?-
-Emh…certo…-
Non poteva certo rifiutare, anche se il marinaio scosse il capo sospirando.
-Sì! Ecco cosa volevo sentirti dire! La canna si trova nel Mare di Wailord, vicino alla piattaforma petrolifera.-
Un vero peccato che fosse già stata lì, e Pachirisu sembrava veramente scontento di dover viaggiare di nuovo.
Magari dopo avrebbe potuto comprargli un Poffin.
-E va bene, andiamo, torniamo sulla barca.-
Disse il marinaio rassegnato, ed entrambi tornarono in mare.
-Lo sai vero che non è stato un Wailord?-
Disse l’uomo quando ormai mancava poco all’arrivo.
-Non posso darlo per scontato…e poi devo trovare il galleggiante.-
Rispose Sara guardando l’orizzonte del mare.
-Spero tu sia fortunata allora. Ecco, siamo arrivati.-
-Grazie, tornerò presto.-
Aveva avuto appena il tempo d’asciugarsi, ma non era un grande problema.
Tuffandosi nuovamente nel Mare di Wailord la ragazza si guardò subito attorno. Non sapeva esattamente quale Pokémon cercare, quindi non ne avrebbe tralasciato nessuno.
Controllò quindi tutta la prima zona, ma non trovandovi nulla proseguì verso uno dei condotti alla sua sinistra, quello più a sud, spostandosi così nella seconda.
Fu qui che, non appena superò il condotto attraverso la parete rocciosa, vide con la coda dell’occhio qualcosa luccicare dall’altra parte di una corrente d’acqua.
Era la canna da pesca del pescatore!
Era vicina ad un Kingdra, ma non poteva esser certa fosse stato lui a portargliela via.
In ogni caso poteva già tornare dal pescatore, e fu proprio ciò che la ragazza fece.
Il marinaio fu sorpreso di vederla già di ritorno, e l’aiutò a risalire sulla barca.
-Allora? Come è andata?-
-Ho ritrovato la canna da pesca, ma non mi sembra ci fosse un Wailord lì vicino. Non sono sicura del perché l’abbia persa.-
-Te lo dico io, gli è scivolata di mano. Conosco i novellini come lui.-
Sbuffò l’uomo tornando al timone.
-Torno a Portena.-
Il viaggio di ritorno fu molto tranquillo, e non appena la ragazza tornò dal pescatore questo saltò sull’attenti vedendo la propria canna da pesca.
-Oh, sì! Eccola! Eccola! E’ proprio la mia canna da pesca! Ti sono estremamente grato!-
-Non c’è di che.-
Rispose la ragazza sorridendo, prendendo in braccio Pachirisu che l’aveva aspettata fino a quel momento.
-Oh! Ecco! Guarda qui, capitano! E’ qui che il Wailord ha abboccato! Dico davvero, guarda!-
L’uomo non perse tempo a parlare con il povero marinaio, che alzando gli occhi al cielo ascoltò in silenzio, mentre lo Styler di Sara riceveva un messaggio.
-Sono Glenda! Hai completato l’incarico! Stai andando forte, Sara! Sto trasmettendo i Dati di potenziamento.-
Non passò molto per l’appunto che l’aggiornamento arrivò.
-“Hai ottenuto: Difesa Psico”.-
Grazie a questo i danni da attacco psico si riducevano di tre punti. Oltretutto le griglie erano già a buon punto di completamento.
Vedendole la ragazza provò un moto d’orgoglio.
-Grazie a te, Ranger, ho di nuovo la mia canna da pesca! Ed è ancora intatta! Vado subito a pescare. La prossima volta riuscirò a tirare la preda fuori dall’acqua!-
Così dicendo, tutto allegro, l’uomo uscì subito dalla porta vicino al bancone.
-Bene Pachirisu, ora passiamo ai prossimi incarichi.-
Scorrendo nella lista dello Styler a quanto pare Ben aveva bisogno di lei alla Città di Vien.
Era passato un po’ dall’ultima volta che era stata lì, ed uscì subito dal bar per raggiungerla, quando lo Styler ricevette un nuovo messaggio.
-Qui è Glenda! Quando rientri dal pattugliamento, recati a rapporto dalla presidentessa Edvige.-
Il solito messaggio pre-registrato.
Senza badarvi troppo la ragazza percorse tutte le strade di Portena, uscendovi e trovandovi subito uno Staraptor vicino al laghetto accanto all’entrata della città. Una vera fortuna visto grazie a lui arrivò alla Città di Vien in un battibaleno.
Atterrò proprio davanti al Centro Ranger in cui aveva lavorato assieme a Brando, Ilario, Elena e Luana, ed accanto a questo c’era Ben.
-Ehi Sara! Mi, ehm…mi stavo chiedendo se mi puoi aiutare. Da un bel po’ di tempo sto pensando a come rendere felice Elena. Sai, vorrei ringraziarla per aver curato le mie scottature ed essersi presa cura di me.-
Spiegò il ragazzo imbarazzato, facendo ridacchiare l’amica.
-Quindi ho pensato di farle vedere il suo tipo di Pokémon preferito. Si tratta di Dragonair. Pensavo che avrebbe voluto vedere un Magnemite o un Magneton, visto che adora gli aggeggi meccanici. Ma, wow, le piacciono i Dragonair. Non ti sorprende questo suo lato così romantico?-
-Credo di sì.-
Rispose Sara incerta.
-Però c’è un problema. Non sono un Ranger, quindi non me la sento proprio di andare a cercare un Dragonair. E’ per questo che ho bisogno di un Ranger come te. Puoi trovare un Dragonair per me? Dovrebbe essercene qualcuno nel Castello di Almia.-
Il Castello di Almia era nella Valle di Crio, certamente un bel viaggio da lì, ma non poteva certo dir di no ad un amico. Inoltre ricordava di aver già catturato un Dragonair, anche se era nella parte più alta del castello.
