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Autore: Queen FalseHearth    25/11/2019    0 recensioni
Dal capitolo 2:
“C’era voluto un po’ di tempo, ma alla fine Gwen si riabituò alla sua routine. Era come se non avesse mai partecipato al reality: nessun riflettore l’accecava e le sfide che inseguiva riguardavano solo lo studio. Riaffrontò i pensieri di qualche mattina fa, le mancava il reality? Assolutamente no, ma non poté negare di essersi divertita un mondo e conosciuto emozioni e persone nuove. Per non parlare delle sensazionali avventure che aveva vissuto; negli ultimi giorni gli eventi più sbalorditivi furono la perdita momentanea del suo telefonino e l’aver trovato un dollaro per terra.
Vorresti vivere una nuova avventura, ma come?
Il telefono squillò. Una persona, guidato dal puro divertimento, aveva provveduto a sconvolgerle la vita senza permesso. La ricatterà per costringerla a lavorare nell’ultimo posto in cui una ragazza come Gwen vorrebbe lavorare, in un Maid Cafè.
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gwen, Nuovo Personaggio | Coppie: Alejandro/Heather, Bridgette/Geoff, Duncan/Gwen
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Contesto generale
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 🍉Speciale Maid Cafè 🍉
Appuntamento

16 Agosto 2014, Sabato

POV Lance
Oggi la città è più movimentata del solito. Perché non può essere sempre sabato, il giorno più sereno della settimana? Una potente scarica di energia positiva mi travolge, oggi non riesco a fare a meno di essere felice.
Mi trovo alla fermata dei pullman, sono in anticipo di cinque minuti dall’orario stabilito. Gwen aveva insistito a farmi conoscere Duncan, quale modo migliore durante una giornata al parco divertimenti vicino? Abbiamo organizzato un’uscita a quattro, Gwen ci tiene molto a presentarmelo nel modo più…diciamo normale. Semplice, efficace…
Non vedo l'ora di vedere la sua faccia quando scoprirà che la mia amica non è potuta venire.
Ho avuto troppa paura per dirlo: Gwen non ha mai un giorno libero e non potevo sprecarlo. Purtroppo non ho amiche di riserva, mi tocca fare la figuraccia. Superato l’imbarazzo iniziale io, lei e il punk ci comporteremo come ottimi amici vero…VERO? Non sono mai stato un ragazzo ansioso, perché mi pare che sia la fine del mondo?
E poi da quello che ho capito Duncan e Gwen non stanno insieme. Mia sorella mi ha detto che quei due hanno un rapporto complicato, forse dovrei guardare Total Drama per capire meglio la loro storia.
Non importa più.
Eccola, la ragazza più splendente del mondo si dirige verso di me.
Attraversa la strada, non riesco a fare a meno di guardarla. Gwen ha come sempre un sorriso radioso, oggi indossa una semplice maglia nera senza maniche, jeans corti e stivali scuri. Se fosse stato per me, l’avrei sposata subito.
Non solo è bella da mozzare il fiato ma ha una bontà d’animo unica. Una volta ha persino preso una multa pensando che fossi in pericolo (capitolo 4), ma si trattava di una sciocchezza;  pensandoci i miei sensi di colpa mi ricordano che sono un po’ infantile. Il giorno dopo mi sono offerto di aiutarla a pagarla, ma lei ha rifiutato dicendomi di non preoccuparmi. Una ragazza come Gwen nasce una ogni mille anni.
Duncan cammina acconto a lei con sguardo deciso, anche lui ha un outfit casual; ovvero maglia grigia, jeans blu scuro strappati e scarpe dello stesso colore dei capelli.
Li saluto non appena sono più vicini. L’espressione di Gwen è così confusa da farmi sorridere e preoccupare allo stesso tempo.