-Ma certo, lascia fare a me.-
-Grazie mille! Ranger, sei davvero l’unica persona a cui mi posso rivolgere per un incarico così.-
Le faceva piacere avesse scelto proprio lei per quell’incarico. L’incontro con Ben non era stato dei migliori visto ciò che era successo alla Foresta di Vien, ma si stava impegnando per diventare una brava persona.
Così, non appena trovò uno Staraptor, lei e Pachirisu volarono subito verso la Valle di Crio, preparandosi per il freddo delle montagne.
-Non penso riuscirò mai ad abituarmi.-
Borbottò la ragazza non appena la temperatura scese.
Fortunatamente poterono atterrare direttamente presso il Castello di Almia, il cui portone era ancora aperto.
Guardandolo per la seconda volta, la ragazza ricordò della sua avventura con la Gemma Blu.
-Chissà se Lucario è ancora qui, o se è andato via…-
Il suo scopo era quello di proteggere la gemma, ed ora l’aveva passata a lei.
-P-pa-pachi…-
Il povero Pachirisu era tutto raggomitolato su se stesso, infreddolito in mezzo alla neve.
Subito l’amica lo prese in braccio cercando di scaldarlo.
-Oh scusami! Entriamo subito, dovrebbe fare più caldo.-
Effettivamente la temperatura era migliore all’interno, e superato il corridoio principale alla ragazza bastò proseguire per arrivare nel gigantesco salone, dove poteva proseguire dritto, oppure a destra o a sinistra.
Era passato un po’ dall’ultima volta era stata lì, ma le sembrava di ricordare di dover proseguire dritto, ed arrivò ad una stanzina dove trovò la prima rampa di scale.
Superata questa ed un’altra stanza simile, arrivò in quella in cui il pavimento era in più punti crollato, e dove era invece presente il suolo era coperto dal ghiaccio, oppure quest’ultimo componeva alcune lastre su cui poter salire.
Per il momento la ragazza andò verso destra, muovendosi rapidamente e senza scivolare. Trovò così nella stanza oltre la porta un’altra scalinata, ed evitando che un Pokémon la ferisse con i suoi attacchi superò anche quella del piccolo corridoio raggiunto.
Arrivò quindi in un’altra grande stanza, dove il pavimento era completamente ghiacciato e c’erano alcuni Walrein, ed un Vulpix, che vi pattinavano sopra.
La ragazza riuscì ad evitarli senza esser ferita, raggiungendo la porta alla sinistra della stanza.
-Rispetto alla prima volta, ci stiamo muovendo rapidamente eh?-
-Pachi.-
Percorsero così un ponte esterno, raggiungendo una nuova zona del castello.
Oltre a quella dalla quale era venuta c’erano altre tre porte, una a sinistra e due verso nord.
La prima era una grande arcata, che l’avrebbe portata ancora più avanti, mentre la seconda era una piccola porticina dove ricordava ci fosse solo un magazzino, dentro il quale ci sarebbe dovuto essere anche un Dragonair.
Non appena entrò vide subito il Pokémon che ricordava, un piccolo serpente fluttuante di colore viola, ma la ragazza ebbe una brutta sorpresa stando allo Styler.
-E’…un Dratini. Mi sono sbagliata…-
Prima che potesse dire altro udì però un verso alle sue spalle, simile a quello del Pokémon ma più acuto, e voltandosi ne vide uno molto simile al Dratini, ma di colore azzurro e molto più grande.
Non avendolo ancora catturato, ma sperando di non sbagliarsi un’altra volta, la ragazza si avvicinò, iniziando la cattura.
Il Pokémon, dopo essersi mosso per un po’ lungo il perimetro, tentò d’attaccarla con un soffio di fuoco azzurro, ma la Top Ranger riuscì ad evitarlo.
L’altro tentò allora con un approccio diverso, che consisteva in una scaglia argentea che, ingrossatasi, si staccò da lui iniziando a fluttuare attorno.
Era abbastanza vicina per riuscire comunque a disegnare una linea di cattura, e dopo un po’ svanì anche.
Quando il Pokémon soffiò nuovamente il fuoco celeste lei ne approfittò per caricare lo Styler una volta, e da lì bastò poco per concludere la cattura.
Il suo nome era Dragonair, “Gruppo: Drago- Poké Tattica: Drago- Mossa: Distruzione 3”, “Attacca sputando fiamme blu e si protegge con una barriera misteriosa.”.

-Un Dragonair! Caspita che fortuna…possiamo tornare subito da Ben!-
Disse la ragazza sorridendo felice.
-Pachi.-
Annuendo Pachirisu la seguì lungo tutto il percorso per tornare indietro, fino all’entrata del castello.
Il gelido vento non mancò di farsi sentire non appena i due misero piede fuori dalla porta, ma uno Staraptor che volava proprio ai piedi della scalinata diede loro modo di tornare immediatamente alla città di Vien, subito dopo aver liberato Bellossom e Banette, visto c’erano troppi Pokémon con la Top Ranger.
-Ehi Pachirisu, credi che a Ben piaccia Elena?-
-Pachi.-
-Sarebbe dolce se avesse una cotta per lei. Elena è molto gentile.-
Sorrise la ragazza, che vide in lontananza la città. Ben scrutava il cielo ed i dintorni nell’attesa che lei tornasse, e non appena la vide le corse incontro.
-Oh, questo Dragonair è stupendo! Adesso capisco perché Elena adora questo tipo di Pokémon. Grazie mille!-
Disse Ben abbracciandola dalla gioia.
-Per favore, aspetta qui un attimo! Chiedo a Elena di uscire.-
Annuendo Sara rimase in attesa, non riuscendo però, come Pachirisu in fin dei conti, a trattenersi dal tendere l’orecchio per ascoltare, sentendo con chiarezza la voce di Elena.
-Cosa c’è? Perché tanta fretta?-
Questa uscì subito dopo assieme a Ben, e spalancò gli occhi quando vide quel Pokémon.
-Caspita! Un Dragonair!?-
-Beh, Elena, sei sempre così impegnata con il lavoro e…-
Iniziò Ben spiegando la faccenda, leggermente rosso, ma la castana non lo lasciò finire saltellando contenta.
-E’ fantastico! Splendido! Bellissimo!-
-Sara ha dovuto faticare molto per catturare quel Dragonair per te.-
-Oh, non è stato nulla di che.-
Rispose subito lei sorridendo.
-Sono emozionata…non mi sarei mai aspettata di vedere un Dragonair dal vivo…-
Ben la guardava altrettanto rapito, proprio come se fosse un Pokémon raro.
-Elena, il sorriso che sfoggi adesso…penso sia la prima volta che lo vedo.-
-Non è vero. Beh…forse hai ragione.-
-Ahaha. Sì, Elena, di solito pensi sempre al lavoro e a nient’altro.-
La ragazza si finse offesa per qualche secondo, prima di guardarlo negli occhi con un altro sorriso.
-…grazie, Ben.-
-Eh, cosa? Non devi ringraziare me. Non sono stato io a catturarlo…-
-E’ vero, devo ringraziare anche te, Sara. Grazie per avermi dato l’opportunità di vedere un Dragonair dal vero.-
-E’ stato un piacere Elena.-
-Ben, dovremmo tornare dentro. Sara, spero che tornerai ancora al Centro Ranger di tanto in tanto.-
Così dicendo la ragazza tornò subito al lavoro, ma Ben si prese un ultimo minuto per parlarle.
-Sara…grazie.-
Sorridendogli la ragazza lo lasciò entrare, mentre lo Styler riceveva un messaggio.
-Sono Glenda! Hai completato l’incarico! Stai andando forte, Sara! Sto trasmettendo i Dati di potenziamento.-
Non molto tempo dopo arrivò infatti l’aggiornamento.
-“Hai ricevuto: Bonus combo.”-
A quanto pare aumentava la potenza dello Styler dopo sei anelli consecutivi. Poteva essere molto utile in certi casi.
-Visto sono già qui magari potrei incontrare anche Ilario, Brando e Luana.-
-Pachi!-
Subito la ragazza si affrettò a superare la porta, ma si rese presto conto che, oltre a Ben, Elena e l’Assistente, non c’era nessuno.
-Oh, Sara, ti serve qualcosa?-
Chiese Elena guardandola.
-Ecco…volevo salutare gli altri.-
-Brando è uscito di pattuglia, anche Ilario e Luana sono via. Il mio compito adesso è smistare i messaggi per tutti.-
Rispose prontamente Ben, mentre Sara cercava di non mostrarsi troppo delusa.
-Ben mi aiuta a sbrigare varie faccende. E lo fa di sua spontanea volontà.-
Aggiunse Elena elogiandolo.
-Sono felice che tu ti sia ambientato bene qui. Visto gli altri non ci sono credo tornerò al mio giro di pattuglia. Ciao ragazzi.-
Non potendo fare altra Sara uscì sconsolata, mentre Pachirisu le accarezzò una gamba per consolarla.
-E’ tutto ok, ma grazie. Forza, ora la nostra prossima tappa sarà…all’Altopiano Cromano.-
Rimanevano solo delle missioni lì, alla Valle di Crio ed al Villaggio Haruba.
Grazie all’aiuto di uno Staraptor, catturato lungo il sentiero che portava al Villaggio Cicole, i due raggiunsero presto la cima dell’altopiano, trovando all’atterraggio un esploratore che la guardò storcendo il naso.
-Mi sembri piuttosto giovane per essere un Ranger.-
-Faccio comunque il mio lavoro a dovere, signore.-
Rispose la ragazza guardandolo seria. Per la sua età tutti la sottovalutavano, ma non era una novità.
-Sono un esploratore, ma solo per hobby. E’ un piacere incontrarti.-
-Altrettanto.-
-Pachi.-
Anche Pachirisu parlò, presentandosi, ma venne ignorato.
-Posso raccontarti la mia storia?-
Chiese l’uomo guardando Sara, che annuì.
-Sto avendo dei problemi con Misdreavus. Non capisco proprio perché si diverta tanto a ostacolare le mie esplorazioni. Questo antipatico Misdreavus…puoi fare qualcosa in proposito?-
-Certo, andrò a dare un’occhiata.-
-Grande! Lascerò che ci pensi tu. Il Misdreavus dovrebbe essere in una sala dentro le rovine. Oh, forse dovrei avvertirti: il Misdreavus ti arriva alle spalle per spaventarti. Non farti cogliere di sorpresa.-
-Grazie per l’informazione.-
Pronta per incontrare il Pokémon, la ragazza scese subito la scalinata, facendo molta attenzione a dove metteva i piedi.
Ricordava dall’ultima volta che i Drifblim erano molto importanti per muoversi lì sotto,  e così non mancò di catturarne uno subito già raggiunta la prima zona oltre la scalinata.
Scelse poi di proseguire verso un sentiero sulla destra, facendo molta attenzione a non disturbare gli altri Pokémon, procedendo in quella direzione fino a quando non raggiunse un vicolo cieco con un buco nel terreno in basso a destra.
Aveva tralasciato altre due stanze, ma voleva prima vedere quanto effettivamente il Misdreavus potesse essere andato a fondo, e con la sua fortuna poteva anche aver raggiunto il punto più basso, così saltò subito giù, scegliendo poi di procedere verso sinistra.
Purtroppo nella stanza successiva la luce era così bassa che non notò un Duskull davanti a sé, e finì per iniziare una cattura, senza danni perlomeno, che terminò in pochi attimi.
Andò così avanti per la sua strada, superando anche una zona con due Koffing, e saltando nuovamente in un buco arrivò verso l’ampia zona sottostante.
Qui v’erano molti buchi nel pavimento e zone per salire, e per questo catturò un altro Drifblim, che portò lo Styler al livello trentasei, aumentando la potenza di cinque e l’energia di due, arrivando a 85/85, ma liberò il Duskull ed il Dragonair visto aveva troppi Pokémon con sé.