POV Gwen
Sono davvero contenta di far conoscere Duncan a Lance, questo è il mio pensiero cinque minuti fa: perché è solo? Mi ha detto che avrebbe portato un'amica.
Non dirmi che…
-Ciao, Lance giusto?- dice Duncan mentre metabolizzo ciò che sta per succedere. Il violinista sorride e porge la mano.
-È un vero piacere conoscerti!- dopo che si sono stretti amichevolmente la mano, ci scambiamo un breve sguardo.
-La mia amica non è potuta venire…l’ho scoperto pochi minuti fa e non ho avuto il tempo di avvisarvi- confessa con gli occhi incollati al pavimento come se fosse un bambino. Non ci vuole un genio a capire che stia mentendo.
Prima che il mio lato irrequieto si svegli, interviene Duncan.
-Mi dispiace per la tua amica, ha perso l’opportunità di conoscere una persona straordinaria- Duncan mi guarda sorridente, per un momento non sento il marciapiede sotto i miei piedi.
-Se vuoi posso darle un mio autografo- gli do una gomitata affettuosamente, non cambierà mai.
-Andiamo?- suggerisce il punk.
-No sono venuta per vedere i pullman- il mio sarcasmo è, come sempre, scadente. Lance fa una piccola risata, non sembra forzata.
Prendiamo il primo pullman che passa e in cinque minuti siamo già arrivati a destinazione.
Di solito, in ogni parco di divertimenti che si rispetti, nei giorni festivi le file sono giganti quanto la muraglia cinese; per fortuna oggi è un comunissimo sabato e la coda non è così spaventosa.
Mi sento pronta per passare una buona giornata con i miei due amici, speriamo bene…


POV Lance
Che impressione ho su Duncan? L’ho visto solo nei volantini e in qualche pubblicità, dal vivo sembra una persona completamente diversa. Non ha l’aspetto di un delinquente, anzi gli affiderei mia nonna solo perché ha lo sguardo da bravo ragazzo. Adoro la sua cresta verde e i suoi piercing, altri punti simpatia in suo favore.
Gwen e Duncan si comportano come una coppia, si scambiano sempre dei sorrisi… La mia opinione positiva sul ragazzo cambia lentamente … no non permetterò alla mia assurda gelosia di rovinare la giornata.
Detesto essere in fila, quanto manca? Sembra che qualcuno abbia rallentato il tempo per farmi un dispetto. Non posso di certo restare in silenzio.
-Allora…conosci Pokèmon?- chiedo a Duncan. Il mio primo argomento di conversazione è (e sarà sempre) quel videogioco che tanto adoro, chi ha detto che i musicisti parlano solo di musica?
-Stai parlando con il campione della Lega di Unima e Kalos- dice fiero come se avesse compiuto un’impresa da pochi.
-Ottimo lavoro, io ne ho vinta alcuna…si quella di Kanto, Johto, Hoenn, Unima, Kalos… - non sono vanitoso ma fare buona figura su un ragazzo come Duncan ha la priorità, sembra veramente stupito dalla mia affermazione. Parliamo di come i Pokèmon hanno migliorato la nostra infanzia e adolescenza, Gwen consiglia di provare altri giochi. Non ho il tempo per appassionarmi a un’altra saga di videogiochi anche se mi piacerebbe provare qualcosa di nuovo.
Finalmente è arrivato il nostro turno alla cassa, non vedevo l’ora! Tengo in mano i tre biglietti come se fossero un trofeo che ci permettono si superare gli sportelli.
Appena entrati al parco divertimenti, non ho il tempo di assaporare l’atmosfera gioiosa che un telefono inizia a squillare.
-È il mio, scusate- dice Gwen e si allontana per un momento. Mi tocca aspettare, ho davvero voglia di salire su ogni montagna russa presente in questo parco. Meglio approfittare di questo momento per riuscire a farmi amico Duncan. Ma perché voglio esserlo a tutti costi?