Controllò la zona in cui si trovava, ma del Misdreavus non c’era traccia, così tentò di scendere nel buco in alto a destra, quello più vicino alla parete, scendendo nella zona in cui iniziavano a trovarsi migliaia di cristalli violacei.
Tentò di controllare la zona alla sua destra, ma ancora c’erano solo dei Koffin, così scese nuovamente fino al punto in cui aveva affrontato la sfida del Pokémon guardiano di quel luogo.
-Che sia sceso così in profondità?-
Si domandò la ragazza, iniziando a dubitare fosse vicino, ma proseguì comunque fino all’ultima zona per esserne sicura, tuttavia anche quando raggiunse la fine delle rovine non trovò nulla.
-Cavolo, deve essere più indietro allora…scusami Pachirisu, ho sbagliato ad andare di fretta.-
-Pachi.-
Il Pokémon non sembrava aver problemi, ed assieme a lei tornarono indietro fino all’inizio della zona in cui si trovavano i cristalli. Da qui controllò anche la parte della zona inferiore, saltando con agilità ed atterrando a pochi metri, ma rese solo ufficiale lì non c’era il Misdreavus.
Tornarono quindi anche nella zona superiore, dopo aver catturato un altro Drifblim,  controllando per prima cosa la zona raggiungibile tramite un foro nel soffitto in basso a destra, ma c’era solo un Umbreon ed una strana porta, che necessitava una Mossa Psico 3 per entrare.
-Spero non sia qui, ma l’Esploratore aveva detto che il Misdreavus lo disturbava durante la ricerca, quindi non penso.-
Tornando giù e catturando l’ennesimo Drifblim la ragazza tornò indietro tramite il foro dalla quale era arrivata, superando  i Koffing e tornando ancora più indietro fino alla prima zona, ma del Misdreavus non c’era traccia.
Provò quindi un’altra strada, ovvero attraverso un’apertura in alto a sinistra, non molto distante dalle scale.
Qui era molto buio, ma riuscì a trovare un sentiero sulla sinistra, e proseguì in quella direzione arrivando in un punto dove si poteva o andare a sinistra, o verso nord attraverso uno spazio ristretto.
Per pura curiosità la ragazza andò da quest’ultima parte, ed udì un verso acuto di un Pokémon vicino.
Nonostante l’oscurità riuscì a vederlo, era piccolo e verde, che fluttuava davanti a lei, ma come fece un passo avanti il Pokémon svanì.
Pachirisu spaventato da quel gesto le si aggrappò alla gamba, ma Sara non smise di muoversi arrivando nel punto in cui era svanito.
Il Pokémon, per farle uno scherzo, le comparve alle spalle, riuscendo nell’intento di spaventarla, e svanendo di nuovo.
-Accidenti! Forza vieni qui Misdreavus.-
Cercò di muoversi per tutta la stanza, ma non lo trovò.
-Forse è andato da un’altra parte?-
La prima idea fu quindi quella di tornare indietro, ma quando fu ormai sull’uscio notò con la coda dell’occhio il Pokémon rimaterializzarsi, e le venne un’idea.
Tornando indietro gli lasciò ripetere il trucco svanitore, ma questa volta quando si avvicinò per controllare si voltò con uno scatto, cogliendolo sul fatto.
-Preso!-
Questa volta ce l’aveva fatta, e la cattura poté iniziare.
Il Pokémon dopo aver volteggiato per qualche minuto attorno alla ragazza svanì nuovamente, ma Sara sapeva bene che poteva continuare a mantenere la linea di cattura per non perdere la combo, e così disegnò cerchi molto ampi fino a quando non tornò.
Il Misdreavus sputò allora una fiamma violacea, che toccando terra lasciò un grosso segno nero con al centro due occhi arrabbiati, ma fino a quando non li toccava la ragazza sapeva d’essere al sicuro.
Anche quando ne creò una seconda non fu un problema.
Era ormai al termine della cattura quando il Pokémon la sorprese con una fiammata viola, che si mosse come una biscia, e purtroppo stavolta la ragazza non fece svanire la Linea di cattura in tempo.
Questa si ruppe, ma le causò solo la perdita di un punto nell’energia, ed una piccola scottatura all’indice.
Il punto venne presto recuperato però quando la cattura terminò, grazie ad uno dei potenziamenti dello Styler.
Le informazioni vennero così aggiornate, ed accanto all’immagine del Pokémon c’erano le scritte “Gruppo: Spettro- Poké Tattica: Spettro- Mossa: /-”, “Attacca lanciando sfere psichiche e sfere imbevute di sentimenti d’odio.”.

-Uff, sei stato scaltro eh? Ma io lo sono di più.-
Disse la ragazza ridacchiando, mentre alle loro spalle arrivò l’esploratore.
-Spero proprio che quel Misdreavus dispettoso abbia imparato la lezione. Grazie per i tuoi sforzi. Adesso potrò tornare a dedicarmi al mio hobby, le esplorazioni…-
-Si figuri, credo però volesse solo giocare.-
Rispose la ragazza guardando il Pokémon, che sembrava d’accordo con lei, ma poco dopo svanì nel nulla, riapparendo dietro all’uomo e spaventandolo.
-Waaaaah!-
L’esploratore scappò via spaventato, ma Sara non poté trattenersi dal ridere per la scena.
Il Pokémon sembrò apprezzare particolarmente quella cosa, ed iniziò a girarle attorno come una trottola.
Questo significava solo una cosa, e lo Styler lo confermò con un messaggio.
-“Misdreavus diventa un tuo Pokémon compagno! Vuoi che il Pokémon compagno Misdreavus venga con te?”-
-No grazie, vai pure al Ranch dei compagni a fare amicizia.-
Disse Sara accarezzandogli la testa, ed il Pokémon subito andò via.
Ora l’unica cosa che restava da fare fu uscire, e tornando alla luce del sole Sara si stropicciò gli occhi sorridendo.
-Bene, rimangono il villaggio ad Haruba e la Valle di Crio, dove vuoi andare?-
-Pachi! Pachi! Pachi! Pachi! Pachi! Pachiiiii!!-
Il piccolino aveva iniziato a saltare come un matto, ma non era difficile per Sara capire cosa voleva dirle.
-Ahahaha, va bene va bene, villaggio Haruba sia.-
Catturando uno Staraptor vicino Sara subito chiese il suo aiuto per volare, e durante il viaggio poterono percorrere sotto di loro l’immenso mare di Almia.
Certamente era uno spettacolo meraviglioso, tanto quanto il profilo del deserto che si faceva sempre più vicino, fino a quando non atterrarono proprio al centro della città.
-Bene, vediamo un po’ cosa succede.-
Non fu difficile riconoscere immediatamente l’uomo che, la prima volta era stata lì, aveva erroneamente usato una Gigaremo come macchina per il caffè, ed anche lui la riconobbe subito.
-Ranger, sono davvero spiacente per tutta quella confusione sulla “macchina del caffè”. Voglio farmi perdonare passandoti una notizia che troverai incredibile.-
-Oh, la ringrazio in questo caso.-
Rispose la ragazza con un sorriso comprensivo, non lo riteneva una cattiva persona, aveva solo fatto uno sbaglio.
-Ero al Tempio Hippowdon quando le ho viste! Si tratta dell’ultimo modello di Gigaremo!-
A quelle parole gli occhi della ragazza si spalancarono.
Mai avrebbe pensato le avrebbe dato una notizia simile, ma a quanto pare la faccenda era importantissima.
-Non erano macchinette del caffè, eh! Non mi confondo più! E, meraviglia delle meraviglie, le Gigaremo si spostavano da sole!-
-Come da sole?!-
Se avevano inventato una cosa simile trovarle non sarebbe stato facile, e pure Pachirisu sembrava molto preoccupato riguardo la faccenda.
-Qui entri in azione tu, vero?-
-Subito!-
-Così mi piaci! Si trovavano nel Tempio Hippowdon.-
-La ringrazio!-
Non c’era tempo da perdere, doveva subito distruggere quelle macchine e scoprire se c’erano altri membri del Team Pesto Buio nelle vicinanze!
La ragazza corse a perdifiato verso il tempio, incurante della sabbia che le rendeva difficoltoso ogni passo, e tenendo Pachirisu in braccio in modo non restasse indietro.
Perfino la tempesta di sabbia nei pressi del tempio non rappresentò un ostacolo abbastanza arduo per lei, che subito entrò attraverso il grande ingresso.
Nella prima stanza, in salita e con i bordi aventi della sabbia che l’avrebbe fatta tornare verso il basso, non sembravano esserci le Gigaremo, e nemmeno nel corridoio o nella stanza successiva raggiungibile tramite una porta verso nord.
Nella nuova stanza in cui era, dove v’era un sottile sentiero di cemento tra la sabbia, e delle sfere dello stesso materiale che minacciavano di colpirla, nemmeno i marchingegni erano presenti.
Quanto si erano spinti a fondo per posizionarle?
Conoscendo già come fare a superarla la Top Ranger ci riuscì in poco tempo, ma nemmeno nel corridoio seguente trovò nulla.
Arrivò così fino ad un vicolo cieco, e solo grazie all’aiuto di un Drifblim poté superare un’apertura nel soffitto e proseguire, in ogni caso sempre più preoccupata.
L’ultima volta che era stata al tempio uno del Sinis Trio l’aveva ingannata, costringendola a scambiare la Gemma Gialla con Alex.
Non era un ricordo piacevole, e fin troppo vivo, ma non per questo rallentò la sua corsa.
Superò con facilità perfino la stanza con l’erba salterina, ma nel corridoio successivo notò qualcosa di molto importante.
C’erano infatti, al centro del corridoio, sei grossi Pokémon che fluttuavano tranquilli, dai corpi grossi e simi a qualcosa di molto familiare…
-Oh…non dirmi che…-
-Ranger, eccole lì! Quelle sono le Gigaremo ultimo modello!-
L’urlo dell’uomo che l’aveva condotta fin lì le arrivò dalle spalle, mentre questo correndo la raggiunse impaurito.
Le sue urla purtroppo avevano attirato l’attenzione di due dei sei Claydol, che subito si gettarono contro Sara iniziando una cattura.
Questa fortunatamente fu semplice, e probabilmente fece intuire all’uomo come stavano le cose.
-Eh?-
-Questi, signore, sono dei Claydol.-
-Non sono GIgaremo? Sono Pokémon chiamati Claydol? Ma guarda te…mi spiace! Però devi ammettere che assomigliano proprio a delle Gigaremo, non è vero?-
-Sì, abbastanza.-
Rispose Sara comprensiva, mentre l’uomo andò via imbarazzato.
Almeno non c’era stato alcun reale pericolo, ma Pachirisu era talmente scioccato che cadde a terra con le zampine sugli occhi.
Nel frattempo, lo Styler ricevette un messaggio.
-Sono Glenda! Hai completato l’incarico! Stai andando forte, Sara! Sto trasmettendo i Dati di potenziamento.-
-“Hai ottenuto: Difesa Spettro.”-
A quanto pare riduceva di tre i danni di un attacco spettro, e visto aveva già il primo dei due potenziamenti sicuramente l’effetto era ancora più forte.
-Beh, andiamo, ci sono altre persone da aiutare.-
-Pachi…-
Tornare al villaggio non richiese troppo tempo, e non appena furono vicino alla bancarella dove l’uomo aveva tentato di vendere il suo caffè si avvicinò il viglio, un ragazzino vivace dai capelli biondi e gli occhi azzurri.
-Ranger, mi spiace che mio padre ti abbia fatto tanto penare. Ti ho portato un po’ d’acqua, anche per il tuo Pokémon.-
-Grazie, sei molto gentile, e non preoccuparti, sono sicura che tuo padre sia una brava persona.-
Rispose Sara, bevendo assieme a Pachirisu per rinfrescarsi.