POV Duncan
Dopo che Gwen si allontana con un’espressione irritata (forse al telefono è suo fratello o Lindsay), rivolgo uno sguardo a Lance.
Mi ispira fiducia e il suo talento nel suonare mi sorprende, quando mi sento annoiato o giù di morale vedo su YouTube la battaglia di violini di lui contro Courtney, un tizio l’ha pubblicato su Internet, quel video ha raggiunto un milione di visualizzazioni!
Però da quando Gwen se ne andata, Lance mi sembra triste. Pensieroso.
-Tutto bene bro?-
Lance sembra quasi stupito della mia domanda, annuisce come un ragazzino che è stato appena richiamato dal professore durante una lezione.
-Si sto bene, grazie- mi guardo attorno in cerca di argomenti di cui parlare, detesto il silenzio e all’entrata del parco non c’è molta gente.
-Come hai conosciuto Gwen?- chiedo senza motivo, in realtà non m’interessa molto.
-Vediamo…mi sono scontrato con lei il primo giorno di scuola. Mi è sembrata fin da subito una ragazza distratta, chissà che cosa stava pensando-
-L’inizio di un’amicizia destinata a durare- commento.
-Già- fa le spallucce.
-E tu che impressione hai avuto su Gwen la prima volta che l’hai vista?- ammetto che la sua domanda mi ha sorpreso. Inaspettata. Penso al giorno in cui arrivai a quella maledetta isola, fui subito colpito dallo sguardo gelido e impassibile della gotica, non le importava di apparire carina davanti alle telecamere. Ha fin da subito dimostrato di non essere una ragazza falsa e superficiale. Era davvero bella quel giorno d’estate, e adesso non è più mia.
-Non ricordo- rispondo freddamente.


POV Gwen
Ma perché Courtney mi deve stressare durante le mie vacanze estive? Non mi sembra un motivo valido quello di chiedere se conosco la posizione della nuova macchina del cafè per chiamare una persona.
Raggiungo Duncan e Lance, sono contenta che stiano parlando amichevolmente.
Non mi hanno vista, furtivamente mi dirigo verso Duncan, non ricordo di averlo mai visto spaventato (escludendo la puntata di Total Drama Action ovviamente). Voglio urlargli nell’orecchio, riuscirò a fargli questo stupido scherzo? Non appena sono abbastanza vicina ecco che quei magnifici occhi azzurri si posano su di me all’improvviso. Un vero fallimento, la prossima volta escogiterò un piano più elaborato per terrorizzarlo.
-Che cosa stai facendo Gwen?- chiede Duncan con un sorriso divertito, non ho bisogno della sua pietà.
Non voglio perdere altro tempo. Ci mettiamo d’accordo di andare su tutte le attrazioni prima che il parco divertimenti chiuda; se non fosse Estate definirei questa giornata perfetta: fa caldo e vorrei che un’ondata d'acqua fredda mi colpisse, spero che la prima montagna russa che visiteremo sarà un Water coaster.
Per mia sfortuna, la prima giostra in cui ci imbattiamo è rossa e nera e conto tre giri della morte, banale. Quando mi avvicino mi accorgo che la fila è interminabile: c’erano almeno un centinaio di persone davanti a noi in attesa per salire sull’attrazione.
Ciò non mi scoraggia, mentre Lance ha un’espressione un po’ preoccupata che cerca di nascondere con un falso sorriso.
-Non ci impiegheremo molto– dico per assicurarlo.
Dopo UN’ORA siamo arrivati sulla piattaforma di metallo, i posti dei vagoni sono a due, e te pareva. Lance si posiziona subito vicino a un giovane giapponese. Ho paura che si senta il terzo incomodo, volevo evitare situazioni come questa per ciò gli avevo chiesto se poteva portare un’amica.
I miei pensieri sono interrotti subito, la giostra parte subito a una velocità assordante. Sento un leggero capogiro, ma nulla di grave.
Non credevo fosse possibile, ma dopo una lunga discesa la velocità aumenta. Mi abbraccio a Duncan senza accorgermene, spero che non ci siano telecamere poste a bordo della giostra a sigillare il momento.
Dopo un minuto, quando la giostra si ferma, mi alzo e mi dirigo verso lo sportello d’uscita precipitosamente come se stessi scappando. Getto subito un'occhiata verso Lance per vedere se fosse bene, sembra entusiasta.
-Rifacciamolo!-
Duncan mi sussurra all’orecchio che per lui Lance è troppo infantile per avere diciassette anni: è quello che penso da sempre.