-Un po’ sbadato, ma è forte. Buon lavoro Ranger!-
Dopo aver salutato il ragazzino Sara si guardò attorno, notando dall’altra parte del villaggio  lo scienziato che già altre volte aveva aiutato per le sue ricerche, ed anche lui l’aveva notata.
-Oh, ciao, Ranger! Sono io, Erberto, quello che studia i Pokémon del gruppo Erba! Mi hai già aiutato due volte catturando un Oddish e un Abomasnow.-
-Ciao Erberito, è un piacere rivederti. Hai forse bisogno di una mano con un altro Pokémon?-
Chiese lei sorridente, ricevendo un cenno d’assenso.
-Stavolta, il professor Frenesio vuole che io trovi un Cacturne. Dovrebbe trovarsi nel deserto, ma non ne ho ancora trovato uno, come al solito. Il che ci porta a te, Ranger. Puoi portarmi un Cacturne?-
-Ma certo.-
-Sono contento che tu abbia accettato. Questo caldo mi ha stroncato.-
-Non si preoccupi, ci penso io.-
Probabilmente il Pokémon doveva trovarsi nella zona tra il villaggio ed il tempio.
Si diresse così immediatamente lì, ma lungo la sabbia non le sembrò vedere nessun Pokémon che lo Styler avesse con quel nome.
Non le rimaneva che controllare sopra le rocce attorno.
Fortunatamente già con la coda dell’occhio poteva vedere qualcosa sopra d’esse, ed in quella più vicina al villaggio notò uno strano cactus, simile ad una persona ma che a quanto pare era un ostacolo che si poteva rimuovere con una Mossa Azione 2.
In un altro punto, non troppo distante, c’era un Rhydon, e visto la sua Mossa era Azione 3 era perfetto per la situazione.
Per raggiungerlo però la ragazza dovette chiedere aiuto a Gabete, per poter tagliare la liana e raggiungere l’altro Pokémon.
Catturarlo non fu affatto difficile, ma per raggiungere quello strano cactus la ragazza ebbe bisogno di catturare un Fearow, perché anche per quel punto era necessario rompere una liana.
Come la ragazza arrivò lassù però, e fu vicina al cactus, ebbe una sorpresa.
Questo infatti, senza preavviso si mosse, saltandole addosso.
Ma allora dove aveva visto che c’era bisogno di una Mossa Pokémon?
Era stato un miraggio?
In ogni caso, non potè far altro che concentrarsi sulla cattura.
Il Pokémon, camminando con molta calma attorno alla ragazza, ad un certo punto si strinse su se stesso, gonfiandosi leggermente ed in seguito dal suo corpo uscirono una serie di aculei che vennero sparati come fossero dei proiettili.
Fortunatamente nessuno di questi colpì la ragazza, ed il Pokémon ripeté solo un’altra volta l’attacco prima di venir catturato.
Lui era Cacturne, “Gruppo: Buio- Poké Tattica: Buio- Mossa: Distruzione 2”, “Attacca lanciando aculei.”.

-Oh…beh almeno ora posso tornare da Erberito.-
Subito la ragazza tornò al villaggio, trovando lo scienziato a rilassarsi all’ombra della palma in mezzo al villaggio.
-Ah, Cacturne! Sei davvero un Cacturne!-
Urlò l’uomo correndo attorno al Pokémon.
-Grazie di tutto, Ranger!-
-E’ stato un piacere.-
Salutandoli la ragazza li guardò andar via, mentre lo Styler ricevette un messaggio.
-Sono Glenda!  Hai completato l’incarico! Stai andando forte, Sara! Sto trasmettendo i Dati di potenziamento.-
-“Hai ottenuto:Difesa  Erba.”-
Questa a quanto pare riduceva di tre i danni di un attacco Erba, ed era il secondo di quella tipologia.
La tabella dei potenziamenti si stava riempiendo sempre di più.
-Bene, rimane solo un ultimo incarico ad Haruba.-
Fortunatamente individuare l’ultima persona non fu così difficile, si trovava infatti in cima ad una scalinata sulla sinistra della città, e si trattava di un esploratore che lei già conosceva.
-Ranger, ci incontriamo di nuovo. Sono io, il collezionista di profumi.-
-Ah sì, mi ricordo di lei.-
-Mi vergogno un po’, ma vorrei affidarti un altro incarico. Ti starai chiedendo:  ”Cosa manca alla collezione di profumi di Oscar?”. Be, nientemeno che un Weezing e Skuntank! Ti imploro di portarmeli.-
-Ma certo, ci penserò subito.-
Purtroppo trovarli non sarebbe stato così rapido, perché Weezing si trovava solo nel Castello di Almia, mentre lo Skuntank, secondo lo Styler, era alla piattaforma segreta situata in mezzo al mare.
Visti i loro odori Pachirisu non fu molto felice della missione, ma non potevano rifiutare.
-Eccellente! Te ne sono grato! Ovviamente mi aspetto che me li porti tutti e due insieme.-
-Certamente, torneremo presto.-
-Pachi…-
Pachirisu sospirando si rassegnò al fatto di tornare al Castello di Almia, per quanto riguardava la piattaforma…nemmeno Sara era entusiasta, ma preferì togliersi il dente subito, e così catturando uno Staraptor si diresse subito verso la Piattaforma Segreta.
Era una sensazione molto strana tornare lì. Dopo aver scoperto il collegamento tra la Altru ed il Team Pesto Buio, non era più così assurdo avessero usato quella piattaforma come base. Purtroppo questa era anche un chiaro ricordo di Maximilian, ma al contrario della prima volta in cui questo fuggì non si sentiva così ferita.
Aveva visto nei suoi occhi un profondo dispiacere, ed era chiaro le sue azioni non fossero più così certe.
Allo stesso tempo però non aveva idea di come aiutarlo, se non continuando a tendergli la mano.
Magari un giorno ce l’avrebbe fatta…
-Bene, troviamo lo Skuntank.-
Salendo l’alta scalinata che conduceva alla zona in cui potevano atterrare gli elicotteri, ed alla cui destra v’era l’entrata, la ragazza scese tramite l’ascensore verso la prima zona di quel luogo, evitando per quanto possibile i Pokémon, entrando nell’ultima porta del corridoio arrivando così nella piccola sala d’aspetto con una porta sulla sinistra. Tramite il ponte sott’acqua successivo a tale stanza arrivò nella zona in cui l’ultima volta, grazie all’aiuto dello Skuntank, avevano cacciato un gruppo di membri del Team Pesto Buio barricati in una stanza.
Fortunatamente la ragazza ricordava bene dove il Pokémon fosse, ovvero nell’ultima delle tre stanze lungo il corridoio in basso.
Aperta la porta sentì subito il forte odore del Pokémon, e questo le corse incontro non appena la vide, iniziando la cattura.
Questa fu molto facile, visto lo Skuntank riuscì solo a creare qualche nuvoletta di puzza attorno a sé, e così già metà della missione era fatta.
-Perfetto, ed ora al castello.-
-Pachi.-
Era veramente felice che Pachirisu fosse con lei, era una compagnia molto piacevole e la rassicurava.
Uscire da lì fu semplice, visto erano le uniche persone rimaste, e trovando uno Staraptor poterono volare fino al portone principale del Castello di Almia.
Le fiaccole erano ancora accese fortunatamente, nonostante il vento soffiasse più del solito, ma una volta dentro non fu certo un problema.
Ora l’unico pensiero era quello di trovare un Weezing.
La ragazza procedette verso le scale oltre la porta a nord della prima stanza, superando senza cadere la zona dal pavimento in ghiaccio e muovendosi verso la porta a destra.
Da qui salì altre scale, superando anche la zona in cui il pavimento era una lastra di ghiaccio sul quale vari Pokémon camminavano, spostandosi a sinistra e superando il primo ponte esterno, procedendo sempre nella stessa direzione camminando su un secondo ponte.
Arrivò in una zona dal pavimento rialzato, nella cui parte inferiore raggiungibile tramite le scale si trovava una porta, ma superata questa trovò solo un vicolo cieco con un Mismagius.
-Continuiamo a cercare.-
Tornò quindi nella stanza precedente al ponte, andando verso nord, in una stanza piena di sentieri di ghiaccio sospesi nel vuoto.
Controllò prima la stanza a sinistra, senza trovare il Pokémon che cercava, e così fu anche per la stanza a destra.
-Deve essere ai piani inferiori…vediamo se c’è ancora il teletrasporto più avanti per tornare giù.-
Effettivamente nella zona a nord c’era la stanza dove aveva lottato contro Lucario, e fortunatamente per lei il teletrasporto c’era ancora.
Poté quindi usarlo per tornare all’ingresso, oltre il portone, e tornare nella sala principale.
Questa volta controllò anche la cucina sulla sinistra, ma non trovando nulla andò a destra, superando un corridoio, entrando in un salottino e salendo una rampa di scale semi congelata.
Finalmente, nella stanza oltre questa, avvertì una strana puzza, e vide davanti a sé il Weezing.
Anche questa cattura andò a buon fine, grazie a tutta l’esperienza e gli avanzamenti fatti dalla Top Ranger, senza nemmeno bisogno che il Pokémon attaccasse.
-Perfetto, ora possiamo tornare indietro.-
Rapidamente la ragazza ripercorse tutto il sentiero fatto precedentemente, trovando che volteggiava tra la neve uno Staraptor, tornando grazie a lui al Villaggio Haruba.
Il drastico cambio di temperatura le fece venire un lieve giramento di testa, ma nulla di preoccupante, e senza badarvi troppo tornò dal ricercatore di profumi.
Sia Weezing che Skuntank, fermandosi davanti ad Oscar, lo salutarono emanando il proprio odore caratteristico, e se Sara e Pachirisu si tapparono il naso per la troppa puzza l’uomo inspirò con piacere.
-Ah, l’odore di tutti e due messi insieme è indescrivibile. Fammi raccogliere un campione di questi profumi…-
Con una provetta ed un tampone l’uomo non impiegò molto a farlo, e sembrava molto soddisfatto.
-Ecco. Ranger, grazie per aver accettato il mio incarico. E’ già il secondo che svolgi per me!-
-Dovere mio Oscar.-
Rispose lei ancora con il naso tappato.
-Grazie anche a Weezing e Skuntank per essere venuti fin qui da me.-
I due Pokémon sembravano molto felici che qualcuno li elogiasse tanto. Era evidente Oscar fosse nelle loro grazie.
-Beh, sarà meglio andare. Verso un’altra meta in cerca di nuovi profumi per la mia collezione. Alla prossima!-
E così l’uomo, tutto soddisfatto, andò via, mentre lo Styler ricevette un messaggio per il completamento dell’incarico.
-Sono Glenda! Hai completato l’incarico! Stai andando forte, Sara! Sto trasmettendo i  Dati di potenziamento.-
-“Hai ottenuto: Difesa Buio.”.-
I danni di un attacco Buio sarebbero stati ridotti di tre punti, oltre a quelli del primo livello dello stesso tipo di potenziamento.
-Ormai manca solo un incarico. Forza, torniamo alla Valle di Crio.-
-Pachi…pachi pachi…-
-Lo so che sei stanco, e quel luogo è molto freddo, ma dopo ti prometto che potrai riposare.-
-Pachi…-
Non era giusto chiedergli di sforzarsi troppo, ma ormai erano quasi alla fine del giro di pattuglia.
Frugando nella propria tasca la ragazza cercò per un piccolo Poffin che teneva, in caso il suo amico avesse fame, e con gentilezza glielo porse.
-Tieni, dopo te ne farò di più.-
Il piccolino le sorrise per il gesto, anche se non poteva ridargli tutta l’energia.
Almeno però era già qualcosa.