La nausea dopo la terza montagna russa mi ha colto alla sprovvista, era impossibile nascondere il mio colorito verde che si è impadronito del mio viso e il motivo per cui mi fossi nascosta nei cespugli.
Duncan e Lance hanno insistito a rimandare il nostro tour di tutte le giostre in un altro giorno, che palle. Ci siamo seduti su una panchina nell’attesa che mi riprendessi, sono così amareggiata che non m’importa cosa abbia causato la mia nausea.
Le bancarelle dei giochi con premi erano affollati, avrei sperato di passare buona parte del pomeriggio tentando di vincere pupazzi che avrei buttato una volta tornata a casa. Ho rovinato la giornata, anzi è colpa della maledizione che non mi abbandona da Settembre.
-Smettila di fare quella faccia- mi dice Duncan al mio fianco.
-Quale faccia?- chiedo bevendo un sorso d’acqua dalla bottiglietta che mi aveva appena comprato Lance.
-La tua tipica faccia imbronciata. Rovina il tuo bel viso– mi sento arrossire mentre Lance indica l’attrazione più vicina.
-Ruota panoramica?- suggerisce, l’idea di essere sospesa a una grande altezza da terra aumenta il mio senso di vomito.
-No-
-Allora che ne dite delle Giostre con i cavalli che girano?-
-Salirò su quella giostra quando Chris McLean smetterà di essere narcisista- dice fermamente Duncan.
Pare che Lance abbia già esaurito le idee. Ora cosa facciamo? Non possiamo rimanere seduti. La risposta ai miei problemi appare alla mia destra, su un enorme cartello bianco c’è scritto: “12:30 – uno spettacolo da sogno al Teatro delle Meraviglie“.
Mi alzo dalla panchina in un secondo. Insisto per andare, lo spettacolo non è ancora iniziato.
Basta il mio entusiasmo a convincere i miei amici, il teatro dove si esibiscono gli artisti da tutto il mondo è a un minuto da qui.
La platea è quasi piena, troviamo tre posti liberi vicino a una famiglia numerosa, il membro più piccolo ha gli occhi incollati sullo schermo di un telefono.
-Bah non sarà tutto sto granché, avrei preferito vedere una gara di motociclette- mormora Duncan a braccia incrociate una volta seduto.
Una voce sprizzante all'altoparlante annuncia che lo spettacolo sta per iniziare e augura buona giornata.
La musica di sottofondo diffonde allegria e coinvolge il pubblico. Entrano i protagonisti dello spettacolo con costumi sgargianti e pieni di lustrini, chissà quanto hanno pagato gli uomini a indossare quella roba.
Sono acrobati fenomenali, è come se avessero il controllo della gravità. Come facevano ad essere così energetici se io stavo morendo di caldo rimanendo ferma?
Le coreografie sono ben studiate, da semplice telespettatrice le definisco perfette. I sorrisi nascondono la stanchezza, la loro concentrazione è eccezionale.
Il bambino vicino a me sembrava ipotizzato, non era un’impresa da pochi far dimenticare il cellulare a un infante.
Ad un certo punto la scena si focalizza solo su due acrobati: una ragazza snella pallida con i capelli corti e un ragazzo robusto con la cresta verde; assomigliano a me e Duncan. Tra di loro c’è fiducia, la ragazza si fa lanciare dal collega con il sorriso stampato sul volto.
 Vorrei che ci fosse la stessa armonia tra me e Duncan…cosa ho appena pensato. Da quando l’ho incontrato al Maid Cafè a Gennaio, non ho pensato di volermi rimettere con il mio ex., poi i sentimenti che provo verso di lui si sono riaccesi senza che me accorgessi. La soluzione per me è nasconderli e continuare ad essergli amica, è difficile iniziare una relazione nello stesso mondo in cui esistono persone brave solo a insultare e puntare il dito. Dopo il reality…è meglio così.
Mi basta vederlo felice…un momento se penso queste cose sarà più difficile controllare i miei sentimenti.
Quei due acrobati non lo sapevano, ma mi stanno facendo impazzire. Cerco di concentrarmi sullo spettacolo, resisto dai miei pensieri per un’oretta.
L’ultima esibizione comprende un mangiafuoco che manipola le fiamme con estrema facilità, do un’occhiata veloce verso Duncan, sono sicura che apprezza questo pericoloso mestiere.