Con l’aiuto di un altro Staraptor entrambi volarono fino al Campo Sottozero, seguendo il sentiero a sinistra per raggiungere la valle.
Ricordava bene che la casa della signora si trovasse in alto a sinistra della zona, e la raggiunse immediatamente bussando un paio di volte prima di entrare.
-E’ permesso? Mi è stato comunicato ha bisogno di aiuto Signora Freddi.-
-Oh, cara, c’è uno Sneasel che sta combinando dei  pasticci nel Castello di Almia. E’ diventato una seccatura.-
-Ma quel luogo è abbandonato…-
Obbiettò la ragazza, non capendo a chi dava fastidio.
-Come? Visto che nessuno abita nel castello, non dovrebbe importarci? E’ vero, il castello è disabitato…però…non credo che il punto sia quello. Per favore, puoi fare qualcosa per quello Sneasel dispettoso?-
Era evidente che la faccenda era importante per lei, e per questo la ragazza non poté rifiutare.
-Certo.-
-Sarebbe fantastico. Lo Sneasel si trova al primo piano del Castello di Almia.-
-Vado subito allora.-
Per lo meno sarebbe rimasta in un luogo chiuso, ed andando verso la sponda del lago ghiacciato la ragazza, con uno Staraptor, poté volare evitando il labirinto che la separava dal castello, entrandovi immediatamente.
Come prima cosa, visto precedentemente non aveva visto nessuno Sneasel nelle zone controllate, andò subito verso la porta a destra nel salone principale, salendo le scale ed andando poi a sinistra, superano il ponte esterno al primo piano.
Nella seguente stanza salì quindi la scalinata verso la porta, arrivando nella zona in cui il pavimento era ghiacciato, ed affilati pezzi di ghiaccio pendevano dal soffitto.
La ragazza ricordava bene che questi potevano cadere da un momento all’altro, e si mosse con grande attenzione verso la porta a destra, senza però causare altre cadute oltre a quelle accadute la prima volta che era stata lì.
Nella stanza successiva, fortunatamente, la ragazza vide subito lo Sneasel di cui la donna parlava; un Pokémon piccolo, verde e con delle lunghe unghie, he saltava sul tavolo in mezzo alla stanza, lanciandosi poi su ogni altro Pokémon presente infastidendolo.
Era evidente che era esagitato, e non appena la vide la raggiunse iniziando la cattura.
Data la sua velocità, ed il fatto non la smetteva di saltellare per il perimetro di cattura, anche la Top Ranger dovette essere altrettanto veloce, ma il Pokémon riuscì solamente in un attacco, che consisteva nel scagliarle contro delle raffiche di oggetti neri.
Le sue informazioni si unirono presto alle altre nello Styler, ed accanto al nome ed all’immagine c’erano le scritte “Gruppo: Buio- Poké Tattica: Buio- Mossa: /-“, “Attacca lanciando pezzi di ghiaccio e provocando raffiche di vento.”.

-Fiuu…non ti piace star fermo eh? Però non puoi dare fastidio agli altri solo perché vuoi giocare.-
Con tono fermo la ragazza rimproverò il piccolo Pokémon, sperando si calmasse, ma questo iniziò subito dopo a girarle attorno.
A quanto pare la cattura era stata così divertente che tra lei e lo Sneasel s’era stretto un legame.
Pachirisu però non apprezzava molto il nuovo amico, visto s’aggrappò a Sara.
-“Sneasel diventa un tuo Pokémon compagno! Vuoi che il Pokémon compagno Sneasel venga con te?”-
-Per il momento vai pure al Ranch dei compagni, ma comportati bene.-
Annuendo il Pokémon si diresse subito verso l’uscita, probabilmente eccitato per poter conoscere nuove persone.
Ora aveva completato tutti gli incarichi disponibili, e poteva tornare dalla Federazione Ranger.
-Andiamo amico, per oggi basta.-
Prendendo in braccio Pachirisu per farlo riposare la ragazza uscì subito dal castello, prendendo il volo con uno Staraptor e tornando indietro.
Inaspettatamente non si sentiva così stanca, forse perché iniziava ad abituarsi a quei ritmi frenetici.
Una volta arrivata alla Federazione raggiunse subito il penultimo piano, trovando la presidentessa e gli Assistenti a lavorare.
-Bentornata tesoro, tutto pronto?-
Chiese gentilmente la presidentessa guardandola.
-Sì. Ho terminato il mio giro di pattuglia.-
-Molto bene, gli altri non sono ancora tornati. Puoi riposare un po’ se vuoi.-
-Certo, grazie. Prima però…c’era qualcosa di cui volevo parlarle.-
Disse la ragazza, cercando di non apparire irrispettosa, ma la donna si mostrò gentile come sempre.
-Dimmi pure.-
-Si tratta di Maximilian…anche alla Piattaforma Segreta, durante lo scontro con Vanesio, l’ho incontrato. Ho cercato di riportarlo indietro, ma diceva di non avere altro posto dove andare, e non ce l’ho fatta…-
La presidentessa Edvige rimase in silenzio per qualche secondo, scegliendo bene le parole da dire.
-Hai fatto del tuo meglio, e questo, per me, basta.-
-Ma non è bastato ad aiutarlo.-
Obbiettò Sara abbassando il capo.
-Non si può mai sapere questo. Certi cambiamenti avvengono lentamente, e con fatica, ma non per questo non accadono. Forse, una volta che tutto questo sarà finito, anche lui troverà il posto giusto in cui stare. Mi rendo conto non siano parole di conforto sufficienti, ma devi credermi, tu sei una grande Top Ranger, degna di merito e che sta aiutando con impegno tutti coloro che ne hanno bisogno. Bisogna andare fieri di persone come te.-
Era bello che la presidentessa della Federazione Ranger la elogiasse a quella maniera, e sperava veramente che le sue parole potessero diventare vere.
Forse un giorno, le cose si sarebbero sistemate.
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Pokemon / Vai alla pagina dell'autore: Khailea