POV Duncan
Mi sto cagando sotto.


POV Lance
Alla fine dell’esibizione del mangiafuoco, sul palco compaiono gli artisti che hanno partecipato allo spettacolo, tutti i presenti nella platea applaudiscono acclamandoli.
È stato EPICO! Non sono mai stato particolarmente informato su questo mondo, ma questi artisti hanno risvegliato un interesse che non sapevo di avere! Quando torno a casa la prima cosa che farò sarà cercare altri spettacoli di questa compagnia!
Usciamo soddisfatti dal teatro verso l’ora di pranzo. Io, Duncan e Gwen ci fermiamo in un tavolo della zona picnic, siamo circondati dalla natura e l’aria è pulita, l’unica pecca è che le urla delle persone sulle giostre arrivano fin qui.
-Non ho fame- dichiara Gwen. La vedo stranamente triste, che cosa è successo?
-Io vado a prendere due hot dog, Lance va bene con ketchup e maionese?- chiede Duncan.
-D’accordo…- rispondo con tono poco convinto, in realtà non l’ho ascoltato. Il punk inizia la ricerca del pranzo, rimaniamo solo io e lei.
Cosa dico?
Sono anche seduto, non posso scappare.
Non volendo stare in silenzio decido di discutere sullo spettacolo appena visto, ma noto che una ragazzina e un ragazzino, forse sulla quindicina d’anni, ci osservano.
-Oh mio Dio sei Gwen!-
Non ci impiego molto a capire che si trattano di suoi fan, è diventata molto popolare dopo il reality anzi mi stupisco che abbiamo incontrato solo due ammiratori. I ragazzini si avvicinano con occhi scintillanti mentre la mia amica si sforza di sorridere senza dire nulla.
-Noi siamo tuoi fans! Abbiamo fondato un club Gwancan!- il piccolo sorriso di Gwen si spegne. Sono sicuro che quell’appellativo l’aveva messa a disagio. Il ragazzo mi lancia un’occhiataccia.
-Perché stai con lui? Devi rimetterti subito con Duncan!- dice con voce fastidiosa.
Non ne posso più.
-Andiamo via Gwen- dico alzandomi e prendendo il suo braccio. Ci allontaniamo dalla zona picnic e ci sediamo su una panchina difronte alla Torre a caduta libera, sono così concentrato sulla mia amica che non sento le urla divertite della gente.
Gwen non ha detto una parola, mi sto preoccupando.
-Tutto bene?-
-Si. Ormai sono abituata, dopo che ho mollato Duncan ho ricevuto milioni di e-mail: una metà mi ordinava di mettermi con lui, dall’altra che sono una troia- la sua voce è affranta e triste, non posso vederla in questo stato.
-Non sono gli altri a decidere con chi devi stare, sei tu!- dico quasi urlando, le mie emozioni hanno sempre il controllo su di me quando sono nervoso.
Le mie parole, nonostante siano vere, sono nate da un sentimento di egoismo: volevo tenermi Gwen per me. È da un po’ di giorni che penso a lei: era come se mi avesse stregato con il suo profumo e con il suo radioso sorriso. Ho cercato di negarlo a me stesso ma sono geloso di Duncan, non posso competere con lui.
-E poi non sei una troia ma una ragazza meravigliosa...- aggiungo sperando che la mia frase possa darle conforto. Gwen non aggiunge altro, forse non mi neanche sentito.
Sospiro. Se non è arrabbiata per il commento dei due ragazzini, c’è un solo motivo del silenzio di Gwen. Spero di sbagliarmi.
-Ti piace ancora Duncan?-
Gwen, a malincuore, annuisce. Ho fatto finta di non notarlo, ma era evidente come la luce del sole. Molto probabilmente vuole ritornare ad essere la sua ragazza ma non vuole che sia a causa di uno stupido reality.
Non so se mi sarei accontentato della sua amicizia, ma non voglio perderla.
Mi alzo dalla panchina e mi stiracchio. La luce del sole regna nel cielo ma il fastidioso calore estivo non è svanito.
-Oggi mi sono davvero divertito- inizio non riuscendo a voltarmi, non riesco a guardarla negli occhi.
-Credo che andrò ad esercitarmi al violino a casa, voglio imparare le quattro stagioni di Vivaldi entro il mese!- impossibile non notare che il mio entusiasmo sia falso.
-Lance…-
La sua voce…è come se mi stesse accarezzando.
-Saluta Duncan da parte mia, ciao!- dico e me ne vado a passi svelti, il mio cuore mi urla di correre. Voglio scappare.
Non stavo abbandonando Gwen: non è sola, c’è Duncan. Posso contagiarla con la mia allegria anche restandole amico, non è un addio.
E poi io non so neanche il suo gruppo musicale preferito, i suoi sogni, se abbia animali o fratelli.
Chissà se Duncan li conosce.


POV Gwen
Mi sento uno schifo. Non ero sicura dei sentimenti che Lance provasse per me, adesso credo di aver ricevuto conferma. Perché fra tutte le persone proprio io?
Lance è l’ultima persona al mondo che avrei voluto ferire, lo considero un prezioso amico, sono stata una stupida ad invitarlo a un’uscita con Duncan. Volevo passare un pomeriggio sereno adesso vedo tutto nero.
Con un tempismo terribile, arriva il ragazzo protagonista dei miei pensieri. Come ha fatto a trovarmi?
-Dov’è Lance?- chiede notando la sua assenza, avrei voluto che mi chiedesse come sto.
-Se ne è andato…-
-E ora chi lo mangia sto’ panino?- sembra che dia più importanza al pranzo. Per un attimo mi chiedo se gli piaccio ancora.
Ora cosa faccio? Troppe domande, poche risposte. In questo momento vorrei che qualcun altro prendesse le decisioni al posto mio come nei videogiochi. Non posso continuare a rimanere in silenzio, rischio sul serio di impazzire e di soffrire.
Mi alzo lentamente e l’abbraccio: ho bisogno del suo calore, della sua inestimabile presenza.


POV Duncan
Lascio cadere i panini e la stringo fra le mie braccia.
Io e Gwen di nuovo insieme? Questa volta impedirò ad ogni dannata telecamera di accecarci e soffocarci. Spero che nessun idiota interrompa questo momento, che ci dividano da questo abbraccio con lo scatto di una fotocamera.
-Ti amo, Duncan. Forse non ci sarà momento giusto per dirtelo- mi sussurra.
-Lo so- pronuncio quelle due parole mentre assaporo la dolcezza della felicità. Gwen non è una ragazza da buttare via, sono contento che provi ancora qualcosa per me.
Dovrei dire “anche io” ma non ci riesco, è difficile. Non dopo il mio comportamento superficiale, non la merito.
-Ma non mi sento pronta per riprovarci. Ho paura.- dice quelle parole a malincuore, è davvero carina quando mostra la sua fragilità.
-Non è per caso a causa del tuo lavoro al maid cafè?-
-Che c'entra…certo che no. Devo riparare ai miei errori e aggiustare la mia vita…non capiresti-
-Aspetterò anche cent’anni-

 

👑💎 Angolo autrice 💎👑
Con la frase di Lance “Non sono gli altri a decidere con chi devi stare, sei tu“ ho voluto chiarire il rapporto di Duncan e Gwen in questa storia: non è forzato, cioè  non devono stare insieme per popolarità ma durante il reality la gotica ha sviluppato un forte sentimento per il punk che non poteva risplendere in televisione.
E poi c’è anche il segreto di Gwen con cui Chris la ricatta (per chi non l’avesse capito, ma che lo faccio sottintendere nel capitolo 0 con una frase di Chef quindi non è “spoiler”, Duncan e Gwen…ehm…fanno cose perché ubriachi nell’ultima stagione del reality e vengono ripresi da una telecamera…).

Scusate per l’enorme ritardo e per la scena romantica…non so proprio scrivere queste cose…vi chiedo perdono in ginocchio. Tralasciando ciò spero che sia stato un capitolo piacevole da leggere.
🍩aggiornamento il prossimo mercoledì, 27 novembre🍩

   
 
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